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Autore: Jendra    18/12/2006    11 recensioni
Quando tutto ebbe inizio...
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: Traduzione, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alleanza inimmaginabile

Alleanza inimmaginabile

Di Jendra

Tradotto da bran of hell

Cap.37

Con meno di una settimana alla data più importante della loro vita, Harry, Draco e Severus si erano dati da fare. La pozione era nell’ultima tappa della fabbricazione, ed era richiesta attenzione continua. Harry aveva incominciato a fare altro, dato che ormai il loro piano richiedeva di appena mescolare la pozione a tempi specifici. Gli ultimi ingredienti erano aggiunti in o sparsi su e il mescolare e la temperatura cambiava con ciascuno di loro, così Severus ed il suo apprendista la figliavano su come babysitter.

Chiaramente, non esser una parte della fabbricazione della pozione, non significava che Harry l’aveva facile. Anche se il macinare i diamanti era stato sempre un suo compito, anche gli altri avevano partecipato, quando avevano tempo libero. Ora dipendeva tutto da lui, anche se ormai i ¾ della quantità era pronta. Harry era sicuro che ormai potesse macinare diamanti anche nel suo sonno. Dopo che erano stati macinati, dovevano ancora esser uniti insieme alla pozione.

Oltre a tutto ciò, Hermione era continuamente intercettandolo per le prove semestrali e lo studiare che doveva star facendo, ma che non faceva. Il pensiero che, il mondo, era più importante di prove insulse, mitigava il suo senso di colpa. Era sbagliato? Non erano neppure gli O.W.L. Chiaramente, il fatto che Hermione era rimasta ‘fuori del cappio’ nell’intera cosa di salvare il mondo, era una parte della cosa dell’essergli addosso.

Comunque, finalmente era fatto.

Lucius assicurò che c’era una crisi al Ministero che richiedeva, disperatamente, la presenza di Dumbledore. Appena il Direttore era fuori delle custodie, Severus, Harry e Draco si diressero verso la Foresta Proibita.

Attentamente, i tre si mossero sotto i rami della Foresta.

Gli occhi di Draco erano innaturalmente larghi, l’esposizione di bianco circa l’orlo. Non gli era mai piaciuta la Foresta, e l’incontro con Voldemort durante il suo primo anno, non aiutò. faceva molto aiuto l’idea che Hagrid aveva delle creature adatte da studiare per la classe di Cura di Creature Magiche.

Non c’era, sfortunatamente, nulla che loro potevano fare per questo,

la pozione né la polvere di diamanti, potevano esser sottoposte alla magia di volo di fenice, a questo momento del piano; né poteva, la pozione, sopravvivere la ruvidità di un volo di drake o di gryphon.

Anche se i tre saltassero ai suoni abbastanza spesso, giunsero alla radura senza veder l’ombra di centauri, acromantula o altro abitante dei boschi scuro.

Harry camminò fermamente verso il centro della radura.

Una volta là, si posizionò il più comodamente possibile, sopra le sue ginocchia, il contenitore che contiene la polvere di diamante che posa davanti a lui. Draco, portando il calderone di pozione (la pozione non poteva esser decantata se non nel suo finale contenitore) s’inginocchiò di fronte a lui. Severus fece un giro in un cerchio attorno a loro, salmodiando e seminando sale ed erbe, preparando un cerchio di contenimento. L’uomo prese poi, quattro pietre ardenti dalla sua tasca e li mise ai quattro punti cardinali nel cerchio. Avanzando, direttamente nel mezzo di Harry e Draco, innescò le pietre di protezione.

Una volta che il cerchio fu gettato, e le custodie messe, Severus avanzò di nuovo. Harry prese un profondo respiro e concentrò. Mettendo la sua mano sopra il contenitore in cui si trovava la polvere di diamanti già mescolata con certe erbe macinate, si concentrò duramente. Lentamente, infinitamente lento, alcuna della polvere si alzò dal contenitore e si librò tra le mani di Harry. Una brillante luce bianca luccicò debolmente, il bagliore che cresce come le particelle si univano insieme. Il processo non poteva esser esaminato da occhio nudo ma, eventualmente, una forma stava diventando evidente nel fondo di una ciotola, mezza sferica ma con, apparentemente, centinaia di sfaccettature, come quelle di un gioiello.

Gli occhi di Draco non oscillarono mai dalla forma anche se colpiti dal bagliore della luce del processo, stavano lacrimando. Comunque, quelle lacrime erano nulla comparate al sudore che stava gocciolando dal viso di Harry per lo sforzo che stava facendo. Pazientemente, gli occhi fissi, Draco aspettò. Finalmente, il momento venne. Il vaso era, ormai, completo a metà, e il processo stava diventando più veloce. Draco si alzò con grazia e raccolse il calderone. Attentamente, lo tenne sopra il contenitore ancora in formazione, ed iniziò a versare la pozione, lentamente, nella gemma parzialmente completata. Come si costruì il vaso, il liquido viscoso piovigginò in giù. Le ultime gocce riunirono le loro sorelle come il vaso grande come palla, dalla dimensione di un pugno, precipiti a terra, seguitò immediatamente dal suo creatore.

Draco si mosse, per poi gelarsi, indeciso su chi dirigersi prima. Severus non aveva tali dubbi, e si diresse immediatamente verso Harry. L’uomo si inginocchiò vicino al giovane, mise le mani sulle spalle del giovane e spinse la magia in lui. Mantenne il contatto finché Harry cominciò a risvegliarsi. Rapidamente, estrasse una fiala di pozione energizzanti e lo versò in giù la gola di Harry. Una volta sicuro che Harry stava bene, indietreggiò.

“Assicurati di avere una buona presa di quello”, disse a Draco che stava afferrando la sfera. Ora che era completo, era praticamente indistruttibile, essendo perfino più duro del diamante da cui era stato fatto.

Rapidamente, Severus, smantellò le custodie e districò il cerchio magico che aveva gettato prima. Una volta fatto, trasformò nella sua forma di fenice. Librandosi nell’aria nel mezzo della radura, aspettò finché sentì due mani sulle penne della sua coda, prima di spostare attraverso le ombre fino alle sue stanze nel castello.

Due teste nere ed una bionda, raggrupparono circa una palla ardente sulla tavola. Il fuori era cristallino come struttura, assomigliando molto ad un dado con cento facce. Dentro, uno spesso liquido grigio e viscoso, torbido, che si muoveva continuamente nella sua prigione.

“E’ difficile credere che tale piccola cosa, farà realmente così una grande differenza”, mormorò Draco.

Harry aggrottò le sopraciglia.

Cosa c’è?” Chiese Severus.

“Non so. E’ solo…questo sembra sbagliato.”

“Sbagliato? Abbiamo passato il mese passato che non fa niente oltre a questo, e sembra sbagliato?” Draco fece un verso roco.

Cosa, sembra sbagliato circa questo?” Chiese Severus calmo.

“E’ solo, bene…non sembra…non è una specie d’inganno?” Harry inciampò sul pensiero.

E cosa vuoi dire, con questo?”

“Bene…tutti si aspettano questa grande lotta…e questo sembra, non so, codardo.”

“Sei pronto per una grande lotta con Voldemort?” Chiese Severus logicamente, mentre Draco aprì e chiuse la bocca incredulo.

“Indovino…se io…no.” Ammise finalmente, Harry.

“E se noi facessimo questa grande lotta, quanti morrebbero o peggio, fra un mese, la settimana prossima pari?”

“Troppi”, si disse d’accordo Harry.

Quindi, come può essere da codardo, prenderlo in giù ora, salvando tutti quegli innocenti?”

Harry ci pensò per un lungo momento. “Non lo è, suppongo.”

Cosa diamine ha procurato questo?” Spifferò finalmente, Draco.

“Non so”, sospirò Harry. “Immagino che ho solo cominciato a pensare a quello che direbbero tutti quando uscirà fuori.”

“Da quando ti *curi* di quello che pensano gli altri?”

“Bene, normalmente non lo faccio. Ma questo è il grande evento. Quello che stanno aspettando tutti da quando avevo un anno. E posso immaginare quello che penserà Ron. O Dumbledore.”

“Dumbledore ti ha convocato per un’altra delle sue piccole chiacchierate, vero?” Chiese Severus, con un cipiglio.

“Si, questa mattina, come hai indovinato?”

Perché normalmente non sei così. E’ probabile che mi ci sia voluto un tempo molto lungo per dedurlo, ma finalmente sono arrivato a conoscerti abbastanza per sapere che a te non importa quello che pensa chiunque a parte i tuoi amici. Non intendi distruggere Voldemort per il bene del mondo più che noi.

Draco cominciò a scuotere la testa. “No Severus, penso che tu abbia torto. Non è questo.” Entrambi guardarono verso di lui, in sorpresa. “A te non interessa quello che penseranno gli altri, Sev è corretto circa questo. Non ti piace il fatto che il piano richieda che noi due siamo con te là.

Harry arrossì. “Io solo…”

“Non vuoi che ci facciamo male”, finì Draco per lui.

“Bene, si”, ammise Harry.

“Gryffindor idiota”, disse quasi affettuosamente Severus. “Io sto rischiando la mia vita da più di vent’anni, guardando per un modo di liberarsi di questo mostro. Ora che finalmente abbiamo un modo, pensi che sarò dovunque altro?”

Ma non è il tuo lavoro.”

Si che lo è. E lo era molto prima che divenne il tuo.”

“E’ anche il mio. Se lui non sarà distrutto ora, non solo sarà fatto male a mio padre o è ucciso, ma io sarò nel suo elenco per esser ucciso, anche. E, mentre la maggior parte degli studenti non vogliono seguirlo o farmi male, ci saranno almeno una coppia che inarcherà alla pressione dei genitori e tenterà di uccidermi per lui, se scopre che non ho nessuna intenzione di accettare il suo Marchio”, gli ricordò Draco.

“Quando arriviamo alla questione, entrambi noi abbiamo ragioni migliore delle tue, per farlo. Tu potresti sempre andare in America e stare fuori di questa guerra.

“No, io non posso!” Disse Harry, veementemente. “IO non potrei fare una cosa simile ai miei amici! O a voi due.”

“Bene, neanche noi”, gli ricordò Draco.

“Funzionerà, Harry”, lo confortò Severus. “Se non credessi veramente in questo, noi *non* staremo facendolo, perché io non rischierei voi due su una possibilità di fallimento. Questo”, e aguzzò alla sfera, “rappresenta la nostra libertà, ed ora è il tempo di pagare per lui.

“Si”, disse Harry, guardandolo. “E’, lo so. E noi vogliamo farlo pagare. Ne sono sicuro.” Harry fece una pausa. “Ma se uno di voi due muore a causa di questo, non lo perdonerò mai.

Lo stesso dicasi per noi”, ghignò Draco.

“Ora, credo che sia ora per voi due di andare a letto. Sedendo qui, fissando questo, vi farà solo preoccuparvi di più. Abbiamo ancora più di tre giorni prima che sia ora e dovete essere ben riposati.” Severus guardò ai due giovani seriamente. “Durante il corso dei prossimi tre giorni, raggruppate tutta la magia che potete. Specialmente tu, Harry, da quando ne hai usata così molta stasera. Non esitate a dirmi se state avendo difficoltà a dormire, vi darò Dreamless Sleep se sento che sia necessario. Non voglio che qualsiasi cosa vada male, così avete bisogno di essere forti e ben riposati per sabato.”

Si signore”, ambo i ragazzi dissero, d’accordo. Si alzarono e si diressero verso la porta.

Prima di lasciare la stanza, Harry si fermò. Il giovane guardò di nuovo a Severus, che si era alzato dalla sedia e stava guardandoli uscire. Senza pensarci troppo su, Harry corse di nuovo attraverso la stanza e tirò il sorpreso Domini delle pozioni in uno stretto abbraccio. “Buona notte Sev”, mormorò, spremendo. Poi, lo rilasciò e corse fuori della porta.

  
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