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Autore: shelovesdraco    30/05/2012    3 recensioni
Continuai ad avvicinarmi a lei finché non si trovò con le spalle al muro, tra me e il muro freddo, che la fece sussultare al contatto anche se aveva le spalle coperte dalla maglietta di cotone. Vedevo i suoi occhi luccicare al buio, erano già passati due o tre minuti e dovevo sbrigarmi, altrimenti non avrei concluso niente, e avevo un obiettivo da raggiungere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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≈ Another world.
 
Era la sera del mio compleanno, mia madre mi aveva dato il via libera per festeggiare a casa nostra dato che avevamo abbastanza spazio.
Eravamo tutti un po’ sbronzi e dopo aver cacciato la maggior parte dei ragazzi che stavano distruggendo casa decidemmo di giocare a ‘obbligo o verità’, uno dei giochi più idioti sulla faccia della terra, ma purtroppo quella sera i nostri cervelli non camminavano molto. Quindi ci mettemmo a cerchio io, Louis, Liam, Zayn, Niall, Charis ed Elizabeth.
Dopo una decina di minuti dall’inizio, toccò a Zayn che mi guardò e mi chiese ‘Obbligo o verità?’, ‘Obbligo’ dissi senza pensarci due volte dato che non ne ero nemmeno in grado, lui senza esitare rispose ‘Ti obbligo a stare 10 minuti chiuso nel buio più totale in quello stanzino’ annunciò indicando una porta alla nostra destra, ‘Con Liz’ finì, sorrisi inconsapevolmente e mi alzai da terra senza protestare, in fondo ne ero contento, quella ragazza era praticamente la mia ossessione da… sempre; solo che me n’ero reso conto solamente qualche mese prima, ma non avevo ancora detto a nessuno che ero attratto -non solo fisicamente- da lei, a parte Louis, che sorrideva come uno scemo.
Lei si alzò titubante ma senza fiatare.
Avrei dovuto dirle tutto? Forse non ne sarebbe valsa la pena perché il giorno dopo avrebbe dimenticato tutto ma dovevo sicuramente provarci.
La presi per mano ed entrammo dentro lo stanzino immerso nel buio e sentimmo scattare la chiave nella serratura, segno che i dieci minuti erano partiti. Non la vedevo, avevo ancora la sua mano stretta tra le mie, ma sapevo benissimo che era in completo imbarazzo quindi prima che potesse aprire bocca iniziai a parlare.
“Liz” la chiamai, “S-si Harry?”. Prima di qualunque parola, mi avvicinai velocemente a lei, sentivo il suo respiro farsi più pesante vicino al mio viso, aveva.. paura, lo coglievo dal modo in cui indietreggiava. Continuai ad avvicinarmi a lei finché non si trovò con le spalle al  muro, tra me e il muro freddo, che la fece sussultare al contatto anche se aveva le spalle coperte dalla maglietta di cotone. Vedevo i suoi occhi luccicare al buio, erano già passati due o tre minuti e dovevo sbrigarmi, altrimenti non avrei concluso niente, e  avevo un obiettivo da raggiungere.
Sollevai le braccia e poggiai i palmi delle mani ai lati della sua testa e velocemente poggiai le mie labbra sulle sue.
Così morbide da sfiorare, così dolci da assaporare, così perfette da baciare.
Sapevano di qualcosa di dolce, cioccolata probabilmente, e di alcol, qualcosa di forte sicuramente.
Cominciò a rispondere al bacio qualche secondo dopo, ero sicuro che le piacesse, tanto quanto me.
Spostai la mano destra dal muro al suo mento e con il pollice premetti dolcemente sulla sua guancia per farle schiudere le labbra e permettere alle nostre lingue di sfiorarsi, per farci provare emozioni indescrivibili.
Era forse amore? Ma Harry Styles non si innamora, mai. Avevo preso in giro tante volte Louis e Liam che dicevano di essere innamorati, di sapere cosa fosse l’amore ma ci avevo sempre riso su, pensando che fossero sciocchezze, ma mi dovetti ricredere.
Ci staccammo dopo qualche minuto per riprendere bene fiato, poi poggiai entrambe le mie mani sulle sua guance e al tatto notai che erano bollenti, lei prese una mia mano e se la portò vicino al cuore, per farmi sentire quanto fosse accelerato il suo battito. Ero sicuro che era il suo modo di farmi capire che lei lo aveva voluto, che lei provava qualcosa per me, che il mio sentimento, qualsiasi sentimento fosse, era ricambiato ed ero anche certo che quel sentimento non era semplice volersi bene da amici, ne semplicemente attrazione fisica. Era quello il suo modo di comunicarmelo perché era incapace di dire qualsiasi cosa, anche perché come me aveva paura che spezzando il silenzio, avremmo spezzato anche l’atmosfera che si era creata nella stanza, che, ormai, sapeva di noi due.
Pochi secondi prima di sentire scattare la chiave nella serratura, mi sussurrò all’orecchio ‘Harry, portami in un altro mondo’, non ne capii il significato e non ebbi nemmeno il tempo di domandarglielo.
La chiave girò nella serratura e rapidamente, anche se controvoglia, ci staccammo e fingemmo che non fosse successo niente e per nostra fortuna nessuno aveva fatto domande, o aveva accennato a chiedere e parlare dell’accaduto dentro quello sgabuzzino.
Continuammo a giocare per un paio d’ore, io e Liz, continuammo a scambiarci sguardi teneri sicuri che nessuno ci notasse, troppo preso dal gioco e dall’ilarità generale.
Mi dovetti ricredere quando arrivati nel nostro appartamento io e Lou ne avevamo parlato, e lui dei nostri sguardi se n’era accorto e come.
Gli raccontai tutto, lui lo immaginava già, ma in qualità di mio migliore amico gli raccontai ogni dettaglio.
Liz non la vidi per tre giorni, quando successe il mio cuore cominciò a scalpitare, come un cavallo che ha voglia di fare una corsa libero e lontano.
Louis aveva ‘combinato’ il nostro incontro in effetti.
A scuola, aveva finto di non aver più spazio nel suo zaino per il libro di biologia e aveva chiesto a Liz di tenerlo nella sua tracolla, poi aveva finto ancora di dimenticarlo lì dentro e in teoria doveva andare a prenderlo lui da lei ma –ovviamente fingendo- le disse che lo aveva chiamato sua madre perché Phoebe e Daisy avevano la febbre e lui doveva andare a controllarle mentre Johannah era a lavoro invece era solo andato a casa dei ragazzi per lasciarci soli, quindi lei da ragazza premurosa gli aveva detto che glielo avrebbe lasciato a casa nel primo pomeriggio, non pensando che a casa ci fossi solamente io.
Bussò alla porta e appena aprii l’aria fredda di febbraio mi investì, così, la presi per un braccio e la tirai verso di me per chiudere la porta, notando di essere spalmata al mio petto arrossì, ma non protestò.
“Ehm, ciao Harry” disse allontanandosi di qualche centimetro, “Ciao, Liz”, finsi di non sapere del libro, “Come mai qui?” chiesi, “Louis non ti ha detto che sarei venuta a portargli il libro che ha dimenticato nella mia tracolla?” disse stranita, “Uhm, no” dissi titubante, “Ok, comunque eccolo qui” disse porgendomi il libro che aveva appena estratto dalla tracolla grigia tappezzata di spille e dediche stupide da parte dei ragazzi. Lo presi e lo poggiai sul tavolo dietro di me, prima che riuscisse a scappare le dissi “Liz, dobbiamo parlare”, “Di cosa?” fece la finta tonta, possibile che aveva dimenticato tutto? Nah. “Lo sai di cosa, avanti” dissi avvicinandomi impercettibilmente, “Ok si lo so, ma cosa dobbiamo dirci? In fondo era un gioco, no?” disse con gli occhi lucidi, “Per te era un gioco?” chiesi serio, “Che vuoi dire?” ribatté, “Hai capito bene cosa voglio dire. Per te era un gioco?” chiesi ancora, lei non rispose, abbassò la testa, in cerca di una via di fuga che non arrivò, “Liz, rispondi. Per te era un gioco o no?” sbottai innervosito, “No” disse a voce bassa, bassissima, come avesse paura di farmelo sentire. “Ripeti, per favore, a voce più alta” dissi, con tono più dolce. “No, ok? No! È stato probabilmente il bacio più meraviglioso della mia vita, era ciò che aspettavo da sempre e non sai come ne vorrei altri. Adesso sei contento? Adesso puoi pompare il tuo cervello di cazzate del tipo ‘un’altra è caduta ai miei piedi come una fessa’” urlò, ormai in procinto di piangere.
Stava sparando fesserie, e io sorridevo, perché ogni parola che aggiungeva mi faceva rendere conto di quanto la amassi realmente e che la nostra non era solo amicizia, e che il nostro rapporto d’amicizia non era mai esistito, era morto sul nascere, la nostra era stata attrazione sin da subito, ma non semplice attrazione fisica.
“E adesso se non ti dispiace me ne vado” disse, pensando di chiudere lì il discorso. Stava camminando verso la porta ma non le feci fare più di tre passi che le afferrai il polso e con un gesto fulmineo la portai tra le mie braccia. Qualche secondo dopo i suo muscoli tesi si rilassarono e capì anche lei che non c’era stata nessuna discussione fra noi.
Rimanemmo in silenzio, perché le parole erano inutili, invece mi avvicinai a lei, vicino alle sue labbra, bramose di un contatto con le mie, infatti fu lei a farle combaciare prima che lo facessi io. Ci baciammo con amore, con foga e passione. Ci sfioravamo ogni parte del corpo, per riscaldare un po’ l’aria attorno a noi, non sapevamo se andare oltre o limitarci ai baci e alle toccatine fugaci. Non fummo noi a decidere ma semplicemente la passione fece da sé, tanto che ci ritrovammo sul letto matrimoniale della camera degli ospiti.
Le nostre pelli nude a contatto ci provocavano brividi di estremo piacere.
Non so dire se facemmo l’amore ma fu qualcosa di fenomenale, arrivati al culmine e stanchi rimanemmo abbracciati e prima di cadere fra le braccia di Morfeo, mi sussurrò all’orecchio “Adesso, mi hai portata in un altro mondo, grazie”, “A te piccola. T-ti amo” dissi balbettando ma certo delle mie parole, “Anche io riccio, anche io”.
 
 
#Writer corner
Hola! 
Prima di tutto, voglio dirvi che non so da dove è uscito questo orrore, ero annoiata e ho buttato giù questo schifo. Non è che mi fare sapere che ne pensate? *non la caga nessuno* Please ç_ç *passano le balle di fieno*. No okè, I'm serious(?).
Spero vi piaccia perchè l'idea mi è sembrata 'carina', non so se sono riuscita a renderla però D:
Adesso, anche se è tardi, vado a guardare un pò di tv.
Domani non vado a scuola :'')
Lots of kisssssssses for you <3
#Chiara
  
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