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Autore: unbroken_    27/05/2012    62 recensioni
Ellie Gray odiava con tutta sè stessa Harry Styles. Non aveva mai conosciuto una persona tanto egoista, antipatica, egocentrica e sfacciata. Al contrario della migliore amica Julie Morrison cotta follemente di Zayn Malik, l'impenetrabile ragazzo del Bronx.
Desiderio di notorietà da una parte, desiderio di solitudine dall'altra.
Un segreto che nessuno vorrebbe per sè, soldi, errori, pentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

 You must stay -2 
the revenge



   


- Ellie,per favore. Calmati.- la supplicò ancora una volta la madre nella speranza di riuscire a zittirla.
- Calmarmi? Mi spieghi come faccio a calmarmi sapendo che tra mezz’ora sarò faccia a faccia con quei due!?-
La madre sospirò demoralizzata posando l’ultimo tovagliolo a capotavola.
- La situazione è già abbastanza tesa di per sé, con questo atteggiamento rendi solo tutto più difficile.-
- Se non ti fosse venuta la brillante idea di invitarli a cena non avremmo avuto questo problema. Anzi, mi spieghi per quale dannato motivo l’hai fatto?-
- Dov’è il bagno?-
Ellie distratta inaspettatamente da quella terza voce, per un attimo smise di pensare al disastro imminente.
Girò di poco la testa trovando un ragazzo qualche passo più in là che ,sentendosi osservato da entrambe, sorrise per rafforzare la domanda.
Harry?
Ah,già. C’era anche Harry.
C’era anche Harry?
Oh,merda. C’era anche Harry.
Harry non doveva sapere niente e lei si era totalmente dimenticata della sua presenza che stava per far parlare la madre davanti  a lui.
Che aveva chiesto? Il bagno?
Perfetto.
- Sali le scale, in fondo al corridoio l’ultima porta a destra.- rispose subito.
Quando non vide più la sua figura, tirò un sospiro di sollievo.
Almeno stando lì non avrebbe sentito l’argomento fondamentale della loro conversazione.
Tornò a guardare la madre che ormai aveva terminato di apparecchiare la tavola.
- Allora?- la richiamò cercando di mantenere un tono di voce stabile.
- Bello,però il tuo amico.- disse la donna con molta nonchalance, fissando a braccia conserte il punto in cui Harry era sparito.
- Innanzitutto non è mio amico, e poi non cercare di cambiare discorso.- puntualizzò Ellie seccata.
- E che ci fa qui?- insistette Beth con il classico tono di una madre quando vuole alludere a un ‘fidanzato’ segreto.
- L’hai obbligato a restare a cena! Senti mamma, non ho idea di cosa ti sia bevuta stasera per sparare tutti questi inviti ma dimmi almeno perché.-
Lei sospirò. –Perché li ho invitati?-
- Perché ti sei ubriacata prima di farlo?- la corresse Ellie con un tono sconsolato.
La signora Gray rise, poi guardò la figlia negli occhi con un sorriso amaro decisa a spiegarsi.
- Tornando a casa li ho visti passeggiare. Ho cercato di ignorarli aumentando il passo ma quella là…-
- L’ibrido.-
- Chi?-
Ellie scosse la testa, correggendosi. –Amanda.-
- Sì,quella, mi è corsa incontro…-
E’ proprio un vizio,oh.
-…e mi ha salutato,tutta allegra e finta con…tuo padre e si è praticamente autoinvitata a cena.-
- Non potevi semplicemente dire di no?-
La risposta era ovvia.
L’orgoglio di Beth Gray avrà sempre la meglio.
Ellie preferì non costringerla su quella domanda, vedendola già abbastanza amareggiata.
- Almeno mi dici Harry che c’entra?-
- Oh,lui serve solo a tenerti calma.-
- Con tante persone su questo mondo che possono tenermi calma vai a pescare proprio lui?-
La precedette prima che potesse ribattere. - Dio,mamma, appena apre bocca mi urta le ovaie peggio di Niall quando si lamenta perché non c’è abbastanza maionese nel suo panino.-
- Non capisco che ti abbia fatto di male, ma vedrai che ho ragione io.-
- Ho dei seri dubbi perché, guarda caso, è la persona di cui mi fido di meno.-
- Ellie,tesoro, la mia speranza è che almeno con lui a tavola non ti scateni contro tuo padre o…quell’altra.- concluse la madre con uno sguardo comprensivo, carezzandole un braccio.
Lei sbuffò e ricambiò l’abbraccio in cui l’aveva appena stretta la donna.
- Harry resta comunque un gran bel ragazzo.- le sussurrò all’orecchio, dandole una leggera pacca sulla spalla per poi allontanarsi immediatamente andando alla porta.
Ellie roteò gli occhi avvicinandosi alle scale.
- Harry?- lo chiamò.
Possibile che si sia perso nel corridoio?
Sì. Tutti ricci niente cervello.
Poi fossero belli. Quei capelli non avevano forma ma ovviamente solo Harry Styles poteva vantarsi di un nido riuscito male. Anche se avevano l’aria di essere particolarmente morbidi.
Chissà com’era affondarci le mani...
- A che pensi?- le mormorò una voce da dietro facendola sobbalzare.
Alla possibile e incredibile morbidezza dei tuoi ricci.
No.
- In realtà speravo che fossi saltato giù dalla finestra del bagno per evitare la furia di mia madre nel vederti uscire dalla porta.-
Ecco. Così funzionava.
- Non deluderei mai la signora Gray allontanandomi dalla figlia.- si avvicinò sempre di più all’orecchio.
Ellie era sicura che in quel momento Harry avesse un sorrisetto malizioso.
- Sopravvivrebbe lei e faresti un favore alla figlia.-
- Mi chiedo da chi abbia ereditato tanta simpatia.- lo sentì dire mentre si avviava in cucina, seguita dopo poco.
 Si fermò sulla soglia della stanza non appena sentì il campanello.
Guardò velocemente la madre che le fece un cenno di incoraggiamento prima di aprire la porta.
Senza aspettare che entrassero gli ‘ospiti’ ,serrò la mascella e portò Harry in cucina.
La madre poteva fingere di esserci passata su quanto le pareva, ma lei era decisa a ignorarli completamente.
Se doveva mantenere la calma, non c’era modo migliore che non parlare a nessuno dei due.
Al limite sarebbe andata avanti con i monosillabi.
Rivolse le ultime parole a Harry prima di paralizzare del tutto le corde vocali. – Harry?-
- Ancora non ho capito chi sono queste persone.-
- Meno parli, meglio è.- concluse Ellie ignorando la confusione del ragazzo.
Occupò il posto vicino all’angolo della tavola e fece sedere Harry in quello affianco.
- Questa è la cucina…- sospirò la madre.
Ellie sentiva i passi pesanti del padre e il rumore dei tacchi avvicinarsi.
Non riusciva a stabilizzare il battito cardiaco che era accelerato sentendo la sola presenza di quell’uomo.
Non voleva alzare lo sguardo dal piatto.
Non voleva vedere com’era cambiato dopo sedici anni di assenza.
In fondo non le serviva. Esteriormente poteva essere totalmente diverso ma l’uomo di merda stava dentro.
Fu costretta a spostare lo sguardo su Harry, appena percepì il suo stupore.
Evidentemente aveva riconosciuto ‘la tettona del parco’.
Lui  le rivolse subito uno sguardo interrogativo con gli occhi che si potevano quasi definire sgranati, pronto a chiederle se fosse davvero la bionda incontrata quel sabato.
Ellie gli mormorò un semplice ‘no’ tra i denti, scuotendo leggermente il capo per intimarlo a stare zitto.
Lui sembrò capire dato che richiuse la bocca senza parlare, ma ovviamente gli occhi rimanevano fissi sulla donna di plastica.
-Ellie, amore, ciao!- squittì la bionda occupando il posto proprio di fronte a lei.
- Non mi faccio chiamare ‘amore’ da mia madre, figuriamoci da te.- rispose acida.
Cambio di programma.
Niente più ‘sciopero della parola’, meglio l’esatto opposto.
- Ti capisco.- disse Amanda con un tono comprensivo. – Ma ora ci sono qua io.- terminò con lo stessa aria da angelo salvatore.
Ma che caz…?
Ellie guardò interdetta la madre seduta al capo tavola vicino Harry, e trovò lo stesso sguardo interrogativo.
- Ma s’è rincogl…-
- Allora!- la interruppe prontamente la donna alzando il tono di voce per coprire le sue parole, con un sorriso nervoso. – Inziamo la cena?-
- Certo.- esultò l’ibrido con il suo classico sorriso ereditato da Joker, poi si rivolse di nuovo ad Ellie abbassando la voce.
- Vedi? Te l’avevo detto che ci saremmo riviste presto.-
- Non mi sarebbe dispiaciuto affatto se non avessi mantenuto la parola.-
Una serie di frecciatine che le avrebbero fatto passare la voglia di parlare.
Così sarebbe andata avanti la serata.
- Anche se, sinceramente , non mi aspettavo di ritrovare anche il ragazzo.- lo guardò civettuola nonostante i suoi trent’anni inoltrati, ignorando la risposta di Ellie.
Prima che Harry potesse dire qualunque cosa, intervenne lei seccata. – Potresti evitare di fare la gatta morta almeno a tavola?-
La madre la fulminò con uno sguardo di rimprovero mentre metteva il piatto davanti alla bionda.
Ellie scrollò semplicemente le spalle noncurante, aspettandosi piuttosto la reazione spropositata di Amanda.
- Ma io sono viva, come faccio a fare la morta?- chiese retoricamente per poi scoppiare a ridere. – Ingenua Ellie, che non sa quel che dice.- farfugliò tra una risata e l’altra.
Ellie la guardò sconvolta.
Di certo non era questa la sua aspettativa.
Poi passò lo sguardo prima alla madre, che lo deviò per evitare di scoppiare a ridere, poi a Harry, che teneva il capo chino per soffocare la risata. Sperava davvero che le urlassero ‘Sei su Scherzi a parte e quella davanti a te è un’attrice che recita la parte della rincoglionita,perché la vera Amanda è stata rapita dagli alieni.’
Evitando chiaramente lo sguardo del terzo commensale, rivolse gli occhi al cielo.
Perché?
Ellie poggiò lo fronte sul palmo della mano, scuotendo leggermente il capo.
- Comunque siete una bella…coppia.-
Appena sentì la sua voce le si gelò il sangue nelle vene.
Non era cambiata affatto. Profonda, sicura, mai troppo alta. Forse solo più…invecchiata.
Ma sempre l’ultima voce che avrebbe voluto sentire.
Girò lievemente il viso per guardare il padre.
Lui deglutì quando incontrò il suo sguardo.
Accennò a un sorriso per poi pensare ad alta voce. – Sei diventata bel…-
- No.- lo interruppe bruscamente Ellie. – E non siamo una coppia.- chiarì gelida.
Gli morì il sorriso sulle labbra e distolse subito lo sguardo.
- Dovresti moderare i toni con tuo padre.- si intromise, improvvisamente seria, la brutta versione umana di Barbie.
- Cosa?-
La soglia di sopportazione di Ellie era stata gravemente superata dall’atteggiamento di ‘mammina’ di Amanda.
- Non alzare la voce,Ellie.- continuò con quell’aria da autoritaria.
Ellie sgranò gli occhi incredula. – Ma si può sapere chi ti credi di essere?-
- Oh,no.- sentì mormorare dalla madre che evidentemente aveva intuito che la situazione stava prendendo una brutta piega.
- Sono la tua matrigna,sciocchina. E’ naturale che devo rimproverarti se sbagli.- sorrise soddisfatta.
- Mettiamo in chiaro una cosa. Puoi anche essere ‘matrigna’ sulle carte, perché per amore delle tette giganti Tom Gray ti ha sposata, ma non avrai mai il diritto di dirmi come mi devo comportare. L’unica che può farlo è mia madre, Beth, quella naturale…in tutti i sensi.-
- E con questo che vorresti dire? Che sono rifatta?- chiese indignata.
- Però…perspicace.- la prese in giro Ellie.
- Se ti riferisci alle tette, sappi che non le hai mai toccate nessuno.-
- E se tu per ‘nessuno’ intendi l’interminabile fila di uomini con cui sei stata molto aperta,compreso il chirurgo plastico, allora ci credo.-
- Credo che quella fila sia composta solo da tuo padre,allora. E’ l’unico che ho sempre amato e la cosa è reciproca.- dichiarò volgendo un disgustoso e terribilmente falso dolce sorriso all’uomo al suo fianco.
- Oh,ma per favore. Essere stata disposta ad aprirgli le gambe ogni volta che gli andava, non significa aver avuto tanto amore da donare e la cosa è reciproca.- quelle parole le uscirono istintivamente e con una dose di rabbia più abbondante del previsto.
- Ellie io amo Amanda, e ti voglio ben…-
-Non azzardarti a terminare la frase.- sibilò estremamente acida Ellie.
Amo Amanda? Ellie ti voglio bene?
Lo sguardo della ragazza era colmo di odio, scatenato dalle parole di quell’uomo, ed era evidente dato che la madre tentò subito di ammonirla.
- Ellie,per favore, basta. Lasciamo perdere.- il tono era autoritario ma si sentiva la preoccupazione per ciò che sarebbe potuto succedere.
- No,mamma,non di nuovo. Parliamoci chiaro,una volta tanto.- Ellie non aveva intenzione di alzare la voce ma le venne spontaneo, alzandosi istintivamente dalla sedia.
Senza dare il tempo di ribattere, tornò a rivolgersi al padre.
Si sarebbe sfogata, nonostante la presenza di Harry.
- Credi davvero che quello che c’è tra voi è amore? L’amore per te non è mai esistito. Né nel matrimonio con mamma,né in quello con Amanda. Né tantomeno per tua figlia. Quando te ne sei andato ero piccola ma ci vedevo bene e soprattutto ci sentivo. Come credi che potevo sentirmi ogni volta che, dopo aver litigato con mamma, uscivi di casa e rientravi solo a notte fonda? C’erano sere in cui non riuscivo a dormire perché le tue imprecazioni mi tenevano sveglia. Non bastava aver sfogato il nervosismo nel letto della prima troia di turno,perchè tu tornavi e continuavi a urlare contro mamma, dicendole che eri un uomo libero e che lei non poteva pretendere che le restassi fedele solo perché avevate avuto una figlia. Tanto neanche la volevi la figlia. A te piace il mondo delle donne e vuoi viverlo a fondo, perché mai fermarsi con la prima moglie,no? Poi,ogni sera che mamma doveva trattenersi di più a lavoro, hai cominciato a portarti addirittura a casa la tua ‘amica’ preferita,Amanda, e te ne sbattevi che nella stanza affianco c’ero io e sentivo tutto. Dopo neanche una settimana hai fatto le valigie per partire con lei dicendoci che avevi trovato la donna più adatta a te. Infatti, una troia di plastica che, guardiamo in faccia la realtà, hai sposato solo per il sesso e questo non mi sembra amore. E dopo che fai passare sedici anni da tutto ciò,dove lo trovi il coraggio di presentarti così,come se fosse tutto rose e fiori a casa nostra? Hai mandato a fanculo la donna meravigliosa che era tua moglie e vostra figlia di tre anni, per stare con un prototipo di Barbie malriuscito. Se fossi in te tornerei subito in Europa, perché non ti permetto di dirmi ti voglio bene. Il tuo non è mai stato e non sarà mai amore, e  ormai lo stesso vale per me ma solo nei tuoi confronti, perché ti odio.-
Ellie non aspettò di vedere la reazione di nessuno,anche se sembravano rimasti impietriti, che uscì velocemente da quella stanza per andare fuori, all’aria aperta.
Aveva il battito a mille per la sfuriata di poco prima e gli occhi iniziavano a pizzicarle.
Ma non avrebbe pianto. Non doveva e non voleva versare una sola lacrima in più per quell’uomo.
Si chiuse bruscamente il portoncino di casa alle spalle e si sedette sul primo scalino in legno del porticato, poggiando i gomiti sulle gambe per tenere la testa tra le mani.
Chiuse gli occhi per ricacciare le lacrime decisa a non pensare più a niente.
Tutta la rabbia repressa l’aveva sfogata e non le importava delle conseguenze.
Voleva solo restare in pace ormai.
Iniziò a tirare un leggero venticello fresco,tipico della sera, che l’aiuto a rilassare i nervi.
Ellie riaprì gli occhi alzandoli verso il cielo.
Era punteggiato da centinaia di stelle e più a sinistra la luna piena.
- Era un po’ che non vedevo un cielo così bello.-
La voce calda di Harry le fece distogliere lo sguardo da quella vista per posarlo di lui.
Stava in piedi poggiato con una spalla al pilastro del porticato,la mani nelle tasche dei pantaloni fissando un punto indefinito del cielo.
Ellie annuì tornando a guardare di fronte a sè.
- Totalmente in contrasto con la situazione che c’è dentro.- le uscì quasi come un sussurro.
- Posso?- chiese Harry indicando con un cenno della mano lo spazio vicino a lei.
Ellie scrollò le spalle, a lasciare intendere che poteva fare come gli pareva.
Chiaramente si sedette affianco a lei ma passarono un paio di minuti prima che rompesse il silenzio.
- Quindi la bionda del parco è la tua matrigna.-
- No. E’ solo la nuova moglie dell’uomo che ha dato abbastanza spermatozoi a mia madre da farmi nascere.-
- Che è ben diverso dall’essere matrigna.- ironizzò Harry accennando a un breve sorriso.
Ellie abbassò lo sguardo con un’espressione seria,cingendosi le gambe con entrambe le braccia. –Almeno in quel caso non abbiamo nessun tipo di legame.-   
Con la coda dell’occhio poteva vedere l’aria pensierosa che aveva assunto il ragazzo, seduto con la schiena leggermente curva in avanti per poggiare i gomiti sulle gambe.
- E’ per questo che non mi volevi a cena,vero?-
Ellie sapeva che non sarebbe riuscita a sviare l’intera lunga serie di domande che l’aspettava, ma almeno ci avrebbe provato.
Di solito la rabbia prima si sfoga con le parole, poi si scioglie e allora arrivano le lacrime.
E almeno quelle voleva evitarle.
- Harry, io non ti vorrei a cena neanche se fosse la serata più tranquilla di sempre.-
Lui chinò di poco il capo incassando con un sorrisetto anche quella risposta.
Rialzandolo, lo girò di poco verso di lei,senza cambiare espressione. – Ti capisco.-
- Ho dei seri dubbi che tu capisca perché mi stai tanto sulle p…-
 Harry la ignorò,interrompendola. – Capisco come ti sia sentita faccia a faccia con tuo padre.-
- Ah,sì?- lei ricambiò lo sguardo con una vena di scetticismo. – E come mi sarei sentita?-
- Frustrata, abbandonata, arrabbiata, e soprattutto delusa. Non potevi credere che tuo padre, dopo tutto quello che aveva fatto passare a te e a tua madre, fosse tornato così spensierato con la convinzione che andasse tutto bene. Con la convinzione che lo avreste accolto a braccia aperte, senza neanche pensare che la sua presenza non fosse gradita a nessuno, come se fosse stato un padre modello…Senza contare la compagnia che si è portato.-
Ellie non aveva distolto lo sguardo dagli occhi di Harry per un solo secondo.
Aveva centrato in pieno, ma tanto in pieno che le sue parole sembravano averla trapassata e il risultato non era altro che la vista appannata.
Appena Harry si rese conto che il silenzio di Ellie era dovuto all’imminente arrivo del pianto, la guardò allarmato non sapendo più cosa dire. – Oh,no. No,scusa, non volevo farti piangere.- deglutì non sapendo dove mettere le mani, se poterla toccare o avrebbe solo peggiorato la situazione.
Ellie non riuscì più a contenersi e le lacrime iniziarono a scorrere sulle guance.
Si coprì il viso con le mani,abbassando la testa.
Per fortuna non era il tipo da pianti disperati, e si lasciò andare liberandosi definitivamente di ogni peso.
Subito dopo sentì le braccia di Harry cingerle le spalle avvicinandola a sé.
Lei non si divincolò, né protestò, lasciando semplicemente che l’abbracciasse.
- Mi dispiace.- le sussurrò per poi posarle un leggero bacio sui capelli.
Ellie teneva gli occhi chiusi,con la fronte poggiata sul petto di Harry,mentre scendeva l’ultima lacrima.
A quel gesto del ragazzo le corse un brivido lungo la schiena.
Era stato fin troppo piacevole essere stretta dalle sue braccia ma consolare le fanciulle in difficoltà era atteggiamento tipico di Harry Styles…o no?
Fatto sta che non le aveva dato fastidio, anzi tutt’altro.
Forse perché le era sembrato sincero. Le parole che aveva detto erano difficili da improvvisare persino per uno come lui.
Prese un profondo respiro prima di staccarsi con molta calma.
Lo guardò negli occhi che risultavano ancora più ipnotici illuminati dal chiaro di luna.
- Lo sai che è colpa tua se sono scoppiata a piangere,vero?-
L’espressione di Harry passò di botto da angelica a sconvolta.
Ellie rise vedendolo senza parole. – Scherzavo,tranquillo.-
Lui tirò un sospiro di sollievo, subito dopo però si ricompose assumendo un finto atteggiamento da indifferente. – Ne faccio piangere parecchie.-
- Ovviamente.- concordò sarcastica.
Di sicuro tutte quelle povere ragazze scaricate dopo una notte,una mattinata o anche dieci minuti di allegra compagnia con il signor Styles.   
- Ma tu non devi.- le disse con voce sicura e quasi protettiva, fissandola negli occhi.
Quello fu il primo momento in cui reggere lo sguardo di Harry non le dava una sensazione di fastidio, irritazione o da istinto omicida, anzi non si era mai accorta di quanto effettivamente fosse bello.
- A questo punto, in ogni stupido film americano che si rispetti, il ragazzo le asciuga la guancia con una carezza.-
- Credevo che se l’avessi fatto mi avresti strappato la mano a morsi.- si spiegò lui con un mezzo sorriso.
Ellie sorrise fiera. – Bravo,Styles. Guadagni punti.-  gli mollò un leggero pugno amichevole sul braccio per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
Si alzò di scatto immediatamente dopo puntandogli un dito in faccia.
- Che sia chiaro, questa strana pace che si è creata non è altro che una conseguenza del pianto che non mi fa capire più niente,quindi non riesco a ragionare e mi comporto bene.-
Lui rise roteando gli occhi. – Mi era sembrato strano come non avessi già messo in chiaro di non essere in te.- allargò un braccio invitandola a tornare.
Ellie alternò lo sguardo prima al braccio poi al viso di Harry un paio di volte, poi con una scrollata di spalle tornò sedersi vicino a lui, lasciando che le posasse il braccio sulle spalle.
- Da domani mi starai di nuovo sulle palle.- chiarì rivolgendo lo sguardo alla luna.




                                                                                               so che magari era preferita una gif che lascia incinta
                                                                                                                               ma questa è troppo forte.HAHAHAH                                                                                                           




Non ho il coraggio di scrivere HI,EVERYONE
scommetto che nessuno è felice di essere salutato da me ormai.
Mi chiedo...chi potrà mai ricordarsi ancora di questa FF dimenticata dal cielo? Nessuno.
Vi chiedo scusa per questo ritardo improponibile ma la scuola mi ha preso totalmente,dato che dovevo crollare proprio alla fine dell’anno.çç
Oltretutto me ne esco con questa merda di capitolo e vi chiedo scusa soprattutto per aver deluso le vostre aspettative,perché di sicuro è stato così.
Non so come farete a perdonarmi. *sbatte la testa al muro*
L’unico lato positivo è che la scuola è quasi finita-HSKJDHSJKAHDJKSAHDSHAKDJHSA- e quindi ho tuutto il tempo per dedicarmi alla storia.
Farò di tutto per recuperare la delusione di questo capitolo.çwç
Anche perché *rullo di tamburi* ci saranno Zayn e Julie. *la folla impazzisce*
AHAHAAH.ok,no.a chi importa.
In ogni caso ringrazio ancora una volta tutte le ragazze che nonostante la mia puntualità da schifo seguono comunque la storia.
siete magnifiche.dshajkdha
E capisco in effetti quelle che invece l’hanno eliminata dalle preferite.e.e
la punizione l’ho avuta. ::okay:: <- la meme,avete presente? lol 

Grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di leggere.
Mai come stavolta ci terrei a conoscere i vostri pareri,anche se so che per il ritardo che avuto non recensirà nessuno.çç
Immagino ne abbiate già avuto abbastanza di me quindi mi dileguo.



TA-TA-TA PUBBLICITA’ 
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You Changed My Life.


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