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Autore: MandyHoran    28/05/2012    11 recensioni
Non mi andava di dirgli addio, anche se sapevo che non l'avrei più rivisto. Stampai bene in mente la sua faccia, i suoi occhi, il suo sorriso, girai i tacchi e spinsi, fino a quando riuscii ad arrivare in prima fila sotto al palco.
In collaborazione: Mandy & Eli.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Uno dei vantaggi di vivere con un uomo è che quando c'è qualcosa da sistemare, magari troppo in alto, o magari un lavoro troppo faticoso da sbrigare, ci pensa sempre lui a farlo. Oppure quando c'è un insetto, sarebbe sempre lui a cacciarlo. Peccato che quest'ultimo non fosse il caso di Liam.
Quel pomeriggio tornai a casa stravolta, stanchissima e sconvolta e proprio mentre stavo per infilare le chiavi nella serratura sentii un urletto provenire dalla grondaia. Alzai lo sguardo di poco finché non intravidi il mio coinquilino arrampicarsi a fatica sul tetto e una scala alta circa quattro metri, cadere a terra rovinosamente, provocando un enorme frastuono.
-Ma che accidenti stai facendo?- strillai preoccupata correndo nella sua direzione. Mentre muovevo i pedi, la mia borsa cadde facendo scivolare fuori il mio cellulare, le chiavi di casa e il lucida-labbra. Decisi di raccogliere di tutto dopo aver almeno aiutato Liam, che in tutta onestà, sembrava davvero in una brutta situazione.
-S...Stavo pulendo la grondaia- balbettò ad alta voce mostrandomi un panno sporco da sopra il tetto su cui si era faticosamente arrampicato. Se ne stava sdraiato a petto nudo, con il volto rivolto verso l'alto e si passava ininterrottamente la mano destra sul pettorale sinistro, segno che si era appena preso uno spavento terribile. 
Pensai per un omento a quanto fosse sexy il mio coinquilino in quella posizione, con i jeans scuri calati poco sotto i boxer, il dorso nudo e grondante di sudore. Ma probabilmente, non erano i pensieri giusti da fare in quel momento. 
-Bel modo di pulire, complimenti!- gridai per farmi sentire fin lissù. Camminai più piano verso la scala e con un piccolo sforzo la rimisi in piedi, sotto la grondaia.
-E' che c'era una vespa e... Sai quanto odio gli insetti- cercò di spiegare, agitando la mano sinistra come per sventolarsi.
Mi scappò un sorriso e scossi la testa sghignazzando per poi tornare a raccogliere la roba che era rovinosamente scivolata fuori dalla borsa mentre correvo in aiuto del mio migliore amico.
-Ti aspetto dentro- dissi senza voltare lo sguardo verso di lui, facendo un cenno di saluto con la mano. Infilai finalmente le chiavi nella serratura e scappai dentro casa fiondandomi nella doccia.

Dopo una bella doccia calda non c'è niente di meglio che rilassarsi sul letto e concedersi una pausa di riflessione e qualche istante di assoluto silenzio.
Perciò chiusi gli occhi e poggiai la testa sul cuscino morbido, mentre ero ancora in accappatoio. Decisi che era arrivato il momento di lasciarsi alle spalle quella giornata pesante e cominciare a pensare all'indomani.
Avrò un bel da fare con quella ragazzina, pensai sempre ad occhi chiusi, mentre la mia mente vagava per conto suo per provare ad immaginarsi la faccia di Rechel Kyllimberg.
Fantastica scelta quella di fare la psicologa, davvero. Avrei potuto provare tanti altri bei mestieri, come diceva papà, ma no! Io non ho mai voluto dar soddisfazione a quell'uomo, mai voluto accontentarlo. E allora, mi ritrovavo in un'assurda situazione.
Tutti i miei pensieri si riconcentrarono di botto su un volto preciso, su dei ricci ben definiti e disordinati, su di un paio di fossette dolci e strafottenti allo stesso tempo.
Accidenti, maledii la mia mente ancora una volta. Ero quasi riuscita a levarmi dalla testa quel dannato ragazzo, almeno per quei venti minuti non ci avevo pensato, ma evidentemente la mia immaginazione non aveva ancora finito di lavorare.
Ancora non riuscivo a credere a tutto ciò che quel pomeriggio era accaduto. Era una situazione surreale a partire da... tutto. 
Come prima cosa era incredibile che Harry, il mio paziente, fosse proprio l'Harry che conobbi circa sette anni prima al concerto più bello della mia vita. Il ragazzo che mi aveva lasciato il numero e che io non avevo richiamato. Quello che era rimasto nella mia testa per tanto tempo, dando così vita a storie inventate di pura farina del mio sacco. E poi, la cosa che più mi sconvolgeva e in un certo senso m'intimoriva anche, era che il riccio avesse vissuto gli stessi identici fatti narrati nelle mie storie.
Cosa sarebbe successo d'ora in avanti? Come si sarebbero svolte le sedute? Già la prima avrei osato definirla un fiasco, figuriamoci le seguenti. Forse con il tempo avrei imparato a gestirlo, ma non ne ero completamente convinta.
Improvvisamente un trillo familiare mi riscosse dai miei pensieri e fui costretta ad aprire gli occhi.
-Liam! Vai tu?- strillai alzandomi dal letto controvoglia e cominciando ad aprire l'armadio per cercare il pigiama.
-Sono in bagno!- sentii il mio coinquilino gridare in risposta e così sbuffai rumorosamente, rassegnandomi al fatto di dovermi vestire per andare ad alla porta.
Mentre scendevo velocemente le scale, maledii a bassa voce chiunque fosse dall'altra parte della porta, pregando per lui che avesse una buona ragione per suonare a quell'ora, costringendomi a schiacciare di nuovo le tette nel reggiseno.
-Qualcuno ha ordinato due margherite?- un ragazzo alto, moro dagli occhi ambrati mi si presentò davanti con due enormi pizze in mano, mentre sorrideva divertito, probabilmente dalla mia espressione.
-Veramente io non ho ordinato niente- dissi guardandolo dritto negli occhi. Era proprio un bel ragazzo, forse i suoi capelli potevano sembrare buffi per com'erano "sistemati", ma di sicuro gli stavano bene. Aveva quel non so che di misterioso nella sua espressione, come se quel sorriso nascondesse qualcosa, non sapevo bene cosa. Mi guardò di sbieco e portò, con la mano sinistra, un bigliettino difronte al suo naso. 
-Casa Payne-Torres, non è questa?- domandò girando il foglietto verso di me. Lessi velocemente e constatai che effettivamente c'era scritto proprio l'indirizzo di casa nostra.
-Oh, beh si- annuii abbassando lo sguardo. -Deve averle ordinate Liam... Cioè il mio coinquilino...-
-Sì, lo conosco- ammise il ragazzo allargando il suo sorriso.
Beh poteva anche dirmelo prima, no?! 
-Zayn!- sentii dei passi veloci galoppare sulle scale e mi voltai di scatto alla ricerca del volto del mio migliore amico, che non mi aveva mai detto di conoscere un fattorino così carino.
-Ei amico, come stai?- lo salutò il moro porgendogli le pizze cordialmente. 
-Alla grande, grazie- rispose Liam mostrando tutta la bellezza del suo sorriso. Con la mano destra prese il portafogli dal quale estrasse del denaro da porgere al suo amico fattorino.
Si salutarono sotto il mio sguardo confuso e poi Zayn si congedò con un sorriso mozzafiato e un cenno della mano. Corse nella macchina parcheggiata proprio nel vialetto e sgommò via.
-Allora, mangiamo?- ammiccò Liam dandomi un colpetto sulla spalla per riscuotermi dai miei pensieri. Mi ero completamente incantata davanti alla porta ancora aperta, mentre guardavo il vialetto ormai vuoto.
-Perché non mi presenti mai ai tuoi amici Payne?- scherzai colpenogli una spalla.
-Non è vero! Ti ho sempre presentata... E poi Zayn non è mio amico- concluse chiudendo la porta.
Decisi di non indagare più a fondo sulla faccenda del "non amico" di Liam, in quanto troppo stanca per farlo.
Almeno mi aveva strappato un sorriso, forse l'unico di quell'assurda giornata.
Spazio Autrici.
Eccoci di nuovo qua con questo nuovo capitolo! Non v'illudete, sono ancora Mandy c: lo so, non mi sopportate più e questo capitolo fa abbastanza cagare, ma in qualche modo dovevo descrivere la situazione e soprattutto dovevo aggiornare qualcosa! Anche perché Eli ancora...non è attiva, diciamo(?) AHAHAHA. Beh, come ho già detto non è un gran che questo chapter(?), ma fatemi sapere lo stesso cosa ne pensate, ci tengo c: Zayn il fattorino? Tadààà l'ho fatto spuntare. Ah, vi avverto Zayn non è soltanto una comparsa da fattorino così a buffo, apparirà in altre situazioni, ma non posso dirvi come khfjfg :) Grazie per aver letto fin qui giù. Un bacio grande.
With love,
Mandy.
  
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