Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: teampetrova    01/06/2012    0 recensioni
‘Pronto?’ dissi rivolta alla cornetta.
‘Robisten?’ rispose una voce fin troppo familiare per i miei gusti.
‘Cosa?!’ esclamai sbalordita.
‘Vuoi venire al ballo con me?’
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Memories (1)


‘Non mi va di andare in montagna, c’è il sole, lo pago io l’ombrellone.’ Mi pregò Jen.
Sbuffai. ‘So che vuoi andarci solo per Adam. Ma voglio andare in montagna, ho trovato un percorso bellissimo.’
‘Ma c’è il sole, al mare possiamo fare il bagno, incontrare tanti begli addominali.’ Enfatizzò queste ultime tre parole,facendomi ridere.
‘Non penso proprio, io vado in montagna, tu fai come vuoi.’
La guardai un attimo negli occhi, senza accorgermi di andare incontro ad un ragazzo. Durante quello scontro, il mio poco equilibrio non mi aiutò così cademmo entrambi rovinosamente a terra.
‘Buongiorno principessa.’ Mi sorrise.
Mh, il primo incontro tra i due protagonisti del film ‘La vita è bella’ era simile.
‘Lui muore alla fine del film, io non vorrei essere al suo posto.’ Lo scansai da sopra di me, cercando di togliere la terra dalla maglietta nuova.
‘Merda’ borbottai.
Era macchiata. LA MIA MAGLIETTA NUOVA ERA MACCHIATA D’ERBA.
‘La mia maglietta è macchiata.’ Esclamai.
‘E allora? È una scusa per toglierla?’ mi sorrise maliziosamente.
Cercai di ignorarlo. ‘È macchiata solo perché tu mi sei venuto addosso.’
‘Mi sembra che anche tu non eri molto attenta alla strada.’ Disse indifferente.
Lo scrutai un attimo in volto. Si stava torturando i ricci disordinati che alloggiavano sulla sua testa. Notai subito  degli occhi grigi, tendenti al verde che mi sembravano quasi..familiari.
‘Tu sei nella mia classe di filosofia.’ Lo indicai.
Lui mi guardò confuso. ‘E con questo?’
Respira, Andrea, ricordati che ti devi fingere una dura e questo è il momento giusto per dimostrarlo.
‘Domani abbiamo filosofia giusto?- lo guardai sfacciata-riportamela domani pulita.’mi alzai in piedi, mentre mi sfilavo la maglia blu elettrico.
Gliela lanciai e con la coda dell’occhio vidi la sua espressione sbalordita.
Poi mi girai e iniziai a camminare con la testa alta.
‘Dove hai trovato il coraggio? Prestamene un po’.’ Mi disse Jen sottovoce.
‘Non ne ho idea- risposi incerta- voglio solo arrivare presto a casa mia, fortuna che è qui dietro.’
‘Hei’ ci sentimmo chiamare da dietro.
Mi girai, vergognandomi a morte.
Sentivo tutti gli sguardi puntati su di me: una ragazza che cammina tranquilla per strada in reggiseno e pantaloncini corti, non si incontra tutti i giorni.
Feci una smorfia di disgusto alla vista del riccio. ‘Dimmi.’
‘Hai dimenticato il telefono.’ Me lo porse, avvicinandosi pericolosamente a me.
‘Domani ti aspetto all’uscita della scuola per un caffè- mi sussurrò all’orecchio- non tardare.’
Mi fece l’occhiolino.
‘Non ti conosco neanche- urlai mentre si allontanava- e se fossi un maniaco sessuale che vuole solo abusare di me?’
‘Non sono io quello che va in giro in reggiseno.’
Arrossi. Su questo aveva ragione.
 
Ero uscita da 20 minuti fuori dalla scuola, sforzandomi anche di fare ritardo per non far vedere che non vedevo l’ora di rivederlo e ancora lui non c’era. Avrei aspettato altri 10 minuti poi sarei tornata a casa.
5 minuti.
7 minuti
9 minuti.
Iniziai a alzarmi dalla panchina, guardandomi per un’ultima volta intorno, per assicurarmi che non si fosse nascosto da qualche strana parte per sorprendermi e farmi spaventare.
Afferrai la borsa e mossi il primo passo, decisa.
‘Non provare ad andartene.’
Ecco la sua voce, molto affannata.
Mi girai alzando gli occhi al cielo.
‘Adesso sei anche arrabbiato con me? Quindi sei tu quello che ha aspettato mezz’ora seduto su una stupida panchina?’
‘Ci credi che gli Starbucks a quest’ora sono tutti chiusi? Ho dovuto girare tutta Londra per trovare due muffin e due caffe.’
‘Hai il mio numero. Avvisare, no?’
Lui sbuffò.
‘Ho cambiato ieri telefono e non so ancora come usarlo.’
Sfilò dalla tasca del giubbino un I-Phone, guardandolo dubbioso.
Io scoppiai a ridere, buttando la testa indietro.
‘Spero tu stia scherzando. Questo telefono è semplicissimo da usare.’
Oh, la stupidità umana.
‘Un mio amico mi ha scaricato una marea di applicazioni e non trovo la casella con i messaggi’
Armeggiava con quel telefono come fosse un’arma aliena di cui non si capivano le funzioni.
‘Sono proprio qui- dissi ovvia- in basso a destra.’
‘Oh..’ disse solamente.
Io scrollai la testa, ignorando il suo sguardo ancora perplesso.
‘Che mi hai portato di buono?’ dissi afferrando il sacchetto della Starbucks e sedendomi di nuovo sulla panchina.
Due muffin ai frutti di bosco: al diavolo i tentativi di dimagrire per Luglio.
Feci una smorfia.
‘Cos’è? Non ti piacciono?’ mi domandò allarmato.
 ‘In realtà mi fanno impazzire, ne mangerei a tonnellate, ma è due mesi che sto cercando di dimagrire per l’estate.’ Lo guardai, affranta.
In realtà avevo iniziato da circa due settimane, ma dato che era il primo “appuntamento” mi piaceva esagerare.
‘Per oggi farai uno sgarro.’
Quello era ovvio.
Afferrai il muffin, scrollando le spalle e passando la busta a lui.
‘Allora, com’è andata oggi fisica?’
‘Ti sei già imparato a memoria il mio orario, Styles?- risi –almeno non darmelo a vedere.’
Lui scosse la testa, violentemente.
‘Mia madre fa la preside. Ho trovato il tuo orario.- mi disse – non sono quel genere di ragazzo.’
‘Mh, e che tipo di ragazzo sei?’
‘Diciamo la maggior parte delle volte, quello sa una botta e via- disse con nonchalance –però quando una ragazza mi interessa davvero me la tengo stretta più ce posso.’
Mi guardò molto intensamente e io ricambiai il sorriso, fino a che non mi sentii talmente in imbarazzo che cambiai discorso.
‘Allora, a filosofia non mi hai ridato la maglietta.’
Infilò una mano nella borsa, tendendomi la maglia pulitissima.
Allungai la mano, con l’intenzione di afferrare la maglia, ma lui mi precedette, stringendomi le dita e tirandomi verso di lui, sopra di lui.
Eravamo molto vicini, troppo per due che si conoscevano per la prima volta.
‘Sei anche il tipo di ragazzo che bacia al primo incontro?’ sussurrai, non riuscendo a staccare il mio sguardo dai suoi occhi grigi.
‘Anche se non lo fossi, per te farei un’eccezione.’
E mi baciò.

sdjvhdfbvhjfvbhdfv.
Non ho voglia di scrivere tanto çç 
Niente, questo è il primo di una luuuunga serie di ricordi sulla storia tra loro due di tre anni prima. uu
Recensite, se vi va ahahah 
Gin. 
ps: non abituatevi a queste cacate di My space ahahaha<3


Image and video hosting by TinyPic
(ahahahah)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: teampetrova