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Autore: Bellatrix Malfoy    17/12/2006    7 recensioni
Harry si sente sempre più oppresso dai suoi amici e dalla figura di'eroe bravo e perfetto'.
Draco è stanco della sua maschera da cattivo ragazzo ricco, e vorrebbe ribellarsi al volere scelto dal padre per lui.
Entrambi sono nemici da quando avevano 11 anni, ma se qualcosa fosse cambiato? Se avessero trovato sostentamento a vicenda?
Genere: Romantico, Malinconico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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C'era un'altra cosa che Pansy detestava fare, oltre che volare con una scopa

Prima di iniziare, vorrei fare una premessa:

Siccome il 19 capitolo mi veniva troppo lungo, qualcosa come 24 pagine di microsoft word,  ho deciso di dividerlo in tre parti per farvi più contenti!! ^^

XD

Vi auguro buona lettura!

 

 

CAPITOLO 19  " IL SEGRETO DI BLAISE"

 

 

Look who's alone now,
It's not me. It's not me.
Those three Wise Men,
They've got a semi by the sea.
Got to ask yourself the question,
Where are you now?
Got to ask yourself the question,
Where are you now?

 

James Blunt - Wisemen

 

Harry non avrebbe mai immaginato che Lucius Malfoy potesse prendere prigioniero il suo stesso figlio.

 

La carne della sua carne.

 

Il sangue del suo sangue.

 

Quando Draco incontrò i suoi occhi, sembrava quasi triste emalgrado tutto, dispiaciuto di aver deluso la volontà di suo padre.

 

Harry non aveva mai visto una persona così spregevole...lui, che un padre non l'aveva mai avuto.

 

Era semplicemente agghiacciato.

 

Già. Agghiacciato. Era la parola giusta.

 

Erano appena fuori Hogsmemade. Harry aveva tenuto la testa bassa durante tutto il tragitto.

La bacchetta di Malfoy senior era puntata sulla sua nuca e su quella di Draco e Ron.

Alla fine, nonostante i loro diverbi, erano di nuovo loro tre. E Ron mano a mano che aspettavano il corso del loro destino, sembravano cominciare ad accettarlo.

 

Qualche volta, le cose non vanno come dovrebbero. Un'altra lezione che Harry Potter non avrebbe scordato.

 

"Dobbiamo cercare di andarcene da qui!" soffiò Malfoy, mentre riprendevano il sentiero.

Dietro di loro, Macnair, sostituto di Malfoy, li incitava a continuare, minacciandoli con la bacchetta. Harry scosse la testa, stando bene attento a non farsi sentire. Malfoy senior si era smaterializzato qualche istante prima, lasciandoli in balìa del "boia di ippogrifi".

 

"E come pensi di fare, genio?" ribattè Ron, sotto lo sguardo severo di Hermione. Il moretto  si accorse che la sua paura, sembrava improvvisamente svanita.

 

Malfoy sembrò far finta di non sentirlo. "Potter!"

 

Harry notò che era tornato a chiamarlo per cognome. "Cosa c'è, Malfoy?"

 

"Dobbiamo fare qualcosa...tu devi fare qualcosa!" bisbigliò il biondino, accennando al Mangiamorte dietro di loro. Harry si voltò, guardando prima lui e poi Macnair.

 

Sul suo volto comparve un espressione di puro terrore.

 

"Come sarebbe a dire? E che dovrei fare, secondo te? Un balletto?" rispose Harry, aumentando il passo. Se Macnair li avesse sentiti...

 

"Cooosa? Per tutti i Merlini...Tu sei Harry Potter, dovrai pure avere qualche...strategia!" bisbigliò in un roco sussurro il biondino. Era davvero sconcertato. Possibile che Potter non avesse davvero un piano?

 

Ron soffocò a stento un'ennesima imprecazione. Erano davvero nei guai.

In quelli più seri, però.

 

"Certo che avevo delle strategie...Probabilmente sono rimaste nel dormitorio, chiuse nel baule fra la Mappa del malandrino e il Mantello dell'Invisibilità!" inveì il bel moretto.

 

"Piantatela di parlare!" strepitò Macnair, spintonando leggermente Malfoy per la nuca.

 

Draco si voltò verso Harry, che gli sorrise di rimando. "Visto? Te l'ha detto pure lui di tacere!" mormorò a voce più alta.

 

Il Mangiamorte afferrò Harry per un braccio, strattonandolo con violenza. "Hai detto qualcosa, moccioso?"

 

"No, non ho fiatato!" rispose Harry, che per tutta risposta, prese un pugno dritto in faccia dal Mangiamorte.

 

"Ehi! Lascialo stare, Macnair! Prenditela con me!" urlò allora Draco, mentre Harry si rialzava dolorante. Fece appena in tempo a vedere Malfoy buttarsi sul Mangiamorte e sferrargli uno dei più vigorosi destri, mai visti nella storia della boxe babbana.

 

"Weasley, non stare lì impalato! Aiutami!" implorò il biondino, mentre la mano del Mangiamorte si stringeva sulla sua giugulare.

 

Risvegliatosi dalla sua trance momentanea, Ron si buttò a capofitto sull'uomo.

Sia Malfoy che il rosso ebbero una violenta colluttazione che sicuramente, non si sarebbe conclusa bene, se a Harry non fosse venuta la brillante idea di fargli atterrare un tronco di legno sulla nuca.

 

Macnair si accasciò al suolo, seguito dal gemito di Malfoy che cadde a terra con la tempia sanguinante.

 

"Draco!" Harry si inginocchiò accanto al serpeverde, prendendogli la testa, dolcemente.

Ron lo raggiunse, leggermente preoccupato.

 

"Come sta?" disse semplicemente. Harry si voltò a guardarlo, per la prima volta stupito di quel comportamento improvvisamente più...angosciato.

Sembrava che la sua freddezza nei confronti di lui e di Draco fosse sparita.

Tuttavia, Harry non volle illudersi.

 

"Che te ne frega di come sta?" mormorò Harry aggressivo, ma si pentì quasi subito delle sue parole, perchè Ron sembrava esserci rimasto male.

 

"Scusa, io...non volevo aggredirti così! E' solo che ultimamente abbiamo litigato talmente tante volte, che mi sembra di aver perso la testa!" rispose il moro, abbassando lo sguardo. Sia lui che Ron non sapevano cosa dire. Era la prima volta, da quando avevano litigato, che si trovavano di nuovo a contatto e sopratutto la prima volta che chiarivano una volta per tutte tutto quello che avevno passato.

 

"Hai perfettamente ragione ad avercela con me, Harry! Non avevo mai capito che Malfoy è cambiato davvero...non ne ho mai avuto la possibilità!" mormorò Ron, stendendosi sull'erba e guardando in alto.

 

"Sai esattamente che non è vero..." ribattè Harry, testardo. "Ron, io ho sbagliato a mentirti

ma come potevo dirti la verità se tu non riuscivi a liberarti dei pregiudizi?"

 

"Ok. Mettiamola così. Avevamo tutti e due intenzione di dirci la verità, ma nessuno ha fatto il primo passo!" provò a spiegare Ron, alzando il sopracciglio.

 

"E' la cosa più intelligente che ti ho sentito dire in 7 anni, Weasley!"  brontolò una familiare voce strascicata.

 

"Draco!"

 

Sia Harry che Ron si voltarono verso il bel biondino, che intanto si era messo seduto e si tamponava la tempia stillante sangue con la mano destra.

 

"Come ti senti?"

 

"Come se avessi ricevuto una bella gomitata dal braccio destro del Signore Oscuro, perchè?"

 

"Dobbiamo andarcene da qui! Troviamo l'uscita da questo sentiero e alla svelta, anche!"

 

Draco si alzò guardandosi intorno, e anche in lui parve accendersi un segno di disorientamento.

 

"Un momento...Ma dove diavolo siamo? Questa non è affatto la strada per Hogsmeade!" proruppe il biondo, cercando un altro sentiero.

 

"Ci sei arrivato, eh?" lo schernì Harry, maledicendosi di non aver portato con sè la Mappa del Malandrino, ma comunque non gli sarebbe stata di nessun aiuto: quella cartina era solo per Hogwarts.

 

"Avete idea di quello che diremo a Silente e gli altri, nel caso torneremo al castello?" domandò Ron, guardando l'ora.

 

"Gli diremo la verità, Ron! Silente ci crederà di sicuro...Deve crederci, in fondo non siamo mica andati a fare una gita! Venite, da qui sembra esserci un passaggio!" rispose Harry, incintandoli poi a seguire una scorciatoia.

 

"Non troverete mai l'uscita!"

 

I tre si voltarono, questa volta sfodereando le bacchette.

 

Nessuno poteva credere ai suoi occhi.

 

No,
Hear me out now
You're gonna listen to me, like it or not
Right now
Hear me out now
You're gonna listen to me, like it or not
Right now

I can't feel the way I did before
Don't turn your back on me
I won't be ignored

 

Linkin Park - Faint

 

 

Blaise Zabini era davanti a loro.

 

I suoi occhi sembrava riflettere alla perfezione ciò che stava provando interiormente...Draco si accorse che avevano perso la vivacità degli anni scorsi e

durante quegli ultimi mesi, erano rimasti solo freddi e spenti.

 

"Blaise..." sussurrò Draco, abbassando leggermente la sua bacchetta.

 

"Dovevo aspettarmelo, sai?" ribattè Zabini come se non lo avesse nemmeno sentito parlare.

Mano a mano che si avvicinava a loro, il cuore di Harry era sempre più sul punto di esplodere.

 

"Quando ho informato tuo padre che aiutavi questi traditori, nemmeno voleva credermi...o forse una parte di lui faticava  ancora a convicersi all'idea, che stavi aiutando...lui!"

 

"Senti, tu non capisci...Harry lo fa per tutti noi, Blaise! Il signore Oscuro non è mai stata la scelta giusta, lo sai...I nostri padri ci hanno costretto!"

 

"ZITTO! STA-ZITTO!" urlò il moro, e un raggio verde stillò dalla bacchetta e centrò in pieno un abete. Parecchi corvi volarono via, gracchiando.

 

"Miseriaccia!" strepitò Ron, fissando il volto aggressivo di Zabini, che evidentemente non era in sè.

 

Harry si avvicinò a lui facendo pochi passi. Sia Malfoy che Ron sembrarono trattenere il fiato.

Blaise, dal canto suo, fissava Potter chiedendosi mentalmente da dove venisse tutta quella spavalderia. O forse, stava solo pensando a come farlo fuori.

 

"Ora basta, Zabini...Perchè non ti rendi conto di quello che ti hanno fatto?" disse Harry, con volto comprensivo.

 

"Ma sentilo...Potter, smettila di fare il Redentore! Sei a dir poco patetico..." lo zittì Blaise per nulla intimidito.

 

Harry non si tirò indietro. Era ovvio, che per quanto Zabini potesse essere serpeverde e malvagio, gli era successo qualcosa.

La mente del bruno cominciò a lavorare: Zabini aveva sempre mostrato antipatia nei confronti di Harry, antipatia che era mano a mano aumentato durante il settimo anno.

Qualcosa nella mente del Prescelto, gli diceva che questa antipatia non era sorta a causa del fatto che lui era l'eroe del Mondo Magico.

E nemmeno perchè Draco aveva tradito i Mangiamorte, almeno non del tutto.

 

Blaise Zabini era innamorato di Draco.

 

Forse, era proprio quella l'ipotesi, e per un anno intero aveva avuto davanti tutte le prove.

 

"Blaise!" lo chiamò Harry. Era la prima volta che lo chiamava per nome e gli faceva davvero uno strano effetto. Sentiva gli occhi di Ron e Draco penetrargli la nuca.

 

Blaise non rispose.

 

Anche lui senbrava, suo malgrado, sorpreso da tutta quella confidenza.

 

"Che fai Potter? Ora mi chiami anche per nome? da dove viene tutta questa confidenza!?"

 

Harry notò una strana insicurezza nel suo tono di voce. Evidentemente non si aspettava quel "colpo basso" da parte del Grifone.

 

"Sò che provi qualcosa per Draco e che avresti voluto dirglielo tante volte, ma non ci sei riuscito..." balbettò Harry, sentendosi chiamato in causa. Era sempre lui il motivo di rivalità, gelosie e tentati omicidi e stava facendo soffrire Blaise da troppo tempo.

 

La verità doveva venire fuori, ormai.

 

"Cosa? Blaise...di che cosa sta parlando?" si intromise Draco, sentendo quelle parole.

 

Zabini lasciò cadere la bacchetta, singhiozzando come un bambino.

Anche Harry abbassò la sua, intimando a Ron di fare lo stesso. Il biondino corse incontro all'amico, che in quel momento giaceva a terra, con il capo chino.

 

"E' vero?" gli chiese, semplicemente Draco.

Blaise non rispose subito.

 

"Sapevo che a te piaceva Potter da una vita...non avevo speranze...noi due eravamo migliori amici e io non volevo rovinare tutto!" mormorò semplicemente.

 

"Però?" Draco lo spronò a continare, sapendo che c'era dell'altro. Il serpeverde si alzò, continuando a parlare.

 

"Però, da una parte,  non sopportavo Potter...il modo in cui ti guardava...insomma, ero geloso..."

 

Draco non sapeva cosa dire e tra di loro, cadde un silenzio imbarazzante. L'ennesimo. Ed Harry sapeva ch stavolta non sarebbe riusciuto a sopportarlo.

 

 "Come hai saputo che eravamo qui?" gli domandò.

 

Blaise lo fissò, sorridendo tristemente e poi si alzò la manica del braccio sinistro, mostrando anche lui il Marchio Nero.

 

"Ho sempre saputo che eravate qui...avrei dovuto raggiungervi...Ma poi ho visto il vostro scontro con Macnair e ho capito che Draco non avrebbe mai permesso che Voldemort, prendesse te e Weasley!"

 

"Cosa farai ora? Lascerai che ci catturino?" domandò Ron, fissando Blaise con stupore.

Ma la sua era più che altro, una domanda retorica.

 

Blaise, non era poi così cattivo come pensavano.

 

"No, non lo farò...Non potrei farlo...non ne sarei capace! Ma badate che non lo faccio per voi...Ma per Draco! Perchè so che non me lo perdonerebbe mai!" rispose Zabini, fissando Draco con tristezza.

 

"Ah, bè...fortuna che c'è anche Draco, allora!" cercò di minimizzare Ron, pensando a cosa sarebbe successo se Blaise li avesse trovati lì da soli, senza Malfoy.

 

Probabilmente erano già morti.

"Dobbiamo tornare a Hogwarts e avvertire Silente...ho la strana impressione che i Mangiamorte torneranno..." propose Draco, senza smettere di fissare Blaise,.

Harry intercettò il loro sguardo fisso uno sull'altro e si sentì stranamente fuori luogo. Guardò la mano di Blaise stretta attorno a quella del biondino e una strana sensazione di malinconìa prese il sopravvento.

Fu Ron a farlo tornare in sè.

 

"Harry, che fai ti muovi? Se Macnair dovesse svegliarsi, per noi sarà la fine!"

 

Harry sussultò, riponendo la bacchetta per seguirli.

 

 

Though we may be the last in the world
We feel like pioneers
Telling hopes and fears
To one another

 

Depeche Mode - It Doesn't Matter Two

 

 

Camminava dietro di Draco e Blaise, che apparentemente stava semplicemente conversando con il biondino a  proposito dei piani del Signore Oscuro....

 

Harry non poteva sopportare oltre quella scena.

 

"Draco...Psst..Draco!" lo chiamò, sussurando a bassa voce. Malfoy si voltò e si mise a camminare accanto a Harry. Ron e Blaise rimasero davanti.

 

"Cosa c'è?" chiese semplicemente,  e Harry potè sentire nel suo tono di voce una leggera apprensione.

 

"Devi stare attento a Blaise, non possiamo ancora fidarci del tutto di lui!"

 

"Andiamo, Harry!" bisbigliò Draco, ora leggermente infastidito. "Blaise è a posto, l'hai visto anche tu, no? Il fatto che fosse geloso di te non implica che ci debba fare fuori! E' il mio migliore amico, in fondo!"

 

Il moro doveva aspettarsela una reazione del genere.

 

"Il tuo migliore amico ci stava puntando una bacchetta contro, appena cinque minuti fa, ricordi?" ringhiò Harry, stavolta trattenendolo per un braccio.

 

Malfoy fissò attentamente la mano sinistra di Harry sul suo braccio e poi il volto apprensivo del bruno.

 

"Harry, non succederà niente, ok? Ora vogliamo andare, per favore? Non possiamo restare qui! Macnair potrebbe svegliarsi e mio padre potrebbe tornare!" lo supplicò Draco, ricomiciando a camminare.

 

Harry lo seguì di malavoglia.

 

Era stato tutto così semplice...Erano stati catturati da Malfoy senior, poi Macnair li stava scortando nella prigione dove Voldemort teneva i reclusi di guerra  ma loro erano riusciti a liberarsi, avevano incontrato un Blaise Zabini a dir poco irato e lui era riuscito a farlo calmare e ora passeggiavano tutti e quattro, come se avessero fatto una gita nel bosco.

 

C'era effettivamente qualcosa che non andava.

 

Era come se Voldemort volesse dargliela vinta, o illuderli di poter avere qualche speranza.

 

Di sicuro...-pensò Harry- aveva previsto un altro attacco da sferrare.

 

La domanda giusta da porsi, però, era quando avrebbe attaccato.

 

E questo nemmeno Harry poteva saperlo, sopratutto ora che la copertura di Draco come Mangiamorte, era saltata.

 

Di una sola cosa era certo. Qualcosa cosa fosse successa, questa volta l'avrebbero affrontata insieme.

 

 

TO BE CONTINUED...

  
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