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Autore: BeliveInAngels    24/05/2012    1 recensioni
Gears of War è sempre stato visto come umani da parte umana, ma che succederebbe se un'umana venisse trovata dalle locuste e cresciuta un po' come i gorilla crebbero Tarzan?
Impossibile non andare OOC con le Locuste, ma volevo fare qualcosa di diverso.
Buona lettura!!!
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Titolo: “Comme Tarzan”
Autore: BeliveInAngels
Genere: Azione, Drammatico
Personaggi: Locuste, Generale Raam, Myrrah, Skorge, Sapiens (Nuovo personaggio),Marcus Phoenix, Dominic Santiago, Squadra Delta.
Raiting: Arancione e rosso
Avvertimenti: Non per stomaci delicati,
P.O.V.: 3^ persona
Numero del capitolo: Capitolo 1 
Titolo del capitolo: “Le cœur de Raam - Cap. 1 ”  


 

LE CœUR DE RAAM – Cap. 1
 

 

-Vostra Maestà, chiedo udienza.- tuonò Raam entrando nella sala del trono. La regina annuì, facendogli cenno con due dita di avvicinarsi.

 

-Vieni pure, Raam.- lui si guardò indietro. Attaccata alla veste nera di cuoio, un po' spaventata, c'era la piccola umana. Il generale si fermò ai piedi della scalinata e poté sentire Skorge rantolare con disappunto, alla vista della bimba- Raam, puoi spiegarmi perchè dietro di te c'è un'umana?- chiese cortesemente la regina, rimanendo comunque piuttosto seria.

 

-La zona era deserta. Lei era sola.- rispose lui con la voce cavernosa.

 

-Generale... da te, questa umanità, non me la sarei aspettata.- sorrise lei, aggrottando le sopracciglia, quasi a prenderlo in giro-... portamela.- Skorge sbatté il bastone a terra, infastidito- Skorge, so che hai un odio profondo e giustamente fondato verso gli umani, ma questa è una bambina...- il generale gliela portò, posandogliela seduta sulle ginocchia.

 

-A voi...- mugugnò il mostro, con un lieve abbassamento del mento.

 

-Ciao piccola...- disse lei dolcemente- Sai parlare?- la guardò-... sì che sai parlare, ma sei timida...- sorrise Myrrah toccandole il naso con la punta del dito pallido- Quanti anni hai?- la tatina voltò la testa verso Raam, come per avere il suo sostegno... per avere il sostegno di Raam... beh... era una bambina, insomma. Il generale annuì e la piccina alzò una manina, informando tutti i presenti che aveva appena cinque anni- Questa bambina si fida di te, Raam... come...?- rise Myrrah, facendo scendere la bambina che corse immediatamente dal generale, abbracciandogli la gamba come fosse il suo papà- Trovale un nome.-

 

-Non vuole...?-

 

-No, non voglio ucciderla. Crescerà con noi. Un'umana con la nostra filosofia di vita... potrebbe cambiare le cose.- con un cenno della testa, il generale si congedò, prendendo in braccio la bambina che, per dispetto, di voltò verso Skorge e gli fece la linguaccia.

Un'umana al Nexus era FOLLIA, ma accompagnata da uno come il generale Raam... beh, le cose cambiavano.

Un gruppo di Droni, quelli più curiosi, si avvicinarono.

 

-Generale...- ringhiò il capo di quel gruppo- Quella... è un Sapiens.-

 

-Lo so.- fece l'altro di rimando, avanzando oltre, ignorando i commenti. Se i Droni vedevano il generale Raam con un essere umano, qualche idea se la facevano- Hai un nome?- gorgogliò lui, burbero, senza guardarla. Lei sussurrò qualcosa, ma il mostro, ovviamente, non capì un accidenti- Beh... da oggi il tuo nome è Sapiens.-

 

. . .

 

5 ANNI DOPO...

 

Correva come un razzo, sgattaiolando tra i Droni che trasportavano le casse di munizioni fino all'armeria.

 

-FERMATI!!!- ringhiò furibondo Skorge, inseguendola. Erano passati cinque anni da quando era stata accolta tra le Locuste. Myrrah le aveva insegnato a leggere e a scrivere, nella lingua degli umani, occupandosene personalmente.

La ragazzina era diventata grande, aveva quasi dieci anni e già sapeva come funzionava una pistola Gorgon. Sapeva smontarla, rimontarla, caricarla e, da autodidatta, aveva persino imparato a picchiare con il calcio duro dell'arma... per non parlare di come usava le granate...- FERMATI TI HO DETTO!- urlò di nuovo il Kantus, saltandole davanti, bloccandole la via.

 

-Non posso!- rise lei, saltando, posando le mani alle spalle della Locusta, oltrepassandola.

 

-BRUTTA STRONZA!!!-

 

-Ciao ciao Skorge!!!- il Kantus aveva l'ordine di NON TORCERLE NEMMENO UN CAPELLO, forse era per quello che la ragazzina ancora respirava. Sapiens si fermò davanti all'alloggio di Raam ed entrò- Padre, sono tornata.- lui era seduto su una cassa che gli faceva vagamente da sgabello ed era intento a modificare il mirino di un fucile.

 

-Che hai combinato a Skorge?- domandò lui severamente. Lei, imbronciata, incrociò le braccia, guardandolo.

 

-Colpo basso. Gli ho nascosto il bastone...-

 

-Sapiens...- la fulminò. Più la ragazzina cresceva, più Raam diventava severo nei suoi confronti.

 

-... e gliel'ho rotto quando l'ha trovato.- borbottò, per non dire bugie a colui che considerava come suo tutore. Lui ghignò, tornando a modificare l'arma.

 

-Non mi è mai piaciuto. Però fa attenzione, perchè è pericoloso. Se è la guardia del corpo di Myrrah, un motivo c'è.- lei roteò gli occhi.

 

-Padre, quando mi farai guidare un Reaver?- Raam si lasciò andare ad una grottesca risata.

 

-Sei ancora troppo piccola, scordatelo.-

 

-E un Brumak?-

 

-Ah beh, ancora peggio!-

 

-MA CHE NOIA!!!- fece lei, con voce lamentosa.

 

-Accontentati di imparare a sparare, a combattere e a difenderti.- disse lui, alzandosi.

 

-Dove stai andando?- gli chiese, vedendo che il generale iniziava ad armarsi.

 

-In superficie.-

 

-Voglio venire anche io!-

 

-E' fuori discussione!!!- tuonò lui- Non ti sai ancora difendere!- la piccola sbuffò.

 

-Sono stanca che mi si dica che sono piccola!-

 

-Tu continua a studiare e ad allenarti. Impara a sparare a teste in movimento. Al primo colpo devi stenderle.- era un modo come un altro per dire che una volta raggiunto un livello abbastanza alto per potersi difendere, l'avrebbe portata su con lui.

 

-Ok padre... ma fa attenzione.-

 

. . .

 

9 ANNI DOPO...

 

Il manichino si ruppe in mille pezzi mentre il rumore della motosega andava ad affievolirsi.

 

-Dieci su dieci in sei secondi. Sei un asso!- la elogiò uno dei tanti mostri che le aveva sistemato i manichini. Lei ringhiò.

 

-In sei secondi posso morire dodici volte.- erano nove anni che Sapiens non vedeva suo 'padre'. Era partito tempo prima per missioni di massacro in giro per Sera. Lei voleva raggiungerlo, aiutarlo se possibile, non era più disposta a starsene con le mani in mano- Vado all'armeria. Preparate il mio Reaver.-

 

-Dove vuoi andare?- lei prese la cintura e se la fissò in vita. Afferrò gli occhialini da cecchino e se li calò sulla fronte. I capelli corvini le scendevano, in una lunga treccia, sulla schiena. Non tagliava i capelli da diciannove anni... non li aveva mai tagliati, in realtà.

Si incamminò e raggiunse in fretta l'armeria. Si caricò di munizioni, allacciando le granate alla cinta e fissando il fucile da cecchino al retro del corpetto, tra le scapole.

 

-Il Reaver è pronto.- gorgogliò una guardia Theron, affacciandosi all'entrata, inchinandosi leggermente.

Tutta questa riverenza veniva dal fatto che la regina l'aveva presa sotto la sua ala protettrice. Le Locuste erano diventate la sua gente, era stata cresciuta con l'ideale di 'libertà' che avevano loro e che erano decise a raggiungere anche a costo di sterminare la razza umana, la quale era indisposta dalla loro presenza.

La giovane fu scortata fino al recinto dei Reaver, dove il suo era già pronto a partire. Sua 'madre' le aveva comunicato che, probabilmente, il generale Raam si trovava nei pressi di Jacinto, perchè doveva trovarne i punti deboli per farla sprofondare.

Lei si arrampicò, salendo sulla groppa del suo mezzo di trasporto.

 

-Fa attenzione.- disse uno dei Droni lì, con tono severo.

 

-Non preoccupatevi, Skorge verrà con me.- disse lei secca, facendo si che il Reaver si staccasse da terra- A presto.- partì così veloce che scomparve in pochi secondi.

 

. . .

 

Atterrò sulla strada, affiancata da Skorge, col suo strano e inquietante Reaver.

 

-Sapiens, stammi dietro.- sibilò lui minaccioso, scendendo dalla sbavante cavalcatura. Lei fece altrettanto, atterrando sull'asfalto crepato. Prese l'Hammerbust e se lo posò alla spalla, guardandosi attorno.

 

-Skorge...- fece piano, affiancandolo.

 

-... sono tutti verso il centro della città.- rispose lui in un sibilo di serpe.

 

-Non ci stanno aspettando. E io voglio rivedere mio padre.- il Kantus gorgogliò sommessamente.

 

-Lo troveremo. Figurarsi se qualcuno gli mette i piedi in testa... Nessun umano o locusta che sia riuscirebbe ad avvicinarglisi a meno di dieci metri.- lei, in cuor suo, continuava ad essere in pensiero...

 

Poteva essere tanto paradossale una situazione come quella? Un'umana cresciuta da Locuste. Un'umana pronta a sterminare i suoi simili per permettere alla sua gente di conquistare la superficie.

 

Avanzarono ulteriormente, scorgendo in lontananza la piazza della città, brulicante di vita. Locuste sbucavano ovunque per abbattere le forze nemiche. Era la prima volta che Sapiens vedeva dal vivo un campo di battaglia. Guardò sconvolta la sua gente, massacrata dai COG... dai Gears.

 

-Sapiens...- sibilò Skorge- Questo è ciò contro cui combattiamo.- erano a distanza giusta per vedere senza essere visti.

 

Lei afferrò il fucile, abbassandosi gli occhialini. Si accucciò dietro ad una macchina e prese la mira. Lo zoom segnava proprio un soldato nascosto dietro ad una barricata. Premette il grilletto, guardando il sangue che schizzava dalla testa dell'uomo, che si accasciava a terra praticamente decapitato.

 

-CECCHINO!!!- urlò una voce forte, mentre tutti fuggivano verso ripari più sicuri. Lei rimase immobile, mirandone altri due, ammazzandoli sul colpo.

 

-E' un ottimo modo per far pratica su bersagli in movimento.- disse lei acida, seguendo un altro soldato con gli occhi, sparando e uccidendolo anche senza bisogno di zoom.

 

-Se stai concentrata, il fucile a distanza è praticamente imbattibile.- le disse Skorge, facendo girare il bastone tra le mani artigliate. Con la coda dell'occhio, la ragazza poté notare il punto di fusione di quando, a dieci anni, gliel'aveva rotto. A quanto pareva, il Kantus aveva tenuto quello, senza farsene forgiare uno nuovo- Se ti muovi di qui ti ammazzo.- ringhiò lui, partendo di corsa, arrivando alle spalle di un gear e segandolo a metà, senza alcuna esitazione. La ragazza rimase impressionata. Non aveva mai visto Skorge in azione e ne rimase molto affascinata.

L'aveva sempre sottovalutato, facendogli anche i dispetti... non tenendo conto di quanto il Kantus fosse potente.

 

FLASHBACK

 

Skorge entrò nella sala del trono dove la regina Myrrah stava insegnando, a Sapiens, a leggere.

 

-Vostra Maestà.- si inchinò profondamente ai piedi della scalinata.

 

-Skorge... dimmi pure.-

 

-Vorrei far presente che la mia pazienza sta giungendo al termine.-

 

-Qual è il problema?- domandò Myrrah, perplessa. Lui alzò le mani, mostrando il suo bastone segato a metà. La ragazzina soffocò una risata che indispose anche un po' la regina- Vai pure, Skorge. Ci penso io.- lui si congedò, portando con se la cappa di malumore con cui era entrato- Allora, Sapiens... sei stata tu?-

 

-Madre, mi annoiavo!!!- esclamò la bambina, con il labbro inferiore arricciato, come per far pena.

 

-Proprio come gli umani...- sorrise dolcemente- Tesoro, siamo in guerra e questi 'dispetti' minano l'organizzazione, soprattutto la pazienza di Skorge.-

 

-Siamo in guerra? Cosa... vuol dire?-

 

FINE FLASHBACK

 

Quella era la guerra. Uccidere il nemico. Soffocare gli assalti. Sopprimere la resistenza. Annientare la rivolta. Spargere sangue.

Fece saltare la testa ad un gear che stava per motosegare la schiena del suo mentore-custode.

Lui la fulminò con gli occhi ambra per aver disobbedito ad un suo preciso ordine, ma con un lievissimo gesto della mano, la ringraziò per avergli salvato la vita.


Forse, per una persona normale, le Locuste erano tutte uguali, fatte con lo stampino, cattive, brutali, dai modi cruenti... Sapiens sapeva bene che non era così. Ogni Locusta aveva la sua personalità, chi era più stupido, chi più sveglio. C'era persino chi era simpatico. Tutto questo, visto dal punto di vista di una ragazza cresciuta con la regina delle Locuste, come madre, e con il generale Raam come padre.

 

Sapiens corse più veloce che poté per arrivare a trascinare un drone al sicuro.

 

-Tirati su e va via da qui!!!- esclamò lei. Una Locusta ferita, a suo avviso, era utile quanto una Locusta morta. Quelle creature provavano dolore tanto quanto gli umani, ma la loro fedeltà alla regina e ai capi li portava ad obbedire ciecamente, anche all'ordine di buttarsi nella mischia quando era ovvio che era un suicidio. Questo, a Sapiens, proprio non piaceva.

Non potevano aver preso la sua gente come 'infuriati Kamikaze', sapendo perfettamente che avrebbero obbedito, spinti dalla fame di libertà. Se era quella a spingerli... cominciava ad avere dei dubbi...

Però non poteva fare niente, ormai si erano abituati e vivevano da secoli quell'organizzazione... una cosa voleva capire, che non aveva ancora chiesto a sua madre Myrrah... perchè l'E-DAY fu tanto cruento? Perchè non si riuscì a trovare un accordo? Cosa portò le Locuste ad avere un atteggiamento così irrimediabilmente aggressivo e violento?

Una spiegazione non riusciva a darsela, ma Myrrah le avrebbe dato le risposte che cercava.

 

 

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