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Autore: Black_Neko    20/05/2012    0 recensioni
Uno scorcio di vita. Perchè la ricchezza e il potere non sono sempre divertimento e spensieratezza. Devi mangiare per non essere mangiato, devi essere spietato... E due persone, così diverse, eppure legate. Da cosa?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Savin'me


Savin'me







Salve! Eccomi qua con un'originale :) Non è la prima che scrivo ma è la prima che pubblico... Spero possa piacervi! I personaggi sono miei... mentre la canzone è "Savin'me" dei Nickelback! Vi consiglio di ascoltarla mantre leggete, perchè la situazione mi è stata suggerita dalla canzone!! Lasciatemi una recensioncina, mi raccomando!

***




Prison gates won't open up for me

On these hands and knees I'm crawlin'
Oh, I reach for you

Le porte dell'ascensore si apriorono su un'atrio spoglio, col pavimento coperto di moquette bianca. Si avvicinò alla porta marrone, sulla parete di fronte a lui, e tirata fuori dalla tasca una grossa chiave la girò nella toppa.
Diverse serrature scattarono. Quell'attico era più sicuro di una prigione.
Chiuse gli occhi, le ciglia lunghe e scure che quasi toccavano gli zigomi pallidi, ed entrò, spingendo con forza la pesante porta blindata, richiudendola poi alle sue spalle, senza preoccuparsi più di chiudere a chiave.
Il portachiavi d'acciaio lucido penzolava ancora sul lato esterno dell'uscio, sbattendo contro il legno massiccio.

Well I'm terrified of these four walls
These iron bars can't hold my soul in

L'appartamento era un grosso attico, al centro del quale vi era il piccolo atrio sul quale dava ascensore. L'arredamento era moderno, elegante, curvilineo, lucido. Era perfetto e curato, come sui cataloghi. Asettico, impersonale.
Quando le palpebre del giovane uomo si sollevarono sugli occhi verdastri,questi vagarono sui divani e sulla mobilia del salotto, dolcemente illuminato dalla luce aranciata e soffusa del tramonto, proveniente da un'enorme vetrata, che sostituiva completamente una delle quattro pareti.
Sulle labbra sottili dell'uomo si dipinse un sorriso accennato. Era davvero una vista magnifica. Si avvicinò al vetro, vi poggiò le mani e lo sentì tiepido, scaldato dai raggi del sole. Mosse le dita, quasi ad accarezzare quale tepore limpido e perfettamente liscio.
 
All I need is you
Come please I'm callin'
all I scream for you
Hurry I'm fallin', I'm fallin'

Le prime volte che aveva guardato giù da quella finestra che occupava tutto un lato dell'abitazione, gli erano venute le vertigini. Era tremendamente in alto, all'ultimo piano di un palazzo e quel vetro che arrivava fino al pavimento gli era sembrato estrememente fragile, incapace di sostenere il peso del suo corpo. Si era sentito sull' orlo di un precipizio, in procinto di cadere.
Ma ora, abituatosi, l'unica cosa che provava era il piacere per quella vista. La città, illuminata dalla luce gialla e rossa, gli edifici scuri dietro al quale tramontava il bianco disco solare.

Show me what it's like
To be the last one standing

-Signore?-.
La voce della cameriera lo fece sobbalzare, sebbene non stesse pensando a nulla.
-Vada, vada pure, non ho bisogno di niente- la congedò.

Sentì il rumore della porta chiudersi.... e così era di nuovo solo. Così come era solo alla dirigenza dell'Azienda, attorniato solo da collaboratori pronti a sfruttare ogni suo passo falso, così come era stato solo anche quado suo padre era ancora vivo.

And teach me wrong from right

Quell'uomo era stato duro nei suoi confronti. Infido, calcolatore, un'uomo d'affari spietato. Non gli aveva insegnato nulla nella vita. Aveva dovuto imparare da solo ad essere spietato, freddo, a sfruttare le debolezze e gli errori altrui, degli amici e dei nemici. Aveva imparato da solo ad essere un dirigente e un vero uomo d'affari.
Si era trasformato in una copia più giovane e addirittura più algida del padre.


And I'll show you what I can be
And say it for me
Say it to me

Ricevuta l'Azienda in eredità aveva subito messo a tacere le voci che lo dipingevano come un bambino viziato, incapace e debole, con mezzi leciti e illeciti. Aveva accettato tanti soldi quanti ne aveva elargiti per comperarsi alleanze preziose.
Alla luce soffusa di poche lampade,nelle salette private dei ristoranti più famosi si era incontrato con persone che un uomo normale avrebbe definito "corrotte", o "poco raccompandabili", impartendo ordini, i gomiti ben piantati sul tavolo, gli occhi pieni di fredda furia e convinzione detro le leggere lenti degli occhiali da lettura.

And I'll live this life behind me
Say it if it's worth savin' me


Poggiò la fronte alla vetrata. Il tono della luce andava virando velocemente dal giallo al rosso, e nel cielo purpureo si poteva scorgere anche qualche stella, bianca e palpitante.
Sotto di lui, nella strada semi deserta passò un'auto nera, velocissima, i raggi del sole morente si riflettevano sui vetri, facendola sembrare come una piccola stella, scesa in terra molti piani più in basso, ma del tutto simile alle sue sorelle mille miglia più in alto.
Chissà se ad andare così veloce si sentiva il cuore palpitare? Chissà se nelle vene, mischiata al sangue, scorreva anche l'adrenalina? ...Chissà se ci si sentiva liberi?





Heaves'gate won't open up for me
With those brokens wings i'm fallin'

Regolò lo specchietto e guardò il suo riflesso. Gli occhi di un'antartico azzurro sottolineati di nero, i capelli biondi, fini, le cui ciocche più lunghe gli cadevano sul collo, fino a solleticargli le spalle. Con le dita dalle unghie lucenti si spostò la lunga frangia sulla destra.
"Angioletto!" gli avevano rispetuto spesso, quand'era piccolo.
Ora era ancora un'angelo, bello, ma perverso. Un'angelo caduto, nero, macchiato di peccati e con le ali spezzate.

And all I see is you
These city walls ain't got no love for me

Questa folle corsa era forse il tentativo di spiccare di nuovo il volo? Come fannoi bambini quando corrono per riuscire a far sollevare l'acquilone, stava forse correndo per riuscire a sollevarsi, leggero, inerte, verso il Paradiso?
No. Era una corsa per lenire il vuoto, il nero, che vedeva di fronte ai suoi occhi. Per trovare uno scopo, per trovare e catturare una briciola di felicità effimera in questa città dove non aveva affetti.

I'm on the ledge of the eighteenth story

Premette un po' di più sull'acelleratore e svoltò in una strada che sapeva essere un lungo rettilineo. Bevve un sorsata da una bottiglietta di plastica, riempita di un mix di sostanze alcoliche, bibite energetiche e zuccerate. Un sorriso si dipinse sulle labbra candide. La velocità gli provocava ebbrezza, era come stare sospeso nel vuoto, come camminare su un davanzale.
Per un po' era da solo, lui e basta, senza pensieri, senza colpe, senza ricordi.

And all I scream for you
Come please I'm callin'

Quando i suoi genitori gli avevano regalato quell'auto sportiva non l'avevano fatto di certo per compiacerlo. Avevano fatto come facevano sempre quando volevano ottenere qualcosa da una persona. Prima avevano cercato di spiegargli che era per il bene del business del padre, che un giorno sarebbe stato suo. Poi l'avevano minacciato. E quando non aveva ceduto erano passati alle lusinghe. Regali, telefonini e pc nuovi, completi, l'impianto stereo e infine l'auto.
Le ruote stridettero, urlarono disperatamente, graffiando e segnando l'asfalto grigio.

And all I need from you
Hurry I'm fallin', I'm fallin'

Il suo compito non era stato difficile, doveva solo entare nelle grazie di un giovane che vedeva spesso e che a quanto parte era molto importante. E intelligente.
Si era prestato una e una sola volta a fare lo sporco gioco del partigno, aveva eseguito gli ordini, e non aveva guadagnato nulla. Anzi ci ci aveva solo perso. Aveva perso le dignità, il rispetto per se stesso, la sua allegria da ragazzino, il calore del suo cuore che era ora freddo come il blu dei suoi occhi.







Show me what it's like
To be the last one standing

Si appoggiò pesantemente al vetro solido, abbandonandosi, come a voler scaricare tutto il peso e le preoccupazioni che portava sulle spalle ogni giorno, ma rifiutando cocciutamente di lasciarsi scivolare in ginocchio, come invece il suo corpo stanco desiderava.

And teach me wrong from right
And I'll show you what I can be

Aveva ancora un sacco di lavoro da fare e per quella sera aveva un meeting. Si staccò a fatica dalla parete, e si diresse in bagno, per farsi una doccia.
Slacciò la cintura e la lanciò sul porta-asciugamani dorato vicino al lavandino. Calciò via le scarpe di pelle, e lasciò scivolare a terra i pantaloni grigi, subito seguiti dalla giacca abbinata. Le dita pallide afferrarono il nodo di seta bordeaux della cravatta e lo allentarono fino a scioglierlo, per poi correre veloci e slacciare i bottoni minuscoli, facendoli passare ognuno nella sua asola bordata di filo di seta.
Con un fruscio anche quell'indumento, cadde, poco più in là.
Qualche secondo, e anche la biancheria si ritrovò sul pavimento, inutile e abbandonata.
Intanto l'acqua dei nove rubinetti della doccia colpiva il giovane uomo, che cercava di rilassarsi il più che poteva, tra sapone, schiuma e bolle. L'acqua eccessivamente calda gli colpiva la pelle, arrossandola, gli inzuppava i capelli castani, rendendoli quasi neri e scendeva velocemente seguendo i contorni del suo corpo.
Sollevò la testa, sciaquando lo shampoo all'orchidea e sentendo la schiuma scivolargli lungo il collo, il solco accentuato tra le scapole, la curva della schiena, i lombi, e giù sulle gambe, fino a terra.
Qualche minuto dopo chiuse il rubinetto con un sospiro. Il relax era finito, era ora di tornare ad essere l'Uomo d'Affari.

And say it for me
Say it to me

Si spruzzò l'olio d'argan sui capelli, e li pettinò. Poi si vestì, scegliendo un completo nero, con una cravatta dello stesso colore e una camicia rossa.
Era tutto molto scuro, però il rosso stava bene coi suoi capelli, e il nero era elegante, perfetto per qualsiasi occasione. Sembrava un po' meno un novellino e un po' più grande e sicuro di se.
L'apparenza in certi casi era tutto. Aspettando che i capelli ancora zuppi si asciugassero tornò in salotto.

And I'll leave this life behind me
Say it if it's worth saving me

Fuori era ormai notte, e tutte le luci, degli appartamenti e delle insegne, erano state accese. Guardò i divani, bianchi e morbidi, che formavano un angolo in modo che chi vi sedeva desse le spalle alla porta e che lui usava molto poco e si concesse di sedersi a riposare.
I suoi occhi verdini vagavano, persi nel vuoto, fissando i cuscini di fianco a lui.

Hurry I'm fallin'

Aveva rinunciato a tanto per arrivare dov'era ora. Aveva passato pomeriggi e serate in casa a studiare al posto che fuori al cinema o in discoteca con gli amici. Aveva allontanato da se le persone a cui teneva. Il suo atteggaimento non aveva permesso a nessuno di avvicinarsi.
Anche quei pochi che avevano provato a volergli veramente bene... lui li aveva cacciati, tutti. Nonostante sapesse che li avrebbe fatti soffrire. Nonostate sapesse che avrebbe sofferto anche lui.

All I need is you
Come please I'm callin'

A volte quando rimaneva così, senza impegni, a pensare, si sentiva solo e sperduto Avrebbe voluto aver avuto un buon rapporto col padre, che fosse stato più buono e gentile. Avrebbe desiderato qualcuno al suo fianco. Avrebbe desiderato poter chiamare gli amici, organizzare una festa, guaradre la tv con loro.
Avrebbe voluto essere un po' più morbido e umano.

And all I scream for you
Hurry I'm fallin', I'm fallin', I'm crawlin

Però, se lo fosse stato, nel giro di pochi giorni sarebbe stato mangiato vivo da tutti quei pranha che lo circondavano. Si sarebbero approfittati di lui, l'avrebbero fottuto come una puttanella. Qualsiasi persona al suo fianco si sarebbe approfittata dei suoi soldi, della sua posizione, della sua influenza e del suo affetto.
Ne aveva visti molti, di uomini, affondare così. Ne aveva affondati tanti.


Show me what it's like
To be the last one standing

Si alzò, con la testa che girava, ma fermo nelle sue convinzioni. Non era mai stato debole, e non averbbe mai potuto esserlo, se voleva essere un uomo sopra la media, un uomo di successo!
La normalità.... non aveva mai fatto per lui. fin da bambino sapeva di essere destinato a qualcosa di grande, ad avere successo, ad essere ammirato e invidiato.

And teach me wrong from right
And I'll show you what I can be

Sobbalzò ad un rumore improvviso. La porta che si apriva. Che fosse Miranda, la cameriera, che aveva dimenticato la borsetta? Meglio, le avrebbe chiesto di portare il completo che aveva lasciato sul pavimento del bagno in lavanderia e di riordinare un po'.
Però non udì la sua voce, il suo saluto rispettoso e quasi reverente, le sue scuse per averlo disturbato a quell'ora. Leggermente spaventato e sorpreso, si voltò.

And say it for me
Say it to me

-M...ma...- balbettò.

And I'll leave this life behind me

Credeva che avrebbe rivisto quel viso solo occasionalmente in qualche riunione o a qualche meeting! Credeva che si sarebbero scambiati solo un gelido cenno di saluto, al massimo una stretta di mano, che sarebbero stati come estranei. Credeva che avendolo trattato peggio di un'insetto sgradito se lo fosse lasciato alle spalle per sempre.

Say it if it's worth savin' me

Invece era li, snello, alto, bello. Le gambe sottili fasciate da spessi pantaloni neri, stretti, sopra una camicia nera elegante ma con le maniche ampie e appositamente strappate che lasciavano intravedere la pelle bianca dei polsi e degli avambracci.
I capelli biondissimi, dorati come il grano, con la lunga frangia a destra, e le punte più chiare che cadevano liscissime a sfiorare il colletto della camicia, creando un contrasto delizioso.
Fissò le labbra, leggermente rosa, disegnate come con un pastello, le guance liscie e infantili, gli occhi, blu come il cielo in una giornata di sole, contornati da ciglia che parevano pagliuzze dorate, ricurve e lunghe, scelte una ad una per completare l'opera.

Hurry I'm falling

Gli mancavano solo le ali nere e piumate, poi sarebbe stato un perfetto angelo. Un angelo dalla bellezza che avrebbe apprezzato un esteta: lasciva, quasi corrotta.
Un corpo androgino e snello, un viso grazioso da fanciullino innocente, uno sguardo morbido, come di velluto, caldo, avvolgente, blu.

And say it for me
say it to me



L'uomo in giacca e cravatta preso di sorpresa non sapeva cosa dire. Una sola parola uscì dalle sue labbra.

And I'll leave this life behind me
Say it if it's worth savin' me

-Michy?-.


***

Fine! Ditemi che vi pare.... lo so chè un po' stranina come storia >.<
   
 
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