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Autore: babydoll    19/12/2006    5 recensioni
Dopo la morte di Silente,il mondo magico è devastato da una guerra che sembra antecedere la sconfitta delle forze del bene. Harry ha una missione da portare a termine. Draco ha un destino da cui vuole fuggire. Forse, se le loro strade si incontreranno, potrebbe nascere un legame che neanche le tenebre dell'epoca più buia riusciranno a spezzare
Genere: Drammatico, Horror, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER SCELTA E CONSEGUENZA




Certe persone, sostengono con sicurezza che l'essere umano, dopo aver affrontato una serie di violenti sconvolgimenti in un periodo di tempo ravvicinato, riesca ad affrontare degli eventuali seguenti scombussolamenti in modo distaccato e passivo; troppo esperto in materia per potersi stupire ancora di qualcosa.
Secondo altre teorie, invece, i colpi di scena, i tranelli e gli insospettati avvenimenti che la vita preserva sono innumerevoli; e variano di importanza e intensità in ogni occasione, rendendo impossibile abituarsi a chi ne è protagonista.
Quel giorno, Harry Potter formulò la sua innovativa, personale filosofia sull'argomento; affrontando sia con passività sia con coinvolgimento il fatto che Draco Malfoy fosse vivo, a Godric's Hollow, di preciso nascosto nella vecchia casa dei suoi genitori.
Rimase in piedi, immobile, puntando la bacchetta contro il suo nemico dall'aria più che mai spettrale; tanto pallido da apparire quasi fantasmagorico.
La comparsa del familiarissimo ghigno sul suo volto esangue, dissipò in Harry ogni dubbio sul fatto che quello che aveva davanti non fosse uno spettro ma una persona in cane e ossa.
Pelle e ossa si autocorresse Harry, occhieggiando all'esilissima corporatura di Draco.
All'iniziale stupore di Harry, si sostituì immediatamente la collera: Draco Malfoy era, fino a prova contraria, ancora un Mangiamorte.
Aveva collaborato, seppure con poca convinzione, all'omicidio di Silente; e aveva dato ampia prova nei mesi precedenti di essere infatuato e particolarmente versato nelle Arti Oscure.
E ora, si nascondeva nella vecchia casa di Lily e James Potter, luogo considerato da Harry praticamente sacro, forse per nascondersi dagli Auror o per architettare con tranquillità un nuovo omicidio su ordine di Voldemort?
Inconcepibile.
Grazie alla rabbia di quei pensieri, unita all'irritazione per quell'insopportabile ghigno che dilagava sul volto di Draco, Harry riuscì, nonostante avesse gli occhi verdi, a lanciare uno sguardo nero alla sua nemesi, sibilando tra i denti: - Cosa diavolo ci fai tu qui? -
- Potrei fare la stessa domanda a te, Potter, - rispose Draco, senza smettere di sorridere - Davvero intrigante il tuo innato talento di mostrare la tua faccia nel posto sbagliato al momento sbagliato con sorprendente costanza. -
- Fai l'arrogante Malfoy? Non ti sei accorto che ho una bacchetta e posso ucciderti seduto stante? -
- Sei tu che fai l'arrogante Potter, se ti attribuisci tale facoltà. - lo canzonò Draco.
- Pensi che non lo farei? - chiese Harry con voce minacciosa.
- Penso che avrai anche una bacchetta, - gli occhi di Malfoy scintillarono maligni - Ma non hai le palle. -

Scintille rosse e oro cominciarono a sprizzare dalla bacchetta di Harry, che fece solo in tempo ad arrossire furiosamente, prima di trovarsi la bacchetta di Draco puntata alla gola.
- E sei troppo emotivo Potter, lasci che le emozioni abbassino le tue difese, -
Harry lo fissò truce.
- Vuoi impartirmi la lezioncina sul contegno delle emozioni e sul coraggio Malfoy? Dopo la tua performance la notte della morte di Silente manchi totalmente di credibilità. -
Questa affermazione fece sbiancare, se possibile, ancora di più Draco; e questa volta fu lui ad abbassare le difese, permettendo a Harry di risollevare la propria bacchetta.
- Cosa dicevi a proposito di non lasciare che le emozioni abbassino le difese? - domandò sarcasticamente Harry.
Draco non rispose.
Rimasero immobili per qualche istante, entrambi con la bacchetta puntata contro l'altro, finché Malfoy sibilò: - Cosa diavolo sai tu di cosa successe quella notte, eh Potter? Chissà dov'eri tu... cosa credi di sapere? -
- Oh, so molto di più di quanto tu creda, Malfoy, - ghignò Harry, capendo di aver toccato un nervo scoperto - Si dà il caso che io fossi proprio sulla Torre di Astronomia quella notte e che abbia seguito l'intera scena sotto il mantello dell'invisibilità... -
- Stronzate. - sibilò l'ex Serpeverde, gli occhi ridotti a due fessure.
- Ricordo perfettamente, - continuò Harry, alzando la voce - tutti i dettagli su come Silente ti ha offerto la sua protezione, e ti do atto di aver abbassato la bacchetta, prima che arrivassero i Mangiamorte... anche se dopo tu non hai avuto la palle di opporti a loro e te la sei filata a gambe levate. -
Harry osservò per un istante e con una certa soddisfazione il liscio volto dall'espressione omicida di Draco.
- Se te lo stai chiedendo, Malfoy, non ti ritengo responsabile per la sua morte, anzi, più che altro mi fai pena... immagino che Voldemort ti stia rendendo la vita difficile... -
Nel sentire pronunciare quel nome, Draco ebbe un sussulto, ma si riprese immediatamente, e tornò a puntare fermamente la bacchetta contro Harry.
No, Potter non stava mentendo. Aveva raccontato particolari che solo chi aveva assistito alla scena poteva conoscere; e la consapevolezza di essersi dimostrato debole, codardo e pauroso davanti a Potter gli bruciava tantissimo.
Con uno sguardo agghiacciante a Harry, Malfoy sibilò: - Esci da qui, Potter -
- Non esco da casa mia, - lo sfidò Harry.
Malfoy scoppiò in una risata tetra: - Di tutte le idiozie che potevi dire hai scelto la più patetica! Da quando questa è casa tua, Potter? Hai bisogno di una bussola per riconoscere il tuo letamaio Babbano? -
- Smettila di girare intorno alle cose, Malfoy, dimmi che diamine ci fai nella vecchia casa dei miei genitori! -
- Nella casa... - Draco non era sicuro di aver capito bene, ma la sua temporanea distrazione diede modo a Harry di agitare la bacchetta pensando Expeliarmus! cosicchè la bacchetta volò via dalle mani del biondo, che si ritrovò quella di Harry puntata alla gola.
Trionfante, Harry sussurrò: - Come la mettiamo adesso, Malfoy? -
- La mettiamo che tu hai un sacco di cose da spiegarmi, - sussurrò Draco in risposta, intimamente convinto che fosse il caso di intrattenere Potter con una lunga conversazione, finché non avesse escogitato un piano per riacciuffare la propria bacchetta.
- Non intendo fornirti informazioni su di me che poi tu andrai di corsa a riferire al tuo padrone, Malfoy. -
- Ma come, Potter, non dovevi uccidermi? Da quanto dicevi prima sembrava che io avessi i minuti contati! -
- Se non chiudi quella boccaccia ti ammazzo sul serio! -ringhiò Harry, sempre più spazientito.
- Ma se chiudo la mia boccaccia no potrò rispondere alla domanda che mi hai fatto prima, e tu non saprai mai cosa faccio nella casa dei tuoi genitori... sei tutto una contraddizione, Potter. - lo schernì il biondo.
- Non intendo nemmeno passare tutta la giornata a filosofare con te, Malfoy. - replicò Harry.
- Bene, allora dato che sembra che nessuno dei due abbia intenzione di andarsene, vediamo di contrattare, e senza bacchetta. Vedi, Potter, mi metti ansia. Non mi è mai piaciuto essere messo sotto minaccia durante un dibattito. - Draco fissò intensamente Harry negli occhi, e questi si perse un istante nella contemplazione della profondità di quell'azzurro.
In uno stato simile al sogno, Harry abbassò lentamente la bacchetta e prese posto sul divano.
Soddisfatto, Draco spostò una seggiola di noce e si issò con agilità a sedere sul tavolo.
- Allora, Potter, quali prove hai per dimostrare che questa casa ti appartiene? -
Harry, ripresosi dalla momentanea ipnosi, rispose freddamente: - Questa casa, Malfoy, è il luogo dove sono nato e dove il tuo amicone, Lord Voldemort, è venuto a sterminare me e i miei genitori. -
Di cronaca, Draco ebbe un altro sussulto nel sentir pronunciare quel nome; ma un dubbio si stava facendo largo nella sua mente: il Signore Oscuro gli aveva dato ordini precisi di nascondersi in quella casa, durante il suo soggiorno a Godric's Hollow... c'era forse un collegamento col fatto che la vecchia abitazione era proprio il luogo dove il suo padrone aveva subito la sua più grande sconfitta?
- E tu come mai sei qui? Ti stai nascondendo dagli Auror? Dal Signore Oscuro? O da tutti e due? - il sarcasmo nella voce di Harry tolse Draco dalle sue riflessioni.
- Troppe domande, Potter. Se rispondessi a tutto il mio fascino misterioso ne risentirebbe grandemente. Ti basti sapere che davvero non sapevo che questa era la casa dei tuoi genitori... ma sappi che comunque non ho nessuna voglia di sloggiare, -
Non è cambiato per niente si disse Harry tra sé e sé.
La situazione era difficile: gli conveniva buttarlo con la forza fuori di lì? Quanto sapeva realmente di Malfoy? E se fosse stato ancora al servizio di Voldemort? In quel caso, sarebbe subito corso a riferirgli che Harry Potter si trovava nascosto a Godric's Hollow, e lui si sarebbe trovato addosso un battaglione di Mangiamorte tempo trenta secondi.
No, non era una decisione saggia.
Rimanere lì con lui, allora, e tentare di estorcergli informazioni sui piani di Voldemort... o su Piton...
Gli occhi di Harry ebbero un guizzo.
Forse il caro biondino poteva condurlo dritto dritto dallo Stronzo Mezzosangue, così avrebbe potuto vendicare Silente...
"No" sopraggiunse la coscienza "Non posso rischiare di essere catturato da Voldemort. Non prima di aver distrutto gli Horcrux."

E se Malfoy fosse stato mandato proprio per spiarlo? Che lo stesse segretamente pedinando quando lo aveva visto al cimitero quella mattina?
E se invece non lavorasse più per Voldemort, e, anzi, si stesse nascondendo sul serio?
Troppe domande.
Troppe domande a cui Malfoy non avrebbe risposto... ah, certo, per non intaccare il suo fascino misterioso.
Lanciò uno sguardo apprensivo a Draco, che intanto era rimasto tranquillamente seduto sul tavolo e lo osservava a capo inclinato.
Nessuna traccia, nei suoi occhi azzurri, di quell'angoscia che vi trapelava quando era entrato dalla porta.
Harry respirò a fondo prima di esalare: - Va bene, rimani. Però se non vuoi che ti butti a calci e senza bacchetta fuori di qui, vedi di collaborare e smettila di guardarmi così e di dire cose enigmatiche... mi dai sui nervi! -
- Va bene, Potter, la smetto di dire cose enigmatiche; ti dico chiaro e tondo che quando ti metti a strillare perchè qualcuno ti dà sui nervi sembri una donna incinta - Draco ghignò questa cattiveria con grande, immensa soddisfazione.
Più di quando leggeva articoli stupidi sui giornali, più di quando Ron lo aveva fatto arrabbiare il giorno prima, e più che in qualsiasi contesto recente, Harry si era trovato tanto vicino dall'avere una crisi di nervi.
La cosa parve divertire parecchio il diabolico biondino, che rimase a osservare ghignante le varie tonalità di rosso e poi di verde che la faccia di Harry assunse, e fu quasi deluso, quando si accorse che il moro cominciava a riacquistare il controllo.
In fondo, sotto quella maschera di disperazione e oscura tragedia, si nascondeva ancora il viziato, dispettoso, arrogante ragazzino che per nulla al mondo si sarebbe perso l'occasione di tormentare Harry Potter.
Quest'ultimo, dopo l'ennesimo respiro profondo, risfoderò la bacchetta e la puntò contro Draco, ed esordì con tutta la calma che riuscì a racimolare:- Stammi bene a sentire, Malfoy, io non ho nessuna intenzione di sorbirmi tutte le tue stupide battutine e... -
- Te ne sei già pentito vero? - lo apostrofò il biondo - Scommetto che già rimpiangi di aver deciso di farmi restare qui. Insomma Potter, mi conosci; credevi davvero che me ne sarei stato buono e zitto tutto il tempo? Hai scelto di tenermi qui e adesso devi pagare... - Draco lanciò un occhiata penetrante alla sua nemesi - Per il principio della scelta e della conseguenza. -
Le sue parole furono seguite da un breve silenzio durante il quale Harry, un po' confuso, cercò una risposta adeguata a quell'ambigua affermazione, ma Draco lo anticipò: - Di certo è nel tuo carattere fare scelte idiote... ti basti pensare alla tua decisione di venire qui... -
- Cosa intendi dire? - s'infervorò Harry, che adesso cominciava sul serio ad averne abbastanza.
- Andiamo Potter, lo sappiamo tutti e due che quello che ti ha spinto a tornare qui è il tuo lato sentimentale. - Draco aveva appena deciso che quella conversazione, oltre a concedergli tempo per escogitare un modo per rimpossessarsi della sua bacchetta, poteva diventare un magnifico canale di sfogo.
Tormentare gli altri aveva su di lui lo stesso effetto che una Pozione della Pace di Madama Chips avrebbe avuto su qualsiasi altra persona normale.
- Non impicciarti nei fatti miei, Malfoy, queste sono cose che non puoi capire! - ringhiò Harry.
- UUUh, ma come ci scaldiamo! A quanto pare ho toccato un nervo scoperto… - Draco, ormai, gongolava a più non posso.
- Avanti, Potter, dillo che sei venuto a Godric's Hollow soltanto per piangere la morte di mamma e papà. Volevi vedere il luogo dove è successa la tragedia? Per favore, mi puoi avvertire prima di cominciare a piangere come una fontana così mi procuro un ombrello? -
Per Harry fu troppo.
Non permetteva a nessuno, meno che mai a Draco Malfoy, di fare battute sulla morte dei suoi genitori.
Levò la bacchetta urlando: Stupeficium!, ma Malfoy fu più veloce: balzò di lato con incredibile agilità, cosicché il fiotto di luce andò a cozzare contro la parete coperta dalla libreria, che cigolò pericolosamente.
Draco, trionfante, riacciuffò la sua bacchetta che l'incantesimo di Disarmo di Harry aveva spedito in fondo alla stanza.
Fuori di sé dalla rabbia, Harry si scagliò verso Malfoy, levando di nuovo la bacchetta, ma inciampò sulla seggiola di legno che Draco aveva spostato prima, finendo lungo disteso per terra.
Nella caduta, il medaglione, il falso Horcrux che Harry portava sempre con sé come se fosse un talismano, scivolò fuori dalla sua tasca, atterrando proprio vicino alla gamba di Draco.
Harry sbarrò gli occhi, mentre Malfoy raccoglieva il medaglione tra le mani ossute, con un misto di stupore e curiosità dipinto sul volto.
Si affrettò a puntare di nuovo la bacchetta contro il biondo urlando di nuovo: Stupeficium, ma Draco, che se l'era aspettato, aveva sollevato la sua bacchetta sibilando:Protego!
La barriera invisibile scaturita dalla punta della bacchetta di Malfoy bloccò la fattura di Harry, deviandola nuovamente verso la libreria, che questa volta cedette.
Il mobile ricolmo di libri rovinò con un violentissimo schianto contro il tavolo, distruggendolo.
Fulmineamente, Draco si allontanò dalla zona a rischio, ma Harry non fu altrettanto veloce.
Sentì solo qualcosa di molto pesante che lo colpì alla testa.
Poi il buio.


Dallo spiraglio di una finestra, bene attento a rimanere nascosto, Flick Speculatis aveva seguito l'intera scena.
Distolse lo sguardo e si diresse a grandi passi verso il centro del villaggio.
Era stato più forte di lui: dopo che quello che aveva scoperto essere il famoso Harry Potter si era allontanato, aveva indugiato solo pochi minuti; poi aveva chiuso la locanda e lo aveva seguito a distanza.
Fin dall'inizio aveva avuto l'impressione di conoscere quell'intenso sguardo verde; adesso sapeva che aveva preservato il ricordo dello sguardo smeraldino di Lily Potter.
Neanche lui sapeva dire cosa lo avesse spinto a seguire il ragazzo.
Forse era curioso di saperne di più sul Prescelto, come tutti... o, chissà, forse aveva avuto un presentimento.
Ora, mentre si dirigeva il più in fretta possibile verso la sua locanda, sapeva che i suoi presentimenti erano fondati.
All'inizio aveva spiato Potter attraverso gli alberi del boschetto; ciò che lo aveva indotto ad avvicinarsi fino a sbirciare all'interno dell'abitazione era stato l'arrivo di quello che era, a scanso di equivoci, il soggetto dei manifesti che tappezzavano l'intero villaggio: il ricercato Draco Malfoy.
Flick cercò di riflettere lucidamente, nonostante la corsa necessitasse l'impiego della maggior parte delle sue energie.
Forse Harry Potter aveva provato a catturare il criminale, questo spiegava lo scontro... forse lo aveva addirittura intrattenuto in quel dialogo del quale, purtoppo, Flick non era riuscito a cogliere una parola, per distrarlo...
Ora, però, essendo svenuto, di certo non poteva fare granché, anzi, era in pericolo... tutto il villaggio era in pericolo!
Stando a quello che diceva il Ministero, Draco Malfoy, nonostante apparisse piccolo e gracile, era stato complice di un omicidio ed era un sospettato Mangiamorte.
Flick era convinto che non si sarebbe fatto alcuno scrupolo a uccidere qualcuno.
L'uomo era giunto al limitare del boschetto.
Si fermò un momento a riprendere fiato, osservando la valle che si stendeva ai suoi piedi con occhi sgranati.
Il suo vecchio gufo avrebbe impiegato due, al massimo tre ore a raggiungere il Ministero.
Era parecchio tempo, ma non c'era scelta.
Era compito suo ora, di Flick Speculatis, dare l'allarme...

*****



Nel frattempo, un'accesa discussione stava avendo luogo nella piccola camera di Ron Weasley, alla Tana.
I protagonisti del diverbio erano i due più grandi amici del ragazzo che giaceva privo di sensi nella casa abbandonata al limitare di Godric's Hollow; ed era proprio lui l'oggetto del dibattito.
- Perchè diavolo non l'hai fermato? - esclamò Ron, rivolto ad un' angosciata Hermione.
- Te l'ho già detto, Ron, non avevo scelta! - ribatté la ragazza - Cosa potevo dirgli? Lo conosci, non mi avrebbe ascoltato... si sente responsabile per quello che ti è successo... -
- Ma non lo è! - s'infervorò Ron -La colpa è solo del Signore Oscuro! Noi sapevamo che la scelta di seguirlo ovunque andasse avrebbe comportato dei pericoli! E ci siamo tirati indietro al primo ostacolo! -
Ron era in pigiama, seduto sul suo letto.
Era molto pallido, e aveva ombre scure sotto gli occhi; ma, per quello che aveva passato, si era ripreso fin troppo rapidamente.
- Ron, noi non ci stiamo tirando indietro! - Hermione invece era seduta ai piedi del letto del suo ragazzo, con l'aria affranta.
- Ascoltami, io ero in ansia per te, ed ero certa che comunque Harry non mi avrebbe ascoltato... mi dispiace, forse avrei dovuto tentare comunque... ma in fondo serve anche a noi del tempo per riflettere... -
- Ma riflettere su cosa? - chiese nervosamente Ron, che cominciava ad arrabbiarsi - Cosa di preciso? Harry potrebbe avere bisogno di noi! -
- Con tutta probabilità, Harry è andato a Godric's Hollow a visitare le tombe dei suoi genitori; e forse era una cosa che aveva bisogno di fare da solo. Ron, anch'io sono convinta che potrebbe avere bisogno di noi, ma dobbiamo prima cercare di capire con esattezza cosa è successo ieri notte... -
- Hermione, te l'ho ripetuto un milione di volte - esclamò Ron, esasperato - Improvvisamente ho sentito un dolore fortissimo e la voce di Voldemort ha cominciato a uscire al posto della mia senza che io potessi impedirlo. Ma è già successo a Harry poco più di un anno fa al Ministero della Magia no? Non è la prima volta che Voldemort usa questo trucchetto... adesso possiamo dire che con tutta probabilità è stato lui a usare la Legilimanzia su di me... -
- Ron, intanto questo trucchetto ti ha quasi ucciso; e poi sto cominciando a pormi molte domande sul perchè il Signore Oscuro abbia usato la Legilimanzia su di te in quello strano modo… -
- Cosa intendi dire? - chiese Ron
- Ho controllato su molti libri: non risulta da nessuna parte che la Legilimanzia abbia l'amnesia come effetto collaterale. Tu non hai detto che dopo che l'aveva applicata non ne avevi memoria se non dopo molte ore? -
- Be’ sì, infatti... ma questo cosa c'entra? - domandò Ron, un po' confuso.
- Ma non lo trovi strano? Non ti insospettiscono tutti questi ultimi avvenimenti? La ricerca della Profezia l'anno scorso, la morte di Silente, il ritrovamento del falso Horcrux, R.A.B., e ora quello che è successo a te... Ron queste non sono tutte coincidenze! Il Signore Oscuro sta delineando un percorso ben preciso, me lo sento! -
- Se è così non possiamo lasciare Harry da solo! - eslamò Ron - Voldemort potrebbe mandare qualcuno a ucciderlo! Alla fine chi ci assicura che darà veramente ascolto alla profezia e ucciderà personalmente Harry? Se manda un'intera squadra di Mangiamorte a farlo fuori e lui è lì da solo non dovrà neanche scomodarsi! Hai sentito cosa hanno detto quelli dell'Ordine: adesso faranno delle ricerche riguardo a quello che mi è successo. Ci penseranno loro a scoprire cosa ha in mente quel pazzo... Hermione, adesso Harry ha bisogno di noi! -
La ragazza rimase in silenzio per qualche istante.
Poi, lentamente, annuì: - D'accordo Ron, partiremo questa notte. Dobbiamo fare attenzione a non farci sorprendere da quelli dell'Ordine... che in teoria ci avrebbero vietato di lasciare la casa. Pochi giorni fa Lupin mi ha detto che la casa dei Potter si trova appena fuori dal villaggio, in prossimità dell'inizio della foresta di Queerditch. Ci scommetto quello che vuoi che Harry si trova lì... ci teneva così tanto a visitarla. Arriveremo dalla foresta, per non essere notati, spero solo che non sia troppo tardi per rintracciarlo... -
Ron si immobilizzò, lo sguardo vitreo.
- Ron? -
Nessuna risposta.
-Ron?-
Il rosso alzò gli occhi.
- Tutto bene? - domandò Hermione, nervosa.
- Io... credo di sì. -
- Bene, allora... allora vado un momento di sotto. - mormorò la ragazza, guardandolo con aria sospettosa.
Ron rimase solo nella stanza.
- Tutto bene… - mormorò a se stesso.

*****



La luce del sole che aveva illuminato la stanza di Ron, durante il suo colloquio con Hermione, non era la benvenuta nelle stanze remote di Casa Riddle.
Qui, infatti, le finestre sbarrate non lasciavano indizi sull'alternarsi della notte e del dì, e, anzi, consentivano all'oscurità di perdurare nell'abitazione in ogni ora del giorno e della notte.
Lo stesso focolare che due giorni prima aveva illuminato il volto di Severus Prince Piton, ora gettava una luce fioca sul volto scuro, dalla mascella pronunciata, della donna inginocchiata a terra.
L'ampia poltrona nera davanti a lei era occupata dalla stessa persona che vi sedeva la notte del colloquio con Severus, e che, quando parlò, lo fece con la stessa voce fredda e sibilante della volta precedente: - La segretezza è essenziale Bellatrix; ti impartisco ulteriori raccomandazioni sul non trasgredire i miei ordini a riguardo. Tu e gli altri Mangiamorte non dovete nemmeno avvicinarvi alla zona vietata, -
Bellatrix Lestrange chinò il capo - Non vi deluderò, Mio Signore, -
- Lo spero, Bellatrix, e per essere sicuro di avere dei risultati efficienti voglio che tu avverta Severus, prima di partire per Godric's Hollow. Desidero che partecipi all'operazione, -
La mascella della donna si contrasse.
- Voglio che tu gli riferisca tutto ciò che ti ho detto. Certamente questo cambio dei piani lo istigherà a porsi molte domande... conto su di te per impedirgli di ficcare il naso dove non deve. -
Bellatrix rimase in silenzio.
- Naturalmente, - continuò Lord Voldemort - niente di tutto ciò era nei miei piani... avevo detto a Severus che nessun Mangiamorte avrebbe messo piede nel villaggio. Tuttavia, queste indesiderate circostanze mi costringono ad alterare i piani. Lo ribadisco: è fondamentale che l'azione abbia successo. -
Il Signore Oscuro lasciò la presa sulla poltrona e la aggirò, fino a trovarsi davanti alla Mangiamorte inginocchiata che lo osservava con venerazione mista a rispetto riflessa negli occhi neri, resi brillanti dalla luce delle fiamme.
- Li voglio morti, Bellatrix. Tutti e due... -

*****



Nel salotto dell'ultima casa di una via chiamata Spinner's End, seduto su una comoda poltrona e con un calice stretto nella mano destra, Severus Piton teneva lo sguardo perso nel vuoto, la fronte corrugata dalla preoccupazione.
I motivi di tale inquietudine erano molti; in primo luogo gli strani comportamenti del suo padrone.
Questi strani comportamenti, avevano avuto inizio proprio la notte della morte di Silente.
Subito dopo l'attentato, Severus aveva condotto Draco nella sua casa e lo aveva interrogato.
Prima del colloquio tra il ragazzo e il Signore Oscuro, Severus doveva sapere esattamente come si erano svolti i fatti, perchè, se non fosse riuscito a dire nulla a discolpa di Draco, questi sarebbe sicuramente stato ucciso.
L'uomo gettò un'occhiata al divano liso davanti a sè, ricordando come se fosse il giorno precedente quella notte di quasi due mesi prima quando quello stesso divano era stato occupato da un Draco in lacrime, che singhiozzava in modo incontrollabile.
Nonostante Severus fosse stato, suo malgrado, un tantino impietosito da quella scena, sapeva che per il bene del ragazzo non era il momento dei sentimentalismi.
Lo aveva costretto a raccontare tutto, fin dall'inizio. Fin da quando era andato da Magie Sinister l'estate precedente; scuotendolo per le spalle quando si interrompeva, e senza concedergli tregua neanche quando veniva scosso da singhiozzi tanto violenti che gli impedivano di parlare.
E, alla fine, la verità era venuta fuori; e di certo Severus non poteva dire di avere molte tesi da presentare a discolpa di Draco.
Da quanto aveva appreso, infatti,se i Mangiamorte non fossero sopraggiunti, quasi sicuramente Draco avrebbe accettato l'aiuto di Silente e avrebbe abbandonato il lato oscuro senza pensarci due volte.
Ed era stato questo, che aveva turbato maggiormente Severus.
Il Signore Oscuro non tollerava i tradimenti.
L'uomo aveva aspettato per quelle che gli erano parse ore fuori dalla porta della stanza dove si era svolta l'udienza di Draco col Signore Oscuro; e all'iniziale sollievo che lo aveva pervaso quando Draco ne era uscito vivo, anche se ancora dolorante per gli effetti della Maledizione Cruciatus, si era sostituito il sospetto.
Era infatti stato informato, in seguito, dallo stesso Signore Oscuro, che Draco era stato risparmiato per portare a termine una nuova missione che questa volta avrebbe dovuto svolgere nel villaggio di Godric's Hollow.
E il Signore Oscuro si era addirittura premurato di fargli trovare sul luogo una casetta pronta ad accoglierlo!
Inutile dire che Severus aveva scoperto con parecchio stupore questi particolari organizzativi; ed era rimasto ancora più sconcertato nello scoprire che la missione consisteva nel ritrovamento di un antico oggetto appartenuto a Godric Grifondoro.
Perchè tante premure per Draco, che gli aveva appena dato una chiara dimostrazione di infedeltà? Cosa se ne faceva il Signore Oscuro di un oggetto appartenuto a Godric Grifondoro? Perchè era stato così irremovibile quando lui, Severus, era andato a chiedergli di far pattugliare Draco da alcuni Mangiamorte? Si poteva mandare un inesperto diciassettenne a compiere una missione senza dargli alcun tipo di indicazione? Perchè il Signore Oscuro aveva definito il semplice ritrovamento di un oggetto uno dei piani più significativi? Perchè aveva concesso solo a lui, Narcissa e Bellatrix di conoscere i piani? Qual'era il motivo di tanta segretezza?
Severus era inquieto.
Era inquieto perchè temeva per la sorte di Draco, lo spaventavano gli atteggiamenti del Signore Oscuro, e cominciava a sospettare che la morte di Silente avesse un secondo fine, oltre a quello di sgombrare la strada del suo padrone verso il potere assoluto.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
Lentamente, l'uomo si alzò dalla poltrona, raggiungendo la porta con pochi passi e aprendola piano; permettendo alla luce interna della casa di illuminare parzialmente il volto scuro di Bellatrix Lestrange.
La donna rimase immobile sulla soglia per qualche istante, i freddi occhi neri fissi su Severus, prima di mormorare:
- Abbiamo un problema, Piton -

Continua...


NOTE: Il nome Flick Speculatis viene dal latino: speculator, che significa spia. Ho scelto questo titolo per il capitolo ispirandomi a Matrix. Come avrete capito, in questo capitolo ogni personaggio fa o ha fatto delle scelte che comportano conseguenze: Harry ha scelto di rimanere in casa con Draco? Adesso si trova privo di sensi nella sua stessa casa. Hermione non ha provato a fermare Harry? Adesso deve sorbirsi le proteste di Ron. Piton ha stretto il Voto Infrangibile? Adesso di conseguenze, ve l'assicuro, ne avrà a bizzeffe. Voldemort... bé... anche lui ha parecchi scheletri nell'armadio, ma per il momento non vi dico altro. Di domande potete farvene parecchie adesso. Vi dico che ho scelto questo titolo per la mia storia perchè Apocalisse non vuole dire solo fine del mondo: significa anche rivelazione, scoperta. Per questo qualche segreto oscuro ci vuole...
Il carattere che Draco presenterà durante tutta la storia, è ovviamente fedele al personaggio originale, anche se mi sono ispirata anche al film Licantropia Apocalypse, che non mi è piaciuto molto, ma trovo interessante il personaggio di Ghost, al quale la mia distorta fantasia ha curiosamente associato Draco Malfoy (Dracuccio non offenderti! Non ti sto dando della femminuccia... dico caratterialmente.)
Alla prossima,
Babydoll










  
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