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Autore: DebDS    02/06/2012    1 recensioni
Può, una sola persona, distruggere il tuo mondo e, allo stesso tempo, renderlo migliore di quanto sia mai stato?
Va verso la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si volta verso di me con un sorriso.
–Ci sarà modo.-
Inarco le sopracciglia.
–Ci sarà modo di conoscerci meglio.-
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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I


 

 

 

 

 

-Matt, stasera si va a festeggiare! Tu vieni, vero?-

Guardo Luca attraverso il caos della nostra stanza. –Perché no?-

-Dove si va?- chiede Simone uscendo dal bagno in boxer, strofinandosi i capelli bagnati con un’asciugamani.

-Tu non sei invitato.- risponde Luca senza guardarlo.

Simone gli lancia l’asciugamani, colpendolo dritto in faccia. –Attore, vedi di non iniziare a rompere già dal primo giorno!-

-Ho un nome, cantante!-

Alzo gli occhi al cielo, non abbiamo nemmeno finito di sistemarci e già iniziamo a litigare, bene!

-Luca, dove si va?- chiedo interrompendo la discussione sul nascere.

-Al Rouge, un locale qui vicino.-, risponde il biondo distogliendo lo sguardo infastidito da Simone, che intanto comincia a vestirsi sbuffando.

-Ci voleva tanto a rispondere?-, il cantante mette la maglia e lascia la stanza sbattendo la porta.

Luca fa un’espressione disgustata. – Ma dovevo capitare proprio in stanza con lui?-

-Vi conoscevate già?-, chiedo riprendendo a posare le mie cose alla rinfusa nell’armadio.

-Sì.- risponde semplicemente Luca e si butta sul letto.

Per me non è un problema con chi sono in camera, l’importante è essere qui, ma non potevo capitare con due un po’ più pacifici?

Finisco di posare le mie cose e riporto lo sguardo su Luca. –Io vado a fare un giro, vieni con me?-

-Certo! Ho proprio voglia di vedere con chi passeremo il prossimo anno!-, l’attore si alza con aria allegra, dimentico della discussione di poco prima.

Appena usciti dalla nostra camera ci ritroviamo davanti due gemelle che somigliano moltissimo alle Olsen, se non per gli occhi di un blu elettrico.

-Ciao!- ci salutano contemporaneamente, poi una delle due lancia uno sguardo d’ammonizione all’altra e prende la parola. –Io sono Dominique! E lei è mia sorella Michela.-

-So presentarmi anche da sola!- risponde l’altra che, noto, ha i capelli un po’ più scuri e un neo appena sotto l’occhio sinistro. Piccoli segnali per iniziare a riconoscere i miei compagni.

Dominique alza gli occhi al cielo e si rivolge nuovamente a noi. –E voi? Come vi chiamate?-

-Ma come ‘come vi chiamate’?-, interviene Michela,-Mi hai fatto stare due ore qui fuori perché dovevi aspettare…-, la gemella le dà una gomitata nello stomaco e la zittisce.

-Scusatela, è un po’ fuori di testa, ogni tanto delira!- fa una risatina nervosa,- Ora dobbiamo andare, a stasera!-, prende la sorella sotto braccio e la trascina via, cominciando a rimproverarla sotto voce.

Luca scoppia a ridere. –Sembra più divertente di quanto mi aspettassi!

Annuisco con un sorriso e lo seguo fino ad una camera poco lontana dalla nostra. Lì Luca mi lancia un sorriso malizioso e bussa due volte.

Ci apre la porta una rossa dall’aria particolarmente infastidita. –Ehi, Luca, menomale che sei venuto, non ne potevo più! Entrate.-, ha un accento che non riesco ad identificare. Sorride e ci fa entrare, chiudendo la porta dietro di noi.

Appena metto piede nella camera capisco il perché del fastidio della rossa. L’attrice mora, quella egocentrica ma simpatica, è lì, seduta sul letto, intenta a parlare con un’altra ragazza, una cantante, se non sbaglio. La ragazza la fissa con aria totalmente assente, di chi ha disconnesso il cervello. Poi sposta lo sguardo e vede me e Luca. –Ragazzi!- salta su e corre verso di noi,-Aiutatemi, vi prego, non ne posso più!- ci sussurra indicando con la testa Clarissa, che continua a parlare indisturbata sul letto.

-Ehi, Clarissa, sono arrivati i ragazzi, che ne dici di salutarli? E magari di prendere un po’ di fiato?-

-Fra’, dai, lasciala stare, è normale che sia entusiasta, lo siamo tutti!-

La rossa fulmina Luca con lo sguardo. –Una cosa è essere ‘entusiasti’, una cosa è parlare ininterrottamente per tre ore!-

Clarissa mi vede e mi salta addosso. –Ballerino! Non ti ho più visto, pensavo non avessi retto la tensione e fossi scappato via, cioè, sai, tipo a casa tua, perché non ne potevi già più di questa scuola!-

Le sorrido. –No, sono ancora qui.-

-E, se magari non lo stordisci con tutte le tue chiacchiere, rimarrà ancora un po’, eh?-

Lancio uno sguardo alla rossa, che posiziona la sua attenzione su di me. –Tu sei Mattia, giusto?-

-Ti ho visto ballare, sembri bravo! Anche se io effettivamente non ne capisco molto di danza, quindi… Fra’, tu che dici?-

La rossa mi guarda con aria attenta. –Mmm… ti ho visto alla prima audizione, non sai minimamente muoverti.-

Sgrano gli occhi, poi le due scoppiano a ridere. –Scherzo, sei bravo, anche se non mi intendo molto di hip-hop. Comunque io sono Francesca.-

-E io Stefania.- si presenta la bionda.

Clarissa ci guarda uno ad uno. -… ora posso parlare?-

 

 

 



 

Sono al Rouge e, mentre tutti sono a ballare in pista, io e Dominique siamo rimasti sui divanetti a chiacchierare. Quando non è con la gemella sembra più simpatica, balla da quando aveva sette anni e non riesce a parlare d’altro. Sembra anche più felice di me di essere stata ammessa all’Accademia, è il secondo anno che ci prova, l’anno precedente non ha potuto partecipare a tutte le audizioni perché Michela è stata male e sono dovute tornare a casa. Ma non dà molto peso alla cosa, sembra entusiasta dell’inconveniente dell’anno precedente.

-Vedi, se fossi stata ammessa l’anno scorso, ora non sarei qui con voi!-

La guardo inarcando le sopracciglia. Vorrei commentare, ma capisco che lei vuole andare avanti da sola, ha uno scopo, tutti i suoi discorsi sembrano averne uno.

-Ecco, nell’ultimo anno ho trattato malissimo Michela, la incolpavo di avermi fatto perdere l’occasione della mia vita, ma ora… be’, credo che ciò che è accaduto l’anno scorso mi abbia portato a due nuove opportunità.-

-E cioè?- la invito a proseguire, è ciò che si aspetta da me. O almeno credo.

-Adesso sono nella scuola. E nella scuola ci sono anche altre persone… persone che, se fossi entrata l’anno scorso, probabilmente non avrei mai conosciuto…-

Annuisco. Bene, ora che l’ovvio è assodato, potrei capire dove mi vuole portare con questo discorso?

Dominique beve un sorso del suo cocktail e sorride pimpante, come se tutta la conversazione precedente non ci fosse stata. –Allora, tu sei in stanza con Luca, giusto?-, mi chiede con un sorriso cristallino.

La guardo e mi trattengo a malapena dallo scoppiarle a ridere in faccia. Le piace Luca! –Sì, perché?-

-Be’, nulla, è davvero un bel ragazzo e sembra anche simpatico…-

Le sorrido. –Credo che pensi lo stesso di te.-

-Davvero? Cosa te l’ha fatto capire? Ti ha parlato di me?-

Oddio, io l’ho detto tanto per dire, non pensavo si aggrappasse tanto a questa cosa!

Per fortuna arrivano Andrea e Alessandro a tirarmi via da questa conversazione. Ale trascina Dominique in pista e Andrea, un attore drammatico che sembra recitare costantemente, si siede accanto a me. –Allora… bella ragazza, la gemellina, eh? L’ho notata subito, sembra davvero interessante! Mi farebbe piacere conoscerla meglio…-

Non siamo nemmeno arrivati e questi già sono tutti fuori di testa? Sono l’unico che non pensa minimamente agli altri e cerca di concentrarsi solo sulle lezioni che da qui a poche ore inizieranno?

Annuisco distrattamente alle parole di Andrea e mi allontano, raggiungendo l’uscita del locale. Ora come ora ho bisogno solo di musica, ma non quella house della discoteca, voglio una musica tranquilla, di quelle che calmano i nervi e fanno pensare che tutto vada bene, di quelle con le quali puoi muoverti liberamente, chiudendo gli occhi e lasciandoti trasportare dalle note. Lo so, è strano detto da un ballerino di hip-hop, ma ogni tanto ho bisogno di tranquillità.

Torno in fretta all’Accademia, corro in camera, prendo il mio iPod e vado in sala danza. Non so se siamo autorizzati ad utilizzare la aule anche fuori dall’orario scolastico, ma è quasi mezzanotte, chi se ne accorgerà?

Collego l’iPod allo stereo e faccio partire Primavera di Einaudi, adoro queste note. Chiudo gli occhi e comincio a muovermi con lentezza.

Non penso più ai miei compagni che sembrano impazziti, non penso più alle lezioni che domani inizieranno, non penso più a nulla.

Ci sono solo io, io e la musica.

Continuo a ballare, ma dopo poco sento la porta aprirsi. –Ehi, ballerino, mi spiace interromperti, ma io qui devo chiudere!-

Riapro gli occhi e mi riconnetto con il mondo intorno a me. E’ il custode ad avermi interrotto, ha in mano un’enorme mazzo di chiavi che sventola, per sottolineare la sua frase.

-Sì, scusi, non sapevo le aule venissero chiuse ad una certa ora.-, prendo l’iPod ed esco dalla sala.

-Tutto viene chiuso a mezzanotte, è scritto sul regolamento che è affisso alle porte delle camere. E che puntualmente nessuno legge!-

Mi blocco. –Aspetti, intende dire proprio tutto? Cioè, anche il portone d’ingresso?-

-Certo, ragazzo, si presume, sempre da regolamento, che entro mezzanotte tutti i ragazzi siano nelle loro camere!-

Non rispondo e corro in camera, prendo il cellulare e provo a chiamare Luca, ma non risponde. Con tutto il casino della discoteca non lo sentirà mai… Ma forse Dominique è tornata ai divanetti e ci sono più possibilità che risponda! Provo a chiamare lei, ma è staccato.

Mentre riprovo con Luca, la porta si apre, è Simone.

-Ehi, sono tornati anche gli altri?- gli chiedo posando il cellulare.

-Gli altri? Io sono rimasto qui, non vado dove non sono voluto.-

-Ascoltami, se non tornano subito non riusciranno ad entrare fino a domattina!-

Simone alza le spalle. –Fatti loro, avrebbero potuto leggere le regole, prima di uscire a divertirsi.-

Lo guardo irritato. –Andiamo, non hai il numero di qualcuno di loro? Francesca? Clarissa? Alessandro?-

-Ma chi li conosce?! Pensa a dormire se non vuoi arrivare distrutto a lezione domani.-

Sbuffo e provo a richiamare sia Luca che Dominique. E’ inutile, non rispondono. Mando loro un messaggio, anche se so che non servirà a nulla, il custode avrà già chiuso tutto.

Cosa c’è di meglio che una bella punizione per quasi tutti i ragazzi del primo anno per inaugurare l’inizio delle lezioni?

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 




Note d’autore:

 

Ecco, come promesso, il primo vero capitolo!

E’ più un’introduzione sui personaggi, che un vero e proprio capitolo, anche se molti di loro subiranno forti cambiamenti durante il corso della storia.

Vi do un consiglio, che, potendo, darei anche a Matt: non giudicate subito, aspettate il vero inizio dell’’anno scoltastico’ e poi potrete farvi un’idea di come sono i personaggi.

Be’, detto questo, passo nuovamente ai ringraziamenti:

Grazie a chi ha recensito la storia, grazie a chi l’ha messa tra le ricordate o tra le seguite e grazie anche a chi l’ha solo letta. Grazie.

A mercoledì!(:

Un bacio.

Clì.

  
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