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Autore: Iminlovewithstyles    29/05/2012    3 recensioni
Rosalie era ancora piccola quando la matrigna la segregò in un collegio nella parte ricca del Kenya. In questa prigione non ha mai scoperto cosa fosse vivere davvero: niente televisione, computer, giornali e radio… niente di niente. Solo dopo 16 anni le porte di quell’inferno si aprirono e lei si trasferì a Londra nell’enorme casa della madre. Tutto era nuovo per lei. Solo quando un ragazzo, Harry Styles, membro del famosissimo gruppo One Direction, cerca di fare amicizia con lei, le cose si complicano alla grande...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai alle 7.30, in ritardo di due ore rispetto alla mia tabella di marcia.
Era tutta colpa di Ashley: mi aveva tenuta a casa sua fino all’una a sfogliare giornali alla ricerca di un vestito.
“L’abito non fa il monaco” avrebbe detto mia mamma per rimproverare Ash.
 
Mi vestii e truccai in fretta e uscii di casa senza neanche fare colazione. Ero in un ritardo mostruoso.
Arrivai trafelata un secondo prima della campanella e sgusciai nei corridoi cercando di non farmi vedere dai prof che si incamminavano alla ricerca dell’aula giusta.
Tutti i prof, tutti, erano ancora in giro, ma la mia no. Appena trovai la porta della classe chiusa andai nel panico ma poi mi decisi a bussare.
Entrai e la prof mi sgridò: “è in ritardo, miss Williams!”.
Con gli occhi bassi e la faccia color pomodoro, mi diressi verso il mio banco.
“Sei in ritardo!” mi rimproverò sottovoce Ash, che era al primo banco.
Scivolai sulla sedia e tirai fuori i libri dallo zaino azzurro.
“Sei in ritardo, oggi” mi attaccò sussurrando il mio caro compagno di banco.
“Non iniziare anche tu, Harry!” risposi sempre sottovoce, facendo finta di seguire la vita di Alessandro Magno spiegata dalla prof.
“Sei arrabbiata?”
“No, non sono arrabbiata”
“Secondo me si.. cosa è successo?” domandò lui
“Ragazzi! Silenzio!” urlò la prof.
“Ieri sera sono stata a casa di Ash e abbiamo guardato dei giornali per trovare un vestito..” spiegai sottovoce
“Non avete ancora trovato un vestito? Zayn ce li ha fatti comprare un mese fa…”
“Mister Styles e miss Williams! Volete anche un thè per continuare la conversazione?” ci sgridò la prof.
“No , prof!” Rispose Harry
Rimanemmo per due minuti in silenzio. Appena la prof si voltò, continuammo a parlare.
“Secondo me dovresti venire vestita di azzurro” mi consigliò il mio compagno di banco.
“Non so… lo indosso tutti i giorni con la divisa!”
“Però ti sta bene…”
“Adesso basta! Styles, Williams, in presidenza!”
“Ma prof… non abbiamo fatto niente…” cercò di spiegare Harry
“In presidenza! Subito!” urlò ancora lei.
Ci alzammo e andammo fuori dall’aula. Il corridoio era stranamente deserto.
“Oddio! Ci hai fatti cacciare fuori!” lo accusai ridacchiando
“Io? Sei stata tu a iniziare!” rispose lui
“Non è vero!”
Rimanemmo alcuni minuti a guardarci, quando Harry interruppe il silenzio: “Allora… andiamo in presidenza”.
Attraversammo tutta la scuola per arrivarci.
Appena bussammo, ci accolse il preside: un ometto basso e tarchiato senza capelli.
“Allora… che ci fate qui ragazzi?” domandò subito, appena ci sedemmo. Incrociò lo sguardo di Harry e mi parve che si fecero un gesto impercettibile.
Dopo qualche minuto di interrogatorio, ci assegnò la punizione: fermarci nel pomeriggio a piantare le violette nelle aiuole della scuola.
Restammo tutta l’ora in giro per i corridoi ma quando suonò la campanella per segnarne la fine, tornammo in classe.
Cercammo di seguire il resto di tutte le altre lezioni, anche se ogni tanto tornavamo sull’argomento: vestiario da ballo.
 
Arrivò l’intervallo e Ash mi saltò letteralmente addosso.
“Allora? Che è successo? Ti hanno espulso?” domandò tutto d’un fiato.
“No! Ce la siamo solo cavata con una punizione”
“Che genere di punizione? Ti ricordo che oggi dobbiamo andare al centro commerciale a prendere l’abito!”
“Penso proprio di non poter venire… dobbiamo fermarci qui” risposi
“Non importa! Andremo domani… oggi magari potrei andare dall’estetista per fissare un appuntamento per la prova del trucco…” 
“Ash! Non potremmo truccarci da sole?”
Lei mi guardò come se fossi un extraterrestre: “Certo che no!!”
“Perchè?”
“Ho letto su un giornale che il 60% delle coppie decide di sposarsi al ballo scolastico!” rispose esaltata
“Ash… abbiamo 17 anni… non possiamo decidere ora!”
“Forse tu… ma io ho già deciso!”
“Deciso cosa?”
“Non capita quasi a nessuno di mettersi con una rock…” si interruppe “Cioè, volevo dire… un ragazzo così, ecco”
“Bha, se lo dici tu…” risposi.
Fummo interrotte dalla campanella e ritornammo ai nostri banchi.
 
Ore 15
 
“Ehi Rose!” mi chiamò Harry
“Finiti gli allenamenti?” domandai sorridendo
“Si… la partita è tra una settimana! Non vedo l’ora..”
“Fantastico! Non vedo l’ora di vederti in campo!”
Ci incamminammo verso il giardino sul retro e trovammo il bidello John ad aspettarci.
Dopo averci dato le istruzioni, sparì nella scuola.
Iniziammo a lavorare in silenzio, quando Harry scoppiò a ridere.
“Che c’è?” domandai divertita
“Non mi sono mai trovato in punizione con una ragazza a piantare viole!” rispose ridendo
Ridemmo ancora per un po’, ma poi ci calmammo.
Lavorammo senza interromperci altre volte e per le 16 finimmo.
“Ce l’abbiamo fatta!” esultò lui
“Già! Sono venute bene, dai”
“Giusto! Il preside dovrebbe ringraziarci!”
Consegnammo gli attrezzi al giardiniere e ci avviammo verso il cancello.
“è stata una delle punizioni migliori della mia vita!” disse lui
“Chi l’avrebbe mai detto! Harry con il pollice verde!”
“Certo! Ho un orto in giardino, sai?” rispose
“Davvero?”
“No!” rispose ridendo
Ridemmo come due cretini per qualche minuto.
“Allora? Perché ti è piaciuta?” lo guardai “Aspetta: ci sono! Abbiamo dato una mano alla comunità piantando graziosi fiorellini viola!”
“Oh, si! Era questa la risposta” disse sorridendo
“Nooo davvero?”
“Ma no!” rispose
“Ma sei cretino??” chiesi ridendo
“Certo! Non sei l’unica che me lo dice”.
Harry era in bici ma si era offerto di accompagnarmi a casa a piedi, così ci incamminammo con la bici a fianco.
“Seriamente.. ti sei divertito davvero?”
“Certo.. te l’ho detto! È la migliore punizione fin’ora!”
“Perché!!” ormai ero esasperata.
“Perché c’eri anche tu” rispose in un soffio.
Continuammo a camminare in silenzio per un po’.
“Ecco io…” iniziai
“Sai un cosa…” disse lui nello stesso momento
“Dimmi” lo incoraggiai
“No no vai tu!”
“Dicevo… anche io mi sono divertita!”
“Sono contento di aver fatto ridere qualcuno..” rispose sorridendo.
Gli sorrisi a mia volta
“… In particolare sono contento di aver fatto ridere te!” continuò Harry.
Dopo questa rivelazione mi sarei potuta sciogliere in quel preciso istante.
 
Nel frattempo eravamo arrivati davanti al cancello della mia villa.
“Siamo arrivati” annunciai a malincuore
“Già”
“Allora… vado” dissi
“Aspetta! Mi chiedevo… questo pomeriggio può valere come primo appuntamento?”
“Non ne ho idea… non ho mai avuto una punizione né un appuntamento…” rivelai
“Potremmo trovare una soluzione..” disse  facendo finta di pensare “Ci sono! Cambiamo il passato e trasformiamolo in un primo appuntamento, no?”
“Questa offerta mi alletta molto, Mister Styles..” dissi scherzando
“Allora… facciamo finta che sia stato un appuntamento..” rispose avvicinandosi.
Appoggiò la bicicletta al muro e tornò ad incrociare il mio sguardo.
“..E in tutti gli appuntamenti che si rispettano” continuò “..Ci deve essere una degna conclusione!”.
Sorrise e istintivamente lo feci anche io.
Si avvicinò talmente tanto che i nostri nasi si sfiorarono. Piegò la testa, si avvicinò ancora di più…
“Rosalie… sei tu?” disse la voce di James dal giardino.
Io e Harry ci staccammo improvvisamente. Non avevamo fatto niente. Colpa di James.
“Certo James!” urlai di rimando
“Oh bene! Giusto in tempo per aiutarmi a pulire la piscina!”
“Che bello!” dissi sarcastica “Arrivo subito”
“Ok! Io intanto vado a prendere il retino” disse per poi sparire in casa.
“Pensi mi abbia visto?” domandò Harry, che nel frattempo si era nascosto dietro a un albero sul marciapiede.
“Penso di no.. Senza gli occhiali è mezzo cieco!” risposi
Improvvisamente il suo cellulare squillò con il tono dei messaggi.
“è Niall. Devo andare.. Mi dispiace.”
Prese la bici e ci saltò su.
Mi avvicinai istintivamente per dargli il solito bacio sulla guancia ma lui si girò di scatto dalla mia parte. Centrai in piano la sua bocca.
“Scusami io…” dissi subito staccandomi da lui
“Tanto sarebbe dovuto accadere, prima o poi… no?”
Mi diede un altro velocissimo bacio a stampo, mi fece l’occhiolino e partì in sella alla sua bici.
Dopo qualche metro si voltò senza fermarsi.
“Ci vediamo!” mi salutò
“Ciao!”.
Detto questo sparì dietro la siepe dei vicini.
 
Avevo baciato Harry Styles.
Non era il mio primo bacio.
Ma è stato bellissimo. Come se fosse stata la prima volta.
 
Andai nel giardino sul retro ad aiutare James e poi tornai in casa a balzata bassa.
“Cosa è successo?” mi domandò subito la mamma.
“Niente! Dovrebbe essere successo qualcosa?”
“Sei contenta e hai gli occhi che ti luccicano!”
“Davvero?”
“Esatto. Dai, dimmi che è successo!” mi incoraggiò.
Io e mia mamma ci dicevamo sempre tutto, così le raccontai del pomeriggio.
Ovviamente tralasciai l’ultima parte di quello strano “appuntamento”.
 
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Scusate il ritardo, ma sono stata veramente impegnata con la scuola,
infatti è un miracolo che sia riuscita a postarvi il capitolo!
Comunque...

So che tutte voi siete ansiose per il ballo...
ma siccome sono mooooooolto cattiva ve lo posterò più avanti ahahah =)

Siccome sono sempre presa, non so di preciso quando potrò postare l'8...
Prima o poi lo farò, promesso!

Sara ♥


p.s. per chi non lo sapesse, andare in balzata bassa vuol dire saltellare =D



 
 
 
 
 
 
   
 
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