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Autore: Francy_92    25/05/2012    2 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bonjour à tout le monde... Comment ça va?! :D Oggi sono stata contagiata dall'aria francese... Vorrei tanto parlare in francese, ma nessuno è disposto ad ascoltarmi.. Vabbè... Ogni tanto me ne uscirò con qualche battutina qui xD
Donc... questo è il secondo capitolo! Non so se la storia vi piaccia, ma io pubblico, e staremo a vedere :D
Buona lettura ^^

 

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CAPITOLO 2

 
La sveglia quella mattina era suonata alle sei, Brianna non voleva arrivare in ritardo il suo primo giorno di lavoro, anche se non lo era mai, ma occorreva del tempo prima di poter arrivare a destinazione, quindi doveva uscire di casa un po’ più presto del solito.
Aveva deciso di indossare un tubino color crema e un copri spalle nero, voleva presentarsi in maniera seria al suo primo giorno di lavoro. Ma le sembrava un po’ troppo esagerato: optò quindi per un paio di jeans neri e una camicia bianca e un paio di ballerine nere. Decise di truccarsi in maniera leggera, per non risultare volgare. Alla fine, prima di uscire di casa, Brianna si guardò allo specchio e dovette ammettere di essere piuttosto carina. Prese la borsa e si avviò al lavoro.
Mancava ancora un quarto d’ora alle otto e così Brianna decise di andare a fare una colazione veloce al bar lì vicino. Caffè e un cornetto alla crema da portare via, meglio non fermarsi troppo. Uscendo dal bar incontrò la persona che meno voleva vedere in quel momento, anzi le persone.. Sam e la sua ragazza.
«Ehi, ciao» Sam sembrava alquanto imbarazzato, tanto che tolse il braccio da sopra le spalle della donna che lo accompagnava.
«Ciao» fu la risposta secca di Brianna. Si rivolse anche alla sua ragazza.
«Ehm…» seguì un colpo di tosse. «Bliss, questa è Brianna, una mia cara amica; Brianna, questa è Bliss, la mia ragazza» disse e abbassò lo sguardo, forse per non voler incrociare quello sofferente di Brianna.
«Piacere» rispose quasi cinguettando Bliss. «Sam mi ha tanto parlato di te, e sei molto più bella di quanto mi ha descritto»
Wow!! Brianna era scioccata. Sam aveva parlato di Brianna alla sua ragazza Bliss. Non ci poteva credere.
«Si, ehm.. Piacere mio» Brianna si trovava a disagio, quindi preferì tagliare corto, anche perché erano quasi le otto, ma a quel punto iniziò a parlare Sam.
«Per favore unisciti a noi per la colazione» Che gli sembrava che non fosse successo niente?! Sam doveva aver sbattuto la testa.
«No grazie, sono in ritardo per il lavoro e poi ho già preso la mia colazione; grazie lo stesso. Bliss è stato un piacere conoscerti. Sam»
«Il piacere è stato mio» urlò Bliss, perché Brianna era già uscita dal locale. Sam si era limitato a fare un cenno con il capo, segno evidente che era rimasto deluso dal congedo freddo di Brianna.
 
Dopo il “bellissimo” incontro di quella mattina, Brianna dovette faticare parecchio per mantenersi concentrata e capire appieno quello che le veniva detto. Per fortuna il suo lavoro era semplice, doveva solo catalogare i libri che venivano presi in prestito e ordinarli sugli scaffali quando qualcuno dimenticava di riporli al loro posto dopo averli consultati nella sala lettura. Questo lavoro le lasciava pure del tempo libero, infatti a settimane alterne doveva fare una volta sempre mattina e l’altra sempre pomeriggio. Meglio di così non poteva andare. Iniziava alle otto, finiva per l’ora di pranzo. Una favola! Così poteva anticipare la ricerca di una casa di moda, che, sapeva Brianna, le sarebbe occorso tanto tempo. Ma ad una cosa non faceva che pensare: Sam. Voleva condividere tutto quello che le stava succedendo di bello con lui. Ma sapeva che c’erano troppe cose a dividerli. Primo, il fatto che lui non la amava, questo spiega il secondo punto: stava con un’altra ragazza; terzo lei avrebbe passato a Milano solo un anno, dopo si sarebbe trasferita a Parigi e lui comunque avrebbe ripreso gli studi a Bologna.
Tutto d’un tratto Sam si materializzò nel negozio. Non ci poteva credere. Era il “Sam Day”?! Perché continuava ad incontrarlo dappertutto?!
«Ehi ciao!!» Lo sguardo di Sam era raggiante. Si capiva che era davvero felice di vederla. Ma non lo era tanto Brianna che rispose con un freddo «Ciao»
Poi ricordandosi il luogo in cui si trovava disse
«Posso esserti utile?!»
«Si certo»
«Dimmi che ti serve, magari troviamo qualcosa» Brianna di sicuro non era contenta di vederlo, figuriamoci di cercare un libro o quel che gli serviva insieme a lui.
«Beh, non saprei…»
«Se non lo sai tu, io non posso aiutarti» disse Brianna e fece per allontanarsi, quando Sam la prese per un braccio e la portò davanti a sé. La gioia di un attimo prima si era completamente dissolta, adesso Brianna si trovava davanti un Sam piuttosto serio. «Lasciami andare, mi fai male» e in effetti faceva davvero male; Sam la stringeva davvero forte. Brianna capì che tutta quella situazione non cominciava a piacere nemmeno a Sam. «Quando la smetterai di comportarti così?!»disse il ragazzo.
«Smetterò quando ne avrò voglia e di sicuro non devo rendere conto a nessuno, tanto meno a te!!»
«Sei stata tu a rifiutarmi per tutto questo tempo…» Sam iniziò a parlare, ma Brianna lo aveva zittito.
«Non mi sembra il caso di parlarne qui, non ti pare?!» disse Brianna e con suo grande sollievo Sam lasciò la presa sul suo braccio.
«Stasera vengo a casa tua» Brianna non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che Sam era già volato via dal negozio.
Per tutta la mattinata Brianna non fece che pensare a quello che era successo e più di tutto pensava a quello che sarebbe successo quella sera se gli avesse permesso di entrare di nuovo a casa sua. Non lo voleva, tanto meno voleva chiarire con lui. Le cose stavano in quel modo, e nessuno dei due poteva farci niente.
 
Brianna ritornò a casa con un gran mal di testa, tanto che fu costretta a prendere due compresse per placare il dolore. Si mise sul divano e dormì fino a quando qualcuno non bussò alla porta. C’era qualcuno che la chiamava…«Brianna? Sono io, Sam. Apri per favore»
Oh no!! Brianna aveva dimenticato per un momento dove si trovava e cosa le era successo quel giorno. Si sistemò i capelli, andò a lavarsi denti e aprì la porta. Si trovò davanti Sam, ovviamente, ma un Sam più bello, più affascinante. Aveva i capelli scompigliati dal gel e dal vento, una maglietta bianca che sbucava da sotto un giubbotto di pelle nera, i jeans strappati sul ginocchio e un paio di scarpe da ginnastica. Brianna dovette ammettere che era piuttosto affascinante e dovette anche resistere alla voglia di saltargli addosso, di baciarlo appassionatamente e di portarlo in camera da letto. Scosse la testa, come per scacciare quel pensiero e disse «Entra e facciamola finita, non ne posso più!!» Si era portata le mani sul volto, quando si accorse che Sam aveva chiuso la porta dietro di se molto velocemente, aveva tolto le mani dal viso di Brianna e le aveva sostituite con le sue. Brianna si accorse troppo tardi che Sam la stava baciando, e non un bacio come qualsiasi altro, un bacio vero, lungo e appassionato. Il primo a staccarsi fu Sam, che si mise a fissare Brianna ancora con gli occhi chiusi e le mani sospese. Quando li riaprì non sapeva che dire. «Sam… perché… perché l’hai fatto?!»
«Non importa il perché. Lo volevo fare sin dal primo momento in cui ti ho vista, lo volevo fare da tempo»
«Non è giusto…» provò a dire Brianna.
«Sshhh… non mi importa cosa è giusto e cosa non lo è. In questo momento voglio solo baciarti»
Sam andò per baciarla di nuovo, ma Brianna si allontanò. Doveva assolutamente porre fine a quell’incontro.
«Se sei venuto qui con l’intenzione di baciarmi, allora te ne puoi ritornare da dove sei venuto» Sam la guardava in maniera strana, quasi compiaciuto. Come se da un momento all’altro fossero finiti a letto insieme. Sam continuava a fissarla e quando Brianna ne capì il motivo, unendo i lembi della camicia che indossava,  si diresse verso la porta e fece per aprirla. «Vattene!»
«Dai, non fare così!» Quanto amava e odiava quel sorriso! Le faceva venire il capogiro, ma allo stesso tempo la innervosiva.
«Non fare così?! Ti presenti a casa mia, io ti faccio entrare perché pensavo avessi intenzione di parlare e senza che io me ne accorgessi tu mi baci?!»
«Sei così bella…»
«Smettila di dire così. Vattene da casa mia. Dico sul serio!»
«Anche io…» Brianna alzò gli occhi al cielo e vide che finalmente Sam si arrese. Brianna però non voleva che Sam se ne andasse. Il suo cuore le diceva di farlo rimanere, la testa, invece, di cacciarlo via a calci nel sedere.  «Va bene, me ne vado» disse Sam in tono sconfitto. «Scusa per il bacio. Comunque volevo dirti che se per te è ok, possiamo smettere di vederci, sentirci…»
«E quando lo abbiamo mai fatto?!» disse Brianna triste e arrabbiata. «Quand’è che ci siamo sentiti o visti, a parte questi due giorni?!» aggiunse.
«Si ha ragione, mi dispiace. Scusa» Adesso Sam sembrava davvero triste. Brianna voleva stringerlo più forte che poteva e dirgli quanto lo amava. Ma non poteva.
«Prima che me ne vada…»
«Che c’è ancora?!»
«Se io dovessi lasciare Bliss, c’è una piccola e remota speranza che io e tu…»
«No» disse troppo velocemente Brianna, portando altra sofferenza nel viso stupendo di Sam. «Non funzionerà mai! Fidati. Io starò qui solo per un anno. Poi andrò via!»
«Perché?!» lo sguardo allarmato di Sam la lasciò sconvolta e con il cuore ancora più a pezzi.
«Dopo Milano mi trasferisco a Parigi e dopo un altro anno a New York… alla fine poi rimarrò là» Brianna sperava di poterlo portare con sé, ma sapeva che era impossibile.
«E se io...» cominciò a dire Sam.
Brianna sapeva cosa voleva dirle. Sicuramente le avrebbe chiesto se avrebbe potuto seguirla, e non era quello che lei voleva, forse… «Non pensarci nemmeno. Buonanotte Sam»
«Notte» E si allontanò con la tristezza nel cuore.
Brianna, chiusa la porta, scivolò giù sul pavimento freddo e iniziò a piangere. Premette le dite sulle labbra, dove fino a pochi minuti prima  si poggiavano quelle di Sam. Adesso sì che la serata si era conclusa in bellezza! Il cuore in mille frantumi, demotivata e con poca voglia di continuare questo viaggio.
Si mise a letto, ripensando ancora a quello che era successo nella stanza accanto, e sperando che il giorno dopo sarebbe andato un po’ meglio.
   
 
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