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Autore: Shira94    20/05/2012    1 recensioni
Mary è timida.
Conosce fin troppo bene l'oggetto dei suoi desideri, ma quella timidezza impedisce ogni contatto con il ragazzo che occupa ogni suo pensiero.
(Tobi è come Mery, timido, e come lei pensa solo a quel ragazzo che gli ha rapito il cuore. Ecco una versione diversa della storia! :P)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora, per distorsione yaoista,mi sono ritrovata a scrivere ciòx°°
insomma… questa è la versione più yuummm!!
Quindi WARNING: *YAOI=contiene realzioni omosessuali!

 

Desiderio a metà
(YAOI* version)

 
Frequentava la sua stessa scuola.
Tobi lo aveva visto per i corridoi e aveva anche qualche corso insieme a lui, ma non l’aveva mai guardato con quegli occhi.
Aveva sempre lasciato che i pregiudizi verso quel ragazzo lo guidassero per la strada dell’indifferenza, ma quella volta aveva svuotato il suo cuore e si era ritrovato a lasciarsi riempire dal celeste dei suoi occhi.
Era incredibile come sapesse risvegliare in lui la passione e un’eccitazione mai provati prima. E poi, anche se continuava a vergognarsene, si sentiva irresistibilmente desiderato. Ogni volta che lo sentiva vicino era una lotta interiore per trattenersi dal non sfiorarlo. E anche lui lo desiderava. Perché era così, lo leggeva in quello sguardo e nonostante continuasse contro la proprio volontà a fuggirgli, lo desiderava a sua volta.
L’emozione era così tanta ed improvvisa che lo lasciava sempre confuso. Perciò poche volte si era lasciato andare nelle sue fantasie più intime e aveva immaginato di iniziare a parlargli con uno stupido pretesto, aveva immaginato il contatto, i suoi baci, gli abbracci, il piacere. Aveva immaginato troppe volte di essere suo, mentre era solo, nella sua stanza. Qualche volta aveva persino creduto che tutto ciò fosse possibile, fregandosene dei loro amici e di quello che avrebbe detto la gente, sempre pronta ad aggredire la felicità altrui.
 
Si dava dello stupido ogni volta che lo ignorava, vittima dell’abitudine e sperava con tutto se stesso che lui capisse, che l’avrebbe cercato per primo facendo il primo passo. Era sicuro che questo gli avrebbe dato la forza necessaria per andare contro ogni aspettativa della gente che lo circondava.
Però erano più le volte in cui Tobi lo evitava che quelle in cui lo ricambiava con lo sguardo. Così, ogni volta che si girava e lo coglieva mentre faceva altro, si sentiva ferito e stupido, ingenuo, illuso. Era molto duro con se stesso, ma più di ogni altra cosa, Tobi era timido. Aveva paura di essere ferito, di avere aspettative troppo alte, e così quel silenzio lo difendeva.
Non si parlarono mai, ma quelle volte in cui si incrociarono lui riuscì a farlo tremare di desiderio, ogni volta.
Quella volta sull’amore, vinse il pregiudizio.

 

   
 
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