Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: nightmerd    28/05/2012    1 recensioni
{ Remake: GUARDIANS }
" -D’accordo-, dice tranquillo e si mette comodo, come se ci attendesse una lunga chiacchierata. –Gli angeli si sono estinti tutti. Sono rimasti solo quattro arcangeli. Uriel, Mikael, Raphael e Gabriel. Questi qui, per rimanere in vita uniscono la loro esistenza a quella degli umani, facendogli da ‘angelo custode’. Così, se muore il loro protetto muoiono anche loro-.
-Frena un secondo, play boy!-, lo interrompo. –Come si sono estinti gli angeli?-.
-Li avete uccisi voi umani. Con l’inquinamento uccidete la natura e di conseguenza gli angeli-. Annuisco e lui continua. –Però molti demoni potenti, tra i quali Nergal, vogliono distruggere la razza angelica e per farlo devono uccidere i protetti degli arcangeli. Tuttavia, Lucifero è al corrente di questo complotto e ha inviato noi demoni minori a proteggere i protetti degli arcangeli, perché questi ultimi sono troppo deboli per farlo-.
-E’ una cosa contorta-, commento corrugando la fronte.
-Lo so-.
-Ma perché Lucifero vuole preservare gli arcangeli?-.
-Per divertimento, suppongo-, fa spallucce. –Senza gli angeli il mondo per noi demoni non è divertente-. "
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Firenze è spettacolare! Piena di roba storica! Dovrò assolutamente tornare. Peccato che è notte fonda e non veda bene…

Nergal è rimasto a Berlino ma ci ha detto che avremmo alloggiato in una casa offerta da Azazel, che da quel che ho capito, è un demone veramente fortissimo.

Ho capito anche che i demoni non hanno una gerarchia. O meglio una ce n’è: Lucifero è il capo di tutti e se la comanda, sotto di lui, ci sono tutti gli altri che cercano di diventare i più forti. Ovviamente, sotto di lui. La vita di molti demoni è quindi un continuo complotto contro Lucifero, per spodestarlo. E sembra che finora quelli che ci sono quasi riusciti sono: Nebiros, Alawanis, Astaroth, Azazel e Belial. Ma finì tutto con insuccesso. Ohi, stiamo parlando del signore degli inferi, mica cavoli!

Tornando a noi, siamo atterrati con Diana e Garrett e durante il viaggio Nicholas ha parlato molto con la protetta del suo amico. Ho notato che vanno molto d’accordo, che hanno molte cose in comune.

Garrett sembra orientarsi bene a Firenze e dopo qualche giro siamo arrivati di fronte ad un museo.

-Che ci facciamo qui?-, chiede Nick, annoiato.

-La servetta di Azazel dovrebbe venire a prenderci e portarci nella casa-, risponde il suo amico. Noto uno strano movimento sui tetti. Un’ombra, per meglio dire.

Oh no… Kyra mi ha già trovato! Tremo come una foglia e mi aggrappo a Nicholas.

-Che c’è?-, fa lui preoccupato.

-Credo che Kyra ci abbia già trovati…-. Il mio custode drizza le ali, all’erta. Però… Non sento le voci nella mia testa. O ha deciso di non usare quel metodo o non è Kyra.

-Non è Kyra-, dice Garrett sguainando la spada, che tiene a tracolla e che io non noto mai(!). –Questa è Proserpina-.

-Chi?-.

-Un altro Segugio potentissimo che da la caccia alla protetta di Gabriel, cioè Diana-.

La sua protetta cade mollemente a terra e le esce il sangue dal naso. Subito dopo compare una donna. Gli occhi sottili color viola acceso, i capelli blu scuro. Così scuro da sembrare neri. È indubbiamente bella ma quale demone non è maledettamente affascinante?

Sorride sadica e accarezza la spada che tiene allacciata alla cintura. –Da quanto tempo. E loro chi sono?-.

-Non sono affari che ti riguardano-, ringhia Garrett. Proserpina fa una risata che mi gela il sangue. Anche se, chissà perché, trovo molto ma molto più agghiacciante quella di Kyra. Sarà perché è quella che da la caccia a me. In ogni caso, la diavolessa che mi sta di fronte non sembra interessata a me. Tiene gli occhi fissi su Diana, priva di sensi.

Garrett si lancia sulla donna e fanno cozzare le spade. È un qualcosa di sovraumano, davvero! Fanno salti che sfidano la forza di gravità e poi, invece che combattere, sembra che danzano. Sono così aggraziati che qualsiasi felino sembrerebbe goffo in confronto a loro.

Per non parlare degli angeli! Loro si muovono come fate. Mi è bastato vedere Esther combattere contro Kyra per capirlo. I movimenti dei demoni sono aggraziati, ma anche aggressivi. Quelli degli angeli sono aggraziati, certo aggressivi anche i loro ma mai quanto quelli dei demoni. Anche perché loro giocano sporco.

Altra cosa che non sapete sui demoni: li si accusa di essere dei gran bugiardi ma in realtà non è così. Questo perché sanno trarre a loro vantaggio qualsiasi cosa su cui un umano mentirebbe.

Un’altra cosa sui demoni: sono molto discreti. Quindi se un demonio dovesse farvi visita per i suoi contorti motivi sappiate che non lascerà strani simboli sul pavimento, puzza di zolfo o tende bruciate. Semplicemente sembrerà come se non fosse mai venuto.

Il combattimento fra Proserpina e Garrett sta giungendo all’apice. Sembra che non possano ammazzarsi. Il compito del Custode è proteggere il suo protetto, non uccidere il Segugio. Anche perché, a quanto mi ha detto Nicholas, non si possono uccidere a vicenda. Le spade demoniache non hanno effetto su altri demoni.

Proserpina grugnisce e salta su un tetto, per poi scomparire nel buio della notte. Sembra che per il momento abbia vinto Garrett.

Diana si rialza e si pulisce il sangue dal naso, mentre borbotta qualche maledizione.

Il combattimento è durato massimo cinque minuti. Molto intensi. Poco dopo appare una ragazza dal visino delicato come quello di una bambola di porcellana. Ha lunghi capelli biondi, lisci. Occhi piegati un po’ in giù, grigi. Fatico a credere che sia un demonio.

-Buonasera! Mi chiamo Fanny. Prego, venite con me-. E si gira per addentrarsi in una stradina.

La seguiamo in silenzio per quasi un’ora ma alla fine usciamo dalla stradina e ci ritroviamo nel giardino ben curato di una villa.

Diana trattiene un’esclamazione. Garrett e Nicholas si limitano ad aprire la bocca. E io? Beh, io non sono sorpresa. Dopotutto è una semplice villa, un po’ rustica.

Entriamo e ci ritroviamo in un salotto molto carino. Le pareti sono rivestite di pietre, c’è un camino spento, una televisione accesa, due divani e due poltrone. Intravedo una porta che conduce alla cucina. Ma… Le camere da letto?

Solo allora noto le persone sedute sul divano e sulle poltrone. Uno ha i capelli rossi e grandi occhi verdi. Porta una camicia verde slacciata, con sotto una maglia nera. Un altro invece è… Mattia?! Sono sorpresa di rivederlo.

C’è anche Angie con lui, che come vede Nicholas si alza e va verso di lui. Ma dov’è il Custode del ragazzo coi capelli rossi? Che sia Fanny?

-Nicholas caroo!-, fa Angie abbracciandolo. Ora le strappo tutti i capelli dalla testa…

Il mio custode fa una smorfia schifata e le afferra le spalle per allontanarla ma lei sembra incollata a lui come una cozza.

Fortuna che compare una donna a tirarla per i capelli al posto mio! Una donna dai capelli neri e i riflessi grigi, dovuti probabilmente alla vecchiaia, gli occhi dalla palpebra calata, non si vedono bene ma sono di un celeste molto intenso.

-Datti una regolata-, sibila la donna a Angie. Non la saprà mai questa diavolessa, ma mi deve un favore!

-Ciao ragazzi. Io sono Azazel-, continua con un sorriso. Azazel… Azazel?! Non pensavo fosse una donna. Quante cose che non so.

Ci presentiamo e Azazel sorride allegramente. –Lo so chi siete! Avete fame ragazzi?-.

-Io sì!-, dice Nicholas e si fionda in cucina.

-Loro invece chi sono?-, chiede Garrett indicando il tipo dai capelli rossi, Angie e Mattia.

-Lui è Samuel, il protetto di Uriel e di Fanny-, risponde Azazel indicando il rosso. –Loro invece sono Angie e Mattia-.

-Ma… le camere da letto e il bagno?-, chiedo.

-Al piano di sopra. Condividerete la camera con il vostro custode-.

Faccio una risatina nervosa. Non scherziamo… -No…-.

-Beh, ragazza cara, è così. Tra pochi giorni arriveranno gli arcangeli, che non hanno bisogno di dormire, e ho saputo che tutti i Custodi hanno sentito la necessità di riposare-.

Già… E di mangiare… A proposito di Nicholas, voglio vedere come sta. Da quando ha fatto amicizia con Diana non abbiamo più parlato.

Entro in cucina e lo vedo arrampicato sul bancone, per raggiungere una mensola piuttosto in alto. Si gira verso di me, e ha due biscotti in bocca. –Come stai?-, gli chiedo alzando un sopracciglio. Lui scende e si appoggia al tavolo.

-Bene, sono solo affamato-.

Rimaniamo in silenzio. La tensione fra di noi è palpabile. Ma non voglio essere io a rompere la calma.

-Che ne pensi-, comincia lui con lo sguardo basso. –Che ne pensi di Diana?-.

-Non me la filo-, replico con calma.

-È simpatica-.

-Sì lo vedo. Ma non me la filo ugualmente-. Sorride e si gira un biscotto fra le mani. –Sei molto severa sui giudizi delle persone, vedo-.

-Dico solo quello che penso-, ribatto. –Perché non sei con lei ora?-.

-Non posso passare tutto il tempo con lei no? Se non sbaglio, esisti anche tu-.

Sbuffo spazientita ed esco dalla stanza. Sicuramente si chiede che mi è preso, ammesso che gli interessi il mio stato d’animo. Che in questo momento è ancora più scontroso di quanto non lo sia di solito.

Passo per il salotto e me ne vado di sopra, in perlustrazione. Le stanze sono belle, tutte uguali però. Finestra rettangolare, letti singoli posti ai lati opposti della stanza, tappeto al centro, due cassettiere. Semplici ma belle. Su ognuna c’è una targa. “A&M” o “D&G” o anche “S&F”. Le iniziali delle “coppie”. Ecco che trovo la mia. Anzi, nostra. “N&B”. Non  perdo neppure tempo a vedere com’è la stanza, tanto è come le altre.

Annoiata, riscendo e mi metto a guardare la tv seduta sul divano. Nicholas è seduto sulla poltrona e vedo con mi guarda con le sopracciglia aggrottate. Poi ovviamente spunta Diana e cominciano a parlare di moto.

Cerco di non prestare attenzione e mi concentro sul documentario e noto con sorpresa che parla di alieni. –Stiamo scherzando?-.

-Mh? Non ti piace?-, fa Samuel.

-Per carità!-. Poi cominciano a dire che il Golfo persico era il Giardino dell’Eden un tempo, che la costellazione del cigno è l’entrata per il paradiso. Bah…!

 

Non capisco proprio. Ok che ci stanno cercando, ok quello che ti pare. Ma perché dobbiamo vivere come gli ebrei impauriti durante il periodo nazista?

Almeno una passeggiata si potrebbe fare. Ma questo non è possibile.

Sono passati almeno tre giorni da quando siamo qui dentro e ho imparato a conoscere gli altri. Samuel è un tipo sveglio, intelligente e allegro. Fanny è dolce, gentile. Ancora fatico a credere che sia un demonio. Mattia a volte è un po’ impacciato e timido ma se si impara a conoscerlo può essere simpatico. Angie sempre la solita oca. Garrett è un tipo ribelle, distaccato. Persino teppista se non viene controllato. Diana è una dura, una maschiaccia. Le piace la lotta, le moto. Ha la passione per le armi da fuoco ma siccome non le conosce, spesso chiede a me come si chiama un fucile, una pistola o roba così. Su questo campo sono un’esperta, grazie a mio padre. Azazel è severa, fredda. Ma può essere gentile e comprensiva. Forse Orias non aveva torto a dire che alcuni demoni erano capaci di amare le cose più di un angelo. Il caso di Fanny. Ama la natura ed è sempre gentile con tutti. Anche se Angie la tratta come uno straccio da piedi… Povera. Ma tanto a quella diavolessa glieli strapperò i capelli e poi vediamo. Ma c’è una cosa che mi turba. Si tratta di Nicholas. Non ci siamo più parlati da quella volta in cucina e lui passa ogni minuto con Diana. Chissà se si sono messi insieme. Beh non importa. Io devo pensare a me.

È ora di cena ma siccome ancora nessuno decide a prepararla, mi dirigo in cucina per mangiare qualcosa. Sì esatto, non so cucinare.

Prendo gli ingredienti per farmi un panino ma noto con tristezza che il pane è su una mensola alta. Magari chiamo Samuel.

Però qualcuno che non è il rosso mi prende il pane. –Serve una mano?-, dice Nicholas.

Gli strappo il pane di mano e lo apro. –Grazie-, faccio freddamente.

-Stavo pensando se ti andava di venire a cena fuori-, sento il suo sguardo sulla mia nuca.

-Dipende. Dipende da chi viene con noi-.

-Solo noi due. Ti va?-.

Mi fermo un attimo e alzo lo sguardo dal panino. Piego la bocca ma non mi giro. Solo noi due dice eh?

-E perché lo chiedi a me di venire a cena con te?-.

-Che intendi?-. Mi volto verso di lui. Ha le sopracciglia aggrottate. No. Non mi incanta. Questa sottospecie di demonio.

-Intendo perché non lo chiedi a Diana-.

-Perché dovrei chiederlo a lei?-.

-Ci sei così amico in questi ultimi tempi. Stai sempre con lei, non mi degni nemmeno di uno sguardo per sapere come sto. E non vorrei intromettervi nella vostra dolce amicizia-.

Sospira e si appoggia al bancone davanti a quello dove sto io. Vediamo che ha da dire. E se fa giochetti di parole mi sente.

-Ma Diana non è te-, replica con tranquillità. Quella risposta mi lascia… basita. Straluno gli occhi ma torno subito seria, in preda alla collera.

-Non prendermi in giro-, sibilo sporgendomi leggermente verso di lui. –Ma come? Ci vai tanto d’accordo e poi non la inviti a cena?-.

Nicholas mi guarda più intensamente. Non so se è preoccupato, scosso, o che altro. Non so decifrare la sua espressione fino a quando non aggrotta le sopracciglia, malinconico. Ma non dice niente.

-Senti-, continuo con calma. –Se vuoi prendere lei come protetta a me va bene-.

In realtà non mi va bene per niente. Tutto sommato mi piace la compagnia di Nicholas e se non è più il mio custode… Beh ci sto male.

Si passa una mano tra i capelli e sul viso. Chiude gli occhi con un sospiro e quando li riapre li fissa nei miei con uno sguardo inquisitore. Mi sento come se stesse leggendo tutti i miei pensieri, come se stesse scavando nelle profondità della mia anima.

-È questo che vuoi? Cambiare custode dopo tutto quello che abbiamo passato?-.

Abbasso la testa, come in un improvviso eccesso di pudore. –No ovviamente. Ma tu sei sempre felice con lei. Sembra che preferisci lei a me, quindi facciamo a cambio. Io vado con Garrett e tu prendi Diana-.

-Questo no-. Mi alza il viso per guardarmi meglio. Stavolta ha uno sguardo dolce, un sorriso rassicurante. Sento le lacrime che salgono ma cerco di tenerle a bada.

-Ehi-, mormora. –Tu sei Beatrice. La mia protetta. Non ti cambierei con niente al mondo-. Ecco, ora cedo. Porca miseria… Scoppio in lacrime come una scema e lui mi abbraccia.

Mi sento una stupida. Solo per il fatto che sto piangendo. Piangere mi fa sentire fragile e odio questa sensazione.

Nicholas non lo sa, ma io avevo davvero bisogno di un suo abbraccio. Di sentirlo vicino, che posso contare su di lui anche se è un demonio. Ma ora, la cosa non mi importa più. Demone o no, lui rimane sempre Nicholas. In qualsiasi modo sarebbe nato, sarebbe stato lui. Questo ragazzo a volte arrogante e menefreghista, sveglio, sarcastico. Ma che sa essere amichevole e, come ha detto orias, un gran tenerone. Sotto questa corazza fatta della più nera oscurità si nasconde un cuore di panna.

E improvvisamente capisco perché non posso separarmi da lui. –Nick io…-.

-Va meglio?-, mi interrompe sorridendo mentre scioglie l’abbraccio. Tiro su col naso e mi pulisco la guancia col dorso della mano.

-Sì grazie-.

Sorride. –Non preoccuparti più ok? Nessuno può sostituire la tua compagnia. E dico che sei scorbutica perché mi piace questo lato di te-. Mi scompiglia i capelli e fa per uscire ma si rigira verso di me.

-Quindi stasera vieni a cena con me?-.

Abbasso lo sguardo e sorrido. –Sì-.

    

  
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