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Autore: Birbi_alex    02/06/2012    10 recensioni
Con lui doveva andare diversamente, lui era diverso. E in un certo senso ero diversa anche io.
Perché da quando l’avevo conosciuto mi sembrava di impazzire, non mi era mai capitato di avere la pelle d’oca solo perché qualcuno mi sfiorava ma con lui era così. Non ero mai stata quel genere di ragazza che si invaghiva di un ragazzo solo per la sua bellezza, e non lo ero tutt’ora perché in effetti Zayn non era solo quello, era anche simpatico e intelligente, dolce ma serio, misterioso quanto espansivo. Sapeva chiudere i discorsi con le sue frecciatine anche meglio di me, e parlare con lui era quello che aspettavo in tutta la giornata.
Anche dopo essermi svegliata presto, non aver bevuto il mio caffè, aver assistito a lezioni noiosissime, vedere il suo sorriso e i suoi occhi riusciva a cambiarmi la giornata e renderla migliore.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti! Allora.. dovevo aggiornare domani ma riflettendoci dovrò studiare una ventina di pagine di storia per l'interrogazione di lunedì e anche scienze, e non avrò troppo tempo per stare al pc. Quindi eccoci qua!
Ve lo dico sinceramente, questo capitolo è cortissimo e fa schifo ahahah
Seriamente, questo chiuderà una specie di introduzione, dal prossimo capitolo *BELLO* cominceranno i giochi MUAHAHAH
















CAPITOLO 3



Eravamo in piedi davanti alla professoressa Burns, io, Camille, quello che avevo capito chiamarsi Zayn e un ragazzo dai capelli rossi di nome Brandon.
Io ero tra Camille e Zayn, e ascoltavamo le parole della vicepreside.
"Voi quattro avete il terzo piano. Mi raccomando, c’è il laboratorio di scienze, l’aula video e l’aula di arte. Ah, e ricordatevi anche di mostrare le lavagne multimediali" ci disse la donna mentre con lo sguardo basso ero impegnata a fissarmi le scarpe pur di non incontrare di nuovo quegli occhi meravigliosi e arrossire visivamente.
"Va bene prof" mormorò la mia amica sorridendo.
"Quindi quando i ragazzi del secondo piano hanno finito ce li mandano da noi e gli facciamo fare il giro del terzo piano?" chiese il rosso in conferma assottigliando gli occhi azzurrini.
"Esatto" rispose la professoressa in un cenno di capo.
"Ma se avrebbero qualche domanda noi rispondiamo, no?" domandò ancora quello e io rabbrividii all'istante.
"Avessero" dissi secca correggendolo senza perdere tempo.
Un’altra cosa che odiavo era chi sbagliava i verbi, era una cosa che mi dava un fastidio enorme.
Camille e il moro si lasciarono scappare una risata, lui mostrò di nuovo il suo sorriso stupendo.
Brandon mi guardò confuso non capendo.
"Si dice avessero.. non avrebbero" ribadii di nuovo scatenando le risate sommesse di Zayn.
Mi lanciò uno sguardo divertito e mi sentii avvampare mentre incrociò le braccia al petto.
"Sì, scusate" ammise il ragazzo imbarazzato accorgendosi dell'evidente errore.
Mi sentii soddisfatta, sia per aver corretto quello sgrammaticato sia per aver fatto ridere il ragazzo accanto a me.
"Comunque sì, se vi fanno domande voi rispondete senza problemi" spiegò la professoressa infine.
"Perfetto" mormorai io a quel punto.
"Adesso potete anche andare, ragazzi" disse la donna facendomi sbuffare. Di già?!
"Domani vi farò chiamere quando arriveranno le classi, state tranquilli" ribadì ancora lei.
"Va bene, arrivederci" la salutò cordialemnte Camille uscendo dalla stanza seguita da me, Zayn e Brandon.
Era più alto di me di cinque centimetri circa, ma con quel ciuffo moro sembravano molti di più.
Si mise le mani in tasca affiancandomi mentre io cercai di afferrare la mia amica allungando la mano nella sua direzione.
"Allora nei prossimi giorni salteremo molte ore, ho capito bene?" me ne uscii euforica io sorridendo, parlando con Camille ma sperando che anche il ragazzo accanto a noi mi stesse ascoltando.
"Certo! Per un mese addirittura! E tu che non volevi venire.." commentò lei spostando lo sguardo da me a Zayn con enfasi, lasciando intendere altro.
"Sì, resta il fatto che il prof è un infame! Mi ha costretto a venire! – mi lagnai io sentendo poi il risolino del moro al mio fianco.
"Non dirmi che anche tu sei stata obbligata a venire?" mi chiese Zayn divertito e forse anche un po' colpito, e risentendo la sua voce mi si mozzò il respiro un secondo.
"Esattamente, il mio prof mi ha addirittura ricattata! Ha detto che se fossi venuta qui lui mi avrebbe alzato il voto in pagella – spiegai e lo vidi ridere più apertamente, aprendosi in un ghigno luminoso.
"Io invece sono stato mandato qui senza troppe spiegazioni, la prof ha detto che per non fare niente tanto valeva andare a fare gli Open Day piuttosto che stare in classe a scaldare la sedia" spiegò e sorrisi d’istinto. Ma dove si era nascosto per tutto quel tempo?
"Sai, voi potreste essere fratelli! A lei è successa la stessa cosa!" se ne uscì la mia amica con ilarità, anche solo sentire il 'voi' con il quale ci chiamò mi rallegrò.
Eh, no! Tutto ma fratelli no!
"Non mi dire.." commentò lui colpito alzando le sopracciglia scure e osservandomi di sottecchi.
"Già! Chi lo sa, magari di letteratura avrò quattro invece di tre in pagella, che bello!" finsi di esultare facendo ridere tutti.
Compreso lui.
"Sai, mi batti quasi!" si congratulò il moro con sarcamo e stupore.
"Non pensarci neanche lontanamente! Non ti conosco ma ti assicuro che sono molto peggio di te!" gli dissi sicura vedendolo sorridere ancora mentre sbarrò gli occhi confuso.
"Come fai a dirlo?" mi chiese sicuro cominciando a scendere le scale con noi, mentre il rosso si era diretto al piano di sopra.
"Vediamo.. quasi tutti i giorni entro alla seconda ora, ho litigato con quasi tutti i prof, la bidella praticamente mi odia, la preside ormai mi ha visto così tante volte nel suo ufficio che mi chiama per nome, poi vediamo.. ho rotto con una scarpa una piastrella nel soffitto della palestra, con una pallonata anche un vetro.. può bastare?" spiegai orgogliosa mentre lui ormai si era piegato in due dalle risate.
"Ok, ma tu sei mai stata espulsa da una scuola per aver fatto a botte, hai mai schiacciato l’allarme antincendio per sbaglio, eh?" chiese lui ma lo fermai subito, colta da un'illuminazione.
"In verità l’allarme si, ma alle medie!" dissi prontamente con divertimento.
"Beh, magari però nelle altre materie hai tutti voti alti.." azzardò lui ma quella volta a ridere fui io.
"Sul serio, mi stai prendendo in giro? Mi salvo solo in inglese, tecnica e ginnastica" spiegai tra le risate.
"Musica no?" mi domandò curioso guardandomi negli occhi e quasi arrossii.
"Ehm.. potrei aver casualmente rotto un pianoforte" mormorai imbarazzata trattenendo un sorriso sbarazzino e colpevole.
"Non ci credo!" mi incitò alla fine della scalinata.
"Stavo esultando per essere riuscita a suonare una melodia e quando ho alzato le braccia per sbaglio mi sono portata dietro metà dei tasti che si sono staccati saltando in aria – raccontai tra le sue risate.
Una delle migliori risate che avessi mai sentito; piena, fresca e cristallina.
"Ok mi hai convinta! Domani voglio altre storie, eh!" si raccomandò arrivando alla porta della sua classe.
"Va bene, però non ti assicuro che sarò di buon umore come oggi!" gli risposi con prontezza 
sorridendo.
"Cioè?" chiese non capendo.
"In realtà ho un caratteraccio, ma oggi per tua fortuna mi sono svegliata col piede giusto" gli dissi e lo vidi accennare un sorriso divertito.
"No, sul serio.. spero per te che non la incontrerai quando avrà i cinque minuti" lo avvertì Camille piegandolo in una smorfia ilare.
"Magari fossero cinque, di solito sono 25 ore su 24!" scherzai io, in parte però avvisandolo dei miei repentini combi d’umore.
"Allora domani porto il lancia fiamme?" scherzò lui meritandosi una mia occhiataccia.
"Tieni pronte le granate per domani!" lo avvisò ancora Camille beccandosi una lieve spinta da me, mentre il moro si chiuse la porta alle spalle.
Oh.
"E brava Scarlett!" si complimentò lei dandomi una gomitata maliziosa appena fummo sole nel corridoio silenzioso.
"Mamma mia.. scommetto che domani scapperà come tutti gli altri.." dissi infine con sicurezza.
"Ma che dici? Senti, hai un carattere meraviglioso e se quel cretino non se ne accorge lo prenderò a pedate!" commentò la mia amica facendomi sbarrare gli occhi.
"Stai diventando rude! Stare in mia compagnia non ti fa bene!" la presi in giro per poi scoppiare a ridere seguita da lei, mentre lente camminavamo verso la nostra classe infondo al corridoio.
"Già, pensa un po’ che stando in tua compagnia ho anche dato un’occhiatina al sedere di Zayn! – disse lei stuzzicandomi ma fui invasa da una strana sensazione, e mi scagliai addosso alla mia amica.
"Non hai mai guardato nessuno e adesso ti devi svegliare?!" chiesi infastidita mentre lei già era impegnata a ridere.
"Scherzavo! Ma tu sei gelosa.." constatò la ragazza e arrossii di rimando.
"E di cosa sentiamo?" chiesi facendo finta di niente.
"Di Zayn ovviamente!" esclamò lei con un tono che non avrebbe ammesso repliche.
"Ma se neanche lo conosco!" negai l’evidenza mentre lei ormai mi aveva già scoperto.
"Però ti piace!" rispose Camille vispa riservandomi un'occhiata furba.
"Che c’entra?! E poi come ho già detto.. domani mattina quando scoprirà quanto posso essere stronza non mi calcolerà di striscio, problema risolto, no?" dissi, forse più a me stessa che alla mia amica.
"Hai finito con questa storia?!" sbottò lei esasperata.
Io feci spallucce e lei si colorì "Ma poi scusa, basta che fai la brava e non scapperà" disse lei semplicemente.
"La fai facile, tu! Primo: non riuscirei a stare per più di cinque minuti senza lanciare frecciatine, secondo: non posso stare con qualcuno che non sia in grado di rispondere alle mie provocazioni, e terzo: è troppo divertente. Io non ci posso far nulla, sono così.. o mi ami o mi odi!" spiegai infine sorridente.
A fanculo i ragazzi, a fanculo l’amore, a fanculo tutti! Prima o poi sarebbe arrivato il ragazzo capace di mettermi i piedi in testa senza farmi incazzare, e io l’avrei fatto entrare nella mia vita senza problemi. Ma fino ad allora vivevo la vita col mio motto: O MI AMI O MI ODI!
"E io ti amo migliore amica!" esclamò lei abbracciandomi di slancio.
Solo lei sapeva capirmi veramente, sapeva quando soffrivo, quando rimanevo male anche solo per le piccole cose, quando ero felice e non lo volevo dire.. lei era tutto ciò che la mia mente non voleva dire.
"Ti voglio bene anche io" mormorai stringendola a me, stringendo l’unica cosa che davvero mi rendeva felice nella vita.
"E non mentirmi, perché so che ti piace quel ragazzo. E se non capirà chi sei veramente vorrà dire che non ti merita, che non sa apprezzare le cose belle" mi disse Camille sciogliendo l’abbraccio mentre entravamo in classe.
Le annuii leggermente affrettandomi a mettermi seduta.
Era ormai  metà della terza ora e quando mi sistemai sulla sedia come sempre il prof di arte mi guardò male.
"Ehi, che vi hanno detto?" chiese curioso Nick allungandosi fino al mio orecchio.
"Praticamente per un mese verranno delle classi delle medie e noi dovremmo far fare loro il giro della scuola" spiegai velocemente prendendo il mio quaderno degli appunti e cominciando a disegnare distrattamente.
"Ma durante le ore?" chiese Richard, impietrito.
"Stacci Rick, salteremo delle ore!" dissi vantandomi e ridendo, sebbene avessi anch'io molti dubbi.
"Ma non è giusto!" si lamentò anche il biondo lasciandosi andare sulla sedia sbuffando.
"E pensate un po’, salterò ore e ore di lezione e mi alzeranno anche il voto di letteratura! Ma chi sono io?!" osservai con sarcasmo, alzando le mani al cielo soddisfatta.
"Una grande infame" rispose subito Richard beccandosi un calcio sotto il tavolo.
"Non osare insultarmi Richard!" dissi puntandogli la matita che avevo in mano contro, neanche fosse una spada.
"Già, potrebbe rigirarti come un calzino" commentò Nick sarcastico beccandosi anche lui un calcione sulle gambe.
"Voi maschi siete sempre così stronzi?!" li rimproverai mentre la vipera che era in me cominciò a uscire piano piano.
"No, dipende con chi ce l’abbiamo" rispose il biondo e proprio non resistetti a buttargli per terra il portapenne aperto con tanto di libro.
"No, dipende dalla donna che vi apre di più le gambe!" lo corressi e Richard che era rimasto seduto a godersi la scena scoppiò in una risata fragorosa.
"Che dici Scarlett?!" esclamò lui stupito.
"Ma è vero! Potete promettere tutto quello che volete, ma appena vedete una ragazza che vi piace di più non ci mettete tanto a rimangiarvi tutto! Stronzi!" mi sfogai con loro ripensando a qualche mia vecchia storiella.
"Beh, devi aver avuto dei ragazzi cafoni e maleducati allora" constatò il mio amico cogliendo la mia rabbia.
"Siete tutti uguali, chi più  chi meno ma siete tutti stronzi" ribadii un'altra volta senza pensarci due volte.
"Come vuoi tu.." si arrese subito lui capendo che non aveva speranze di farmi cambiare idea.
"Ma noi ti vogliamo bene!" se ne uscì il biondo dopo aver raccolto tutto dal pavimento.
"Lecchini" commentai ridendo riservando a entrambi un'occhiata veloce.
"Uffa, perché le donne sono così difficili?!" rispose Nick alzando le braccia al cielo.
"Io non sono una donna qualunque!" mi vantai mordendo la matita che avevo in mano.
"Meno male! Se tutte le ragazze fossero come te la specie non andrebbe avanti!" scherzò Richard.
"Ha parlato.. e sentiamo, tu invece la specie la porti tanto avanti, eh! Così avanti che le ragazze neanche ti guardano, passano direttamente alla pensione!" lo sfottei ridendo a mia volta.
"Ma come sei simpatica!" rispose il mio amico facendomi il verso.
"Come te!" commentai tornando con lo sguardo sul foglio dove stavo disegnando.
"Che stai facendo?" chiese anche Nick affacciandosi al suo banco vedendomi pensierosa.
Mi trovai a disegnare due occhi scuri e un sorriso mozzafiato, dannazione!
Presi immediatamente il foglio e lo accartocciai prima che gli altri potessero vederlo.
"Eddai Scarlett! Volevo dargli un’occhiata!" sbuffò il biondo mentre lanciai il disegno ormai appallottolato nel cestino facendo centro con fortuna.
"Fatti un pacco di affaracci tuoi, Nick!" gli ringhiai contro infastidita.
Lui notò il mio tono e rimase in silenzio lanciando sguardi curiosi alla mia amica che però non gli disse niente del moro.



Quelle tre ore erano passate lente, lente perché non avevo scambiato parola con i miei amici, se non con Camille che aveva promesso di non far parola a nessuno di Zayn.
Era appena suonata la campanella e mi stavo infilando il mio felpone blu quando mi trovai stritolata tra due braccia amiche.
"Non ti sarai mica arrabbiata, vero?" alzai lo sguardo e incrociai quello di Nick davvero troppo vicino.
"Non è per quello che hai detto, sono io che sono tutta incasinata!" spiegai subito io in un sospiro ricambiando l’abbraccio.
"Questo l’avevo capito. Ma dimmi, che succede?" chiese facendomi ridere mentre respirai il suo profumo.
"Niente, te l’ho detto. È che i miei cambiamenti d’umore a volte stupiscono anche me" mormorai, ma sapevo che era altro. Quegli occhi scuri erano riusciti a incidermi qualcosa dentro, quel sorriso mi aveva fatto venir voglia di ricominciare tutto da capo, di cambiare pur di vederlo ancora sorridere.
Ma mi ero fregata da sola, come tutte le volte. Ero saltata a conclusioni affrettate senza neanche conoscerlo, e il giorno dopo sarebbe scappato come tutti gli altri, lasciandomi lì con le mie speranze.
Perché dovevo prendermi queste stupide cotte? Perché mi dovevo complicare la vita? Sarei stata schiava del suo sguardo per il resto della scuola, anche quando mi avrebbe detto di no, e sapevo che lo avrebbe fatto, io avrei continuato a guardarlo da lontano. Avrei continuato a fissarlo di nascosto e mi sarei emozionata quando, per sbaglio, avrebbe incrociato i miei occhi.
Finiva sempre così.. tutte le dannate volte!
"Farò finta di crederci per questa volta, ma tu promettimi che tornerai a sfotterci allegramente, non ce la faccio a non insultarti per più di cinque minuti" mi sussurrò all’orecchio il mio amico e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Non ci credo, domani nevicherà! Mi ha dato un bacio sulla guancia!" esclamò poi al suo amico che mi abbracciò da dietro.
"Stronzo" mormorai alla sua battutina.
"Così ti vogliamo!" esclamò Richard dietro di me.
Scoppiai in una risata e li implorai di sciogliere l’abbraccio perché mi stavano stritolando.
Subito i due mi lasciarono respirare e potei prendere lo zaino e infilarmelo.
"Vi voglio quasi bene oggi, state facendo progressi" dissi a entrambi uscendo in corridoio.
"Cos’è tutta questa dolcezza? Nick, senti anche tu queste parole?" mi sfotté Richard.
"Farete meglio a ricordarvele, perché domani recupererò tutte le frecciatine che non vi ho fatto oggi!" li avvisai e loro scoppiarono entrambi a ridere.
"Non vediamo l’ora" commentò Rick mentre io alzai lo sguardo da loro per guardare il corridoio avanti a me, e lo vidi.
Era in piedi e chiacchierava con un suo amico probabilmente, rideva di tanto in tanto mostrando quel sorriso che tanto mi piaceva, e insieme camminavano verso l’uscita.
Camille mi si affiancò stritolandomi un braccio "Non guardarlo così che lo consumi, recupererai domani!" mi ricordò lei facendomi ridere.
"Sì, ma sono certa che domani tornerò ad essere come sempre!" risposi sbuffando.
"E se non ti vorrà vuol dire che è cretino, no?! Sei una ragazza fantastica, c’è bisogno che te lo ricordi?" se ne uscì facendomi sorridere.
"I tuoi complimenti sono i più belli, sai?" la ringraziai sorridente.
"Ah, a proposito.. venerdì sera usciamo!" propose lei e mi si illuminarono gli occhi.
"E dove si va?" chiesi curiosa.
"Allora.. prima ti dico che i miei saranno fuori tutto il fine settimana per lavoro quindi che ne dici di passare il weekend da me?" propose lei, sapendo già la risposta.
"Ma certo!" risposi saltellando al sol pensiero.
"Quindi venerdì pomeriggio vieni a casa mia e la sera andiamo a ballare!" propose lei felice.
"Sei sicura?" chiesi incerta, da quand’era che le piaceva andare in discoteca?
"Lo faccio per te. Ti conosco e venerdì sarai giù di morale.. e quale modo è migliore di una serata all'insegna del divertimento per farti dimenticare i tuoi problemi?" esclamò lei con sicurezza e le sorrisi grata.
"Ehi, non sono così depressa!" esclamai ridendo.
"Anche se non fosse, ci andiamo lo stesso a ballare, non hai scelta!" mi avvertì mentre uscimmo dalla scuola e il fioco sole autunnale ci colpì subito.
"Per me è perfetto, devo chiedere ai miei per il weekend a casa tua ma non penso ci siano problemi!" le dissi io sorridente.
"Non vedo l’ora!" esclamò la ragazza felice e capii che nessun’altro avrebbe potuto prendere il suo posto.
Lei era la mia migliore amica, punto.
 












Bene bene.. mmm... si, fa schifo.
Sinceramente, sono felice di essere arrivata qui perchè adesso comincia veramente il bello *-*
Dunque, in questo capitolo Zayn e Scarlett hanno chiacchierato un po' raccontandosi le loro avventure in modo generale.. quindi sono due pazzi! ahahah però vanno d'amore e d'accordo, no? PREPARATEVI AL PEGGIO!
No dai, è sempre una storia d'amore la mia! Solo che.. sapete com'è Scarlett, nei prossimi capitoli darà del filo da torcere al nostro Malik, ma lui non è fesso!
Ok, oltre a questo hanno parlato un po' lei e Camille, e anche Richard e Nick.
Ma per il resto è un po' schifido questo capitolo in effetti.. 
Mentre vi parlo mi sono appena riletto il prossimo capitolo e da quello si capirà ancora di più la trama della storia, perchè ci sarà una svolta.
Ovviamente in questa storia come ho già detto ci sono anche gli altri membri dei One Direction ma arriveranno tra qualche capitolo *non vedo l'ora* abbiate fede!
Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e commentano, perchè davvero mi date un motivo per andare avanti a scrivere.
Penso che aggiornerò Giovedì o Venerdì.. non so. Comunque davvero non vedo l'ora che leggiate i prossimi capitoli, quelli si che sono belli, nulla in confronto a questi! ahahha ma dettagli.
Grazie ancora per aver letto, se vuoi lascia una recensione *-*
Per chi ha twitter io sono @birbi_alex ;)
   
 
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