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Autore: marttss    21/05/2012    11 recensioni
buonsalve *w*
bho è da un po' che volevo scrivere una fanfiction sui the wanted, e quindi eccomi qua c: spero non vi faccia troppo schifo uù
-----
-Oh basta Julie, questa volta ho chiuso sul serio. Giuro, giuro su me stessa, che non ci avrò più nulla a che fare. Lo giuro. E tu sei qui, sei la mia testimone. Okay?-
Julie mi guardava incerta, sapeva che probabilmente ci sarei ricascata, ma sapevo di essere forte, di essere cresciuta. Potevo farlo.
-Okay Amy-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness , Max George, Nathan Sykes , Siva Kaneswaran , Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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note: ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaao nhgturjfnhgturjh *w*
come sempre, mi scuso per il tremendo ritardo *faccioschifo* e mi scuso anche perchè il capitolo è uscito una schifezza, più del solito.. giuro.
non so neanche se vi piace il fatto che sto inserendo tre punti diversi. ecco, se non vi piace.. fatemelo sapere che vedrò di apportare delle modifiche..
mmh, per il resto vi ringrazio ancora infinitamente, perchè state commentando in tante e vi amo nhvgfdjhfj
detto ciò, buona lettura :)


9.                                                                      I throw my armour down.

 

-Vaffanculo Nathan!-
Non potevo neanche alzarmi in piedi e andarmene, perchè sarei caduta rompendomi la testa, e avrei solo peggiorato le cose.
Lui non diceva niente, anzi sorrideva e la cosa mi mandava in bestia.
-Cos'hai da ridere?-
-Nulla.-
Sbuffai e incrociai le braccia al petto.
-Puoi andare adesso.-
-Non m'importa se mi odi, ma non ti lascio qua fuori da sola, mi dispiace.-
Eccolo, il Nathan protettivo.
-Ma..-
-No, adesso sei tu quella che deve stare zitta, okay?-
La rabbia che mi stava salendo era insostenibile e lui se ne stava seduto davanti a me con quella faccia da schiaffi. Avrei voluto picchiarlo.
-Non prendo ordini da nessuno, né tanto meno da te.-
-Mi odi, vero?-
-Sì, ti odio. Adesso possiamo andare a casa per favore? Voglio solo andare a dormire.-
Deviai il discorso. Non avevo voglia di parlare di lui, con lui e soprattutto di noi.
-Vieni a dormire da me.-
-Cosa? Non se ne parla, dopo che ti ho detto che ti odio e che non voglio passare un altro minuto con te, tu mi proponi una cosa del genere? NO.-
Nathan mi porse le mani, che io afferrai e mi tirai su -Amy, non era una proposta la mia, era un'affermazione.-
Sorrise e circondò con un braccio i miei fianchi, mentre io mi sorreggevo a lui.
-
Vaffanculo Nathan.-
-Questo mi suona quasi bene, dopo tutto quello che mi hai detto.-

 

Julie.
Probabilmente mi ero appisolata per una mezz'oretta, o qualcosa del genere.

Comunque, quando aprì gli occhi, mi ritrovai nella macchina di Tom, con la testa appoggiata alle sue gambe.
-
Tom?- Dissi piano, avendo paura che stesse dormendo pure lui.
-Dicevo che eri morta.-
Mi sorrise e io mi alzai per mettermi seduta.
-Merda, ma mi ci hai portato tu qui?- Mi massaggiai le tempie, la mia testa stava esplodendo, e improvvisamente ebbi un forte dolore alla schiena.. e poi ricordai tutto.
-Sì, mi sei svenuta nelle braccia mentre eravamo in bagno, così ti ho portata qui.-
-Oh cavolo, mi dispiace.-
Tom si voltò verso di me sbarrando gli occhi -Ma sei cretina? Ti dispiace di cosa scusa?-
-Non so, tipo che sei qua dentro in macchina con me, mentre i tuoi amici si stanno divertendo.-
Tom scoppiò a ridere, per poi passarsi una mano tra i capelli corti -Non volevo lasciarti da sola, non dopo quello che era successo con quel tipo.. E poi, sto bene qui.-
Probabilmente le mie guance diventarono viola, perchè sentì un forte calore al viso e per questo cercai di abbassare lo sguardo. Merda.
-A proposito, perchè non lo hai mai denunciato?-
-
Perchè avevo paura Tom. Dave mi aveva minacciata, non potevo denunciarlo, mi avrebbe ammazzata come minimo.-
Ripensare anche solo al ghigno di Dave mi metteva i brividi e mi faceva stare male di nuovo.
-Sembrava che fosse tutto finito, ma stasera ho avuto la conferma che non è così.-
-Ma da stasera ci sono io Julie.-
Mi imbarazzai nuovamente, ma poi m
i venne quasi da ridere -Il mio Superman personale.-
Pure Tom si mise a ridere, per poi allungare un braccio in modo da farmi avvicinare di più a lui.
Quando gli fui vicina, lui mi abbracciò e mi strinse a sé, in un modo che non aveva mai fatto, in un modo che mi fece venire i brividi, in un modo bellissimo.

 

Lily.
-Jay forse è il caso se cerchiamo gli altri.-

Jay si voltò a guardarmi e mi fece un sorrisetto sbieco -Hai paura di rimanere da sola con me?-
-
Ma fanculo!- Gli tirai un pugno sulla spalla, mentre lo seguivo verso l'uscita.
Uscimmo dal locale e mi sentì sollevata. Finalmente respiravo, cazzo.
Nella mia testa stavo ancora pensando a dove potessero essere gli altri, ma non perchè avevo paura di stare con Jay, figuriamoci, ma perchè ero un po' preoccupata per le mie due amiche.
Jay mi fece tornare al presente con una delle sue solite uscite:
-Cazzo! Quanto mi sono fomentato quando hanno messo glad you came? Epico.-
E detto questo, iniziò a ballare e cantare, nello stesso momento, nel parcheggio.
-Jay sembri un'idiota.-
Ma lui
 continuò a muoversi come un ubriaco e a dondolare la testa, impossibile non ridere.
-Smettila Jay, ti prego!- Ma non se la piantava, e io ridevo sempre di più, da farmi venire il mal di stomaco.
Dopo che io mi fui tranquillizzata, e dopo che Jay smise di fare il coglione, ci fu un attimo di silenzio. Un silenzio intenso però: entrambi ci guardavamo negli occhi, senza muovere un solo muscolo del corpo.
Senza dire niente, Jay si avvicinò a me e portò una mano dietro al mio collo, per poi farla scorrere lungo i miei capelli.
In quel preciso momento, sentì il bisogno fisico di baciarlo, e così lo feci.
Avvicinai il mio viso al suo, e sfiorai le sue labbra, per poi lasciargli un bacio dolce e leggero.
Ma Jay sfiorò nuovamente le mie labbra, per poi trasportarmi in un bacio passionale, tutto il contrario di quello che gli avevo appena lasciato io.
La sua mano giocava ancora con i miei capelli, mentre l'altra era ben salda sulla mia schiena.
Era un bacio bellissimo, uno di quelli che non vorresti finissero mai, ma proprio mentre le nostre lingue si intrecciavano, sentì una voce.
-Lily?-

 
Amy.

Nathan accese la luce, senza staccare però l'altra mano dalla mia schiena.
Chissà di che cazzo aveva paura.. Al massimo mi sarei sfracellata per terra, nulla di che.
Entrammo in casa e mi guardai intorno. Era uguale, non era cambiato niente.. Era proprio come la ricordavo.
Mi fece sedere sul divano -Come ti senti Amy?-
-Meglio, potrei anche andare a cas..-
-Non ci pensare neanche.- Si rigirò il telecomando nelle mani per poi porgermelo -Se vuoi guardare un po' di tv.. Oppure se ti senti meglio e hai voglia di farti una doccia.. Insomma, fai come se fossi a casa tua.-
Tutto quello che uscì dalla mia bocca fu un silenzioso -Grazie.-
Provai ad alzarmi, e notai che la mia testa stava decisamente meglio. Feci qualche passo, un po' incerta, ma notai che non andava così male.. Così mi chiusi in bagno e decisi di farmi una doccia.
Mi tolsi le scarpe alte e il vestito, gettandolo per terra. Poi mi sciolsi i capelli e mi struccai gli occhi.
Ero stanchissima, e la mia faccia lo dimostrava.
Aprì l'acqua della doccia e mi ci buttai sotto alla svelta. L'acqua calda che mi scendeva su tutto il corpo mi dava una sensazione di benessere, e mi faceva quasi addormentare.
Mi lavai velocemente, per poi uscire dalla doccia. Presi un asciugamano bianco e mi tamponai piano i capelli, asciugandoli.
Cercai un altro asciugamano per poi avvolgerlo intorno al corpo, e tenendolo su con un piccolo nodo. Raccolsi le mie cose e aprì la porta, facendo spannare i vetri del bagno.
Tornai in salotto, e trovai Nathan seduto sul divano che guardava la televisione.
-Nathan?-
Lui si voltò quasi sorpreso nel sentire la mia voce, e mi guardò per un attimo in silenzio. Aprì lievemente la bocca, per poi grattarsi la fronte, imbarazzato.
Non capivo il motivo di tanto imbarazzo, poi però
mi ricordai di avere un misero asciugamano bianco addosso, e capì il perchè del suo sguardo.
-Hai per caso qualcosa da darmi per dormire?-
Nathan annuì e mi fece cenno di seguirlo in camera, e così feci.
Era davvero imbarazzato, balbettava. Era quasi adorabile.
Aprì qualche cassetto e, quando aprì l'ultimo, rimase spiazzato in silenzio.
Poi si voltò verso di me, con lo sguardo puntato sui miei occhi.
-Qui ci sono ancora delle tue cose, credo possano andarti bene queste.-
Deglutì, e sentì lui fare lo stesso -Ah, grazie.-
Questa situazione era alquanto orribile, imbarazzante, era una situazione del cazzo, ecco.
Nathan fece per uscire, quando io lo fermai.
-Nathan avrei un'ultima richiesta da farti.-
-Certo, dimmi pure.-
Sospirai leggermente guardando per terra. Alzai lo sguardo sul suo e presi quel po' di coraggio che mi mancava.
-Baciami, ti prego.- 

  
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