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Autore: Alyx    01/06/2012    9 recensioni
Al mio raggio di sole, Trich, perchè grazie a lei ho scoperto il meraviglioso mondo di Percy Jackson.
Quando ero più piccola mi ero iscritta a un corso di danza ma ero stata espulsa dopo che, mentre ero da sola nello spogliatoio, uno scomparto di armadietti aveva preso fuoco.
Poi a dodici anni mia mamma mi aveva rivelato la mia vera natura.
Avevo scoperto di essere una Semidea.
(...)
Ero ancora piccola e non presi troppo male il fatto di essere figlia di un Dio Greco.
Ok.
Diciamo che ero passata dalla fase '
Mamma, non credo più alle favole.' a quella 'Ok. Tutto questo è impossibile!', per poi passare a quella di 'Che figata! Sono figlia di un Dio leggendario!'.
  ***
-Oh, scusa. Disturbavo?
Sorrisi ironica mentre dentro di me la mandavo a fare una cosa non anatomicamente possibile.
-No figurati.- risposi, dolce come l'aceto.
Lei mi diede le spalle e tornò a parlare con Louis, mentre sbuffavo sonoramente e incrociavo le braccia al petto.
Alzai gli occhi al cielo, disgustata dalla lunghezza, se così si può ancora definire, della sua minigonna.
Forse Louis se ne accorse perché ridacchiò sotto i baffi.
Non mi sforzai di ascoltare fino a che non sentii qualcosa come -Dolcezza, a presto- e allora mi strozzai con la saliva.
Cominciai a tossire e Louis la scostò per iniziare a darmi delle pacche sulla schiena, mentre la piccola Afrodite mi fulminava con lo sguardo.
-Louis non potremmo andare a parlare da un'altra parte?- chiese acida mentre davo gli ultimi colpi di tosse.
Come se volesse davvero parlare con Louis.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Essere unMezzosangue è una faticaccia



                                                         Capitolo 11
 

                                         Temo di morire d'infarto






 
 
 
 
Mi girai allarmata verso Louis, sgranando gli occhi.
Lui si strinse nelle spalle per rispondere alla domanda silenziosa che aleggiava tra di noi.
Che ci faceva qui Rachel?
Si tolse dalle labbra la mia mano, che non avevo ancora tolto dopo avergli tappato la bocca, facendomi sussultare, e tenendo pronto il suo piccolo pugnale scese silenzioso dal veicolo.
Imprecai sottovoce mentre cercavo di raggiungerlo.
Rachel intanto si guardava intorno, tesa.
-Louis!- sussurrai cercando di attirare la sua attenzione, accucciandomi dietro la macchina.
Ma lui non mi sentì - o fece finta di non sentirmi - perchè proseguì e si appiattì dietro un albero.
Sbuffai mentre Rachel si avvicinava al furgoncino.
Evidentemente Percy si era addormentato.
-Rachel?
Scherzavo. Percy era sveglio.
Meglio non fargli sapere che avevo dubitato della sua capacità di stare sveglio e proteggerci.
La rossa sobbalzò.
-Percy. - lo salutò.
-Che ci fai qui?
-Io...
È a questo punto che Louis fece la più grande (non voglio essere volgare. Potete immaginare voi cos'è grande) della storia dell' umanità.
Si incamminò tranquillamente verso Percy e Rachel, il pugnale che pendeva provocante dalla cintura.
-Già. - commentò. - Me lo chiedo anch'io.
Mi trattenni dal sbattere la testa contro lo pneumatico.
-State calmi. Non volevo fare niente di male. - si difese Rachel.
-Che ci fai qui, Dare? - sbottò il figlio di Atena.
Vi dico la verità. Louis mi sorprese e non poco. In genere non è così duro con le ragazze.
Andiamo! Pur di abbordarne una, venderebbe sua madre. E non farebbe un bel affare...
-Volevo solo avvisarvi. - disse Rachel.
Scese il silenzio. Ne approfittai per alzarmi e sporgermi da sopra il tettuccio con aria annoiata, come se fossi sempre stata lì.
-Cosa succede, Rachel?- chiese in modo più tranquillo Percy.
-Apollo non verrà ad aiutarvi. A sconfiggere Pitone. Dovrete cavarvela da soli.
-Cosa?!- scattarono Louis e Percy.
-Perchè no?- chiesi invece io.
Rachel si voltò verso di me. -Ciao Camille.
-Ciao Rachel. Perchè no?
-Perchè non può.
-Non può perchè è accupato a flirtare con una ninfa o perchè è stato invitato a una delle feste di Dioniso?
Nella mia testa vidi un grappolo d'uva farmi una linguaccia, ma scommetto che era un'allucinazione.
-Non scherzo. È una cosa seria.
-Anche sua figlia è una cosa seria.
-Certo che...
-Allora perchè non ci aiuta a salvarla?! E non dirmi che lo fa per il suo bene, perchè gli Dei sono solo degli egoisti eterni bambini immortali!
I tre ragazzi mi fissarono, in silenzio, leggermente allarmati.
Sbuffai e rientrai nel veicolo, sbattendo con forza la portiera.
Mi appoggia al sedile, dando le spalle al gruppo fuori e chiusi gli occhi, cercando di controllare la rabbia e la frustrazione.
Mi sentivo impotente. Magari lo ero.
E lo odiavo.
La mia migliore amica era prigioniera di un mostro psicopatico e io me ne stavo in macchina a dormire, distratta dalle troppo attenzioni di Louis e dalle sue bugie.
Per poco non vomitai.
Sobbalzai e mi girai -immagino con aria truce- quando qualcuno mi afferrò per la spalla.
-Vattene.
-Camille...
-Non voglio parlare con te.
-Che cosa ho fatto, ancora?
Cercai di appiattirmi contro la portiera, allontanandomi da Louis.
-Fai sempre di testa tua!
-Io? Camille, ma ti sei vista?
-Vattene, Louis.
-Camille...
-Ti ho detto di andartene!
Lui stette un attimo in silenzio, limitandosi a fissarmi.
-Non risolverai i tuoi problemi, allontanandomi da te. Anzi. Sono tuo amico. Ho il diritto di aiutarti.
Scossi la testa, cercando di contenere l'ira e la frustrazione.
Quando parlai avevo la voce strozzata e gli occhi lucidi. -Per favore.- lo pregai. -Per favore, vai via.
Lui strinse i denti e i pugni, ma poi uscì ed io lo guardai, mentre scompariva nella notte, calciando con rabbia il terreno sassoso per terra.
 

 
La mattina dopo venni svegliata da Percy.
Assonnata lo segui nei suoi movimenti.
Annabeth stava decisamente meglio perchè riuscì persino a baciare il figlio di Poseidone.
Poi, mentre Percy la aiutava a medicarsi il braccio, si guardò intorno.
-Dov'è Louis?
Mi si bloccò il respiro a metà e per poco non soffocai.
Mi voltai verso Percy.
-Non è tornato?
Percy abbassò lo sguardo a terra.
-No. Nemmeno per il suo turno di guardia...
Allarmata, schizzai fuori dalla macchina.
Merda. 
Merda. Merda. Merda.
-Louis!
La mia voce si limitò a rimbombare nell'aria.
Affondai la mano destra nella tasca a afferrai la moneta che si trasformò nella mia spada.
Mi avviai nella direzione che Louis aveva seguito la notte prima.
-Camille!- Mi urlò Percy. -Dove vai?!
-A cercarlo! È colpa mia se se n'è andato! Torno subito!
E cominciai a correre, oppressa dal senso di colpa,  pensando in effetti, che Percy si sarebbe dovuto applicare per spiegare ad Annabeth che era stato tutta la notte, da solo, a parlare con Rachel.

 
 
Dovevo aver corso almeno un chilometro ma di Louis nessuna traccia.
Lottavo contro le lacrime che stavano per uscire.
-LOUIS!- urlai per la millesima volta.
Come al solito nessuno mi rispose.
Scaraventai Vendetta a terra e mi ritrovai accucciata per terra con le mani nei capelli.
-Louis!- singhiozzai senza lacrime.
-Louis!
Come avevo potuto?!
Come avevo potuto lasciarlo andare via senza fare niente?
Lo avevo cacciato!
E lui adesso era sparito.
-Louis!
La voce strozzata cominciava a venir meno.
Non dovevo piangere.
-Louis! 
Ancora una volta nessuno rispose.
Le unghie mi facevano male, premute troppo forte contro la nuca.
Solo quando sentii Vendetta riapparirmi in tasca, mi riscossi.
La riafferrai e lei, al solito trillo nell'aria, si sguainò.
La stringevo, come se fosse la mia ancora di salvezza.
-Louis!
Camminai un'altra mezzora.
Poi pensai di avere un'allucinazione.
Invece era davvero lui.
Seduto su una roccia, la faccia nascosta nelle mani.
Arrancando corsi verso di lui.
-Louis!
Inciampai miseramente, a pochi metri di distanza.
Louis alzò di scatto lo sguardo, e vedendomi cadere corse ad aiutarmi.
Quando mi rimise in piedi, presi a tempestarlo di pugni nel petto.
-Stupido! Stupido! Come ti viene in mente! Stupido! Come hai potuto!? Non farlo mai più! Stupido!
-Camille... Ahi!... Camille! Ehi...!
Lo colpivo con tutta la forza che avevo in corpo, mentre la paura di averlo perso piano piano diminuiva.
Ma la rabbia no.
Per un attimo pensai che andando avanti così avrei potuto spaccargli qualche costola, ma non mi fermai.
Mi sfogai su di lui, fino a che non mi accorsi di piangere.
Disperatamente tra i singhiozzi lo insultavo.
Poi, evidentemente Louis si stufò di dover fare la mia sacca da Box personale, perchè mi afferrò per i polsi e mi fece fermare.
-Smettila! Che ti prende?
-Mi... Mi hai spaventata a morte! Pen... Pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto! Io... Io ho sbagliato! E tu! Tu... Non rispondevi! Avevo... Avevo paura!
Scossa dai singhiozzi mi rifugiai nel suo petto.
Louis mi strinse a se'.
Con forza.
Io mi aggrappai disperatamente alla sua maglietta a righe.
-Ehi... Mi dispiace. Non pensavo di farti preoccupare tanto...
-Tu sei un'idiota! 
-Sì, hai ragione. Ma smettila ok? 
Cercai di darmi un minimo di contegno, sistemandomi alcuni ciuffi dei capelli dietro le orecchie.
-Sei un'idiota.
-Lo so.
-Non farlo mai più!
Lui sorrise.
Poi mi abbracciò, baciandomi la fronte.
-E questo che cos'era?
-Un modo per farti capire quanto ti voglio bene. Anche quando sei spaventata a morte.
Sorrisi imbarazzata.
-Rimani un'idiota lo stesso.
-Lo so. Ma siccome tu non vuoi aprire gli occhi, ed ammettere che sei innamorata di me, devo arrangiarmi.
Avrei ribattuto a rime se non fosse stato per un urlo agghiacciante che rimbombò nel bacino di Badwater.
Inutile dire che lo riconobbi all'istante.
Emily.







Angolo dell'Autrice:
Ed eccomi qui!
Pensavate che vi avessi abbandonati, eh?
Invece no.
Sono qui, viva (più o meno...), vegeta (ancora meno... Ragazzi un consiglio: cercate di NON prendere mai male una palla a bagher. Fa un male boia.), e ... non so più cosa dire.
Ecco il capitolo.
E' uno di quelli che mi piacciono di meno, ma mi occorreva per raccordarmi al prossimo.
:D hihihi, sorpresona eh! (nel prossimo ovvimente... XD)
Spero comunque di non avervi annoiati troppo...
Cercherò di aggiornare il prima possibile.
Ma vi illustro il problema:
In estate vado al mare, dove c'è connessione una volta ogni tanto (tanto poco), ma non ho il computer.
In teoria ho l'Ipad, quinid posso connettermi, ma quella brutta bestia non apre l'editor... perciò non so come fare.
O non vi metto il capitolo, oppure posso mettervelo ma ve lo tenete senza editor fino a che non lo metto a posto con un computer.
Prometto che scriverò e andrò avanti... ma non so.
Ho gia accennato il problema nell'altra mia long di Harry Potter (L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte) e mi hanno scongiurato di continuare ad aggiornare.
Il punto è... che non saprò quando farlo. A meno che non lo vogliate senza editor.
Lo so, che dubbi amletici.
Fatemi sapere, se mai.
Ringrazio le recensioni dello scorso capitolo Dafne Rheb Ariadne, AleJackson, Mnemosines e Aryelle, più tutti quelli che leggono. 
Grazie mille.
Un bacione,
spero nelle vostre recensioni,
Alice
 
   
 
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