Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: IanLaRossa    01/06/2012    1 recensioni
Quest FF parla di vari tributi inventati da me, nei vari Hunger Games, dal primo al 73esimo (in ordine sparso sia chiaro).
Parlerò sia di vincitori, sia di perdenti per cui ci saranno delle morti e sarà a volte un tantino forte D:
Spero che vi piaccia :3
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Hewan Sallingstreet
Buio.

Tanto buio, tanta oscurità, tanto nero.
Solo per me, che avevo vissuto fino a quel giorno unicamente alla luce del sole.
Io, che non avevo mai visto la notte, che non avevo mai ammirato la luna piena e le sue stelle; ero lì, in piedi nel bel mezzo del grande spiazzo insieme ad altri tributi, ma l'unica cosa che i miei occhi incontravano era il buio più totale.
Il niente. Nemmeno la luna c'era a illuminare un tantino quel luogo angoscioso.

Lo sapevo. Quell'Arena era per me, solo per me.
Ma perché a me?
Non ero facile da battere, in fondo. Ero forte, ero tra i Favoriti, ma allora perché questo?
Poi pensai a mio padre, che aveva vinto gli Hunger Games anni fa ma aveva disubbidito a Snow sposando mia madre invece che una tizia stupida e frivola di Capitol City.
Mio padre aveva un conto in sospeso con il Presidente, e c'era da stupirsi se non era già morto, ucciso da uno dei suoi dipendenti. Ma Snow ci sapeva fare. Aveva in serbo per lui una punizione esemplare, peggiore della morte. Questa era la sua vendetta per lui.
Io che morivo in modo umiliante torturato psicologicamente; piangendo per non aver mai visto il buio. Trasmesso in tutta Panem,
Non mi curai nemmeno del gong che suonava e dei suoni dei ragazzi che correvano senza meta nell'oscurità.
Mi accasciai semplicemente a terra piangendo, senza riuscire ad aprire gli occhi, senza dire una parola. Respiravo appena.
Era così difficile far entrare aria nei polmoni per poi farla fuoriuscire.
Dov'era il mio sole? Quello splendente del Distretto 4, che si riflette sul mare e che fa brillare i pesci dalle scaglie argentate. Quello che illumina i capelli della mia ragazza e che illumina gli occhi di mia madre.
Era tutto nero, e io non avevo mai visto niente del genere.
Non ero mai uscito di casa dopo il tramonto. Ero sempre rimasto dentro con centinaia di luci accese.

Nessuna arma mi trafiggè, nessun tributo venne ad uccidermi e nessuno Stratega mi scagliò contro qualche ibrido o qualche fenomeno artificiale. Perché quella era la mia tortura.
Rimasi fermo immobile per chissà quanto tempo, nella speranza che sarebbe arrivato il giorno, il calore, il sole.
Ma niente. Non arrivò niente.
Solo i fruscii degli altri tributi e i pochi colpi di cannone accompagnarono la mia agonia.
Alla fine, in lacrime, soffocato, iniziai a morire lentamente mentre la mia mano disperata si alzava verso il cielo alla ricerca del sole, del mio sole che non c'era. L'avrei mai più rivisto?


Quando il mio cuore si fermò e i resti della mia anima si spensero, per il troppo peso del buio su di me, il sole tornò a scaldarmi e finalmente mi sentii a casa.


L'angolo delle ribelle:3
Eccomi, con il mio capitolo lampo. Se mi viene in mente qualche altra storia, posso postarvela altrimenti si vedrà più in là. :D Spero ancora che vi piaccia, <3 baci da
IanLaRossa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: IanLaRossa