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Autore: Hischocolateeyes    23/05/2012    4 recensioni
Ok, non sono per niente brava con le introduzioni, quindi... spero di non fare un colossale fiasco xD. Evelyn, è la protagonista di questa storia. Una ragazza come me e voi, che vive nel 2012, ha i suoi problemi, la sua vita e una colossale ammirazione per Titanic, anzi, un'ossessione per quel film. Questa è lei, con i suoi momenti no, i suoi pianti e le sue gioie. Questa è lei, italiana fino al midollo. Questa è lei che sogna. Questa è lei, che ama. Questa è lei che, a sedici anni suonati, piange ancora per Titanic. Questa è lei, capelli lisci come spaghetti e di un castano chiarissimo, che diventa biondo durante l'estate. Questa è lei, con i suoi occhi nocciola. Questa è lei, nelle sue molteplici imperfezioni. Questa è lei, e credo di aver detto tutto.Oh, dimenticavo: è innamorata di Jack Dawson.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Dawson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It was only just a dream'
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Cap 1: Come tutto è iniziato...
 

Ti butti sul letto, scalciando via le ciabatte senza delicatezza. Le lacrime scendono lungo le tue guance e tu le ignori. Piangi, ripensando a tutto quello che è successo oggi, a scuola. Sei stata lì dentro cinque ore, e tutto quello che hai fatto fa parte di quella solita routine che è la tua vita da tre mesi a questa parte. Ogni giorno ti alzi, fai colazione, ti vesti. Vai in bagno e poi a scuola. Lì, imposti un sorriso e la giornata comincia, fingendo di stare bene, fingendo una felicità che non provi, fingendo allegria quando vorresti solo sotterrarti. Ogni giorno fingi di non vederli, o che non ti importi. Pensi, e speri, che fingendo di non curartene inizierai a non preoccupartene davvero. Tutte balle, e lo sai. Il giorno porta la finzione e la notte porta paura. Paura di restare sola, con i tuoi pensieri e timori.
Paura che la porta che per tutto il giorno tieni chiusa, blindata, si apri. Ma quella si apre sempre, non importa quello che fai per tenerla segreta, off-limits per tutti, anche te stessa. La notte ti aggrappi a tutto, pur di non pensarci.
Ultimamente, protagonista dei tuoi sogni è Jack Dawson, di  Titanic. Si, è solo un personaggio inventato e si, anche se fosse realmente esistito sarebbe  morto sul Titanic, nel 1912, ovvero cento anni fa. Da quando hai visto quel dannato film pensi a lui ogni sera e preghi una stella che, per una notte, ti faccia uscire dalla tua vita.
Pregando che ti faccia conoscere l'amore e, solo in sogno, che te lo faccia provare. Ogni notte preghi una stella che ti faccia conoscere Jack, perché pensi che anche solo parlare con lui possa risolvere, in parte, i tuoi problemi.
Ancora non sai che dovresti stare attenta a quello che desideri, perché potrebbe avverarsi, e mai nel modo che avevi immaginato. Ancora non lo sai, ma ben presto lo scoprirai, Eve.
                                                                                         *°*°*°*°*°*°*°
È una notte come tutte le altre quella che dà il via all'inizio della fine.
Piove, riesci distintamente a sentire lo scrosciare della pioggia sul tetto e, inspiegabilmente, ti viene in mente il Titanic, che scivola imponente sull'Oceano Atlantico, ignorando il suo destino. Sogni la nave e ti sembra di riuscire a sentire l'odore della salsedine, le voci, la musica e le risate. Non è una cosa improvvisa, avviene lentamente. Invece del morbido materasso, senti qualcosa di duro, un pavimento, sotto il corpo. Gli odori e i suoni si fanno più intensi, ti sembra di sentire il rumore dello scafo che taglia le onde, la musica dell’orchestra e il brusio delle persone che parlano. Questi si fanno più intensi, mentre la pioggia scema.

Inizi a sentire qualcosa che ti scalda il viso e, dopo quella che ti pare un’eternità, apri gli occhi. Ti ritrovi su una nave, una nave enorme, in mezzo a un gruppo di persone che ti guardano come se avessero a che fare con una pazza. Ti tiri a sedere, avvertendo gli inizi di un mal di testa che promette di diventare gran lunga peggiore.
Le persone si zittiscono, notando il tuo risveglio; stupita ti rendi conto che non indossi la camicia da notte ma un paio di jeans a mezza gamba, le Converse una maglia a maniche lunghe e una camicia, le stesse cose che hai indossato quel giorno a scuola. Forse ti guardano così perché sei vestita strana, per loro. Li guardi smarrita, notando i loro vestiti che hai visto talmente tante volte in Titanic, da aver imparato ad associare quegli abiti agli inizi del 1900. Sgrani gli occhi, trattenendo un’imprecazione che minaccia di sfuggire.

Vedi davanti a te il signor Andrews che si china e, gentilmente, ti chiede:
-Come si sente, miss…?-
Devi inventarti un nome, e in fretta. Il tuo non va bene, è troppo strano, per l’epoca. Ma non è meglio così? Apri e chiudi la bocca un paio di volte, sbattendo le palpebre:
-Evelyn-, dici – Evelyn Bianchi.-
Non ti sei nemmeno resa conto di aver detto il tuo vero nome, perché sul quel ponte di terza classe hai visto quegli occhi azzurri che hai sempre e solo ammirato attraverso una schermo: Jack Dawson ti sta osservando con un misto di preoccupazione, sorpresa e curiosità nello sguardo cristallino.
Quando i tuoi occhi nocciola incontrano i suoi, ti sembra che l’intero mondo abbia fermato la sua rotazione per permetterti di capire tutte le sfumature dei suoi. Ti tiri in piedi da sola, e ti sfugge un imprecazione in italiano, quando ti rendi conto che, diamine, sei sul Titanic, anche se solo in sogno. Poi ti blocchi:

-Scusi, mr...-
-Andrews-
-Mr. Andrews, potrebbe dirmi in che anno siamo?-
-Siamo nel 1912, miss Bianchi. Oggi è il 12 aprile 1912.-
Sgrani gli occhi: mancano solo due giorni all’affondamento del Titanic.
Indietreggi e corri verso la poppa della nave, dove Rose ha tentato di buttarsi. Ti appoggi alla ringhiera, prendendoti la testa fra le mani, su quelle sbarre di metallo che impediscono di cadere in mare.

-Non è possibile, non ci credo.-
Lasci che le lacrime scivolino, finendo in mare. La matita (che non ricordavi di aver messo) cola, lasciando una riga nera sulle guance. Una mano ti porga un pezzo di tessuto, un fazzoletto.
Ti volti verso lo sconosciuto e lo ringrazi con un piccolo sorriso lacrimoso. Non hai nemmeno fatto caso a chi ti ha passato il fazzoletto, ma ora che te ne redi conto è Jack.
Tutto questo fa molto “film romantico”, ma ora che ci pensi, in effetti, sei dentro uno di questi, anzi Titanic si può considerare il film romantico per eccellenza, quindi perché non lasciare le cose così come stanno?

 Mentre lo ringrazi non puoi fare a meno di notare che, diavolo, è davvero bello. Un figo da paura, si si. Annuisci impercettibilmente a questo pensiero, e arrossisci quando noti che lui ti sta guardando e che un ghigno gli ha incurvato le labbra.
-Miss Bianchi, giusto?–
È la sua voce a riportarti alla realtà. Fosse per te lo staresti ancora spogliando con gli occhi, ma evidentemente, qualcuno lassù ti vuole male.
-Si.-
-Io sono Jack Dawson, piacere.-
-Evelyn Bianchi, piacere signor Dawson. E, la prego, mi dia del tu. Non mi piace il lei.-
-Bè, Evelyn, allora dovresti fare lo stesso e darmi del tu. Se non sono troppo indiscreto, posso sapere da dove vieni? Non hai un nome comune, è …-
-Strano? Orrendo? –
-Strano. Ma, in senso buono. È un bellissimo nome. Ti dà un aria aggraziata. È stupendo.-
-Cosa, il nome o l’aria aggraziata che mi dà?-
-Entrambi.- Sorridi, non ne puoi fare a meno. La sua sincerità è disarmante, e tu boccheggi un attimo, pensando una risposta che non riesce ad uscire.
-Grazie, Jack. Ma, dovresti saperlo, io non sono per niente aggraziata, anzi tutto il contrario. Inciampo dappertutto. Ho la sensazione che su questa nave mi farò molto male fisico.-
-Non lo farai.-
-Scusa?-
-Non ti farai del male, se cadessi io ti prenderei.-
-Impediresti a una sconosciuta di farsi male? Questo ti fa onore, Jack. Ora, tu mi avevi fatto una domanda prima di tutto questo discorso sul mio nome, giusto?-
Lo vedi sorridere, e nel tuo stomaco una cinquantina di farfalle iniziano a volare.
-Non sarai una sconosciuta ancora per molto, ho intenzione di conoscerti meglio. Davvero. Comunque sì, ti avevo chiesto da dove vieni, Evelyn.-
-Sono italiana, ma mia madre ha origini inglesi.- Bugia. 
Sei italiana al 100%, i tuoi genitori non hanno nessun antenato inglese, ma possiedono solo un’incredibile passione per le cose strane e il tuo nome ne è la prova. Non hai fatto tanto caso all’inizio della frase, ma ora te ne accorgi: ha detto che vuole conoscerti meglio! Esulti internamente, mentre pensi che hai la possibilità di conoscere uno dei tuoi personaggi preferiti.

-Non è che potresti dirmi come ho fatto ad arrivare qui, Jack?-
Sei sinceramente curiosa, dopotutto che ne sai, forse sei sempre stata lì, dall’inizio. Vedi il suo sguardo adombrarsi un attimo, mentre un pizzico di confusione compare nei suoi occhi cerulei.

-Non lo so, Evelyn. Sei semplicemente apparsa.-
Aggrotti le sopracciglia: ti aspettavi tutto, ma non questo.

-Apparsa?-
-Sì, un minuto prima, io Fabrizio e Tommy stavamo passeggiando per il ponte, un minuto dopo Tommy è inciampato su di te. Sei comparsa dal nulla, e sembravi svenuta. Ovviamente, la prima cosa che abbiamo fatto è stata chiamare il signor Andrews, e abbiamo cercato di mantenere la massima discrezioni con quelli di prima e seconda classe, anche perché vedendo i tuoi vestiti si sarebbero potuti sconvolgere.-
Inarchi un sopracciglio, offesa. Questa è la moda del tuo tempo e se a quei ricconi non piace, possono anche andarsene a fare un giro. Jack ti sorride e mormora, piano:

- A loro potrà anche non piacere, ma io l’adoro.-
Adesso, puoi dire con orgoglio che i tuoi ormoni da ninfomane (che sei appena diventata), stanno allegramente ballando la conga. E che gli vorresti saltare addosso, strappare la camicia a forza e… ti blocchi, realizzando che sei effettivamente diventata una ninfomane, e che no, non te ne frega niente.



Angolino autrice, se così mi posso definire:
Ciao! Anzitutto, dovrei dire che è la mia prima fanfiction sul tema e che non ho la più pallida idea di come sia venuta fuori. Spero non faccia troppo schifo. E che mi perdoniate per aver occupato spazio su questo bellissimo forum. 
Che altro dire? Spero che mi lasciate una recensione, anche solo per dirmi che effettivamente un po' -molto- schifo lo fa. 
(Un po'??? Viva l'autostima, eh? N.d Jack) (Taciti Jack. N.d me).
Va buono, io ora vi saluto.
Bacioni,
Marty <3

 

  
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