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Autore: kyuukai    26/05/2012    5 recensioni
Quale altro umano avrebbe osato sfidare il mare, e rimanere ancora vivo dopo un tale affronto?... Solo Occhi Blu. Quell'essere era davvero qualcosa di particolare, e anche gli altri animali delle profondità parevano averlo capito, rispettandolo ed accettandolo nonostante la sua stranezza... Sasuke compreso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Weilà bella gente, bentrovati! Mamma che fine settimana, tutta sola soletta nella mia casuccia... yeeee! (notare sarcasmo) Uffa, non faccio altro che stare china sui libri cercando di impegnarmi, ma ogni volta che lo faccio mi vengono idee nuove da scrivere nelle mie storie! Devo comprarmi un cervello da mettermi mentre studio ed un altro da indossare normalmente, come dei cappelli! XD Bene! Ecco il tanto atteso secondo capitolo di Blue Eyes, che pare piacere parecchio, il che non fa altro che farmi un sacco di piacere! Grazie a voi che la seguite e la sostenete, siete dei grandi!! Vi lascio subito alla lettura, così posso tornare a studiare letteratura cinese, che come diceva Quattrocchi “che è meglio!” Mi scuso per il ritarduccio, ma ho provato fino ad ora ad inserire l'immagine che vi avevo promesso ma non ci riesco -.-'' se qualcuno è così gentile da spiegarmelo gli sarei più che grata.
Dajia, zaijian!

Canzone ascoltata: 月影少女【Syrufit- 東方ボーカル(Touhou). Non so per quale ragione, ma sentire questa melodia mi da proprio l'impressione di risalire veloce dai fondali marini fino alla superficie, dove il vento ti colpisce forte all'improvviso, come dopo un'immersione prolungata. Ed è proprio da questa canzone che ho tratto il titolo del capitolo, non nel titolo che non c'entra niente (dato che vuol dire letteralmente “la ragazza all'/dell'ombra della luna”), ma dalle lyrics.

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Sasuke tornò a casa senza conchiglie, ma in compenso con la pinna sanguinante, il che allarmò fin da subito sia il fratello che la compagna. Sakura non s'era arrabbiata per niente, diversamente dal solito, anzi si era affrettata a curarlo subito prima che potesse prendersi qualche infezione, usando un impacco di alghe e fanghi marini dall'odore aberrante, a cui però il tritone non fece caso. Mentre fasciava la parte ferita con un pezzo di spugna la donna, notando l'espressione strana sul viso del giovane, quasi addolorata. Intenerita gli disse che non faceva nulla se non era riuscito a portare a termine il suo compito, e che il mattino seguente ci avrebbe mandato il piccolo Konohamaru e la sua inseparabile amica Moegi, che non doveva prendersela con sé stesso per quello che era successo. Sasuke ascoltò passivo le sue chiacchiere allegre, e la ringraziò con sufficienza. Per tutta quella notte non fece altro che pensare all'incontro ravvicinato avuto con l'umano, il primo essere della terra che avesse mai conosciuto. Giurava di poter ancora sentire il suo tocco caldo sulla pinna. E senza volerlo la tenne sempre a portata di mano, anche mentre dormiva, per paura che l'essere tornasse alla carica e gliela rubasse a tradimento appena avesse abbassato la guardia. Dormì da solo in un cantuccio della grotta di coralli, lasciando soli suo fratello e la compagna per una volta. Il mattino seguente si svegliò tardi, più assonnato che mai per non essere riuscito a dormire per tutta la notte. Quando si guardò nello specchio di madreperla notò le sue occhiaie scure, che potevano far invidia a quelle del fratello maggiore. Quello si presentò poco dopo, mano nella mano con Sakura che portava la colazione. Sasuke non ne prese, aveva ancora lo stomaco sotto sopra. Nonostante la paura che aveva di tornare sulla spiaggia e rincontrarlo, decise di andarci lo stesso. Gli occhi scuri del fratello lo seguirono mentre si avviava verso l'uscita della grotta. Sakura gli lanciò un'occhiata dubbiosa e lo spinse dolcemente verso di lui, ancora preoccupata per lui. Non era usuale che il tritone saltasse i pasti.
-Non essere avventato, fratello mio- gli ricordò Itachi alle sue spalle, dandogli una pacca vigorosa sulla schiena. Sasuke già non lo sentiva più, troppo preso dal nuotare alla sua velocità massima per uscire in superficie. Moriva dalla voglia di rivederlo, e controllare se darebbe venuto anche oggi. E le sue aspettative non furono deluse, era sulla spiaggia che tracciava strani segni sulla sabbia, due sinuose e una ovale. 'SOS?'

Appena finì di fissare perplesso le strane forme sul bagno asciuga notò di essere osservato, l'umano. approfittando della sua distrazione, si era immerso in acqua ed ora era davanti a lui, seppur a buone due braccia di distanza. Occhi blu ed intensi sostarono troppo per i suoi gusti sul suo corpo, squadrandolo da capo a pinna. Si teneva il mento con la mano, pensoso.

-Oh, ma sei un maschio! Dall'urlo che hai cacciato ieri credevo fossi una donna!- esclamò infine quello ridendo e spostando lo sguardo al suo viso. Sasuke piegò la testa di lato. Stava parlando forse con lui?

-Già, perché insomma... non hai per niente tette- sbuffò divertito quello coprendo un sorriso con la mano, di lì a breve riscoppiò a ridere ancora più forte. Al tritone dava sui nervi il fatto di non capirlo, e ancor più che si prendesse gioco di lui.

-Sai, quelle cose che hanno le femmine? Tonde e morbide? Proprio qui- disse toccandosi i pettorali abbronzati, le mani formavano piccole coppe sotto di essi. Sasuke lo mimò sempre più incerto.

Era forse un modo per salutarsi nella sua cultura?

La risata cristallina e persistente di Naruto gli fece perdere la poca pazienza che aveva. Come osava deriderlo così facilmente?

“Stupido umano!”

Dall'acqua bassa gli spruzzò l'acqua in un colpo possente della cosa, bagnandolo da testa a piedi. Occhi Blu lo fissò sorpreso per un secondo, grondante d'acqua, poi esplose in tutta la sua rabbia, gli occhi quasi blu per quanto erano scuri.

-Bastardo!- urlò correndo verso di lui a più non posso, sebbene a fatica dato che l'acqua lo ostacolava. Sasuke scivolò agile tra le onde fino alla terza sottile in un attimo, l'umano ancora dietro di lui che strillava chissà quale maledizione. Chissà perché stavolta non aveva avuto paura di lui, anzi. Anche se non capiva le sue parole strane, si stava divertendo con lui, pareva di essere tornati a giocare come da piccoli con il suo fratellone.

-Oi, Pinna Grigia! Codardo, torna qui!!!- lo sentì urlare mentre arrancava nell'acqua alta, solo le braccia e un ciuffo di capelli visibile. Sasuke lo salutò beffardo con la coda, prima di immergersi in profondità. Ridacchiando tra sé.

Quello fu la loro prima 'conversazione', presto seguita da altre, ugualmente strane per entrambi. Una cosa rimaneva invariata: la distanza di sicurezza a cui si metteva il giovane tritone dalla strana creatura terrena.

Come quella volta che Occhi Blu stava arrostendo del pesce su degli stecchi di legno. Appena furono cotti a sufficienza ne afferrò uno e cominciò a mangiarli con gusto, staccando la carne bianca con i denti bianchissimi. Dopo il primo si accorse che Sasuke lo fissava curioso da sotto il pelo dell'acqua. I suoi occhi si spostarono prima dal pesce e poi a lui.
-Vuoi assaggiare?- offrì cortese porgendogli la mano con lo spiedino. Naturalmente Sasuke non capì una parola di quello che diceva. Lo fulminò in avvertimento scoprendo i denti.
"Non avrà forse intenzione di picchiarmi con quell'affare?!" si chiese nuotando all'indietro, sulla difensiva. Occhi Blu ridacchiò e riprese a mangiare.
-Me lo dovevo immaginare. Chissà, 'sto pesce potrebbe essere tuo cugino- borbottò divertito tra un boccone ed un altro, senza distogliere lo sguardo intenso dal tritone.

Nonostante il tempo passato a prendere in giro il tritone, Occhi Blu tentò, tentò e ritentò senza sosta di scappare dall'atollo quasi due volte al giorno, finché sfinito non si accasciava sulla riva e s'addormentava. Il fato volle che un giorno dopo essere caduto dalla zattera dibattuto dalle onde come un alga, si era trovato faccia a faccia con un branco di pesci cani. Per essere precisi quello dello squalo azzurro Kisame, uno dei più spietati di tutto l'oceano, temuto da pesci e perfino balene. Zabuza e Suigetsu, due dei suoi fidatissimi, si erano avvicinati famelici al suo corpo mentre provava in tutti i modi a scappare, senza riuscirci dato che la corrente era troppo forte, non abbastanza però per impedire agli squali di starli intorno; in fondo loro erano abituati alla potenza della corrente vicino ai coralli. Lo fissarono famelici con i piccoli occhi multicolore assorbendo la figura davanti a sé, qualche altro dietro di loro si leccavano già i denti acuminati, pregustando il pasto ricco. Kisame li sorpassò per osservare predatorio l'umano per secondi interminabili, girandogli attorno. Anche Occhi Blu parve fermarsi troppo spaventato anche per muovendo un dito. Lo squalo gli diede le spalle ed ad un cenno della pinna del capo branco si allontanarono, a malincuore. L'umano neanche se ne accorse nemmeno, era già svenuto per lo spavento da un bel po' di tempo. Sasuke non poteva credere a ciò che i suoi occhi avevano appena testimoniato. Ciò che i suoi occhi avevano testimoniato era... incredibile. Gli squali lo avevano lasciato stare? Gli animali più temuti dei mari se l'erano battuta di fronte ad un semplice umano?! Sempre più confuso seguì il branco ed affrontò di petto Kisame. Non riusciva a capire perché gli avessero risparmiato la vita, in fondo non avevano fame? Lo squalo scosse il capo mesto, chiudendo i piccoli occhi violacei.
-Da quando sei così spietato, giovane Sasuke? L'ultima volta che abbiamo provato solo a discutere con quel delfino, Iruka, ci hai quasi attaccati temendo che gli volessimo far male- sibilò attraverso i denti acuminati -L'umano ha qualcosa in sé, non so cosa di preciso, ma il mare è nella sua natura. E mai mi permetterei di fare un torto alla mia stessa Madre-
Detto questo fece segno agli scagnozzi e nuotarono in sincronia lasciandolo solo ai suoi pensieri sempre più increduli. Come faceva Occhi Blu ad essere così... in sintonia con l'oceano? Non era minaccioso, le creature marine lo trattavano da eguale, il mare stesso lo proteggeva ogni volta che provava ad evadere dalla sua prigione d'acqua, sospingendolo lontano dai coralli mortali e verso la riva dolcemente, come se fosse un suo figlio adorato.
Chi era Occhi Blu?

Erano questi i suoi pensieri mentre di soppiatto si avvicinò alla spiaggia, gli occhi onice lo cercarono sulla sabbia fine dell'isola con dedizione. Occhi Blu riposava stravolto sul bagno asciuga dopo l'ennesimo tentativo fallito di scappare, era immobile, girato su di un fianco, e le piccole gentili onde lambivano le sue gambe. Sasuke pensava stesse riposando, così incuriosito nuotò fino a riva per osservarlo da vicino, senza disturbo. Gattonò con le braccia fino a dove era steso e lo osservò intensamente. Stavolta s'era persino tagliato il braccio contro uno scoglio.
"Se continua a fare così ci rimetterà la vita prima o poi" constatò con semplicità, non che la cosa gli dispiacesse, anzi. Il destino di quell'umano non lo riguardava affatto, vederlo sballottato dai flutti furiosi a destra e manca lo lasciava indifferente.

Vero?

All'improvviso, a forza di guardarlo riposare al suo fianco, ebbe come una voglia bizzarra di toccarlo, di sentire la consistenza di quella pelle così scura sotto i palmi della mano.

“Non mi vedrà nessuno” si disse “Sono solo curioso... lo sfioro giusto un attimo e poi torno a casa”

Sempre cauto alzò la mano per spostare una ciocca di capelli biondi dal viso dormiente per vederlo meglio in volto. Per essere un umano non era poi cosi tanto repellente. Sasuke fece scorrere il palmo sulle guance segnate da leggere cicatrici, esaminando ogni suo particolare. Fronte, occhi, naso, bocca, collo, pettorali, addome. Erano gli stessi suoi, era dalla vita in giù che le cose cambiavano. Gambe a parte erano identici.

Di certo Occhi Blu non era una creatura spietata come gli avevano raccontato, né pronto ad ucciderlo, men che meno cattivo. Aveva avuto più di un'occasione per fargli del male, soprattutto nel loro primo incontro in cui aveva brandito un'arma, ma non lo aveva nemmeno minacciato. Da quello che aveva potuto apprendere Sasuke era un tipo tranquillo, solare, divertente. Perché allora Poseidone aveva permesso che si diffondessero tali voci ingannevoli nei confronti degli umani?

La mano si fermò al alto del viso per toccare le piccole e rosee orecchie dell'essere, appena nascoste dai ciuffi d'oro che erano i suoi capelli. Anche quelle erano diverse. Le sue a punta e lunghe non gli piacevano granché, per questo le nascondeva dietro i capelli lunghi davanti. Magari potesse averle avute piccole e carine come le sue, e non così ritte e alte...

“Ma cosa sto pensando! Meglio andarsene prima che si svegli”

Sasuke gli diede le spalle e cominciò a gattonare verso la riva, ma una forza possente gli afferrò il braccio e lo tirò indietro. Un brivido percorse la sua forma. L'umano si era destato.

I suoi grandi occhi azzurri erano sbarrati in spavento, la mano sul suo braccio tremava, forse per le ultime immagini che aveva visto prima di svenire. Insomma, Sasuke non aveva paura degli squali, erano loro alleati da secoli ormai, ma probabilmente non erano in buoni rapporti con gli umani.

-Oh sei solo tu, Pinna Grigia- sospirò appena lo mise a fuoco, poi fu scosso da vari colpi di tosse. Si portò la mano libera davanti al viso e fece uscire tutta l'acqua che aveva ingerito in mare, ma senza mai distogliere lo sguardo dal suo visitatore.

Il corpo del tritone gli urlava di scappare lontano, di strattonare la sua mano via e non tornare mai più. Ma come poteva, incantato da quegli occhi così persistenti, vivaci, eppure così tristi? Quanta solitudine risplendeva chiara nelle pozze azzurre sotto di lui... Sasuke non trovava la forza di lasciarlo. Sentì ancora quell'eco remoto nella sua anima, come una voce nascosta che gli sussurrava di rimanere, e di stare con lui. Era forse il mare a parlargli? … e se così era, perché li aveva fatti incontrare, avvicinare? Gli umani non erano forse nemici naturali dei tritoni?

Mentre il flusso di coscienza invadeva la sua mente, Occhi Blu colse l'occasione per scrutarlo incuriosito dalla sua vicinanza, ora sensibilmente più rilassato, la mano che lo aveva afferrato massaggiava sovrappensiero la pelle morbida del tritone, che appena realizzò il contatto si riscosse violentemente, ritornando alla realtà con un tremito. Piacevole.

Mentre l'umano lo tirava con dolcezza a sé, le sue mani si posizionarono intorno al suo viso pallido, accarezzando i capelli di seta del tritone, facendovi passare le dita. Il volto dell'umano si avvicinò al suo, gli occhi socchiusi svelavano uno sguardo penetrante del colore del mare al di sotto. A contatto col suo naso contro la guancia pallida la creatura marina emise un gemito stridulo.

“Cosa avrà intenzione di farmi?”si chiese terrorizzato dibattendosi contro la sua presa ferrea. A differenza della forza con cui lo tratteneva, la voce dell'umano parve dolce e sconsolata.

-Non andare- sussurrò, socchiudendo appena le labbra carnose ad un soffio dalle sue. Un rivolo di sudore freddo scese per la schiena nuda del tritone appena capì le sue intenzioni. Voleva mangiargli la bocca!
“NO!”

Un brivido percosse il suo corpo appena umido, una sensazione sconosciuta sulla pelle, quando la lingua del biondo carezzò il suo labbro inferiore, come per assaggiarlo.

-L-lasciami...- lo scongiurò in un filo di voce, ma al suono della lingua sconosciuta Occhi Blu non si fermò, anzi lo trattenne con più forza a sé. Sasuke si perse nelle iridi chiare dell'uomo, ora talmente magnetiche e ipnotiche da impedirgli quasi di tenete i propri occhi aperti. Pareva di cadere, precipitare a velocità impressionante nell'oceano aperto, poteva persino sentire gli spruzzi del mare schizzare sul suo viso...

Era la sua mano ad averlo fatto avvicinare al suo viso, accarezzare le sue odiate orecchie a punta affascinato, come se fossero le più belle del mare, immergersi nei capelli color della notte. Solo che il povero Sasuke non riusciva ormai a capire più niente, prigioniero di quell'essere alieno. Il corpo pressato contro il suo ruvido e saldo come una roccia gli impediva anche quasi di respirare, per paura di toccarlo ancora di più. Occhi Blu si leccò le labbra, rapito dal sapore salmastro della creatura, e tornò alla carica pronto a divorarlo. Insomma, aveva la bocca aperta, che altro poteva voler fare se non...!

Quando provò ad insediare con la lingua la barriera costituita dalle sue labbra e denti, Sasuke si sentì morire. L'imbarazzo imporporò le guance del tritone appena la sua mente annebbiata realizzò cosa gli stesse facendo l'umano. Altro che mangiargli la bocca... Lo stava baciando!

Sasuke aveva visto ben pochi tritoni farlo sul fondo del mare, la maggior parte delle volte di nascosto, timorosi che qualcuno li beccasse, e mai per più di qualche secondo posavano pacificamente le labbra su quelle di una sirena, scuotendo appagati le code colorate in un turbinio di bolle. L'umano invece lo stava bloccando da così tanto tempo, aveva perfino perso il conto dei minuti passati tra le sue braccia, e la sua lingua, insistente, cercava di istante in istante di fargli dimenticare ancora quel particolare irrilevante.

Un gesto così intimo... condiviso con lui?.... Perché?

Era perso, tremava come un'alga di mare in balia del flusso sottomarino, in balia dei brividi bizzarri che lo scuotevano fino alla punta della pinna, più intensi ogni volta che l'umano scontrava le sue labbra con più forza con le sue. Lentamente ma inesorabilmente si abituò a quell'intrusione, e anzi, provava una bella sensazione a rimanere lì, con lui. Piano piano rilassò la sua posa, e lo lasciò guidare il bacio.
Aveva proprio il sapore del sale, del mare, lo poteva assaporare con la sua stessa bocca. Il respiro che avvertiva sul viso simile alla brezza mattutina all'alba, che spirava benigna sospingendo le nubi più scure lontane prima dell'arrivo dell'astro del mattino. La sua pelle dello stesso esatto colore della sabbia sotto di loro, sabbia che il tritone aveva visto sin da piccolo bagnata dall'acqua marina, che si inscuriva se inondata, proprio come le sue gote, piccole colline di sabbia fine imporporate dal sole e dal calore dei loro corpi vicinissimi. I suoi capelli biondissimi gli ricordavano il sole, i ricci disposti alla disparsa dietro la sua testa i suoi raggi, e Sasuke vi immerse le dita affascinato, sorpreso quanto morbidi al tatto fossero. Il suo odore, di salsedine e di terra fresca, naturale e piacevole si insediava lentamente nelle sue narici, sospinto dai loro respiri intrecciati. Le mani polipesche che si attorcigliarono intorno alle sue spalle nude, le ventose dei suoi polpastrelli incollati alla pelle non riuscivano a fare a meno di toccarla, avvicinandolo di poi a sé, scivolare sulla sua forma umida per esaminarlo. Le stesse che presto influenzarono le sue, che si avvinghiarono con decisione dietro il suo capo per non interrompere il contatto. Tutt'altro: protrarlo il più possibile.
Baciare Occhi Blu era simile ad accarezzare il pelo dell'acqua con le labbra, si disse, con le onde che le lambivano dolcemente sospinte dal vento. La sua bocca aveva lo stesso sapore del mare calmo, il suo preferito, era umida e calda. La sua lingua come una lumaca di mare scivolava attraverso la sua apertura esaminando la sua caverna sottomarina ignota, inondandola di sensazioni mai sentite. I loro cuori, a dispetto di tutto però, battevano rimbombanti come i tuoni che aveva sentito quella fatidica notte prima che Occhi Blu arrivasse sull'isola.

Le sue labbra di corallo, su cui Sasuke sospirava ammirato prima di riassaporarlo, morbide come spugne marine, celavano i denti perlacei che maliziosi tirarono il suo labbro inferiore quando si distanziava anche solo di un millimetro, punendolo dolcemente per la minima distrazione.

Essere tra le sue braccia, sul suo corpo duro e tonico era un po' come nuotare tra le onde in tempesta, si sentiva tirare e tornare indietro, aiutato dagli strani apparati lunghi con lo premeva su di lui, le gambe con cui camminava sulla terra ferma, ora avvinghiate sulla parte anteriore della sua coda.
Baciarlo era come sentirsi nel suo elemento naturale, gli venne così a casa da fargli chiedere se davvero l'uomo sotto di sé fosse un umano a tutti gli effetti, o un essere appartenente alla sua stessa specie. Era così semplice lasciarsi travolgere dal vortice che era prodotto dai movimenti placidi delle sue labbra contro le sue, dal vortice del moro amoreggiare... E sapeva bene per esperienza che era meglio seguire la corrente invece di ostacolarla.

Ben presto anche Sasuke cominciò a 'mangiare' con foga la bocca dell'umano, rapito da ciò che scatenava farlo. Si sentiva così bene, rilassato e accolto, la paura non sapeva neppure più cosa fosse. Ed era giusto così. Poco importava che fosse un uomo a farlo sentire in questo modo. Mai avrebbe pensato di trovare un essere così in sintonia con l'oceano, soprattutto con una creatura terrestre. E che tale umano potesse insegnarli a fare cose mirabolanti con la sua bocca...

Tutto in lui gli ricordava casa, ogni minimo gesto e bacio sapeva di mare, di fondali... Ora capiva cosa avevano visto in lui gli animali dell'oceano. Non erano solo i suoi occhi, era nel suo essere, nella sua anima... Occhi Blu era il mare.
Mentre lo baciava l'umano emetteva degli strani suoni. Pareva di udire dei delfini in amore, erano così profondi e sensuali i suoi respiri che Sasuke, attraverso le loro bocche unite, aspirava all'interno di sé divertito e rapito. E poi quegli occhi così vivi e pieni di entusiasmo, sempre fissi su di lui... Si perse in quelle pozze umide e le vide cambiare ancora una volta: le sfumature incredibili delle sue iridi divennero da blu tempesta marina a mare calmo, in tempo di bonaccia. Così chiare e sincere che il tritone avrebbe giurato di vedervi le onde in profondità sospingerlo dolci verso il caldo sud (o forse erano i loro corpi a muoversi in quella movenza, avvinghiati l'uno all'altro?) e il soffiare leggero della brezza marina, che creava un fragore piacevole contro le rocce costiere (i loro respiri elaborati? Il suono delle mani che esaminavano con ingordigia la forma dell'altro?).
Sasuke girò il volto per immergersi meglio nel suo viso, i capelli corvini ricadevano sul volto del giovane, sulle guance. Lentamente sentì gli occhi appesantirsi e in un colpo di vento li richiuse, stringendo stretto il capo dell'umano tra le dita tiepide, mugolando egli stesso. La forza con cui premeva le sue labbra come la pressione dell'acqua nelle profondità marine, che impediva quasi ogni minimo movimento, e stordiva le orecchie. Ad ogni spostamento d'aria lo sentiva ridere per il solletico che gli procurava.
Il tritone mimò ogni suo singolo gesto, ruotando le labbra per immergerle nella bocca dell'umano euforico, carezzando la lingua con la sua, mordicchiando il lato della bocca, affascinato dalla complessità della creatura davanti a sé, della sua pelle morbida ed asciutta. Con la parte piatta della lingua carezzò il palato dell'umano che emise un ennesimo suono roco dal fondo della gola; nonostante Sasuke non sapesse cosa volesse dire lo trovò piacevole all'udito, così continuò sperando di poterlo risentire, era davvero appagante sentire che anche lui rispondeva con piacere alle sue cure. Anche la sua coda pareva apprezzare l'attività, batteva contenta sul polpaccio nudo di Occhi Blu. Non gli permise nemmeno di riprendere fiato, tanto ora desiderava che continuasse a baciarlo, quando scostò il viso ambrato quasi si arrabbiò con lui, aprì la bocca rossa e gonfia e...
Aria...”
Gli parve di essere riemerso dopo un'immersione lunga millenni, ma al contrario. Preso da un improvviso senso di soffocamento, Sasuke annaspò gutturalmente sciogliendo il legame tra le loro bocche appena instaurato dall'umano. La gola bruciava come se alimentata da un fuoco interno, insostenibile. Era rimasto troppo tempo fuori dal mare, doveva reidratarsi se non voleva decedere. Si trascinò a fatica fino in acqua, ansimando sommessamente, arrancò sulla sabbia bollente fino alla prima timida onda a riva. In un guizzo della coda argentea il tritone si immerse disperato nelle onde, inspirando a pieni polmoni l'acqua salina, che invase in un attimo i suoi polmoni gonfiandoli di vita. Presto riuscì a pensare meglio e respirare normalmente. Quando riemerse spruzzò gocce ovunque beandosi della sensazione fresca dell'acqua che bagnava e nutriva la sua pelle. Una boccata 'd'aria' finalmente.
Occhi Blu era ancora steso sul bagno asciuga, il volto scontento e sorpreso della sua fuga improvvisa, ancora arrossito in viso. Anche le sue labbra erano rosse, dello stesso colore del corallo sotto cui dormiva, aperte in sorpresa.

“Perché?” parevano chiedere mentre in un guizzo passò la lingua terribilmente lentamente lungo i contorni per conservare preziosamente il sapore lasciato dal tritone. Solo allora Sasuke parve realizzare cosa aveva fatto. Imbarazzato oltre misura si rifugiò nel suo elemento naturale, sfuggendo alla colpa di averlo lasciato. La fece scivolare via, come le bolle create dallo scontro forte con l'acqua che aveva creato immergendosi.

“Cosa mi era saltato in testa?!”
Sebbene Occhi Blu fosse sembrato come il mare, accogliente, amorevole, caldo, non lo era. Sasuke non avrebbe mai potuto vivere lontano dall'acqua, neppure con lui sempre al suo fianco.

 

-Fratello?- lo chiamò dal fondo della sua caverna, nascosto da un cespuglio di alghe verdi rigogliose. Notando il tono inusuale della sua voce, Itachi in un attimo fu da lui, avvolse le braccia sulle spalle e lo tirò a sé, per rassicurarlo. L'espressione del suo viso era... incredula, gli occhi di solito annoiati e passivi erano grandi e rossi. Cosa poteva essergli successo?

-Dimmi, Sasuke- cercò comunque di non spaventarlo. Conosceva il fratellino, se l'aveva chiamato in disparte probabilmente era per dirglielo.

-Io... ecco...- cominciò con impaccio il tritone, la quale coda non si dava tregua, mulinava velocissima al suo fianco, suggerendo che qualcosa non andava.

-Fratellone, ma tu fai mai cose strane con le... labbra?-

Il moro rimase di stucco alla sua domanda. Cosa intendeva per quello...?

-In che senso?-

Il minore alzò gli occhi a mandorla, neri come la notte all'altro, giocando con una ciocca di capelli tra le dita. Quando finalmente trovò il coraggio di parlare, dalle sue labbra color corallo uscì solo un sussurro appena udibile.

-Hai mai provato a sovrapporre la bocca con quella di qualcun altro... e muoverla?-

Itachi sbarrò gli occhi e tremò come scosso da corrente elettrica. Forse non lo sapete, ma per il popolo del mare 'baciarsi' in quel modo, unendo le labbra e farle scivolare su quelle dell'amato era sinonimo di 'accoppiamento', questo gesto veniva di solito praticato durante la stagione degli amori, o solo tra una coppia già unita di tritoni. Quindi potete ben capire la sorpresa profonda che scosse il più grande. Perché Sasuke chiedeva quelle cose? Che avesse già trovato una compagna?

Ci mise un po' per riprendersi e formulare una risposta esaudiente. Dato che i suoi genitori erano tornati a far parte dei fondali marini, ed era lui ad occuparsi del giovane, era suo dovere sciogliere i suoi dubbi. Per fortuna lo aveva chiesto a lui, se Sasuke lo fosse andato a chiedere alla sua amata probabilmente l'avrebbe fatta svenire per la vergogna. Itachi invece era inaffondabile, molto più composto e cortese, al contrario della passionevole e vivace sirena.

-Certo, solo con Sakura- ci tenne a puntualizzare -Dato che ci amiamo è più che naturale farlo ad una certa età, seppure tra le mura domestiche. Non è buona educazione farlo in piena luce del sole-

“Forse era solo curioso” si disse per tranquillizzarsi. Tutto qui, non doveva andare in panico per così poco. Sasuke fece scivolare i capelli dalla sua presa ed annuì, come se lo sapeva già e aveva voluto solo la conferma.

-Ah... capisco- disse infine il giovane alzandosi e nuotando via, sovrappensiero. La mano non lasciò le sue labbra ancora bollenti per il bacio.

Ogni giorno il tritone tornava sul pelo dell'acqua e lo fissava con attenzione da dietro gli scogli della costa, timoroso che avvicinandosi troppo l'umano osasse fare quella cosa di nuovo. La sua coda si torceva dibattuta ogni volta che si sorprendeva a pensare a lui, riaprendo quello scrigno ben chiuso nella sua mente doveva aveva nascosto la memoria di quel giorno particolare. E così passarono i giorni, le settimane. Ogni giorno si faceva un tanto più avanti, quasi rassicurato dal fatto che l'umano pareva essere tornato alla normalità. Non si rendeva conto di come l'umano lo fissava di nascosto, proprio come faceva lui, avvampando d'imbarazzo ogni volta che incrociava lo sguardo con il suo.

Anche quella mattina presto Occhi Blu cavalcò le onde indomite sul mare rosso all'alba. Si divertiva come un matto ad usare la strana tavola di legno per scivolare tra i ricci di schiuma e sfuggire appena in tempo prima che si chiudessero su di sé. Sasuke lo osservava stavolta non celato dietro le sue care rocce, ma a debita distanza, in mezzo al mare. Lo seguì con gli occhi ad ogni sferzata, giro e ruzzolone; gli piaceva vederlo sfidare le onde, domarle con coraggio singolare e scivolare via. Ad un certo punto, mentre montava sulla cima dell'ennesima onda alta, incontrò per caso le sue iridi chiare, subito sentì le sue carni tremare sorprese, e lì successe.
Occhi Blu cambiò direzione all'improvviso, dimentico dell'onda che solcava e sospinto dal vento tiepido mattutino si diresse verso di lui, veloce come un barracuda, lasciandosi dietro una scia di bolle. Le iridi prima spensierate e giocose ora fisse nelle sue, predatorie e risolute, quasi ci si poteva specchiare in quelle pozze azzurre. Sasuke gli strillò arrabbiato e sorpreso.

-Vai via!- ma l'umano non parve capire. Fattosi vicino, caricò le gambe scattanti e si buttò di slancio a braccia aperte verso di lui. Lasciò la sua tavola di legno in balia delle onde.
Il terrore si impossessò del tritone. In un battibaleno si immerse in acqua e nuotò veloce come un delfino verso i fondali più profondi e scuri. Doveva a tutti i costi seminare quell'uomo e scappare via, o Poseidone solo avrebbe saputo cosa gli avrebbe fatto! Ma Occhi Blu non si diede per vinto: usò tutte le sue energie per nuotare a più non posso verso la creatura, una mano sempre tesa verso di lui, per afferrarlo. Peccato che Sasuke avesse frainteso. Non aveva nessuna intenzione di fargli male. Era solo una disperata richiesta muta.

“Non te ne andare, non lasciarmi di nuovo solo!!”
Muscoli e articolazioni si lamentarono dello sforzo eccessivo che il loro padrone chiedeva, gli occhi bruciavano a contatto con l'acqua salina, ma continuò ad avanzare verso la coda argentea che ondeggiava sinuosa davanti a sé, sempre più lontana. Più si immergeva verso i fondali blu, più la pressione marina si faceva insostenibile, le orecchie ormai fischiavano a più non posso, intimandogli di tornare in superficie, anche per riempire i polmoni ormai quasi a corto di ossigeno. Ma non li ascoltò. Lui voleva che Pinna Grigia tornasse, che non avesse paura di lui...

Sasuke si girò a fissarlo atterrito da sopra la spalla e si sorprese a vederlo immobile. Eppure si dimenava freneticamente, perché non avanzava?
Una scia di fitte bolle uscì dalla bocca del biondo, la testa si dibatteva senza sosta in un urlo muto. Stava diventando blu in viso. Le mani come artigli afferrarono il collo tirato all'insù. Gli occhi neri si spalancarono per la paura. Senza starci a pensare più di tanto in un colpo di pinna fu al suo fianco.
-Cosa ti succede?- chiese apprensivo afferrandolo per le spalle. Ma parlò al nulla: Occhi Blu era già svenuto, il suo corpo pesante come uno scoglio stava già sprofondando verso le profondità marine. Qualcosa scattò nella mente del tritone.
Aria... Gli umani avevano bisogno di ossigeno per vivere.
Ancora una volta fu il suo corpo a decidere per lui: lo accolse tra le sue braccia, il capo poggiato sulla sua spalla e nuotò veloce come un delfino riemergendo alla luce del sole, pregando che non fosse già troppo tardi. Lo trascinò fino alla spiaggia dove con non poche difficoltà dovette arrancare sulla sabbia ruvida con lui assicurato sopra le spalle. Sfinito ma vittorioso lo posò a terra, tentando di riprendere fiato dopo la fatica. Non aveva molte nozioni mediche, ma se un essere non respirava non era un buon segno. E il petto dell'uomo era immobile... Non poteva essere già...!

Colpito dallo sconforto Sasuke strillò con quanto più fiato avesse in gola, provando a svegliarlo.
-Svegliati idiota! E' tutta colpa tua! Non avresti dovuto seguirmi!-

Ma non diede cenno di sentirlo. Disperato gli mollò un ceffone in pieno viso, gli rimase l'impronta della mano rossa sulla guancia. Solo allora le labbra dell'umano si riaprirono per tossire l'acqua.
“E' vivo”

Il moro gli subito concesse spazio per riprendersi. Occhi Blu si girò di lato per tossire l'acqua fuori dai suoi polmoni, sembrava stanchissimo, ma stava bene. Sasuke poté finalmente tirare un profondo sospiro di sollievo.
-Non fare mai più niente di tanto avventato, mi hai fatto prendere un colpo- ruggì il tritone tornando in acqua, alzando disdegnoso la testa. Quasi come se avesse capito, Occhi Blu ridacchiò toccandosi la testa imbarazzato.
-Scusa, Pinna Grigia- tossì con voce impastata. Sasuke sbatacchiò le ciglia sorpreso, girandosi a guardarlo incredulo. Da quando l'umano parlava la sua lingua? O era lui che ora capiva la sua?
-Prima o poi ti prenderò, contaci- scherzò con voce roca alzandosi a fatica e puntando il dito verso la creatura marina, prima di andarsi a stendere sotto una palma. Sasuke scosse mestamente la testa scura. Le sue parole confidenti erano riuscite a strappargli un sorriso.
-Eh, vorrei proprio vederti provarci, perdente-

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Ehi, gente, sono ancora io! Piaciuto il capitolo? ^^ Cosa vi volevo dire...? Ah! Oggi stavo pensando a cosa potrei scrivere dopo aver finito sia 'Blue Eyes' che 'Family Game', giusto per portarmi avanti col 'lavoro' ed avere una preoccupazione in meno, dato che da metà giugno sarò sotto torchio, alias tanti tanti esami (si salvi chi può!!). Ho già due fanfiction in mente, entrambi tratte da due canzoni che amo, ma non sono one-shot, direi di almeno sei capitoli ognuna. Volevo appunto chiedervi cosa vi piacerebbe più leggere: 'Mousou Taiin A' o 'Camelia'? Il pairing è il medesimo naturalmente! Così, di primo acchitto, quale vi incuriosisce di più, solo sapendo il nome? Non posso spoilerare naturalmente, rimarrà una sorpresa (spero) bene accetta! ;)
Fatemi sapere, con una recensione o un messaggio privato, ok? Alla prossima, people!

Kyuukai

  
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