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Autore: MartinaPausiniCullen    30/05/2012    2 recensioni
Tutti abbiamo letto e ci siamo appassionati alla saga Twilight, quella raccontata da Bella, che ci ha fatto sognare... ma se invece provassimo a vederla dal punto di vista di Edward?
Penso che la cosa cambierebbe.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Capitolo 8: Riunione di famiglia.

Ero quasi arrivato a casa, sicuramente già mi avevano sentito.
Non avevo proprio paura, ma comunque non mi tranquillizzava l'idea di andare a casa dove mi aspettavano sei vampiri arrabbiati.
Non ero affatto pentito però di ciò che avevo fatto.  Avevo salvato la vita alla ragazza che tutto d'un tratto era entrata nella mia di vita, sconvolgendola totalmente. Se non fosse stato per me adesso lei sarebbe all'obitorio.  Invece è a casa sua, sana e salva.
Se proprio dovevo litigare con la mia famiglia stavolta avevo una ragione valida per farlo.
Entrai dentro casa, mi aspettavano tutti nel salotto al piano di sopra.  Prima di salire scrutai per bene i loro pensieri per vedere come avevano reagito e cosa mi avrebbero invece detto non appena sarei entrato nella stanza. 
Carlisle ed Esme erano agitati, Alice era offesa, non le avevo lasciato il tempo di capire cosa stessi per fare, Jasper e Emmett sembravano divertiti, Rosalie era una furia.
Mi feci coraggio e salii le scale che portavano al salotto. Appena mi sentirono mi guardarono tutti.
-Ciao.- sussurrai, per rompere il ghiaccio.
-Ah, ciao Eroe.- disse acida Rosalie. - deficiente.- aggiunse sottovoce. Emmett le diede una gomitata.
-Perchè Edward, perchè? Perchè agisci senza mai consultarmi? Un minimo di preavviso, cavolo! Mi hai reso cieca sul tuo futuro, non riuscivo più a capire niente. Hai deciso tutto troppo in fretta... davvero, non ho parole.- disse Alice, a testa bassa. Era tanto offesa, le si vedeva in faccia.
-Alice, scusami... non volevo farlo.. anzi si..- dissi. Ero confuso anch'io, non sapevo che dire. Volevo salvare Bella, certo, ma non volevo mettermi contro l'unica persona che mi ha sempre sostenuto ed aiutato. Nemmeno contro la mia famiglia.
-Ti rendi conto del rischio che ci hai fatto correre?- disse Carlisle, freddo.
-Si. E mi dispiace per questo. Ma non potevo lasciare che Bella morisse in quel modo.-
-Avrai salvato anche una vita ad un'umana ma hai messo a rischio la nostra.- disse Jasper.
-si Jasper, è questo il punto: ha messo a repentaglio la nostra esistenza per salvare la vita ad una semplice umana! Cavolo, sai quanti umani perdono la vita ogni giorno!? Succede, è un ciclo! Non è che noi possiamo stare li e salvarli tutti!- disse Rosalie e li mi arrabbiai.  Non era possibile che fosse stata così crudele.
-Scusa Rosalie?- chiese Esme, stupita come tutti.
-Che egoista!- disse Alice, arrabbiata. 
-E' una semplice umana, degli altri te ne sei sempre fregato, perchè adesso invece te ne esci col fatto che a questa la devi proteggere?- esclamò Rosalie, cattiva.
-Rose basta!- la rimproverò Carlisle.  
-Rosalie. A te non importerà niente della vita di Bella, hai ragione, è una semplice umana.  Ma a me importa dal primo istante che l'ho vista. Mi ha colpito fin da subito, te l'ho anche spiegato, mi pare.  Sento che devo proteggerla, ad ogni costo. Anche se qualcuno mi avrebbe visto l'avrei convinto del contrario. E se dovevano interventire i Volturi, non se la sarebbero presa con voi ma con me. Voi non c'entrate niente.- dissi, cercando di calmarli.
-Non coinvolgere i Volturi, Edward, loro non c'entrano niente in tutta questa storia, noi si. Siamo la tua famiglia.- disse Jasper.  Tutti approvarono.
-Ci hai fatto passare i guai ma alla fine è andato tutto bene, no?  Questo è l'importante. Lasciamoci questa storia alle spalle. Nessuno saprà mai niente. O forse si.- disse Esme.  In quel momento capì cosa voleva dire quel "o forse si".  Era riferito a Bella, che mi aveva scongiurato di spiegarle come erano andate davvero le cose. Qualcosa mi dovevo inventare ma non c'erano scuse valide per giustificare una velocità disumana. E la mimetizzazione.
-Che farai con questa? Le dirai tutto? Metterai di nuovo in pericolo la famiglia?- disse Rosalie, sempre con lo stesso tono di sfida, interrompendo i miei pensieri.
-Non sò Rose, non lo sò proprio.-
-Glielo dirà, fra qualche settimana, andrà bene, Bella mantiene i segreti da quel che vedo.- disse Alice. 
-Cosa le dirà, dell'incidente o della nostra natura?- chiese Emmett, preoccupato.  Per tutto il tempo, per tranquillizzarmi, mi mandava pensieri del tipo "sei stato grande fratello" o "bella mossa!". Quelli mi inquietavano ancora di più.
-Entrambi.- disse Alice persa nelle sue visioni.
-Cosa?- disse Jasper tenendole la mano 
-Sei sicura Alice?- chiese Carlisle, con un'ombra di inquietudine in volto.
-Si. Succederà qualcosa prima che lo spingerà a dirgli tutto.-
-Alice, spero scherzi! Noo, un'umana che sa di noi? Non si può sentire!!- disse Rosalie.  Era vero, non si poteva davvero sentire che io nel giro di qualche settimana avrei confessato tutto a Bella. E che lei avrebbe reagito bene.
-Cazzo.- dissi. Mi scappò, tutti mi guardarono con aria di rimprovero -Scusate, mi è scappato.-.  Vidi Jasper e Emmett ridere sotto i baffi, ma si ricomposero subito.
Io invece non ci trovavo proprio niente di divertente. Era una tragedia.
-Il legame che lega quei due è molto forte. Non ho dubbi sul fatto che presto si possa solidificare.- disse Jasper, aveva studiato bene i miei comportamenti e quelli di Bella in questi due giorni. E questo era il verbale.
-Si, lo credo anch'io.- disse Carlisle. - all'ospedale la signorina era parecchio presa da te, e tu non le hai staccato nemmeno per un secondo gli occhi di dosso.-
-E' amore.  Tutti l'abbiamo provato, lui no.  Ha trovato la compagna con cui potrà passare il resto della sua vita. Certo è una relazione sovrannaturale ma proprio per questo è affascinante.  Io tifo per loro.- disse Esme, fiera di me.  Io non volevo ammettere di essermi innamorato in una settimana e mezzo, ma era così.  Ogni pensiero andava a lei.
-Già, è amore. E anch'io tifo per loro.  Edward si comporterà bene.- disse Alice.  "Sei perdonato, brutto scemo." pensò, facendomi un sorrisone. Ricambiai.
-Avete già deciso che io sono innamorato? Senza nemmeno consultarmi?- chiesi sorridendo.
La tensione era svanita.  Stavamo chiaccherando allegramente, come una normale famiglia.
-Si- risposero tutti in coro, tutti tranne Rosalie. 
-io non vi capisco, davvero!- disse e se ne andò in camera sua. La seguii con lo sguardo.
-Vado.- disse Emmett -finalmente potrò prenderti un pò in giro per le facce da scemo che farai, come tutti gli innamorati!-
-Ma vattene Emmett!- dissi, ridendo. 
-Alice, le passerà?- mi riferivo a Rose.
-Si. Per adesso lasciala perdere. Verrà lei a scusarsi fra qualche giorno, stanne certo.- disse con un sorriso confortante.
La riunione di famiglia si sciolse, ognuno se ne andò da una parte diversa, ed io rimasi solo, in salotto, a guardare una partita di baseball. 
Pensavo a Bella, a ciò che le sarebbe potuto accadere se quel furgoncino non l'avessi fermato.  Pensavo a ciò che potevamo diventare io e lei.  Pensavo a ciò che dovevo dirle.
I miei occhi si fermarono sull'orologio, era l'una di notte. 
Mi venne in mente di andare a fare una visita a casa Swan, mentre loro dormivano. Poco prima che potessi prendere la giacca a vento totalmente inutile per me, mi raggiunse Alice.  
Lo sapevo io che appena avrebbe visto la mia decisione sarebbe venuta.
-Stai andando?- mi chiese
-si-
-Andrà bene. Sarai contento. Ci vediamo dopo fratellino.- disse, mi abbracciò e sparì.
Io uscii da casa e iniziai a correre. Sapevo il suo indirizzo a memoria.  Con cinque minuti arrivai.  Sentivo già il suo odore. Ma non mi prendeva tanto tanto alla gola. Era forte, un pò bruciava, ma non quanto mi aspettavo.  La familiarità mi permetteva di sopportarlo, meglio così.  Accarezzai il suo pick up parcheggiato nel cortile e vidi la sua stanza. Era davanti ad un albero.  Quindi presi la rincorsa e mi ci aggrappai, come una scimmietta, trovai la finestra della sua camera aperta e quindi come un ladro, entrai.
Dormiva, per fortuna. Anche il padre.  Era bellissima anche senza trucco e tutta spettinata.
Potei apprezzare meglio alcuni tratti del suo corpo a cui non avevo fatto molto caso. 
Stetti più di un'ora e mezza a fissarla e a fantasticare, a guardarmi un pò intorno e a sentire il suo odore, combattendo contro il bruciore nella gola.
Ma ad un certo punto si mosse, aprì gli occhi sufficientemente da permetterle di vedermi.  Io mi persi di nuovo nei suoi occhi color cioccolato intenso.  Ma capii che avevo fatto un errore. Mi aveva visto. Appena si girò ad accendere l'abat-jour che aveva nel comodino per vedere meglio, io ne approfittai per riuscire dalla finestra, facendole credere che mi aveva semplicemente sognato.
Da giù aspettai fino a che non si fosse riaddormentata,e alle cinque e mezzo tornai a casa.
-Buonanotte Bella, anzi, buongiorno.- sussurrai e me ne tornai a casa, contento.
  
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