-Ronnie
wish a friend-
Si svegliò di soprassalto, un altro
incubo per la piccola Ronnie,
un'altra giornata piena di lividi, un'altra volta dentro il suo inferno.
“Buongiorno padre, madre” disse
guardando la foto dei genitori.
Si alzò dal letto e andò a farsi il
bagno, aspettava solo di diventare
maggiorenne per andare a lavorare, comprarsi una casa sua e non più
usufruire
degli zii.
“Ci riuscirò!...Ronnie, ma che
dici, ti fai schifo da sola, smettila di
dirti le bugie.” Disse a se stessa.
Entrò dentro la doccia e in cinque
minuti si fece un bagno, si cambiò,
dei pantaloni rossi e una maglietta nera, i capelli li lasciò sciolti e
si mise
gli occhiali.
Prese la cartella e uscì, i suoi
zii non c’erano mai la mattina, e
questo lei lo sapeva assai bene.
Arrivò a scuola e vide due ragazzi
circondati da delle ragazze della sua
scuola, non osò avvicinarsi, aveva terrore di essere picchiata da quei
due o
dalle ragazze.
“Ora devo rimanere a testa bassa.
Finché non suonerà l’ultima campana”
si disse per poi entrare nell’immenso corridoio.
Le divise dovevano arrivare per
tutti, era appena iniziato l’anno e
ognuno si vestiva come voleva, tutti tranne le cheerleaders e i
giocatori di
basket, quelli se ne andavano in giro con le loro divise personali.
Si avvicinò al proprio armadietto,
ci infilò i libri e poi con passo
svelto entrò nella propria classe dove trovò un ragazzo a lei
sconosciuto,
aveva i capelli tutti da un lato facendo ricadergli tutti sull’occhio
destro.
Era carino.
“Ronnie, ora zitta e vai in ultima
fila nascosta nei giacchetti e il
tutto a testa bassa” bisbigliò.
Meno male si era messa le converse
e non le ballerine, non avrebbe fatto
rumore.
“Tu, come ti chiami?” le chiese il
ragazzo mentre lei si sedeva.
Presa alla sprovvista cadde a terra
facendo ridere il ragazzo che le si
avvicinò e l’aiuto, ma lei gentilmente rifiutò e si rialzò da sola.
“Mi chiamo Ronnie, non ti conviene
farti vedere con me” disse la ragazza
prima di rinchiudersi in un raggelante silenzio.
Il ragazzo all’inizio non capiva,
ma poi si, intuì che di mezzo c’era
del bullismo, ma non disse niente.
Ne avrebbe parlato con gli altri
più tardi
“Comunque io sono Kim, ma gli amici
mi chiamano JR.” Disse il ragazzo
sedendosi in terza fila.
Ronnie si sentì un po’ felice,
qualcuno aveva parlato con lei dopo tanto
tempo.
Sorrise a malincuore.
“Quattrocchi! SVEGLIA MERDA! Devi
farmi una tesi per domani su questa
roba qui” disse Ji Sung il capitano della squadra di basket.
Ronnie alzò il capo e prese il
foglio, annuii e si mise a leggerlo,
estrasse un libro dallo zaino ed iniziò a scrivere.
Non pianse, non voleva rovinare il
foglio con le sue sporche lacrime,
Kim, dal canto suo la guardava soffrire in silenzio.
Capì una cosa, Ronnie non aveva
amici per paura che uno dei ragazzi li picchiasse,
o roba del genere. Codardi. Pensò fra se e se.
“Da quanto tempo è così?” le chiese
guardando fuori dalla finestra Kim.
Ronnie non rispose, si limitò a
scrivere.
“Ronnie, parlo con te” chiarì.
La ragazza sussultò e una lacrima
scivolò sulla sua guancia e sussurrò
un timido
“ tre anni più l’inizio di questo”
Kim si voltò, dentro di se era
sconvolto, ma fuori non lasciava apparire
nessuna emozione, il che fece tremare inconsapevolmente la ragazza.
“Jr, sei qui vero?” udirono i due
ragazzi, Kim sorrise, conosceva la
voce del ragazzo che lo chiamava.
“Si Min, sono qui in classe” disse
freddo, ma con un sorriso Kim.
Una testa corvina apparve dal nulla
nella classe e Ronnie si asciugò la
guancia.
Quando il ragazzo la notò le
sorrise e lei abbassò la testa, non capendo
guardò l’amico che gli fece segno che avrebbero parlato dopo.
“Io sono Hwan Min Hyun” si presentò
“per gli amici Min Hyun o
semplicemente Min” finì il corvino dalla strana capigliatura.
Ronnie pensò che anche Hwan Min
Hyun era bello, proprio come Kim di cui
non sapeva il cognome.
“Lei è Ronnie” la presentò JR e la
ragazza lo guardò chiedendo pietà,
Kim, come rispose le sorrise incoraggiante, lui non era così, ma quella
ragazza
gli ricordava una sua vecchia amica, Hye Su.
La ragazza accorgendosi che stava
per entrare altra gente si rimise a
scrivere fingendo che non ci fosse nessuno nella stanza.
Non alzò il capo neanche quando
Hana, la capo cheerleader le si mise
accanto e le porse un foglio, c’era un altro compito.
Annuii al vuoto e la bellissima
Hana rimase accanto a lei per tutto il
tempo, non andò dai due nuovi ragazzi, il perché? Perché aveva sentito
e visto
tutto, gli specchi a qualcosa servono no?.
“Allora sei amica di Kim e di Min”
iniziò Hana.
Ronnie non rispose, non era amica
di quei due bellissimi angeli, era
solo una ragazza che si è trovata nel posto sbagliato, o forse, in
quello
giusto per sbaglio.
“Rispondimi!” esclamò la
biondissima e bellissima Hana
“Non lo sono” sussurrò Ronnie
abbassando ancor di più il capo in segno
di rispetto.
Hana si stava spazientendo aveva
sentito tutto, anche se due parole non
significava che erano amici, ma le bastava questo.
“Avete parlato” le disse
Ronnie si fermò, si alzò di scatto
e corse fuori dalla stanza, era si
era impaurita troppo.
Cioè il tono con cui Hana le aveva
parlato le faceva paura.
Cerco di allontanarsi il più
possibile ma si scontrò contro un ragazzo
biondo con la cresta alta.
Cadde a terra, non s’alzò, tanto
sapeva già che l’avrebbero picchiata,
chiunque sia.
“Ehi, tutto bene?” le chiese “Io
sono Kang Dong Ho, ma la gente mi
chiama Baekho, tu?” continuò quello tranquillo.
Ronnie alzò lo sguardò e vide il
ragazzo che le porgeva la mano, era
possibile che in quel giorno incontrava solo ragazzi carini?
Non era possibile.
Il tutto era fortuna o sfortuna.
“R-Ronnie” balbettò insicura di
dire il suo nome
“Bel nome ragazza, bel nome” si
complimentò Baekho.
“Grazie…?” balbettò lei
Baekho rise, la trovava già
divertente.
“Baekho, muoviti, sta per suonare”
disse una voce davanti a Ronnie e
dietro Baekho.
“Choi!!!” esclamò il ragazzo
saltando addosso al biondo che per poco non
cadeva a terra.
Porca paletta, iniziò a pensare
Ronnie, ma quello sembra una donna! Finì
di pensare.
Be non aveva proprio torto, il
nuovo ragazzo che le stava davanti aveva
delle labbra piccole rosse a forma di cuore, i capelli tinti di un
biondo super
platino, occhi marroni ma parevano un po’ verdi, erano bellissimi.
“Lei è Ronnie, ci siamo scontrati
un minuto fa” raccontò con un sorrise
Baekho
“E ti sembra divertente, Ronnie, giusto, vieni ti aiuto” le disse Choi porgendole la mano che lei con titubanza accettò.
Ronnie, abbozzò in un sorriso e poi
corse via nuovamente, ma chi erano quei
quattro?
“Ah” sospirò pesantemente quando si
fu allontanata abbastanza.
“Quello sarebbe il mio armadietto
sai” le disse un ragazzo davanti a
lei, si spaventò nuovamente, avrebbe avuto un infarto prima o poi, si
spostò
dall’armadietto e cercò di andarsene, ma il ragazzo le chiese
“Come ti chiami signorina?”
“R-Ronnie” balbettò lei.
“Sai a chi piacerebbe il tuo nome a
un mio amico, Baekho.” Borbottò il
corvino “Comunque io sono Aaron” si presentò il corvino che poi sparì
dietro il
muro.
In quel preciso istante Ronnie
desiderava avere un’amica a cui
raccontare di aver conosciuto cinque bellissimi ragazzi.
Eccomi ancora una volta giente!
Vi è piaciuto il capitolo in cui
compaiono i nostri cinque cantanti?
Povera Ronnie eh!?... Macché! Ha
conosciuto cinque bellissimi e
bravissimi cantanti e che cosa fa? Scappa da ognuno di loro, ma è
possibile!? Comunque
Eccovi una gif. Che adoro
ㅠㅁ챠 뜬 ㄷ 깨ㅜㅜㅑㄷ
(baci
Ems e Ronnie)