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Autore: Jude92    22/05/2012    2 recensioni
Una ragazza, la sua vita, I Linkin Park...
*Vi prego di non essere cattivi con me. E' la mia prima ff sui LP, la mia band preferita. So già che non è un granché, ma tutto ciò che vedrete saranno, semplicemente, le "emozioni" di una SOLDIER...Grazie*
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Chester Bennington, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sogno o incubo?

 

 

Per tutta la notte mi sentii agitata, non potevo dormire. Pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto dire o magari cosa indossare, avevo sempre immaginato il primo appuntamento come una cosa romantica e la prima impressione, si sa, è quella che più conta. Mi stavo facendo troppi flash, è vero, ma dopo un attimo realizzai che non era un appuntamento romantico! Perché stavo pianificando tutto? Insomma mi voleva solo parlare! Già, ma chissà di che cosa; forse voleva dirmi di approfondire la nostra conoscenza o forse, cosa molto più probabile, voleva parlarmi del LP! Chissà, erano già l’1 e 30 e stanca mi addormentai, sommersa dai quei pensieri feci un sogno…
Ero a scuola, seduta nel mio banco, ad un tratto mi girai e di fronte a me c’erano tutti i miei compagni che ridevano a crepapelle. Mi guardai intorno ma non c’era nessun altro, c’ero solo io nella direzione dove guardavano loro, mi alzai e le loro risate si fecero sempre più chiassose, corsi per uscire dall’aula ma inciampai su qualcosa. Si, era il piede di quello stupido, mi aveva fatto lo sgambetto facendomi cadere in avanti. Mi bruciava da morire il ginocchio sinistro, così decisi di non piangere e, stringendo i denti, mi alzai e scappai. Arrivai in bagno, mi sedetti a terra, con le spalle al muro, controllai il mio ginocchio, era pieno di sangue, sangue…Aveva l’odore del ferro! Mi venne la nausea e quasi vomitai, strappai un pezzetto della mia maglietta, dalla parte della manica del braccio sinistro, e lo strinsi forte proprio dove c’era la ferita. Mi sentivo una merda, una merda a terra, ignorata e schifata da tutti. Appoggiai la testa tra le gambe, le lacrime mi scendevano da sole, sentivo le mie guance bruciare.
Ad un tratto, dal nulla,  sentii una voce che mi disse: Reagisci! Alzati! Reagisci! Era un suono incoraggiante… Mi alzai la testa e proprio di fronte a me c’era Chaz. Non potevo crederci! Le lacrime non smettevano di scendere… “Che.. Chester!” dissi con un filo di voce… Alzati! Non arrenderti! Si calò su di me e mise la sua mano destra nella mia spalla, con l’altra mi asciugò le lacrime. Mi guardava fisso con i suoi occhi profondi, quasi mi ci specchiai dentro. Non piangere, mi disse e mi aiutò ad alzarmi. Non potevo stare in piedi, il ginocchio mi faceva un male cane, per giunta avevo anche un forte mal di testa! Sentivo che stavo per cadere di nuovo ma subito Chaz mi mise le braccia attorno al suo collo e mi prese a sé.
Su, non essere debole, non svenire, fai vedere a tutti quanto vali. Sei molto più di quello che pensano gli altri! .mi sussurrò all’orecchio dolcemente, trasparendo un filo di rabbia. Dai una lezione a tutti questi figli di puttana!...Io sono con te…! E seguendo i miei occhi posò le sue labbra sulle mie………
 
 
Mi svegliai di scatto, il cuore mi batteva a mille, non capii ciò che mi era appena accaduto! Solo dopo, quando mia madre mi gridò: “Alzati! Sei in ritardo, devi andare a scuola!”, realizzai che avevo sognato Chester Bennington, l’uomo dei miei sogni! Sorrisi e feci un sospiro, almeno la giornata era iniziata splendidamente!
 
Mi preparai in fretta, presi lo zaino e mi diressi a scuola.
Per tutta la mattinata tutto filò liscio, i prof spiegavano, alcuni si facevano interrogare, tutto regolare. Io ero assorta nei miei pensieri, fin quando non mi sentii arrivare qualcosa dietro le spalle, un pezzo di carta…mi girai e vidi la faccia di quel gran pezzo di broccolo…
“Che vuoi?” domandai infastidita..
“Mi spieghi dove tieni il cellulare? Ti avrò mandato qualche 8 mess!” disse irritato..
“Mi spiace non mi funziona, l’ho buttato dalla finestra” dissi senza neanche accorgermene..
“Lo hai buttato?” disse stupito..
Suonò la campana della ricreazione, mi alzai per uscire dalla classe ma lui mi venne davanti..
“Mi dici che hai?”..
“Niente!”
“Si niente! Dimmelo!”
“Non ho un accidenti! Che devo avere? E adesso fammi passare!” dissi urlando…
“E perché non mi hai risposto? Aspettavo te per andare alla gara!”
Era un concerto dove suonavano le band emergenti e lui, George, mi aveva invitata probabilmente per vantarsi visto che era stato chiamato a fare il giudice! -.-‘’’
 
“Te l’ho già detto che non potevo venire, no?”
“Si ma, pensavo ci ripensassi…”
“Avevo altro da fare, adesso levati…” dissi mentre lo spinsi per uscire dalla classe…
Cazzo quant’era fastidioso! Non lo sopporto, non lo sopporto!! Gridai dentro di me….
Finita la ricrea ricominciammo a fare lezione, ma io ero in un altro pianeta. Capii quello che accadeva attorno a me quando mi accorsi che era suonata la campana e tutti se ne stavano andando.
Subito misi i libri e i quaderni dentro lo zaino e uscì dalla scuola, mentre mi stavo dirigendo a casa sentii che qualcuno mi stava seguendo… Mi girai e mi ritrovai proprio dietro di me quell’alloffo che mi rideva in faccia!
“Cristo santo! Che cazzo vuoi?” gridai quasi spaventata…
“Ehi! Niente! Ti accompagno…” disse come se non fosse successo niente…
“No, grazie non c’è bisogno! So la strada, ciao” e ricominciai a camminare ma lui mi venne dietro.
“Ma io voglio capire perché ce l’hai con me! Che ho fatto?” disse con aria di pesce lesso…
“Niente! Non ce l’ho con nessuno! Vattene….!”
“Aspetta!” e mi prese per il polso…
“Che cazzo fai? Lasciami!” gridai e lo spinsi forte….
“Ma che diamine hai? Karen ma sei impazzita?” disse con occhi sorpresi…
“Si sono pazza! E ora lasciami in pace e vattene se no chiamo la polizia e ti denuncio!” dissi agitata..
“Ma perché ti comporti così? Ti invito e mi lasci sbattere,ti chiedo spiegazioni e mi vuoi denunciare? Ma tu sei scema! Fatti controllare,  tanto normale non sei!”  mi gridò facendo guardare tutti i passanti…
“Si ho problemi ma tu sei un coglione! E non mi cercare più che non ci sono a convenienza! Invita qualcun altro, fai quello che cazzo ti pare ma non mi chiamare mai più! Stronzo!”….
E me ne andai di corsa lasciandolo in mezzo alla strada, come una statua, e senza dargli il tempo di rispondermi……

  
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