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Autore: NoIdentity    25/05/2012    1 recensioni
E se Trunks Brief dodicenne facesse capolino nella vostra classe come un normalissimo studente di Pescara?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  - Magda - ha esclamato Matteo poco prima di entrare a scuola - hai una faccia!
  Matteo è uno dei ragazzi della classe con cui vado più d'accordo. Ero tranquillamente seduta sulla rastrelliera per le biciclette a riflettere sul volo di Trunks e non mi ero accorta che Matteo mi osservava da un pezzo.
  - Scusa, stavo pensando ad una cosa. E comunque grazie per il complimento, eh.
  - Non dirmi che ripensavi ancora al Cell Game. Basta coi dubbi, Magda. Il mostro l'ha battuto Mr Satan. Cell era soltanto un buffone, si fingeva tanto forte ma poi Mr Satan l'ha atterrato con un colpo solo.
  - Non è vero, Mr Satan non si è battuto contro Cell per primo. Ti ricordi del ragazzo con la tuta arancione? E del bambino simile a lui? E di quando si accendevano loro i capelli e diventavano biondi?
  - Quei due? Facevano solo scena, ne sono sicuro!
  - Ti ricordi che sono arrivati al ring... volando?
  - Sì. Sicuramente un trucco.
  - Sicuramente?
  - L'ha detto Mr Satan! Vabè, ciao Magda, ci vediamo dentro.
  Matteo si è allontanato e io sono tornata sola sulla rastrelliera. Ho riflettuto sulle coincidenze tra il Cell Game e Trunks Brief. Al Cell Game un gruppo di ragazzi (tra cui un tizio verde, mah) erano arrivati volando. Trunks sapeva volare. Al Cell Game c'era un ragazzo uguale a Trunks ma più grande di parecchi anni che volava. Trunks sapeva volare...
  Ad un tratto mi accorsi che la campanella era suonata da un bel po' e che erano tutti entrati. Ma non Trunks. Stava arrivando al portone proprio in quel momento, correndo a velocità supersonica.
  L'ho bloccato al portone. - Perchè corri, se puoi volare?
  Trunks mi ha guardato stupito. Poi si è ripreso. - Io, volare? Ma di che parli, Magda?
  - Ti ho visto, ieri. Nel vicolo.
  - Ti ripeto che sono un tuo normalissimo compagno di classe. E non so volare. Ora scusa ma abbiamo italiano alla prima ora, ed è la materia che odio di più - ha esclamato sorpassandomi.
  Rimango muta fino alla seconda ora: italiano e recupero.
  La Morelli infatti ha avuto questa idea di dividere la classe in due gruppi il martedì: quelli che la grammatica la sanno, e quelli che confondono il soggetto con il complemento di specificazione nell'analisi logica (della serie: le cose elementari della grammatica). Per farvi un'idea: i tre quarti della classe appartengono i tre quarti della classe, comprese le Civettone Carla e Giuditta.
  - Bene, ragazzi, come ogni martedì oggi ci divideremo in gruppi di recupero - annuncia traboccante di grasso la Morelli.
  - Professoressa - cinguetta Giuditta - ma noi non sappiamo se Trunks farà parte del primo o del secondo gruppo, no?
  Trunks è subito arrossito e ha abbassato la testa, per farsi coprire gli occhi dalla frangia lilla.
  - Hai ragione, Giuditta. Trunks, vieni alla lavagna. Ti faccio un paio di domande per valutare il tuo livello e decidere se inserirti nel primo o nel secondo gruppo. Spero che tu sia al livello del primo, visto che del secondo fa parte tutta la classe!
  - Anche io - aggiunge Carla. Commento inutile.
  Ho lanciato un'occhiataccia a Giuditta e Carla, che ridacchiavano come delle matte dall'altra parte della classe. Credevano ancora che Trunks fosse solo un bel ragazzo. Ma io l'avevo visto volare, cavolo.
  Trunks è andato alla lavagna poco sicuro di sé. Però ha risposto bene a tutte le domandine cattive della Morelli.
  - Okay, Trunks, potrai facilmente inserirti nel primo gruppo.
  Spesso la Morelli assegna compiti diversi al primo e al secondo gruppo, e da molta più attenzione al secondo gruppo che al primo. Quindi ho potuto benissimo scambiare qualche parola con Trunks Brief.
  - Senti un po' - l'ho chiamato con la perenne penna masticata in bocca.
  Trunks mi ha guardata. Era chiaramente turbato, sapeva che io l'avevo visto in quel vicoletto.
  - Cosa c'è? - mi ha chiesto il più gentilmente possibile.
  - Credi che io sia scema? - gli ho detto alzando leggermente la voce e togliendomi la penna dalla bocca - ti ho detto e te lo ripeto che io ti ho visto benissimo volare, nel vicolo, quindi rivelami qual è il trucco.
  - Non ti sembra perverso metterti a pedinare la gente?
  - Allora hai volato sul serio! Non stai negando.
  Trunks ha abbassato di nuovo la testa. Gli occhi erano interamente coperti dalla frangia, le guancie rosse.
  - Dimmi come fai a volare. Non lo dirò a nessuno - ho mormorato avvicinandomi al suo viso.
  Potevo sentire il suo profumo. Il suo respiro leggermente affannato aveva un qualcosa di speciale. Lo sentivo sulla guancia e il cuore mi saltava in petto. Cacchio.
  Ha alzato gli occhi. L'azzurro mi ha invaso. - Non so di cosa tu stia parlando.
  Mi sono scostata e ho rimesso la penna in bocca. - Saprai la grammatica, ma non sai mentire affatto. Tornerò alla carica, e tu lo sai.
  Non ha risposto. Per le seguenti tre ore siamo rimasti in silenzio, poi siamo usciti. Ho iniziato a pedinarlo anche martedì. Lui camminava lentamente, non frettolosamente come il giorno prima. Come se sapesse che qualcuno lo stava pedinando. E' entrato nel vicolo. Poi si è girato di scatto e mi ha visto.
  - Colta in flagrante - Trunks ha alzato un sopracciglio e ha fatto un mezzo sorrisetto.
  Mi sono avvicinata a grandi passi. - Senti un po', tu - gli ho sparato puntandogli un dito contro - non so chi tu sia né da dove vieni, ma una cosa la so. Sai volare.
  - Ti rendi conto di star vaneggiando, Magda?!
  - Io non vaneggio per niente!
  - Magda - ha esclamato Trunks. Mi ha messa le mani sulle spalle e mi ha scossa dolcemente - io non volo. E' chiaro?
  Sono rimasta sorpresa da quelle parole pronunciate con tanta sicurezza. E poi, al suo tocco, è successa la stessa cosa di quella mattina. Il tempo si è fermato. Poi mi sono ripresa e ho incrociato le braccia. - Se non voli, dimmi come tornerai a casa da questo stretto vicoletto. Parla, Trunks Brief!
  Era chiaramente con le mani nel sacco.
  Trunks fece per chinare il capo e nascondersi dietro la frangia, ma glielo impedii. - Eh no - esclamai - non ti nasconderai dietro ai tuoi capelli questa volta. Parla. Manterrò il tuo segreto. Dimmi come fai a volare.
  - Okay - sospirò Trunks. Mi guardò dritto negli occhi. Sprofondai nell'azzurro. - Per volare, ci vuole sempre... l'Oggetto X.
  - Oggetto X? E dov'è?
  - Proprio dietro di te.
  Stupidamente mi voltai. E lui volò via.
  
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