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Autore: lady black    09/12/2006    5 recensioni
Sono riusciti a prendere Harry. Lo tortureranno. E chissà cos'altro, prima di ucciderlo. Solo Draco potrebbe salvarlo... contro il volere, l'orgoglio, l'odio che forse poi tanto profondo non era...
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3




Il biondo aiutò Harry ad alzarsi.

-Ti reggi?-

Il moro annuì barcollando appena. Draco lo tenne un momento per le spalle: -Bada alla pelle, che non mi sto mica rompendo il culo per niente, intesi?-

-Intesi-.

Malfoy lo fece dolcemente appiattire alla parete, appoggiandosi a lui.

Per un attimo Harry lo sentì così vicino, quel Draco che era cambiato così tanto, quello che non lo spingeva attaccato ad una parete, quello che lo stava salvando chissà perchè o per cosa. Ma non importava, aveva solo che quella possibilità, non avrebbe potuto fare altrimenti.

-Allora siamo d'accordo. Tu cerca di tenerti fuori tiro, adesso ci disilludo- e, detto questo, picchiò prima su Harry e poi su di sé, mentre la spiacevole sensazione che gli venisse rotto un uovo in testa pervadeva il moro.

Ora non lo vedeva più.

-Posso... posso fare una cosa prima?- si sentì chiedere da Malfoy.

-Fa' pure, tanto abbiamo tempo...-

-Non ci vorrà molto- sussurrò lui vicinissimo al suo orecchio, tanto che gli dette un brivido lungo la schiena.

Poi sentì caldo vicino alle labbra, una sensazione che conosceva fin troppo bene, ma che mai si sarebbe aspettato che...

Due labbra incontrarono le sue. Inaspettate, calde, un pò secche. Il respiro rovente che gli faceva accapponare la pelle. Draco spinse appena contro di lui posando un bacio leggero sulla sua bocca sottile e tiepida. Aveva le labbra un pò gonfie a causa di qualche taglio quà e là.

Si staccò appena.

-C-che cosa...-

-Shhh...- sussurrò il biondo mettendogli due dita davanti alle labbra -Questo era un altro dei miei motivi.- gli sfiorò la mano -Dobbiamo andare adesso-

-Ma...-

-Niente ma. Di dubbi ne ho tanti anch'io ma adesso non c'è più tempo-.

Poi chiamò le guardie perchè gli aprissero, la bacchetta in mano.

Appena uno dei due uomini si affacciò nella cella, Draco lo stese con un incantesimo inverbale. L'uomo cadde a terra.

Uscirono e si ritrovarono davanti l'altro, che però finì all'istante contro un muro e svenne.

Harry si sentì prendere per un braccio. Draco lo stava conducendo in alto, verso l'uscita, o verso chissà che cosa.

Diamine, l'aveva appena baciato.

Malfoy. Gli era sembrato così insicuro, piccolo, imbarazzato quasi...

-Qui dentro non ci si può smaterializzare. Il confine è tra le due querce a pochi metri dal portone, in caso non dovessimo giungervi insieme-

-Ho capito-

-Adesso stiamo andando verso l'uscita est. Non c'è molta sorveglianza là, almeno ultimamente.-.

Salirono tre o quattro rampe di scale, facendo attenzione a non compromettersi urtando qualcosa.

Arrivarono in un lungo corridoio senza torce, illuminato solo da qualche residuo della luce del crepuscolo che penetrava a fatica da alti finestroni impolverati.

-Ecco, quella è l'uscita...- gli disse il biondo.

-Peccato che non ci arriverete...- tuonò una voce stridula alle loro spalle.

I peli gli si rizzarono sulla nuca, e si voltarono di scatto tutti e due.

Draco non smise di tenerlo per un avambraccio.

Pansy Parkinson e Bellatrix Lengstrage erano dietro di loro, la bacchetta sfoderata; Bellatrix con la sua immancabile espressione perversa.

Ma era Pansy a spaventare Harry: il volto deformato da un'orrenda smorfia di disprezzo, magra, scarna, mal vestita, sciupata, infuriata. Non un barlume della stupenda ragazza dei tempi di Hogwarts. Gli occhi accesi da una luce che non era la sua.

-Non l'avrei fatto, Draco...- disse quasi sibilando guardando l'uomo negli occhi azzurro ghiaccio -Se io ti fossi bastata... e invece no, no, tu devi sempre ricrederti, fare il finto mistico, andare a fare l'eroe, farci ammazzare tutti!-

-Ehi, calmati, io...-

-Ah, io dovrei calmarmi?! Stupeficium!-.

Harry si scansò appena in tempo per schivare il fiotto di luce rossa che gli passò a pochi millimetri dal torace.

Bellatrix cacciò un urlo e si mise a correre verso un punto indefinito: era difficile distinguerli, anche se non erano del tutto invisibili.

-Pansy, fermati!- sentì urlare Draco, mentre un incantesimo si scagliava addosso al muro.

-L'hai voluto tu! Cosa ti costava volermi un po' più di bene?- gridò Pansy, tenendo dietro alla sagoma indefinita del biondo che correva verso la porta. Lanciava maledizioni all'impazzata.

-Lo sai che uccidere lui non porterà a niente! Non riuscirebbe a ucciderlo comunque!-

-Non- la donna prese la rincorsa appena vide Draco esitare

-Mi- fece una sforbiciata in avanti

-IMPORTA!!- Bum. Gli fu sopra. La bacchetta puntata al cuore. Ancora quella strana luce negli occhi, ora leggermente velati. Si chinò su di lui lentamente -Draco, volevo solo che mi amassi...- sussurrò.

Distratta da quella trovata, la Black distolse lo sguardo dal punto nel quale pensava trovarsi il moro. Ed Harry prese il colpo per divincolarsi dalla donna: balzò in avanti e colpì Pansy in pieno viso con un calcio.

-Aaaah, maledetto!- stridette tenendosi il viso tra le mani.

Draco sgusciò via dalla sua portata, colpendo Bellatrix allo stomaco con una gomitata: -Scappa Harry! Smaterializzati!-

-E tu?- gli urlò dietro.

Il biondo incrociò fugacemente il suo sguardo, che si posò su Bellatrix.

L'avevano intrappolato.

Da dietro gli stava arrivando Pansy, da davanti quell'altra.

-Draco, la bacchetta!-

-Expelliarmus!- gridò il biondo contro Bellatrix, la cui bacchetta finì a pochi passi da Harry, che lesto l'afferrò e gliela puntò alla schiena.

Lei si voltò.

Pansy non smise di correre.

Harry puntò la bacchetta contro Bellatrix, che, spiazzata, rimase lì imbambolata.

Un ultimo sguardo a quegli occhi folli, incavati, a quella donna che gli aveva portato via Sirius...

Il suo viso si contorse in una smorfia di odio e gridò -Sectusempra!-.

Fiotti di sangue schizzarono da quel corpo scarno, sede di una cattiveria malata, che ora non avrebbe più danneggiato nessuno.

Lei, semplicemente, stava smettendo di esistere, immersa in una pozzanghera del suo sangue puro, scuro, crudele.

Sangue di Black.

Il sangue che Harry aveva insieme odiato e amato.

Un brivido scosse violentemente la donna, che poi non si mosse più. Prigioniera dell'infinità che l'aspettava, di un perdono che non le sarebbe mai stato concesso, e che mai avrebbe voluto.

-Avada Ke...-

-Protego!- gridò Draco, in risposta a Pansy.

Harry, che fino a quel momento era rimasto immobile a fissare il cadavere della donna, alzò di scatto lo sguardo: la Parkinson lo voleva uccidere sul serio, voleva uccidere Malfoy, colpevole di essersi accorto troppo tardi di essere nello sbaglio.

Draco la beccò in pieno con una lingua di fuoco scaturita dalla bacchetta, e cominciò a correre verso la porta: -Potter, corri maledizione!- Harry si lanciò verso l'uscita, Draco alle calcagna, mentre Pansy si rialzava da terra.

Il moro si gettò sulla maniglia della porta, spalancandola. Si voltò appena in tempo per vedere la donna gettarsi verso Draco, che non si era accorto di avercela dietro.

La vide puntargli la bacchetta in mezzo alle scapole.

Fu un attimo: Harry le puntò a sua volta la bacchetta contro, e mentre lei stava per pronunciare la maledizione, gridò -Avada Kedavra!-.

La donna fece appena in tempo a sgranare gli occhi, abbagliati dal getto di luce verde, prima di cadere a terra con un tonfo sordo. Finita.

Draco si girò di scatto verso di lei, ma non fece tempo a prenderla al volo.

Era caduta violentemente, le braccia scomposte, innaturali. Gli occhi scuri ancora spalancati.

Draco la guardò un istante, poi si chinò su di lei.

Le chiuse le palpebre con un gesto lento, soppesato.

-Draco, io...-

-Shhh... non devi scusarti... mi hai salvato la pelle- disse lui, restando chinato su di lei.

Le appoggiò le mani sul ventre -Così sembri quella di sempre...- le sussurrò, -Mi sei mancata tantissimo...- sapeva che non poteva sentirlo, ma qualcosa in lui si ruppe, o si ricompose, nell'istante nel quale la vide lì, a terra, gli occhi chiusi. Finalmente tranquilla, in pace.

-Dobbiamo andare...- disse Harry, sentendo dei passi avvicinarsi al corridoio.

Draco le posò un bacio sulla guancia -Ciao ciao piccolina- le sussurrò. Nessuno potè sentirlo. La chiamava così a Hogwarts, quando ancora non pensavano al futuro, quando l'unica loro preoccupazione era riuscire a sgattaiolare in bagno almeno due volte al giorno.

Sembravano così distanti...

Finalmente si alzò e si voltò verso Harry -Andiamocene da qui- disse.

Corsero rapidamente fino alle due querce. Le sorpassarono.

-Draco...- lo chiamò Harry, prendendogli un braccio -Mi dispiace-.

L'uomo parve rattristirsi, guardando verso il castello -Era diventata pazza. Non riuscivo più a vederla in quello stato... spero solo che riesca a star meglio, da qualche parte, dove andrà-.

Harry lo abbracciò d'impulso, appena vide i suoi occhi azzurri inumidirsi.

-N-non... non riuscivo più a vederla così. Mi chiedevo come poteva, come... chi l'aveva fatta d-diventare così...-.

-Adesso ti porto al sicuro. Devi calmarti.-.

Draco sciolse la sua stretta e guardò da un'altra parte: -No, sto bene. Dove dobbiamo andare?-

-Tienimi per un braccio, ti ci porto io- disse Harry.

Draco gettò un ultimo fugace sguardo verso il castello. Poi si voltò verso Harry e si lasciò portare via.

Verso la vita, verso la fine... ovunque lo stesse portando.


Era morta.

No, era brutto pensarla così. Se n'era andata, ecco. Finalmente era riuscita a lasciare quel mondo che l'aveva trasformata in una donna così cruda, cupa, spietata.

Ma lei non era così. Lei era sempre rimasta, per lui, la sua dolce Pansy; quella che gli accarezzava i capelli, che lo coccolava, che si lasciava amare.

E così sarebbe rimasta per sempre.

Una piuma nera, nel vento.


Malfoy sapeva che avrebbe dovuto pagare lui, per la morte della donna. Non Harry.

Non fu sorpreso quindi quando, tre giorni dopo, si ritrovò davanti a sette mangiamorte che gli puntavano la bacchetta contro.

Harry al suo fianco, ma questa volta loro non volevano lui. Volevano Draco.

  
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