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Autore: MartinaPausiniCullen    24/05/2012    2 recensioni
Tutti abbiamo letto e ci siamo appassionati alla saga Twilight, quella raccontata da Bella, che ci ha fatto sognare... ma se invece provassimo a vederla dal punto di vista di Edward?
Penso che la cosa cambierebbe.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Capitolo 6: Esme.

 Appena finita scuola me ne tornai subito a casa.   Ero davvero felice.
Primo: avevo rivisto Bella,  secondo: il mio autocontrollo era stato più potente del solito, e terzo: nessuno era morto.
Con un solo giorno avevo fatto incredibili progressi.
Pensai allora che con un pò di allenamento ce l'avrei fatta, sarei riuscito a diventare suo amico, a non farle del male, a proteggerla.
Sapevo che potevo riuscirci.  Mano a mano anche il suo odotr mi avrebbe fatto un altro effetto, mi ci sarei abituato, come capita anche con gli altri umani.
Appena arrivato a casa trovai solo Esme, impegnata a guardare un album di vecchie foto, quelle di quando il nostro clan si era iniziato a formare fino ad arrivare a quelle recenti, scattate con i nostri cellulari.  Appena mi sentì alzò la testa e pensò "ora mi racconti tutto", con un sorriso quasi fiero stampato in faccia.
Ripensansoci, lei ieri sera non mi ha riempito di domande come invece hanno fatto gli altri.  Se n'era stata in disparte, facendo finta di leggere un libro, con la contentezza stampata in viso ed intenta ad origliare. 
Ma voleva affrontare l'argomento da madre (anche se non genetica) a figlio.
Mi ero già preparato a questa cosa, quindi mi sedetti nel divano blu del salotto, accanto a lei.  L'abbracciai.
-Allora, dimmi un pò cos'è successo. Mi sei sparito all'improvviso, e poi oggi torni da scuola con un sorrisone che ti parte da un orecchio e finisce all'altro!-.  Era curiosa e ansiosa.  A giudicare dall'immagine che aveva creato nella sua mente avevo proprio la faccia di uno che si era preso una cotta.
-Che faccia da ebete che ho!- esclamai all'improvviso.
-No, hai la faccia di uno felice e fiero di se.  Adesso fammi capire il perchè però.-
-E va bene.  Domenica scorsa Alice mi ha detto di una sua strana visione, come se una ragazza entrasse a far parte della nostra vita, e avesse un rapporto speciale, molto,con me.  Soltanto che è umana.-
-Bel pericolo- borbottò -continua per favore.-
-dopo aver fatto qualche collegamento abbiamo capito che si trattava della figlia del capo Swan della polizia, che stava per arrivare a Forks.  Infatti lunedì si è presentata a scuola, era l'argomento principale di tutti i pensieri degli studenti.  In quel momento non feci caso al suo viso, almeno non più di tanto.  Ciò che mi attraeva di più era il suo odore, che mi prese in pieno la gola.-
-sembra buono ;) - disse facendomi l'occhiolino.
-è qualcosa di fantastico,e anche doloroso, più forte di quello degli altri umani.  Da li ho iniziato ad odiarla e a disprezzarla, il mio autocontrollo sembrava non funzionare più.  Come se non bastasse me la sono ritrovata al banco a biologia.-
-cavolo, dev'essere stata dura. Hai deciso di andartene dopo questo?- mi chiese, anche se sapeva già la storia.  
Continuai a raccontarle di alcune sensazioni, emozioni... del tempo passato a Denali, risparmiandole però alcuni dettagli.
-Perchè eri così assetato?-
-non ero andato a caccia, pensavo bastasse ancora per qualche giorno.  Invece il suo odore ha peggiorato tutto.-
-mmm... ok, raccontami di oggi, voglio essere la prima a sentirlo! =) - 
-wow mamma Esme quanto sei curiosa!- scherzai e lei mi fece un sorriso dolce.
-a Denali ho cacciao molto ed ho ragionato.  Questo mi ha permesso di affrontare la giornata di oggi con un briciolo di coraggio in più.  Non ho respirato quando le sono stato vicino e le ho parlato,  abbiamo fatto amicizia.  Mi sono comportato da umano.-
-Ah! Un bel passo avanti!  E... l'hai osservata? Com'è? -  Esme era curiosa tanto quanto lo ero stato io con Bella.
-Diciamo che il suo viso a Denali mi è apparso spesso, non mi ero accorto di avrelo memorizzato così bene.  E' carina a modo suo, lineamente imperfetti, carnagione pallida per una che viene da Phoenix, passa dall'arrossire allo sbiancare molto facilmente, è timida ma anche astuta ed intelligente.  Pensa si è accorta che i mei occhi avevano qualcosa di diverso.-
-Ops. Ha buon occhio.  Tu stai attento invece, sei già troppo preso, evita di farti uscire cose dalla bocca che possano essere contraddittorie, o non fare cose insensate.- mi avvertì - cavolo Ed, ti sei innamorato!- esclamò tutta felice.
-ehm, no, non tiriamo conclusioni affrettate Esme.  Attrazione, non è amore.-
-si si, va bè, lo dici tu questo.  Piuttosto va a parlare con i tuoi fratelli, penso che anche loro vogliono sapere.  Ah, un'altra cosa.- mi disse
-si?-
-sono contenta e fiera di te.-  Le sorrisi e uscii dalla stanza, non mi ero accorto che si era fatta notte, i miei fratelli erano nelle loro stanze, ero talmente preso dai miei pensieri e dalla conversazione che non mi ero accorto di niente.  Mi andai a mettere sul divano della mia camera, poi presi un dvd e me lo guardai.
 Strano che gli altri non erano venuti.  Alice evidentemente gli aveva detto di non disturbarmi.  Meglio così.  
Ed eccola invece lei piombarmi nella stanza.  Si mise seduta sul morbido tappeto bianco al centro della camera, e mi fissava.
-Ciao Alice, non si bussa più?- dissi, con un tono monotono.
-ciao fratello, scusa se non ho bussato o pensato di chiderti il permesso di entrare. Ho bisogno di parlarti.-
-Alice, un'altra visione? Spiegamela, non capisco se è preoccupante o no.-. le leggevo nel pensiero e vedevo le immagini della visione che aveva appena avuto. I contorni erano confusi ed io non riuscivo a capirci niente.
-non mi pare preoccupante.  C'è un incidente anzi sembra una cosa simulata.  In mezzo ci siete tu e Bella...  Edward stai attento per favore, ho un brutto presentimento... non riesco a vedere cosa succede dopo, la tua mente evidentemente ci deve ancora pensare su..-
-quando e dove?- chiesi, in agitazione
-domattina, al parcheggio di scuola.- 
Bene, di li a poco ci sarebbe stato un incidente e sicuramente io e Bella ne eravamo coinvolti.  Di colpo tutta la contentezza accumulata nella giornata di scuola svanì.  Dovevo andare a scuola, sennò mi sarei torturato, preoccupato e sentito in colpa per tutta la giornata. 
"Da quando Bella è arrivata ci sono state solo complicazioni.  Forse è meglio starle lontani" disse la voce nella mia testa.  La scacciai subito, anche se era tutto vero.  Non potevo e non volevo starle lontano.  Mai, nemmeno per un secondo.  Non l'avrei più lasciata.
-Affronterò anche questa.- dissi ad Alice, lei mi lanciò un'occhiata preoccupata e lasciò la stanza, annuendo.
-Ah Alice- dissi, poco prima che uscisse
-si?-
-Grazie per aver spiegato tutto agli altri.  Non avevo voglia di subire interrogatori.-
-Lo so, non l'avrei fatto sennò.  Sono molto fiera di te, è stato proprio bello vedervi insieme!- mi disse con un sorrisetto, poi se ne tornò da Jasper.
Mi stesi sul divano, liberai la mente e caddi in uno di quelli che per gli umani si chiama "sonno".   Per noi è semplicemente una forma di yoga mentale.  Non dormiamo, ci rilassiamo.  E i minuti scorrono, veloci.
"Già, è stato bello vederci insieme.  Penso che questo si ripeterà molto spesso."  pensai, e sorrisi.



  
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