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Autore: fewlish    27/05/2012    1 recensioni
«Conosci l’effetto farfalla?» Mi chiede guardando la farfalla camminare sulla sua mano.
«No, cosa sarebbe?»
«Dice che il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Sai cosa significa?»mi chiede mentre la farfalla vola via dalla sua mano.
«Che ogni azione presente può comportare delle conseguenze in futuro?»
«Esattamente. Se io adesso buttassi questa sigaretta nel bosco, potrebbe provocare un incendio devastante. Se tu ieri
non avessi mangiato quella mela, probabilmente io e te non ci saremmo mai conosciuti»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faccio un tiro con la sigaretta e mi alzo in piedi. L’erba è fredda e umida e ora mi sento le gambe,
scoperte da un paio di pantaloncini, bagnate. Butto il mozzicone a terra e lo schiaccio con il piede.
Osservo le scarpe da tennis che porto, ormai sono logorate dal tempo, e la suola è praticamente
inesistente. Ricordo il giorno in cui le ho comprate. Ero con mio padre in un piccolo negozio di scarpe,
di quelli talmente piccoli, che le scatole di scarpe arrivano fino al soffitto, ed ero indecisa se prendermi
questo paio di scarpe bianche e semplici oppure un paio più elaborato con dei disegni e delle scritte.
Non sapendo quale scegliere ho chiesto a mio padre di scegliere al mio posto, lui in risposta mi dette
un consiglio che non dimenticherò mai: “Le tue scelte ti formano come persona, non posso dirti io
quale scegliere. La vita è una continua scelta e se lascerai sempre gli altri decidere al posto tuo,
non sbaglierai e non imparerai mai dai tuoi errori. Pensa con la tua testa e segui il tuo istinto”.
Lo so, in quel contesto era veramente drastico (era solo un paio di scarpe!) ma d’altro canto aveva
ragione, e da quel momento ho sempre seguito il suo consiglio. Da quel giorno ho sempre seguito
l’istinto e ciò mi ha portato a fare scelte sbagliate sì, ma almeno da questi sbagli ho imparato a migliorare.
Da quando Mary mi ha detto che Thomas potrebbe essere innamorato di me, non riesco più a
prendere sonno. Ho bisogno di parlargli di chiedergli perché si è messo con quell’Alice. Inoltre
dovrei anche parlare con Ale sulla nostra relazione. Il campo è deserto e nel buio della notte,
mi dirigo verso il dormitorio maschile, illuminando la strada con una piccola torcia. Finalmente uno
degli attrezzi del kit di sopravvivenza che mi ha dato mia madre si è reso utile.
Raggiungo il primo dormitorio e in punta di piedi entro nella stanza. Ok, adesso il problema è trovare
il letto giusto senza fare le mie solite figuracce.
Passo in rassegna ogni brandina, avendo cura di non svegliare nessuno, ma di lui non c’è traccia, dove cavolo si trova?
Finalmente vedo un cespuglio di capelli ricci che conosco bene: eccolo finalmente!
Per accertarmi che sia proprio lui, abbasso piano le coperte che gli coprono il viso e gli punto
la torcia sul volto. Sì, è proprio lui!
«Pssst, psst sveglia!» gli sussurro all’orecchio, ma lui, facendo finta di non sentirmi, si gira dall’altra parte.
Lo scuoto un po’, ma proprio non reagisce. Allora, alzo le coperte e togliendomi le scarpe m’infilo
nel letto accanto a lui.
«Sveglia, sveglia» ripeto facendogli il solletico

«Ahahhaahah basta ahahaah» dice girandosi per vedere chi è la disgraziata che ha deciso di svegliarlo nel bel mezzo della notte.
«Anna! Cosa ci fai qui?!?»
«Shhh» dico prendendo la coperta e mettendola sopra di noi, accendo poi la pila e finalmente gli rispondo «Ho bisogno di parlarti»

«Proprio adesso? Nel bel mezzo della notte?» dice guardandomi con gli occhi spalancati.
«Sì, proprio adesso. Nel corso della giornata non abbiamo mai tempo per parlare da soli»
«Sono un uomo impegnato e richiesto, potevi chiedere un appuntamento con la mia segretaria»

«Ah-ah, molto simpatico Thomas. Seriamente, devo parlarti»
«Dimmi tutto, tesoro!» dice imitando una voce femminile e sbattendo più volte le ciglia.
«Come mai oggi sei così simpatico?» dico ironicamente per poi aggiungere «per favore, sii serio»
«Ok, dimmi pure cosa ti ha spinto a svegliarmi nel bel mezzo della notte per interrompere il sacro rituale del dormire»
«Oggi ho parlato con....no, cancella tutto, io ti volevo chiedere: perché ti sei messo con Aliceocomecavolosichiama?»
«Perché me lo chiedi?» mi chiede stupito.
«Perché non credo che ti piaccia e non credo che siate fatti per stare insieme»
«Primo: non sono affari tuoi con chi esco, e secondo: proprio tu mi giudichi? Tu stai con quel puttaniere!»
«Lui non è un puttaniere! Dai, dimmi perché ti sei messo con lei!» chiedo abbracciandolo.
«Perché insisti? Ti è così difficile credere che possa piacermi qualcuno?»
«Ma dai, come fa a piacerti? Mi sembra una ragazzina stupida e nient’altro»
«La stupida sei tu che giudichi senza conoscerla. Comunque spero proprio che non sia questo il
motivo della tua visita, in tal caso sarebbe stato un comportamento veramente sciocco. Alle volte ti
comporti proprio da bambina»
Faccio finta di non aver sentito quello che ha appena detto e dico «In realtà, c’è un’altra cosa che
volevo chiederti e finché non avrò una tua risposta non riuscirò a dormire la notte»
«Spara»
Dopo un momento di esitazione, prendo coraggio e finalmente glielo chiedo «Tu sei innamorato di me?
Voglio dire, la canzone che hai cantato al karaoke era per me, giusto?»
«Mi dispiace deluderti, ma la canzone era per Alice» mi risponde guardando altrove.
Vorrei sotterrarmi. Adesso penserà che sono una fottuta megalomane che pensa che tutti siano
innamorati di lei. Che vergogna! Che vergogna!!
Vedendo il mio evidente imbarazzo, Thomas si sente in dovere di aggiungere «All’inizio ammetto che
un po’ mi piacevi, insomma sei bella, simpatica, un po’ pazza, ma originale»
«Ah, quindi ora non ti piaccio più» aggiungo un po’ delusa.
«No, tu mi piaci molto, ma come amica. Ora sto insieme ad Alice»
«Beh, se sei felice con lei, io sono contenta per te» dico poco convinta. Non so perché, ma un po’
speravo che confessasse il suo amore per me. Non so se si tratta di egoismo e del semplice fatto che in fondo
un po’ mi piaccia. Dopo questo pensiero, mi viene alla mente il volto di Ale, il suo sorriso
e i suoi occhi, e penso a quanto sarebbe sbagliato lasciarlo per stare con Thomas.
«Quindi ora siamo amici, giusto? Tutto torna come prima, no?» chiedo, sempre meno convinta.
«Certo» risponde, anche lui poco convinto.

  
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