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Autore: FallingInLove    02/06/2012    3 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
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CAPITOLO 5. Superman vs Kriptonite


Ripassando Kant in vista della simulazione della terza prova, la mia domanda era sempre la stessa: ma cosa diavolo avevano i filosofi nel cervello per partorire inghippi mentali così assurdi?
Chiusi il libro con un tonfo e, sgranchendomi la schiena dolorante, decisi che per quel giorno avevo fatto abbastanza.
Non sapendo che ora fosse, mi misi alla ricerca del cellulare, che avevo seppellito sotto il cuscino: erano le cinque e avevo una chiamata persa. Corrugai le sopracciglia, aspettandomi di trovare il nome di Kath o di Lisa, e scoprendo invece con un certo disappunto che si trattava di Jo; dopo un attimo di esitazione, lo richiamai.
-Sempre impegnata -esordì dopo il secondo squillo
-Sempre a telefonarmi -ribattei a tono
-Sono in zona -spiegò per nulla intimorito -Ti va di fare due passi?
Guardai la scrivania, da dove Immanuel Kant mi scrutava minaccioso
-Sì, va bene -mi affrettai a rispondere, pur di non tornare a leggere gli scritti di quell'uomo delirante
-Passo tra dieci minuti?
-Mmm.. Fai venti -risposi cominciando a sfilarmi il sotto del pigiama con una mano sola
-Ok. A tra poco Lally
Mentre attaccavo, mi accorsi che c'era qualcosa di storto: gliel'avevo data vinta troppo facilmente, e non ero nemmeno tanto sicura del fatto che mi andasse di uscire con Jo. Certo era però, che se fossi rimasta in casa avrei continuato a studiare, e questo sarebbe stato il colpo di grazia per il mio povero cervellino.
Venti minuti non erano un'eternità: jeans stretti e maglione, trucco al volo, denti lucidati, spazzolata veloce ai capelli e..
DRIIIIIIIIIN!
Presi la giacca e aprii, trovando Jo di fronte a me, che mi accolse con un sorriso tutto denti.
-Allora, come ci si sente da patentata? -mi domandò
Sorrisi, al ricordo dell'esame superato oserei dire, egregiamente!
Ma questo piccolo frammento di vita che mi tornò alla mente non riguardava solo i clacson, gli stop o i festeggiamenti dopo aver avuto la patente in mano: c'era anche Dann, che mi prendeva in giro accanto alla mia auto...


-Guarda che cavolo di firma che hai fatto, non si legge nulla -diceva rigirandosi la mia patente fra le mani
-Lo so, ma che ci posso fare? Stavo letteralmente tremando -confermai ridendo -Non ci credevo, pensavo fosse andato male
-Si vedeva che eri nervosissima: ti toccavi di continuo i capelli -Dann sorrise e mi passò quel rettangolino rosa che avevo bramato così a lungo -Se vuoi tornare a Roma in moto ti presto la mia
-No, credo che morirei congelata con quasi 400 Km di autostrada
-Io resisterò benissimo -affermò
Lo scrutai, colta di sorpresa -E questo tempo al futuro vuol dire..?
-Che vorrei venire a trovarti -rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo -Sempre che tu abbia intenzione di ospitarmi
-Io..
Io non sapevo cosa rispondere in realtà: eravamo amici, e sotto questo punto di vista mi fidavo di Dann. Insomma sapevo che non era il tipo che inviti a casa tua per poi ritrovarti rapinata il giorno dopo.. non era invadente, e me lo stava dimostrando anche in quel momento, attendendo pazientemente la mia risposta
Così, sollevai le sopracciglia, poggiando una mano sul fianco per darmi importanza -Ho un bagno solo, e dovrai aspettare che ci sia andata io prima di metterci piede
Il suo sorriso fu immediato -Promesso -assicurò alzando le mani in segno di resa -prima le donne
-Sulla mia TV non sono ammesse noiosissime partite di calcio
-Il calcio mi piace giocarlo, non guardarlo -rispose scrollando le spalle
-Non mi metto mai ai fornelli e non ti aspettare che lo faccia in quei giorni
-Adoro la pizza al taglio e il Mc Donald's -si risolse prontamente
-Dormirai sul divano
-Se è troppo disturbo, ho un sacco a pelo avanzato dal campeggio
-Non starai più di un fine settimana -aggiunsi, ignorando la sua battuta
-Per carità, gli ospiti dopo tre giorni puzzano -commentò ridendo
Sospirai, avendo esaurito le condizioni -Hai pensato proprio a tutto, eh?
Mi sorrise -A dire il vero no, ma sono un uomo dalle mille risorse -si pavoneggiò -Immagino già la scena: tu che mi fai da Cicerone spiegandomi tutto del Colosseo
-Ma come?! -sbottai a quelle parole -Possibile che siate tutti convinti che Roma sia solo il Colosseo? Roma è tante altre cose: è l'Altare della Patria, è la Bocca della Verità, è il mercato a San Giovanni, è via del Corso..
-E allora potresti farmi vedere anche tutte queste altre cose -mi suggerì
Feci una smorfia -Potrei, sì -ripetei con l'aria di un affarista che sta valutando un'opzione
-Potresti anche farmi dormire in giardino, nel caso occupassi troppo spazio; magari nella cuccetta del cane
-Non ho né giardino né cane
-Allora in balcone
-Lì ti farebbero compagnia i piccioni, e non te lo auguro proprio
-Allora non sei del tutto senza cuore -dedusse con tono melodrammatico
-Ti sto aprendo la porta di casa mia, ti sembro senza cuore?
Dann rispose con un tono misterioso -Niente affatto
Quella sua affermazione mi aveva fatto stranamente piacere, come del resto il messaggio che mi aveva mandato la sera stessa mentre guidavo, di nuovo verso Roma, e che avevo letto in Autogrill.
Sto pensando a cosa dovrò mettere in valigia, ma è davvero un'impresa impossibile.. tu cosa ti porti di solito per affrontare le peripezie della capitale?
Scuotendo la testa con un sorriso, avevo digitato velocemente la risposta mentre ordinavo un caffè al bancone del bar.
Ovviamente la classica veste bianca con la corona di alloro; a te però consiglio l'armatura di gladiatore con tanto di elmo e spada.. Ah e non dimenticare la carrozza con i cavalli: è fondamentale!
Dopo neanche due minuti, mi aveva già risposto
Mmh, dubito che tutta questa roba ci stia sulla mia moto, sono preoccupato soprattutto per i cavalli.. ma ovviamente per te questo ed altro ;-)
ps: non stai guidando mentre mi rispondi, vero?
Sorrisi della sua premura in quel post scrittum e, mentre rileggevo la prima parte del messaggio, sollevai lievemente le sopracciglia, sorseggiando con tranquillità il mio caffè
Sono in un atuogrill con tanto di caffè fumante.. Per me? Ma non venivi per vedere le bellezze di Roma?
Digitai quelle parole sperando che vi cogliesse la presa in giro, senza prenderle troppo sul serio... ma la sua risposta mi spiazzò.
E tu infatti sei fra queste.
Un attimo di panico; rilessi quella frase più volte sebbene vedessi chiaramente che sotto c'era dell'altro testo. Ok, era chiaro che mi considerasse come minimo.. carina, dato che al rione.. Però leggerlo così a chiare lettere fu diverso che immaginarlo. Metabolizzando quell'inaspettato complimento, andai finalmente avanti a leggere.
E tu infatti sei fra queste. Fatti sentire quando arrivi bella bimba viareggina, che non sono tranquillo a saperti in autostrada visto come guidi xD
Arrivata in fondo, avevo la bocca spalancata dall'indignazione mista al divertimento
Decisi però di lasciare la questione in sospeso anzi, di ignorarla del tutto, senza sapere bene quale peso attribuire a quel complimento; solo due ore dopo, quando parcheggiai sotto casa mia, gli inviai un altro SMS.
Sono arrivata viva e vegeta e appena finisco di sfare la valigia mi metto a nanna da brava BIMBA :-)
Mentre varcavo la soglia del mio portone, con la valigia in mano, mi arrivò la sua risposta; mi stupii che fosse ancora sveglio, che avesse davvero aspettato che arrivassi sana e salva a destinazione.
Alla valigia puoi pensarci domani, riposati che sarai stanca. Buonanotte bella bimba, fai sogni d'oro e ricordati che la tua Viareggio ti aspetta.


-..Lavinia?
-Sì? -mi riscossi dai miei pensieri, tornando a me e a Jo -Scusa, ero distratta; stavi dicendo?
-Ho detto che mi ha fatto piacere uscire con te -ripeté pazientemente
-Oh.. anche a me -risposi, cercando di rivangare nella mente le ultime due ore per capire se stessi dicendo la verità; impegnata a fare ciò, non mi resi conto che Jo mi sorrise e che, neanche un secondo dopo, fece un passo verso di me e le sue braccia annullarono la distanza che c'era fra noi spingendomi contro il suo torace.
Mi stava.. abbracciando?
Corrugai le sopracciglia, e probabilmente dovevo avere ancora quell'espressione sbigottita sul volto quando lui si staccò, perché soffocò una risata più che altro nervosa
-Dai, ci rivediamo -disse allontanandosi di nuovo
-Sì -risposi sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
Quando sei nervosa ti tocchi i capelli
Il ricordo della voce di Dann mi fece trasalire.
-Che ne dici di un invito a cena in un posticino elegante?
A cena io e lui? Be', in fondo era un po' che uscivamo a “passeggiare” in qua e là, una cena potevo anche concedergliela
-Emh.. sì, perché no -risposi
Jo mi sorrise e mi sfiorò un braccio -Allora ci vediamo domani a scuola
Non mi ricordavo più se quello era il nostro terzo o quarto appuntamento; eravamo stati bene tutte le volte e, anche se non ci eravamo spinti più in là del casto bacio sulla guancia, Jo mi aveva lanciato più volte chiari segnali di interesse. Ed era diverso passare un pomeriggio con lui, stando attenta alle frecciatine (per evitarle o per lanciarne di rimando, a seconda dei casi) piuttosto che con Dann, dove tutto veniva spontaneo come fra due buoni amici deve essere. Era questa differenza che mi aveva fatta arrivare alla conclusione che Jo fosse realmente interessato, ma anche rispettoso nei miei confronti: di fronte alla mia titubanza e il mio tergiversare, non aveva mai provato neanche una volta a forzarmi rubandomi un bacio sulla porta di casa.
Di tutte queste cose parlai a Lisa e Kath il giorno dopo, mentre passeggiavamo con tre frappuccini (cocco, banana e fragola) in mano
-Sì, è l'uomo dei tuoi sogni -rispose Katherine annoiata -Ma Santo Cielo, ma vuoi mettere tutto il bello dell'azione? Io credo che dovresti mettere da parte tutta questa storia dell'attesa uguale rispetto e lasciarti andare un po' di più, cara mia, anzi: molto di più
Sempre la solita Kath!
-Io invece avrei una domanda -fece Lisa -perché non ti lasci andare? Cos'è che ti blocca? -lo disse con l'aria di chi è sicuro di aver centrato il nocciolo della questione
-Be' il fatto che non so ancora se mi piace sul serio e se è una persona di cui ci si possa fidare -risposi tranquillamente sorseggiando dalla cannuccia
-Invece, di Dann ti fidi tanto da invitarlo a Roma
-E' stato lui a chiedermelo -precisai -e comunque siamo amici
-Ah, ora si dice così -commentò Kath
-Secondo te viene per vedere quanto è bella Roma? -le fece da spalla Lisa, scettica, sorseggiando il frappuccino con una delle sue sottilissime sopracciglia che, sollevata com'era, le produceva piccole rughe sulla fronte.
-Ragazze vi ho parlato di Julie, no? -chiesi temendo di essermi scordata di raccontare loro qualche pezzo, data la piega che stava prendendo la conversazione
-Ah, sì, la tettona -minimizzò Kath -quella che non è la sua ragazza
-Per lei non se li fa quattrocento chilometri -sottolineò Lisa
-Perché vive a Viareggio! E Dann vuole una viareggina, al massimo una lucchese.. ma non certo con una romana -conclusi, e per me l'argomento era chiuso
-E infatti tu sei viareggina -mormorò Kath, ma feci finta di non sentirla.

°°°

-E gli hai parlato del fatto della distanza?
-No.. magari quando proverà a baciarmi lo bloccherò e gliene parlerò -risposi tenendo la cornetta del telefono tra la spalla e l'orecchio, mentre mangiavo uno yougurt alla fragola a cucchiaiate.
-Sì, devo dire che sarà il momento più adatto -rispose Dann, e il suo scetticismo attraversò i chilometri giungendo al mio orecchio -molto romantico e molto incoraggiante. Ma poi, scusa, siete in classe insieme, non lo sa che sei toscana?
-Sì, ma non sa che passo a Viareggio tutte le vacanze possibili e immaginabili -risposi con uno sbuffo mentre mi alzavo per buttare il barattolino vuoto
-Allora ti conosce proprio bene -ancora una volta il suo sarcasmo non si curò dei confini regionali
-Guarda che posso sempre decidere di non ospitarti, attento a come parli -lo avvisai -e poi a dire il vero, non so neanche se ho voglia di parlargliene -confessai infine
-E cosa vorresti fare? -mi chiese Dann -partire un giorno senza neanche avvisarlo?
-Il fatto è che non so nemmeno se, ammesso che cominci qualcosa, duri fino a Pasqua
Ci fu un attimo di silenzio dall'altra parte, e mi immaginai la fronte di Dann incresparsi, le sopracciglia incurvarsi sopra i suoi occhi color oceano
-E allora perché ti preoccupi così tanto, se poi non ti importa?
-Io non mi sto preoccupando -ribattei tornando a sedermi sul divano a gambe incrociate
-Allora spiegami cos'hai -fece lui, e capii che non mi stava più canzonando, il suo tono era serio, stava cercando di capire -Sei strana: dici una cosa, poi te la rimangi, mi parli di Jo poi però dici di non volertelo tenere nemmeno fino a Pasqua.. non capisco.
-Non sono io che non me lo voglio tenere -cercai allora di spiegare, prendendo a gesticolare freneticamente con il braccio libero dalla cornetta senza quasi rendermene conto -staremo un po' insieme, magari staremo pure bene, ma quando entrerà in gioco l'argomento “Viareggio” quindi “distanza”, scapperà via a gambe levate
Sentii una specie di sospiro mozzato dall'altra parte -Tu vuoi sempre programmare tutto -fece Dann con impeto -ma le cose possono andare diversamente da come le pensi tu, sai: le persone possono stupirti
Sollevai le sopracciglia di fronte al suo ottimismo -Di solito sono le ragazze che vengono accusate di vivere su una nuvoletta rosa, ma a quanto pare tu mi batti
-Ma ti senti? Parli come un dannato film americano -mi accusò Dann
-Io non sono..
-Se solo tu lasciassi a qualcuno la possibilità! -mi interruppe -se solo tu almeno ci provassi a dare fiducia a qualcuno, non dico tanta, ne basterebbe un po'.. le persone possono stupirti -ripeté ancora -ma se tu tagli fuori tutti, l'impresa diventa impossibile anche con i poteri di Superman: nessuno può fare miracoli
-Sto benissimo nel mio gelido muro di kriptonite -risposi allora, riducendo gli occhi a due fessure ed enfatizzando volontariamente in modo eccessivo le parole
-Nessuno sta bene dietro un gelido muro -rispose, imitando il mio tono
-Io sì -affermai, categorica -comunque basta parlare di Jo e di Superman. A che ora arrivi venerdì?
Sentii un sospiro rassegnato dall'altra parte, e fui grata a Dann perché decise di non insistere sull'argomento.
-Alle 19 e 30 a Termini -rispose; alla fine aveva scelto di venire col treno perché alcune strade si erano gelate a causa dell'insolita ondata di freddo che aveva investito in pieno il tratto fra Grosseto e Civitavecchia.
-Hai già fatto i biglietti?
-No, ci vado domani dopo l'università
-Allora vedi se il treno ferma a Ostiense, che è più vicino a casa mia
-Ostiense -ripeté per memorizzarlo -Ok
Era strano parlare di queste faccende “ordinarie” dopo il discorso che avevamo appena fatto; forse perché ci aveva coinvolti sul serio, tutti e due.. era bello avere qualcuno che si interessasse così a me, e mi sentii di ricambiare
-Che dice Julie della tua capatina a Roma? -domandai sorridendo sotto i baffi e arricciandomi una ciocca di capelli fra le dita senza rendermene conto.
-Gelosissima -rispose, ma capii subito che non era vero -Perché dovrei dirglielo?
-Bravo! -esclamai con un tono di voce che diceva tutto il contrario
-Non è la mia ragazza -si giustificò -è solo una conoscente, neanche troppo stretta: non c'è mai stato niente
-E tu invece sei un ragazzo su cui si può fare affidamento -sempre sarcastica e provocatoria
-Senti, muro vivente di kriptonite -cominciò e mi scappò un ghigno -ti stupiresti di quello che riesco a fare quando tengo davvero a qualcuno
-Oh, immagino! Povera Julie..
-Ti ripeto che non è la mia ragazza
-A questo punto posso dire solo che sono contenta per lei
Lo sentii ridere -Donna di poca fede
-Kriptonica è l'aggettivo giusto -lo corressi
-Certo
-Comunque -feci alzandomi -Lunedì ho la simulazione della prova di matematica e visto che questo fine settimana ci sarai tu a rompermi le scatole, devo andare a studiare adesso
-Bella la matematica
-Per te è facile parlare, sei ingegnere! -ringhiai; Dann infatti aveva preso la laurea breve in ingegneria e adesso stava facendo i due anni di specializzazione -ti odio
Dann rise di nuovo -Prometto di darti una mano, se vorrai
L'offerta non era male, anche perché la mia situazione con la matematica era abbastanza critica, più o meno come quella di una giovane coppietta che ha deciso di sposarsi dopo pochi mesi per poi scoprire che la vita non è tutta rosa e fiori, anzi! Questo per dire che alle medie, quando il massimo che veniva richiesto di fare era risolvere un'espressione, io adoravo la matematica; ad oggi, indirizzo scientifico con cinque e dico cinque ore settimanali di matematica, mi maledicevo tutti i giorni per quella scelta!
-Mi salveresti la maturità -risposi infatti
-Sarò felice di farlo, e almeno così non potrai dire che sono stato da te a scrocco
-Mi sembra un ottimo scambio
-Perfetto! Buono studio, allora
-Non lo sarà. Ciao, Dann
-Ciao, Lally -rispose con voce dolce, forse compassionevole perché sapeva quello che mi aspettava aprendo quel libro.
A noi due, matematica!, pensai chiudendo la chiamata e spostandomi alla mia scrivania per aprire quel libro di pagine, scarabocchiate e consumate che testimoniavano quante volte avessi cercato di comprendere quell'incomprensibile alfabeto numerico.






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Avete dovuto aspettare un po' di più per questo capitolo, ma spero ne sia valsa la pena!
Nel prossimo vedremo Lally e Dann, diciamo... a stretto contatto.. e non aggiungo altro! Mwhahaha, le luci notturne di Roma fanno strani effetti!
Kath e Lisa sembrano già aver capito qualcosa, ma sanno che devono andarci con i piedi di piombo data la follia della loro amica neopatentata.
A proposito, spero che abbiate gradito anche il flashback, con tanto di SMS aggiunti all'ultimo minuto ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi fa sempre piacere!
Un bacione a tutte voi!! <3
Al prossimo capitolo!
  
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