Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Afaneia    26/05/2012    1 recensioni
Chi è Luisa? Un tempo non era nessuno, era solo una piccola ragazza di provincia, una piccola allenatrice di Borgo Foglianova partita all'avventura come tanti, come tutti. E ora? Ora è la Campionessa di Kanto e Johto, dopo aver superato sfide e pericoli e aver sconfitto, dopo anni di viaggio e allenamento, Lance e Rosso, il Presidente della Lega Pokémon e il vero Campione delle due regioni.
Ma la vita continua a cambiare. La piccola ragazza di provincia ora è quasi una donna e i suoi nemici (Rosso, Argento, quel ladro che conobbe il primo giorno del suo viaggio) stanno cambiando e le loro relazioni mutano con loro. E soprattutto, ciò che cambierà definitivamente la sua vita sarà l'arrivo di Ho-Oh, la fenice di fuoco delle leggende, che discenderà dal cielo ad annunciarle una grande verità...
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Lance, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Saga della Prescelta Creatura'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era diventato molto divertente vivere, adesso.

Tre ragazzi giovani e forti allenatori, pieni di salute e di bella presenza, liberi e sereni, senza troppo problemi, buoni a vivere alla giornata. E con parentele e amicizie altolocate. Era stato Lance a trovare questa definizione. Altolocate.

Era facile vivere per loro. Pensavano solo ad allenarsi. Avevano disponibilità economiche, e per famiglia, e per continue lotte vinte, ma non spendevano molto denaro. Mangiavano quando, dove e cosa capitava, bevevano acqua, dormivano all’aperto, salvo nelle notti di pioggia o di freddo troppo intenso: allora si rifugiavano in qualche Centro oppure, più spesso, in grotte e caverne che conoscevano ormai bene. Raramente tornavano ad Altopiano Blu, ma talora vi erano costretti da qualche formalità che Lance doveva necessariamente sbrigare.

In poche parole, era una bella vita la loro.

Un giorno, mentre facevano un bagno al largo (erano a qualche centinaio di metri dalle Spumarine) Lance gettò la testa all’indietro, come riflettendo su qualche cosa di molto vecchio, e disse: “Mancano dieci giorni alla nuova Lega.”

“Dieci giorni?” ripeté Argento. “Ne sei sicuro? Ma come? Se davvero mancano solo dieci giorni, allora è il nostro anniversario!”

“Anniversario? Ma no, Argento, non può essere” disse Luisa. Inarcò leggermente un sopracciglio azzurrino. “Un anno è molto lungo! È già passato tanto tempo?”

“Davvero, e tra poco più di quattro mesi sarà l’anniversario del giorno in cui abbiamo scoperto l’identità di tuo padre” rispose Argento.

Lance sorrise, ma i suoi occhi continuavano a guardare il sole.

“Quello che mi preoccupa è che tra tre giorni bisognerà bene tornare ad Altopiano Blu…ho delle responsabilità. E…”

“Rosso” disse Luisa.

Lance fece silenzio un momento. “Sì, Rosso.”

“Ma di che ti preoccupi, Lance?”

“Io non sono capace di sconfiggerlo…come potrei, se sono certo che persino Blu, che gli è inferiore, sarebbe ora capace di sconfiggermi senza poi molte difficoltà?”

“Allora sarò io a combattere con Rosso, e lo batterò, stanne certo.”

“Sarà la mia seconda batosta pubblica” disse Lance con un sorriso amaro, e allora fu ben chiaro a cosa pensassero i suoi occhi.

Dopo un poco, egli riprese: “Non importa, ma sarà divertente vedere cosa accadrà con Blu, dopo.”

Luisa si rigirò con più forza nell’acqua.

“Ragazzi, santo cielo, stasera è il nostro anniversario e noi neppure lo sapevamo! Che facciamo qui? Andiamo da qualche parte a vestirci e a lavare via il sale, poi andiamo a Olivinopoli a cena da qualche parte dove facciano il pesce! Che ve ne pare?”

Allora seguirono la sua proposta. Andarono a cambiarsi e a vestirsi come si deve, ed erano davvero piuttosto belli vestiti da sera, e andarono a cena a Olivinopoli e poi andarono a ballare e rimasero a divertirsi fino a tardi, erano forse le tre di notte; ma non si erano dimenticati che giorno era, e allora andarono alla Torre di Latta.

Non erano attesi, questa volta. Ho-Oh riposava. A pochi passi da lui, Mew giocava con un nido. Mewtwo non c’era.

Luisa scese in silenzio dal suo Aerodactyl coi tacchi in mano. Ho-Oh dormiva. Allora in silenzio la ragazza si accostò alle sue spalle e con un salto gli si gettò sul dorso, tra le ali, gridando con una voce che a ogni momento pareva sempre più una risata…

“Prescelta! Forse dovresti comportarti in modo più appropriato al tuo rango.”

Luisa continuava a ridere di una risata che danzava come l’acqua. Si lasciò scivolare lungo il suo dorso e rimase scalza sul liscio suolo di legno.

 “No, questo no!”

“Saresti una principessa.”

“Ma se l’ho detto molte volte, che per me non cambia niente! Sono affari vostri quello che devo fare” disse Luisa. “E comunque, non dovresti lasciarti cogliere di spalle, lo sai.”

Ho-Oh sospirò e le sorrise di un sorriso rassegnato. “Sei la degna figlia di tuo padre, Prescelta Creatura. Dimmi, cosa ci fate qui?”

“Festeggiavamo il nostro anniversario” disse Argento. Anche lui era davvero piuttosto bello vestito da sera, e i suoi occhi limpidi scintillavano nella notte. Mew scivolò attorno ai suoi fianchi stretti, esclamando: “Degna ricorrenza, Prescelti!”

“E neppure difficile da ricordare” soggiunse Lance. “Dieci giorni esatti prima della Lega Pokémon… ehi, piccola. Non credi che a tuo padre farebbe piacere salutarti stanotte? È un giorno importante. Ci ho pensato solo ora.”

“Se lo dici tu…andiamo.”

“Dormiamo a Bosco di Lecci, a questo punto” disse Argento. “Visto che ormai son quasi le quattro… e poi, domattina, possiamo andare all’Altopiano Blu. Così Lance può sistemare quelle ultime cose, prima della Lega.”

A quelle parole, Ho-Oh si mostrò perplesso per qualche attimo. Luisa se ne accorse e gli rivolse un’occhiata interrogativa. Il Pokémon distolse immediatamente gli occhi da lei, ma Luisa sentì questo messaggio forte e chiaro rivolto a lei, a lei soltanto: “Stai attenta, Prescelta Creatura.”

“Stai attenta? Che vuol dire, Ho-Oh?”

“Niente…stai attenta. Solo questo.”

“Ma a che cosa?”

“Non so…durante la Lega, guardati bene… è solo una sensazione, ma potrebbe succedere qualcosa. Ti prego, stai bene attenta. Io ti voglio bene, non solo perché sei la Prescelta Creatura, ma perché mi sei cara…come a tutti qui.”

Luisa gli rivolse un sorriso diretto. “Grazie. Starò attenta.”

“Grazie a te.”

Rimasero per pochi altri minuti sulla Torre, quindi si accommiatarono e si diressero in volo a Bosco di Lecci. Atterrarono nei pressi del Santuario, che raggiunsero a piedi, scostando il fitto fogliame.

“Papà, vieni!”

Per un poco, non accadde nulla. Ma poi, in modo quasi impercettibile, il bosco cominciò lentamente a riempirsi di una nebbia leggera, quasi trasparente, d’un bianco argenteo come un vetro attraversato dalla luce… e quella nebbia cominciò piano ad arricciarsi, a incresparsi, ad assumere una forma che converse in un unico punto, come una bambola di nebbia, e da essa Celebi prese forma e colore.

“Grazie di esserti ricordata di me, mia piccola… e anche voi” soggiunse guardando i due Prescelti. “Buon anniversario, ragazzi.”

Pochi istanti dopo, egli aveva assunto un aspetto umano. Era una natura multiforme, che faticava a stare ferma. Tese le braccia e Luisa vi si gettò, gli diede un bacio sulla guancia.

“Ho-Oh ti ha detto qualcosa?”

“Sì. Papà, a cosa...?”

“Anch’io ho la sua stessa sensazione. Ho-Oh l’ha avuta, e ce l’ha avuta anche Mew, ma non te l’ha voluto dire, perché…lo conosci.”

“Ma da cosa devo guardarmi?” domandò Luisa staccandosi dalle sue braccia.

“Da nulla di definito…quindi, da tutto. Potrebbe non accadere nulla, come qualsiasi cosa… non lo so. Ma saremo tutti più tranquilli, e io in prima persona, se mi prometti che farai molta attenzione.”

“C’entra col mistero degli Unown?”

“Te l’ho detto, non sappiamo ancora niente. Ma è bene che tu stia molto attenta. Me lo prometti?”

“Te lo prometto, papà.”

 “Parlane anche ai tuoi compagni, così che possano…”

“Va bene, papà. Glielo dirò. Ma non sei un po’ troppo premuroso per essere il Signore dei Cieli?” domandò la ragazza ridendo.

Ma Celebi lasciò cadere la conversazione e parò a lungo e cortesemente coi tre Prescelti. Quando essi, stanchi ormai per il sole che già albeggiava, vollero andare a dormire, dopo aver riflettuto per qualche momento, egli disse loro di recarsi ai margini orientali della foresta. I Prescelti vi andarono e trovarono una piccola radura pulita e asciutta, bagnata da una poca luce argentata e adombrata dalle fronde degli alberi. Al centro gorgogliava un piccolo stagno dalle acque limpide nel quale si specchiava un’alba infuocata.

“Ringraziamo le nostre amicizie altolocate!” esclamò Lance, ridendo.

Stesero a terra le loro coperte e si disposero a dormire. C’era un piccolo coro di Ledian che si nascondeva tra i cespugli e i rami degli alberi, ed essi si addormentarono cullati dalle loro dolcissime canzoni.

 

Capitolo di passaggio, giusto per introdurre le nuove relazioni che i Prescelti hanno intessute. Dal prossimo capitolo si apre la mia fase preferita della storia (con qualche piccolo brano che non mi piace più, ovviamente).

Un grazie e un bacio grande a Emma Bradshaw per la cortese recensione.

Alla prossima! :)

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Afaneia