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Autore: Cable    02/06/2012    2 recensioni
“Non avere paura, Kate. Mi chiamo Charles Xavier, e sono un mutante come te.”
E se... Gli X-Men originali fossero stati sei?
Genere: Azione, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Hank McCoy/Bestia, Jean Grey, Nuovo personaggio, Scott Summers/Ciclope
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Non avere paura, Kate. Mi chiamo Charles Xavier, e sono un mutante come te.”
Fu con queste parole che Kate Sloth vede per la prima volta il suo mentore.

Kate aveva quattordici anni, lunghi capelli castani mossi e due occhi marrone chiaro. I suoi amici la consideravano bella e simpatica, i professori ne apprezzavano intelligenza ed educazione, e i genitori erano orgogliosi di lei. Nessuno si sarebbe mai aspettato che quella brava ragazza potesse essere una mutante. E infatti, Kate non lo confessò a nessuno.

Nascose il suo enorme potere al resto del mondo. Un potere molto in contrasto con la sua personalità : poteva cancellare le cose, polverizzarle completamente.

La notte, di nascosto, andava nel parco e dava sfogo al suo bisogno di distruzione. Il suo potere le dava assuefazione, sentiva il bisogno costante di distruggere. Una parte della sua mente cedette alla tentazione, e lottò per emergere, ma lei fu forte, e mantenne il controllo.

Un giorno come gli altri, Kate stava guardando la televisione insieme alla madre. Di colpo una fitta alla fronte le aveva fatto prendere la testa fra le mani. Aveva cominciato a urlare, e poi, non resistendo più al dolore, aveva fatto scomparire il televisore. Il dolore si era attenuato lentamente, fino a scomparire, lasciando Kate a fare i conti con una madre sbalordita.

Fu così che i genitori scoprirono che la loro figlia era una mutante, e chiesero aiuto a un dottore. Kate fece l’esame del sangue e delle urine, e i medici confermarono la loro teoria. Non si poteva fare nulla per curarla, era scritto nel suo DNA.

Padre e madre guardavano la bambina che avevano cresciuto come si guarda una bestia allo zoo, e Kate trascorreva le giornate seduta sul letto a gambe incrociate, a tentare di arginare le ondate di violenza che la assalivano. Più si opponeva alla necessità, e più la tesa le faceva male. In certi momenti si sentiva così potente da poter cancellare l’intero pianeta, come una dea. Sentiva già migliaia di esseri umani che scomparivano senza rendersene neanche conto, e all’idea sogghignava malignamente. Quasi cedeva a quel bisogno di onnipotenza.

I genitori chiamarono i migliori psichiatri dello stato, che tentarono di tracciare un profilo psicologico di Kate e capire quale fosse il suo problema. Non parlava più, ogni traccia d gioia era svanita dal suo volto: era costantemente in lotta per il controllo della propria mente. Ma questo i dottori non lo capivano. Le rivolgevano domande inutili, le chiesero se centrasse qualcosa la scuola, o la famiglia, ma lei non voltò mai lo sguardo verso di loro.

Faticava a dormire, la notte aveva gli incubi. Era in una gabbia, sospesa nello spazio, e osservava la Terra scomparire, il Sole, il Sistema Solare e la Via Lattea soccombere, l’intero Universo che veniva annientato dalla sua malvagità. Restava solo lei, e la sua doppia personalità, a vagare nel vuoto per sempre, e combattere contro se stessa per il controllo.

I dottori erano diventati decine. Si alternavano esami, visite e colloqui. Kate era disperata, non vedeva possibilità di salvezza. Piangeva, chiusa nella sua solitudine, ma nessuno era li a consolarla. Aveva disperato bisogno di un appiglio, di una mano tesa verso il domani. I giorni erano sprofondati nella monotonia, e in Kate balenò l’idea di farla finita. Iniziò a pensare solo a quello, alla fine delle sue sofferenze, alla pace, alla serenità, e si convinse a farlo.

Fu in quel periodo che Charles Xavier bussò alla porta portando con se la speranza.



Rieccomi con un nuovo delirio! Questa volta ho immaginato che gli X-Men originali fossero sei, quindi compresa Kate Sloth (che significa "accidia" in inglese...). I più attenti avranno notato che assomiglia un po' a Jean... Che dire? È la mia X-Man preferita! XD
Naturalmente la storia non sarà tutta priva di dialoghi, volevo solo rendere meglio il silenzio di Kate e il trascorrere interminabile del tempo. Dal prossimo capitolo, in cui Charles discuterà con i genitori di Kate, i dialoghi saranno inseriti normalmente nella storia.
Questa volta ho progettato di farla durare ben dieci capitoli (so che la cosa fa sorridere chi ha scritto storie di centinaia di capitoli, ma per me è un grande traguardo), e non la abbandonerò a metà strada perché ho già la scaletta pronta, solo da perfezionare. Appena potrò scriverò il nuovo capitolo per intero e lo pubblicherò. Fino ad allora, fatemi sapere cosa ne pensate, se avete delle correzioni da farmi o dei miglioramenti da propormi. :) :) :)
Cable


P.S. il titolo è ispirato a "Namor - The first Mutant".
P.P.S. Non penso che aggiornerò fino alla prossima settimana, sono decisamente schiacciato dai libri per l'esame... Continuate a seguirmi, però! (se qualcuno mi segue... XD)
   
 
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