Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: sweetharry    22/05/2012    13 recensioni
Quest’anno mi ha cambiata, lui mi ha cambiata. Mi ha fatto conoscere l’amore, facendomelo respirare a pieni polmoni. Mi ha insegnato che nella vita si va avanti. Mi ha insegnato quanto si tenga ad una persona a tal punto di fare tutto per lei, anche rischiare la vita. Mi ha insegnato quanto un’amicizia sia forte e duratura anche a distanza di anni, e che questa può tramutarsi in qualcosa di ancora più bello come l’amore.
Se ero felice? Eccome se lo ero.
Se lo amavo? Ogni giorno di più.
Se lo avrei continuato ad amare? Sempre.
Se sarei rimasta con lui per il resto della vita? “Finché morte non ci separi”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Un campeggio?! – urlò Tiff al tavolo della mensa. – Che figata! –
Era un evento più che epico che la professoressa di biologia decidesse di fare un campeggio per studiare più “da vicino” le piante. Come se poi noi, in un campeggio, stessimo ad ascoltarla.
- Che ne dite, andiamo? E’ libera scelta la decisione. – domandò Louis, seduto accanto a me.
- Andiamoci! E credo di parlare a nome di tutti, vero? – esordì Zayn. Tutti annuirono entusiasti, eccetto me, che giocavo con un pezzo di carota nel piatto, con la testa bassa. Sentii lo sguardo di Louis addosso, così girai lentamente la testa verso di lui ed incontrai i suoi occhi azzurri che mi scrutavano attentamente il viso. Gli sorrisi, alzando lievemente le spalle, e ricominciando a giocare con il cibo che avevo nel piatto.
Era passato un mese, un lungo mese da quando io ed Harry non ci parlavamo più. Eravamo agli inizi d’aprile e le giornate cominciavano ad essere più calde e soleggiate, ma senza di lui era come se fosse perennemente inverno nel mio cuore.
Non una parola, con lui. Quando ci incontravamo raramente per i corridoi si limitava ad osservarmi intensamente, ed io come una stupida non riuscivo a tenere il suo sguardo. Sentivo delle fitte alla pancia e qualcosa al petto, qualcosa che mi faceva male. Nell’ora di fisica, l’unica ora che avevo con lui, mi limitavo a rinchiudermi nello spogliatoio a piangere consolata da Tiffany o addirittura a saltare le lezioni. I miei occhi erano quasi sempre rossi e gonfi, la mia pelle cadaverica e non aprivo bocca con nessuno. Sembravo morta. O forse dentro, lo ero.
- Tu che dici? – mi sussurrò Louis, sfiorandomi la guancia con un dito. – Sarebbe un bel modo per stare tutti insieme e divertirci. Per… per pensare ad altro, mh? –
Sorrisi istintivamente, perché amavo il modo in cui si prendeva cura di me.
- Va bene, per me va bene. – dissi con un filo di voce. MI baciò sulla guancia e mi avvicinò a sé, stringendomi contro il suo petto. Inspirai a fondo prima di lasciarmi andare in quel lungo abbraccio.
- Quindi questo fine settimana staremo tre giorni a dormire in una tenda. – affermò quasi disgustato Niall.
- Hai paura che qualche insetto ti venga a trovare la notte? – lo stuzzicò Liam, prendendogli una guancia e strizzandogliela. Niall gliela prese scocciato e la levò.
- No, ma diciamo che starei più comodo su un letto. Tu no? – gli domandò acido.
Liam fece spallucce e continuò a mangiare la sua insalata di riso, che sembrava tutto, tranne che commestibile.
- Sarà uno sballo! Vero amore? – chiese Tiff a Zayn. Piccola novità: i due, in questo mese, si erano avvicinati e, come volevasi dimostrare, ora sono felicemente fidanzati.
- Ovvio piccola. – le stampò un bacio a fior di labbra e continuarono a farsi dispetti a vicenda. Quei due si amavano e lo vedevo. O almeno, vedevo Tiffany innamorata persa. Zayn non lo sapevo, era un tipo sempre riservato, ma da quel che vedevo, stava rimettendo la testa a posto con Tiffany al suo fianco.
Sorrisi alla vista di quella scena, e iniziai a mangiare quello che avevo nel piatto. D’un tratto, sentii Niall chiamare qualcuno, ma non riuscii a capire il nome per il troppo chiasso nella mensa. Continuai a mangiare svogliatamente, poggiando la testa su un palmo della mia mano.
- Allora, tu verrai al campeggio Harry? – Quel nome, mi fece pietrificare. Buttai la forchetta nel piatto e presi il tovagliolo pulendomi gli angoli della bocca. Cercavo di guardare ovunque, tranne che si suoi occhi. Presi la mano di Louis e la strinsi forse. Lui si girò verso di me e mi fece un cenno come per dire “stai tranquilla”.
- Si, credo che verrò. – disse. Azzardai ad alzare la testa e finalmente lo vidi: sorrideva. Un sorriso smorto, però. Anche lui era bianco in faccia e aveva i soliti occhi rossi che non cessavano di essere così da ormai un mese.
D’improvviso, i suoi occhi verdi si scontrarono con i miei e il mio cuore ebbe un sussulto. Trattenni il respiro, notando che mi stava guardando intensamente.
Come volevasi dimostrare, non riuscii a trattenere lo sguardo e abbassai immediatamente la testa, prendendo la borsa e alzandomi dal tavolo. Percorsi a passo spedito quasi tutta la mensa, finché una mano non mi bloccò il polso, facendomi girare. Ed eccolo lì, quel volto incorniciato da una cascata di riccioli color cioccolato.
- E’ passato un mese Sam, un mese che ci evitiamo. – iniziò lui, guardandomi intensamente. Stavolta la sua voce era ferma e decisa. – Ed io non ce la faccio più. Mi sento uno schifo e… -
- Tu ti senti uno schifo? – lo interruppi. Ero seria, seria da far paura. – Ed io come dovrei stare? Questo mese è stato un inferno Harry, mi sono sentita uno straccio ogni singolo secondo. Sto cercando di dimenticarti ma tu… tu esci fuori proprio quando sto per riuscirci! – strattonai il braccio e lo tirai via dalla sua presa. Avevo la vista offuscata, e sentivo di poter scoppiare da un momento all’altro.
- Non devi farlo! Io non voglio questo! – alzò il tono di un’ottava. Scrutai il suo viso, per poi soffermarmi sui suoi occhi. Sapevo di non poter riuscire mai a dimenticarlo. Quello che diceva la mia bocca non era d’accordo con quello che pensava il mio cuore. Quest’ultimo, voleva solo amarlo più di prima.
Girai i tacchi e lo lasciai lì. L’ultima cosa che volevo, ora, era parlare con lui.
 
 
 
 
- Questo lo devi mettere in valigia? – Chiese Francesca, prendendo in mano un jeans rosso. Scossi la testa, alzandomi da terra e prendendo il jeans in mano.
- Devo andare ad un campeggio, non ad una sfilata di moda. Come minimo si rovinerà. – dissi atona, rimettendo l’indumento nell’armadio e prendendo dei pantaloncini di un verde cachi e mettendoli in valigia.
- Sai Sam, stavo pensando… - esordì Francesca, smettendo di piegare i vestiti nella mia valigia e guardandomi. – Forse, in questi tre giorni, potresti riuscire a riappacificarti con Harry. –
Continuai a piegare le magliette ripetendo nella mente ciò che aveva appena detto. Era quello che volevo più di tutti, ma il mio orgoglio diceva che forse era meglio rimanere distante da lui.
- Probabilmente. –
Sbuffò, portandomi una mano intorno alla spalla. – Lo sappiamo tutte e due che è ciò che vuoi. –
- Sai, credo  che non potremmo ritornare ciò che eravamo una volta. – diedi voce ai miei pensieri, chiudendo la valigia e mettendola ai piedi del letto. Poi rimasi in piedi davanti a lei, guardandola con gli occhi lucidi. Mi strinse in un abbraccio che mi fece sentire meglio. Ma l’idea di non poter essere di nuovo una coppia con lui, non aveva l’intensione di uscire dalla mia mente.
- Che ne dici di andare a dormire? – mi accarezzò una guancia. Annuii lievemente, sorridendole.
- Grazie. – le dissi, prima di unirci in un altro abbraccio.
 
 
 
 
Quella mattina il sole splendeva più del solito ed il cielo era limpido, senza nemmeno una nuvola. Camminai per il salotto, guardandomi attorno, sperando di non dimenticare nulla.
- Tre giorni Sam, solo tre giorni. Non parti per sempre! – puntualizzò mio padre, prendendo il mio borsone in mano ed avviandosi verso l’ingresso. Annuii distrattamente e presi lo zaino posato qualche minuto prima sulla poltrona e lo misi in spalla, sorpassando velocemente mio padre che stava aprendo la porta.
Camminai velocemente lungo il viale, lasciando che il sole picchiasse sulla mia pelle candida. Intravidi una Mercedes davanti casa, ed un Louis sorridente appoggiato ad essa. Sorrisi vedendolo, e mi gettai nelle sue braccia, baciandolo sulla guancia.
- Siamo di buon umore oggi! – disse.
- Stranamente, mi sento bene. – sorrisi, staccandomi da lui non appena vide mio padre con le valige. Si precipitò ad aiutarlo e a mettere il borsone nel cofano dell’auto.
- Grazie Louis per esserti offerto ad accompagnare Sam. – lo ringraziò mio padre, dandogli una pacca sulla spalla.
- Si figuri, è un piacere! – gli sorrise. Ai miei genitori Louis stava simpatico, lo adoravano. Sapevano che era il mio migliore amico e, quando glielo presentai, andarono subito d’accordo.
Diedi un bacio a papà e lo abbracciai, poi andai verso mamma e stavolta mi feci abbracciare.
- Comportati bene. – mi soffiò sui capelli. Annuii e le regalai un bacio sulla guancia, dopodiché mi affrettai a saltare quasi in braccio a Francesca e a riempirla di baci.
- Come farò tre giorni senza di te! – disse, cercando di sorreggermi. Risi e la guardai. Mi scrutò un attimo, e poi si avvicinò al mio orecchio.
- In questi giorni, parla con Harry. – sussurrò.
Sospirai, facendo un falso sorriso e annuendo, sapendo che non ci sarei mai riuscita. Mi allontanai da lei ed entrai in macchina di Louis, che partì non appena ebbe salutato tutti.
Buttai a peso morto la testa sul sedile, sospirando e chiudendo gli occhi.
- Non mi sembra vero di poter stare tre giorni lontano da tutti e da tutto! – commentai.
- Già, sarà una bella esperienza. – rispose Louis, accennando un sorriso e continuando a guardare la strada. – Con chi condividerai la tenda? – continuò.
- Tiffany. – dissi – Tu? –
Sembrava esitare prima di rispondere, ma poi parlò. – Harry. –
- Ah. – riuscii a commentare, alzando la testa e abbassandola, guardando le mie mani.
- Credo che dovresti… -
- Parlare con Harry, lo so. – continuai io per lui.
- Sarebbe la cosa migliore. – mi mise una mano sulla gamba e la sfiorò delicatamente. Sospirai, iniziando a guardare fuori dal finestrino. Questo campeggio, per me, sarebbe stato un altro incubo.
 
 
 
Arrivati davanti scuola, Louis mi aiutò a portare il borsone e ci avvicinammo verso la folla di ragazzi radunata intorno alla professoressa. Vidimo Tiffany e gli altri, così ci avvicinammo a loro.
- Ma buongiorno! – urlò Tiffany, venendomi ad abbracciare. Ricambiai l’abbraccio sorridendo lievemente. Nessuno era più eccitato di Tiff all’idea di andare in campeggio.
- Come stai? – mi chiede Zayn, dandomi un bacio sulla guancia.
- Bene. – sorrisi. Mi avvicinai a Louis e lasciai che mise un braccio intorno alle mie spalle. Mi guardai intorno, cercando di trovare una chioma riccia di mia conoscenza, ma non ci riuscii. Al contrario, riuscii a riconoscere una ragazza dai boccoli castani sorridere poco più avanti a noi. Diedi una leggera gomitata a Louis e lo feci girare.
- Quella è Eleanor! – gli dissi, indicandola. Gli occhi di Louis si illuminarono non appena si posarono su di lei.
- C’è anche lei?! – chiese sorpreso. Annuii felice, dopodiché lo staccai da me.
- Perché non vai a parlarci? Magari nel pullman state anche vicini.-
- Non so Sam, e tu che farai? – chiese, improvvisamente preoccupato. Presi dalla tasca l’ipod e glielo mostrai, facendo spallucce.
- Mi metterò vicino a Tiff ascoltando canzoni altamente house. – dissi divertita ma anche con un accenno di disgusto.
Rise divertito, per poi regalarmi un bacio sulla guancia. – Sei la migliore migliore amica del mondo Sam! –
- Lo so. – commentai sorridendo. Lo seguii incuriosita con lo sguardo, finché non arrivò vicino alla mora e la salutò con un bacio sulla guancia. Eleanor sembrava estasiata di parlare con lui. Era palese che quei due fossero destinati a stare insieme. Continuai ad osservarli addolcita, finché non mi sentii strattonare una spalla.
- Sam ritorna nel pianeta Terra, stiamo partendo! – era Niall. Immediatamente lo presi per mano e salimmo sul pullman. Camminammo fino in fondo, dove c’erano ad aspettarci Liam, Zayn e Tiff. Questi ultimi due, si stavano felicemente scambiando effusioni d’amore. Ciò significava, che Tiffany era troppo impegnata per sedersi affianco a me, e Niall aveva già preso posto accanto a Liam. Mi girai, e notai un po’ di file avanti Louis ed Eleanor che stavano vivacemente conversando. Sorrisi, ma poi decisi di andarmi a sedere. C’erano due posti liberi, e mi sedetti su uno, posando lo zaino sull’altro, sicura che non si fosse seduto nessuno.
Tolsi dalla tasca il mio ipod e lo accesi, immergendomi nella musica. Iniziai a guardare fuori dal finestrino. Le case passavano veloci e piano piano il paese sparì, lasciandoci immersi nel verde.
- Posso? – sentii chiedere. Senza nemmeno guardare in faccia la persona, annuii, continuando a guardare fuori dal finestrino. Improvvisamente mi ricordai di aver messo lo zaino lì sopra, perciò mi tolsi le cuffie e mi girai per prendere lo zaino, quando i miei occhi si scontrarono con quelli verdi di lui. Il mio cuore andò a mille e la mia mente sembrava offuscarsi, non mossi un muscolo, continuavo ad osservarlo.
- Tranquilla, non ti romperò le scatole. – disse atono il riccio. Abbassai lo sguardo e misi lo zaino sulle mie gambe, lasciando il posto libero al ragazzo. Sentivo che stavo per esplodere, mi sentivo a disagio. Ripresi subito le mie cuffie e le riportai alle orecchie, rivolgendo nuovamente lo sguardo al panorama fuori il finestrino. Passai un’ora così, e per un’ora intera, sentivo lo sguardo addosso di Harry.
 
 
Dopo due ore di stancante viaggio, eccoci arrivati. Mi tolsi le cuffie e azzardai a guardare affianco a me: il posto era vuoto, segno che Harry si era già alzato. Mi sentii sollevata, e mettendo lo zaino in spalla mi alzai. Andai davanti a Tiffany che mi rivolse un’occhiata complice. Sapevo già a cosa volesse alludere, ma non ci feci caso. Scendemmo dal pullman e rimanemmo ad aspettare la professoressa. Sentii un braccio cingermi i fianchi, e quando mi girai mi scontrai con le iridi azzurre di Louis. Notai che aveva un sorriso enorme sul viso.
- Com’è andata con Eleanor? – gli chiesi, baciandolo sulla guancia.
- La amo. – affermò sognante. Scoppiai a ridere e scossi la testa, guardando per terra.
- Tu invece, con Harry? Ho visto che si è seduto vicino a te. –
- L’ho ignorato, non ci siamo parlati per entrambi le due ore. – risposi, cambiando improvvisamente il tono di voce e l’espressione. Louis fece una smorfia e spostò il suo braccio dalla vita alla mia spalla, stringendomi a sé.
Camminammo per venti minuti, l’uno abbracciata all’altra, con dietro Zayn e Tiffany che parlavano del più e del meno e Liam e Niall che cantavano a squarcia gola canzoni di tutti i tipi.
Harry, non lo avevo ancora visto. Forse era meglio, forse no, non lo sapevo. Sapevo solo che in questi tre giorni era inevitabile parlargli.
- Bene ragazzi, questo è il posto dove ci accamperemo per tre giorni. – esordì la professoressa, facendo riferimento all’enorme bosco dietro di lei. C’era un ampio spazio verde dove poter montare le tende ed attorno ad esso tanti alberi di diverse specie. Di giorni sembrava davvero bello, la notte ero sicura che il mio lato fifone usciva fuori.
- Iniziate a sistemare le tende. Non montatele troppo lontano! Lì c’è il posto dove faremo il falò – indicò l’enorme pila di rami e sassi poco distante da noi. – E voi dovete rimanere lì nei paraggi, non vi allontanate da esso, il massimo è di dieci metri. –
I ragazzi iniziarono a prendere le tende e a decidere il posto ideale. Noi, dopo aver contato dieci metri con i piedi, ci posizionammo. Tiffany ed io iniziammo a costruire la tenda e, non essendo il primo campeggio che faccio, riuscimmo a montarla presto. Ansimando, io e la mora ci girammo verso gli altri e non potemmo fare a meno di scoppiare a ridere.
Zayn e Louis avevano assunto strane posizioni per montare la tenda: Louis a gattoni, teneva fermi due estremi della tenda e Zayn, impedito com’era,  cercava di liberarsi dalla presa della tenda che non so come gli aveva immobilizzato una gamba. Niall e Liam invece la stavano montando bene, ma erano comunque buffi dato che bisticciavano per il verso della tenda.
- Che ridete voi?! Dateci una mano! – urlò Louis. Io e Tiff, dopo esserci calmate, andammo in loro soccorso.
- Non dovevi condividere la tenda con…? – domandai, mentre prendevo un’ estremità della tenda e Louis l’altra.
- Harry? Mi ha detto che la condivideva con Tom, quindi ho chiesto a Zayn di condividerla con me. –
Annuii, ed iniziai a montarla insieme agli altri tre. Dopo un quarto d’ora di assoluta lotta contro la tenda, finalmente, riuscimmo a fermarla.
- Siete degli impediti. – commentai, alzandomi da terra ansimando.
- Non è vero! E’ la tenda che è strana. – si giustificò Zayn, mettendo un braccio attorno a Tiffany.
- No, siete voi buoni annulla! – lo rimproverò lei, baciandolo sul naso.
Niall e Liam, nel frattempo ci avevano raggiunti.
- Zaini in spalla ragazzi, quella psicopatica della professoressa vuole fare un’ escursione nel bosco. – disse Niall, sbuffando e mettendosi seduto per terra.
- Cosa? Ma siamo arrivati da nemmeno mezz’ora! – si lamentò Louis, buttando le mani in aria. Niall fece spallucce e si rialzò incamminandosi verso il gruppo di ragazzi che stavano già andando dentro il bosco. Gli altri lo seguirono a ruota, mentre io rimasi a prendere lo zaino e poi, con Tiff, li raggiungemmo.
 
 
 
 
 
 
- Io… Dico… Basta! – urlò Tiffany, ansimando e aggrappandosi a Zayn, ancora più stanco di lei. Un’ora di camminata  bastò per stremarci tutti.
- Manca… Manca poco! – le risposi, scavalcando un tronco di legno. Ero stremata, non ce la facevo più. Si avvicinava l’ora di pranzo ed il sole era forte. Sentivo la testa girarmi, le gambe mi tremavano e alla fine cedettero, facendomi cadere tra il fogliame del bosco.
- Sam! – urlò Louis, raggiungendomi di corsa. Avevo gli occhi chiusi e la fronte sudata, ma ero ancora cosciente.
- Louis… sono stanca. – mormorai, mentre mi mise una mano dietro la testa. Tiffany e Liam andarono a chiamare la professoressa, mentre Niall mi faceva bere dell’acqua e Zayn mi faceva aria. Mi sentivo stanchissima.
- Riesci ad alzarti in piedi? – Chiese Louis. Aprii appena gli occhi e cercai di muovere le gambe, ma appena le alzavo, queste tremavano e cadevano. Scossi la testa rassegnata, stringendomi al suo braccio.
- Cos’è successo?! –sentii una voce preoccupata e qualcuno prendermi la testa. Non era la professoressa, questo aveva una voce maschile.
- Non ce la fa più. – rispose Zayn. In men che non si dica, mi ritrovai tra le braccia dello sconosciuto. Mi teneva in braccio, sorreggendomi le gambe con la mano destra e la schiena con quella sinistra. La mia testa era buttata sulla sua spalla e la mia bocca sfiorava il suo collo. D’un tratto, mi sentii protetta. Sentivo che fra le braccia di quel ragazzo sarei stata al sicuro. Aprii a fatica gli occhi, ma non riuscivo a mettere a fuoco il viso della persona. Sapevo solo che mi stava guardando e sorrideva lievemente, con un riccio che gli cadeva sulla fronte. Bastò quel riccio a farmi capire chi fosse il ragazzo, ma non ebbi la forza di alzarmi o di discutere con lui, l’unica cosa che uscii dalla mia bocca fu un flebile “Harry” che bastò per farlo sorridere e stringermi di più a sé.
 
 
 
 
 
Il tessuto blu della tenda emanava un calore sovrumano, la causa della mia fronte sudata. Aprii leggermente gli occhi, e poi richiudendoli. Avevo male alle gambe e in tutto il corpo. Alzai le braccia e mi stiracchiai, sfiorando le pareti della tenda con il palmo della mano, dopodiché a fatica aprii gli occhi, scrutando attentamente il posto. Mi trovavo nella mia tenda, questo era sicuro. Mi misi seduta e mi stropicciai gli occhi guardando il posto accanto a me: vuoto, segno che Tiffany era in giro. Sbuffai ed alzai gli occhi al cielo, per poi camminare a gattoni verso la zip della tenda e abbassandola. Il cielo era rosso ed il sole era tramontato, segno che era sera. Nell’aria c’era un odore di legna bruciata e si sentivano gli schiamazzi dei ragazzi nelle tende e fuori. Mi guardai intorno, notando che alcuni ragazzi erano attorno al fuoco a cuocere la carne, altri a mangiarla, altri a chiacchierare, ed altri ancora giocavano a palla.
L’odore di carne mi fece fare una smorfia e mi fece venire la nausea. Con riluttanza, uscii dalla tenda e mi incamminai verso Louis e gli altri, che stavano mangiando su un tronco d’albero. Notai anche Harry in silenzio, che fissava per terra. Avrei voluto andare lì ed urlargli contro ma ero esausta. Questo spiegava il perché barcollavo mentre camminavo.
Louis alzò lo sguardo sorridente e quando mi vide, assunse un’espressione preoccupata.
- Sam! – urlò, poggiando il piatto e venendomi incontro abbracciandomi. Gli altri avevano puntato lo sguardo su di me, anche Harry. Forse lui era il più preoccupato, lui voleva stringermi a sé più di chiunque altro, glielo si leggeva negli occhi.
- Tutto bene?! – mi chiese, avvolgendomi ancora nell’abbraccio. Mi sentivo soffocare ma era piacevole.
- Si, sto bene. Grazie Louis! – sorrisi guardandolo in faccia. Mi prese la mano e mi portò dai ragazzi.
- Ti sei ripresa? – mi chiese Tiffany, una volta che mi fui seduta accanto a lei. Alla mia destra c’era Tiff, alla mia sinistra Zayn, e a fianco di quest’ultimo una chioma riccia che continuava a fissarmi.
- Si, sto meglio. – mi portai una mano allo stomaco. – E ho fame! –
Niall rise appena e mi mise un piatto di carta sulle gambe, con sopra una bistecca fumante. Feci una faccia disgustata e mi portai una mano alla bocca.
- Ah vero, sei vegetariana. – commentò dispiaciuto. Mi tolse il piatto dalle gambe ed iniziai a respirare regolarmente. Poggiai i gomiti sulle gambe e misi il mento sui palmi della mano.
- Credo dovrò brucare erba come le pecore. – mi lamentai. Risero tutti, tranne Harry, che continuava ad osservarmi. Lo guardai, e gli sorrisi, per la prima volta. Il sorriso più sincero che in questo mese avevo regalato. Ricambiò il sorriso, quasi incredulo, abbassando la testa.
- Samantha, tutto ok? – arrivò la professoressa che mi mise una mano sulla spalla.
- Oh, si professoressa, sto meglio. – sorrisi.
- Devi ringraziare il signor Styles per averti portata indietro. Sai, un’ora di camminata con una ragazza in braccio non è da tutti gli uomini. –
Sorrisi, di cuore. Abbassai lo sguardo, ma istintivamente poi lo alzai e guardai Harry. Ci fissammo per qualche secondo. I nostri occhi sembravano parlare fra di loro. Stavolta in quegli occhi verdi vidi la gioia farsi spazio fra il rosso e il gonfiore.
- I-Io vado… - dissi, alzandomi ed interrompendo lo sguardo con Harry.
- Dovfe vfai? – chiese Louis con un pezzo di salsiccia in bocca. Risi lievemente scuotendo la testa.
- In tenda, ho sonno. –
- Ma hai dormito fino ad ora! – si lamentò incredulo Liam.
- Tu non la conosci, è capace di dormire un giorno intero! – rispose Tiffany annuendo convinta. Sorrisi nuovamente e mi girai, andando verso la tenda.
Invece di entrarvi dentro, mi sedetti sull’erba, assaporando l’odore dell’aria serale.
Amavo quell’odore, mi provocava una dolce sensazione allo stomaco. Sospirai, guardando il cielo rossastro sfumarsi sempre di più di un blu intenso.
- Hey. – sentii, e poi avvertii una persona sedersi accanto a me. Lo riconobbi, mi sentii mancare. Sorrideva e mi guardava.
- Ciao. – risposi quasi sussurrando. Non avevo nemmeno la voce, per quanto fui sorpresa di vederlo.
- Sono contento che tu stia meglio. – commentò, rivolgendo uno sguardo all’erba.
Annuii senza rispondere. Mi sentivo a disagio. Ci furono interminabili minuti di silenzio, quando presi coraggio e parlai.
- G-Grazie per avermi ecco… soccorso, oggi. – lo guardai e sorrisi. Ricambiò il sorriso. Era bello, splendente. Riusciva ad illuminare la notte.
- Prego. –
Ed ora cosa dovevo fare? Dovrei iniziare uno di quei discorsi lunghi e strappalacrime che di solito si fanno nei film? No, mai.
Mi alzai di scatto da terra e rimasi in piedi, vedendo che anche Harry si stava alzando. Ci guardammo negli occhi, scrutando ognuno le iridi dell’altro. Iniziavo a sentire bisogno del contatto con il suo corpo. E adesso? Adesso do libero spazio al mio cuore.
Senza pensarci due volte, mi buttai fra le sue braccia stringendolo a me e nascondendo la testa nell’incavo del suo collo. Sentii che le sue mani premevano sempre più forte sulla mia schiena, come se volesse che i nostri corpi diventassero un’unica cosa. Iniziai a piangere, bagnandogli un po’ la maglia.
- Dio se mi sei mancato. – ne uscii una voce rotta dal pianto e ovattata. Non parlò, mi strinse di più a sé. Quel contatto valeva più di mille parole. Ora mi sentivo rinascere, sentivo il mio cuore riprendere vita. Come se si fosse risvegliato da un lungo letargo, ecco. Nell’inverno che vi era all’interno ora, ora potevo davvero sentire la primavera.
Ci staccammo, continuando però ad abbracciare l’uno il corpo dell’altro. Ridemmo, continuando a guardare i nostri volti completamente pieni di lacrime.
- Non sai da quanto aspettavo questo momento. – esordì lui, piangendo e ridendo contemporaneamente, come me.
- Anche io. –
Ancora silenzio. Era imbarazzante.
- E adesso? – chiesi improvvisamente, staccandomi da lui definitivamente. Abbassando lo sguardo e contemplando i miei scarponcini.
Sospirò, passandosi una mano tra i capelli. – Io… Io credo che… che ora potremmo essere amici, mh? – mi tese la mano.
Amici. Quella parola fu come una pugnalata per me ma, se volevo satrgli di nuovo accanto, ero costretta ad accettare. Afferrai la mano e lo portai a me, abbracciandolo di nuovo. Ormai le parole non servivano più. Mi strinse forte, premendo la bocca sulla mia spalla.
Ed ora dovevo vedere Harry come un amico, un semplice amico. Ma ci potevo riuscire, in fondo ad Harry gli volevo bene. Avevo bisogno solo di tempo.
 
 
Oh sta zitta Sam, lo ami più di te stessa, sai benissimo che non ci riuscirai mai.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Kujyhtgrfedwsa.
Alla fine, questi due, hanno chiarito.
YUUUUUPPI *-*
Fate festa, stappate lo champagne.
Anzi no.
Perché ora sono amici.
Ma si sa che sono innamorati, dai, è palese.
NON DISPERATEVI GIRLS, NON E’ FINITA QUI.
Ringrazio tutte voi per le recensioni! NOVANTANOVE recensioni, ci credete?!
Io no. Ne manca una e finalmente arriverò a cento *-*
Per cui, se mi volete fare questo regalo (?) RECENSITE! Che poi ora voglio vedere cosa pensate di questo capitolo e del fatto che sono amici. AHAHAH!
In questo capitolo però Louis è troppo kjhygtrfedwsa. Vero? :3
Ok, non vi rompo più le balle.
ADIOS. xxxx
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sweetharry