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Autore: psichedelica666    22/05/2012    0 recensioni
-RIVISITAZIONE DEI CAPITOLI IN CORSO-
Sirius Black e la sua vita partendo dal primo anno ad Hogwarts... Una vita intensa e piena di colpi di scena.
La storia di un giovane mago che anche se aveva tutto, ha preferito il niente... Un giovane che ha combattuto per i suoi ideali...
Gli anni 70... Anche per i giovani maghi, e non solo per i babbani, questi sono stati gli anni della ribellione!
Sarà una storia mooooooooolto lunga... siamo solo all'inizio! Buona lettura :D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 7: Una grande amicizia nata da una “babbanata”
 
–Ahiaaaaaa, ma che diavolo è stato??- Sirius balzò indietro shokkato, aveva preso una piccola ma fastidiosa scossa nel momento stesso in cui l’altro gli aveva dato la mano per alzarsi.
James scoppiò a ridere, seguito a ruota da un Peter euforico, come se non stessero aspettando altro che un evento del genere da tutta la mattinata, mentre Remus si batté una mano sulla fronte scuotendo la testa avvilito commentando il tutto in un’unica frase –Babbanate!-
Sirius non fece in tempo a soffermarsi sul significato della parola “babbanata”, che Kreacher stava già urlando come un dannato.
-Oddio, attentato, attentato!! Perché il padroncino non mi ascolta mai? Perché?? Poi la padrona si arrabbia con Kreacher, tanto…- l’elfo era quasi in lacrime.
-Oh ma finiscila Kreacher… Non ho niente… E poi cosa ci fai ancora qui? Sparisci!- gli urlò contro Sirius, che non sapeva se sentirsi più in imbarazzo per le grida dell’esserino o per il fatto che si era fatto burlare in quel modo da una “babbanata”.
L’elfo, in lacrime e imbronciato come non mai, si smaterializzò all’istante con uno schiocco.
 
-Sai… Era tutta la mattinata che aspettavo di trovare qualcuno su qui sperimentarlo- James stava osservando attentamente Sirius, per valutarne la reazione e se fosse il caso di fuggire o meno.
–Avresti dovuto vedere la tua faccia, sai? Ahahah è stato divertente-
-Vuoi provare?- chiese Sirius inarcando le sopracciglia con espressione sarcastica.
-No, grazie- rispose allegramente James non notando probabilmente lo sguardo truce del ragazzino.
-Ma che diamine era? Non ci sono aggeggi simili da Zonco- chiese Sirius poi, osservando attentamente la propria mano. Nessun segno, niente di niente, ed inoltre il fastidio era già passato.
-Eh no, caro mio, questi sono scherzi babbani!- disse mostrando la propria mano destra, sul palmo vi era appoggiata un piccolo aggeggio metallico, una specie do bottone, che evidentemente dava la scossa alla vittima se premuto nel momento in cui le si stringeva la mano.
–Me l’ha regalata un vecchio zio che abita a Manchester, è un fanatico di Babbanologia, sai-
–Questi babbani ne sanno una più del diavolo- commentò Peter ammaliato dal piccolo oggetto che James mostrava sul palmo della propria mano.
-Ti piace, Pet?- gli chiese James, porgendogli il curioso oggetto –Te lo regalo, a me non serve più-
Peter sorrise mentre prendeva il piccolo oggetto con mani tremanti.
–Oh, grazie James, è stupendo! Non avevo mai ricevuto regali da nessuno-
-Di niente Pet, siamo amici, no? È normale farsi regali- gli sorrise James, stropicciandogli i biondi capelli ricci con fare fraterno, mentre quel ragazzino, così basso rispetto a tutti loro pareva essersi addirittura commosso per quel piccolo gesto.
Un gesto d’amicizia che nemmeno a Sirius capitava di vedere molto spesso dalle sue parti, essenzialmente per il fatto che essere un Black significava non averne bisogno. Un Black reprimeva ogni emozione, la schiacciava con violenza prima ancora che potesse nascere, l’allontanava da sé come fosse stata vaiolo di drago. Un Black ci sputava sopra, deridendo la stupidità di quei gesti futili fatti per i deboli e un Black non era affatto debole. Per un Black un’amicizia era basata solo sul tornaconto, nient’altro, niente legami d’affetto, solo interessi. Sirius non si era mai sentito così poco Black come in quel momento. Sirius stava percorrendo la sua strada. Una strada diversa da quella della famiglia.
 
-Beh, allora che fai? Entri o te ne stai qui fuori da solo? Siamo partiti da 20 minuti e sto iniziando ad odiare questo corridoio- chiese Sirius a James, che questa volta si era alzato da solo senza troppe storie.
-Posso parlarti insieme una volta entrato?-
-Potrei fare uno strappo alla regola, ma solo per questa volta-
-Ma pensa te, è per colpa tua e della tua dama di compagnia in miniatura…- disse James lasciandosi cadere sul posto vicino a Peter –… se ho perso la mia mattinata qui in corridoio, e non posso nemmeno parlare?-
-A volte sarebbe meglio- commentò Remus cinicamente tra sé, un po’ ad alta voce mentre cercava qualche cosa nel proprio baule.
-Rem, non sono sordo, non ancora almeno, io ti sento tutte le volte che fai un commento su di me- gli urlò addosso James dandogli una pacca sulla schiena -Comunque, bando alle ciance, io mi chiamo James Potter-
Sta volta la stretta di mano fu indolore.
-Io sono Remus Lupin, piacere- il ragazzino malaticcio sorrise a Sirius porgendogli la mano destra, fasciata da una benda, anche la sua faccia era graffiata, quel ragazzo era tutto un mistero.
–E… io invece sono P-Peter Minus- squittì il ciccio-bastardo tutto emozionato. Ecco, ora Sirius avrebbe dovuto chiamarlo con il suo vero nome, niente più nomignoli malefici, peccato.
-Voi tre vi conoscevate già, dunque?- chiese Sirius interessato stravaccandosi al suo posto e appoggiando le gambe sul posto di fronte.
–No, Peter l’ho conosciuto davanti alla vetrina di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch e l’ho rincontrato qui stamattina… e con Remus ci siamo conosciuti in un altro scompartimento pieno di primini- rispose prontamente James.
-Già, andava tutto bene fino a quando James, qui presente… ehm ehm… ha dovuto mettersi in mostra, non è forse vero? Io e Pet, che non centravamo nulla, siamo stati coinvolti inspiegabilmente con l’accusa di essere complici delle sue malefatte… morale della favola, siamo rimasti senza uno scompartimento ed è per quello che litigavamo con il tuo elfo- lo interruppe Remus.
-Remus, se non la pianti di infangare il mio nome con queste subdole accuse io ti trasfiguro in una puzzola rosa appena imparo come si fa, lo giuro!- lo canzonò James.
-E cosa avresti combinato di tanto grave per essere addirittura stato bandito?- chiese Sirius con curioso interesse.
Ancora una volta rispose Remus -Il punto è che il caro James ha fatto qualche… chiamiamolo dispetto… a qualche studente più grande e quelli non hanno gradito molto, sai com’è… io e Peter siamo finiti in mezzo solo perché in quel momento ci trovavamo a scambiare quattro chiacchiere con lui e siamo stati accusati di complotto, pensa te! Nessuno ci ha più voluti in cabina per paura che James potesse combinare qualcos’altro e far cadere la colpa anche su qualcun altro-  
-In partica voi due siete stati immolati come vittime sacrificali-
Remus sospirò annuendo, ma poi sorrise, mentre James a quelle parole si limitò a spettinare i propri capelli vigorosamente con una faccia da schiaffi incredibilmente odiosa che sottolineava la sua piena approvazione per ciò che aveva combinato. Sirius vedendo quello strano gesto da giocatore di Quidditch vissuto, scoppiò a ridere finendo per sembrare un pazzo furioso agli occhi degli altri tre, non sapendo che qualche anno dopo avrebbe finito per prendere in giro  il suo amico per quegli stessi gesti ridicoli “così da James Potter”.
 
James intanto si buttò in una sua teoria personale sul fatto che non c’era nulla di male nel dimostrare a maghi più grandi che nonostante fosse un primino, sapeva già fare incantesimi come quello della pastoia o quello delle gambe molli… la sua era semplicemente stata una dimostrazione pratica, ecco, e una cavia era fondamentale per dimostrare il tutto.
-Già, intanto sei stato fortunato che i prefetti non ti abbiano messo in punizione prima ancora di mettere piede a scuola- osservò Remus, nel vano tentativo di farlo pentire.
-Oh , l’avrebbero pagata cara, credimi- sorrise James malandrino facendo ridere Sirius e Peter.
 


Spazio Autrice
Eccomi qui con un nuovo capitolo.. ho deciso di farli molto corti perchè secondo me la lettura scorre più piacevolmente.. per ora ho deciso che parlerò del primo anno... ma tra un pochino salterò gli anni e tratterò solo certi episodi particolari in certi anni, altrimenti rischia di divetare la storia infinita... Buona lettura :D

  
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