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Autore: _HeyGuys_    02/06/2012    0 recensioni
Sembrerà la classica storia della classica ragazza che va ad abitare a Londra, dove conoscerà i suoi idoli. Ma non sarà tutto rosa e fiori. Come vivrà la sua 'nuova' vita? Semplicemente tra sogno e realtà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tra sogno e realtà.'
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Ragazza: “Come posso farmi perdonare?”
Infondo era davvero gentile.
Io: “Dicendomi dove hai preso quella maglietta”
Era una semplice maglietta bianca con la scritta ‘I <3 1D’, è stato amore a prima vista. Ero appena arrivata a Londra e non avevo girato ancora i negozi.
Ragazza: “Aww ti piace? E’ nuova, la indosso quando devo uscire con loro perché li da fastidio”
Io: “Uscire con loro?”
Ragazza: “Si, sono una loro amica da quando stavano a XFactor. Ti piacciono eh?”
Io: “Si molto”
Non capivo più niente. Lei era un’amica dei miei idoli? Wow dovevo riuscire a chiederle se me li presentava.
Ma che stavo dicendo? Non potevo credere a una ragazza qualunque, poteva anche essere tutta una finzione.
Ragazza: “Senti domani c’è il concerto se ci sei te li presento. Comunque ora vado è stato un piacere”
Se ne andò, io alzai la mano come cenno di saluto. Ero senza parole.
Tornò Mirko che avevo mandato in missione a prendermi un altro gelato.
Mirko: “Chi era quella?”
Io: “Te la presenterò domani” e gli feci l’occhiolino.
Avevo detto così anche se sapevo che non sarei potuta andare al concerto. Non avevo i biglietti e poi i miei genitori non ci avrebbero mandato, anche perché in quella città abitavamo solo da un giorno.
Avevo già provato a chiederlo ma la loro risposta era sempre ‘Certo che no. Sai a che età sono andato al primo concerto da solo? A 23 anni, e non capisco perché tu ci dovresti andare ora’.
Si, si soliti genitori. Riescono a trovare per tutto una scusa.
Lui mi guardò in un modo strano, non capiva, ma io non gli diedi nessuna spiegazione.
Tornammo a casa, non avevamo voglia di prenderci un panino.
Provammo a cucinare un piatto di pasta ma niente da fare, riuscimmo a bruciare pure quella.
Così mangiammo un panino come, in teoria, avremmo dovuto fare sin dall’inizio.
Ci addormentammo prestissimo perché eravamo ancora stanchi per il viaggio.
Durante la notte mi svegliai perché la pancia mi stava brontolando, avevo fame. Andai in cucina e accesi la luce, da fuori la finestra vidi la macchina di mio padre. Erano rientrati.
Aprii la credenza ma non mi attirava niente, vidi che sul tavolo c’era un pezzo di torta al cioccolato e lo presi.
Spensi la luce e mi diressi verso camera mia. Mentre passai davanti al mobile prima di salire le scale caddero due foglietti, o almeno così sembrava.
 
CONTINUA<3<3.
 
  
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