"...ti ho detto di no, non provarci! Tanto sarai all'aeroporto, giusto? Tra otto ore esatte saprai come è andata... sì, è inutile che continui a chiedere. Ti basti sapere che ho una sorpresa per te, due se contiamo anche il dopocena... dai, c'è una hostess che mi sta guardando con odio da un paio di minuti, credo che tra poco decolleremo... si bella signora, ci vediamo dopo... ti amo."
Che bella sensazione.
Il giovane uomo ripone il cellulare nel taschino della elegante giacca grigia che indossa; gli angoli
della bocca anelano senza ritegno al soffitto della carlinga
mentre lo sguardo trasognato esprime uno spietato senso di pura felicità. Passatemi la
trita e ritrita espressione che, perbacco, costui sembra l'uomo più felice del mondo.
E fidatevi, quasi certamente in questo momento è perlomeno la creatura più gongolante della Via Lattea:
invito inaspettato a meeting aziendale viaggio d'andata colloquio col grande capo promozione con
conseguente tripiclazione dello stipendio a condizioni lavorative semplicemente ridicole il tutto
condito con prospettiva di ritorno incontro con Lei cena romantica proposta di matrimonio.
Davvero un bel tour de force, un attimo che ci saranno giusto un paio di modifiche da apportare sugli ultimi
punti.
A breve infatti il giovane uomo d'affari, confermando la sua innata capacità di distinguersi in qualunque
occasione lavorativa e non, sarà anche il primo partecipante di un curioso esperimento; fatto questo che inciderà non
poco sulle sue aspettative per il futuro.
Qualcosa (per la precisione un minuscolissimo insetto metallizzato provvisto di un infinitesimale ago)
punge delicatamente Fortunello sulla nuca nell'esatto istante in cui l'aeroplano, trecentottanta
passeggeri, stacca dolcemente le rotanti ruote dal terreno; il giocondo punzecchiato essere uman di cui
sopra è così legittimamente immerso nei suoi pensieri, vertenti ora sul momento in cui si inginocchierà
e con tono emozionato dirà la fatidica frase in fronte alla sua Lei, che la di lui mente obnubila senza
sforzo il pizzicorio sul collo.
Esattamente sedici minuti dopo la punturina, Fortunello emette il primo colpo di tosse.
Trenta minuti dopo è da solo, non ancora veramente preoccupato, a smaltire contro lo specchio della
toilette della prima classe una serie di fastidiosi colpi di tosse. Una hostess tamburella con le nocche
sulla porta della cabinetta e con tono non ancora veramente preoccupato chiede se va tutto bene signore? c'è qualcosa che
posso fare per lei?
si entra spegni la luce spogliati divertiamoci un po' esci e non rompere i coglioni
Ecco e... cosa?
E' dopo questo strano pensiero, insolito per il suo consueto sentire, emerso nella sua testa improvviso e con deflagrante maleducazione, che
la progressivamente più sottile parte razionale di Fortunello lancia un primo e ultimo campanello di
allarme.
Si raddrizza davanti allo specchio, le sopracciglia vagamente aggrottate. La tosse è andata.
...sono stati gli ultimi due giorni sono stanco e sono teso per stasera è normale che dia un po' i
numeri ora torno al mio posto di fianco a quella gentile signora e schiaccio un pisolino
pisolino un cazzo
ma che diavolo
MUORI STRONZO
oh mio
MUORI MORITE
VI AMMAZZO VI AMMAZZO VI AMMAZZO
E con non molta grazia il cervello di Fortunello va a farsi benedire.
Nello specchio della toilette non c'è più un elegante giovane uomo d'affari di bell'aspetto: c'è
semplicemente un pazzo con un semplice primordiale concetto martellante in testa.
Due secondi di silenzio per Fortunello, per favore.
E per inciso, nel momento della morte razionale del giovin signore, l'orologio in testa ad altre sedici
persone a bordo del velivolo comincia a perdere qualche tic tac.
"Signore, va tutto bene?"
Il tono della hostess ora contiene una decisa sfumatura di preoccupazione. Sta per fare un cenno in
direzione di Tom quando dalla coda, forse un paio di sezioni più in dietro, una sinfonia di grida
stropiccia l'aria
[...]