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Autore: Emily Kingston    02/06/2012    3 recensioni
Cosa succederebbe se Ron avesse un incidente e perdesse la memoria? E se non ricordasse tutto ciò che è accaduto dopo i suoi undici anni? Riusciranno Harry ed Hermione a fargli di nuovo ricordare di loro?
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“Purtroppo vostro figlio ha riportato una lieve forma di amnesia, probabilmente causata dall’incidente.”
“A-amnesia?” Molly si portò una mano alle labbra.
“Non ricorda niente di ciò che è successo dopo i suoi undici anni.”
Alle spalle dei coniugi Weasley, i ragazzi sussultarono, guardando automaticamente verso Ron.
I due ragazzi sconosciuti lo fissavano con aria spaventata.
“Ehi, io sono Ron, ci conosciamo per caso?”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ron si sistemò il colletto della camicia, guardandosi allo specchio con aria frustrata.
Il piccolo anello risaltava sul suo collo, brillando quando la luce ci rifletteva sopra.
“Stai ancora così?!”
Ron sobbalzò, voltandosi verso la porta. Ginny, vestita di tutto punto, lo osservava con le sopracciglia inarcate.
Il ragazzo abbassò lo sguardo sulla camicia ancora non del tutto abbottonata e sui boxer celesti.
Ginny sbuffò, entrando nella stanza. Afferrò un paio di jeans e li lanciò il fratello, incitandolo ad indossarli.
Ron, sospirando, infilò i pantaloni e finì di abbottonare la camicia, lasciando aperti i primi bottoni e arrotolando le maniche fino ai gomiti.
Ginny, intanto, si era accomodata sul letto ed osservava i movimenti del fratello.
“Sei nervoso?”
Ron si voltò verso di lei, scompigliandosi i capelli.
“Me la sto facendo sotto.”
Ginny ridacchiò, lisciandosi la gonna dell’elegante abito verde chiaro. Battendo una mano sul materasso lo invitò a sedersi al suo fianco.
Quando Ron si sistemò accanto a lei, Ginny gli accarezzò i capelli, cullandolo un po’ con le proprie carezze. Il ragazzo socchiuse gli occhi, tornando con la mente a quando erano bambini e Ginny, nel cuore della notte, abbandonava il proprio letto e s’intrufolava nel suo, stringendo forte le manine attorno alla maglietta del suo pigiama. E lui apriva gli occhi nel buio e si ritrovava la sua testolina rossa premuta contro il petto, e allora iniziava ad accarezzarle i capelli finché non si addormentava.
Rimasero in silenzio, immobili in quella posizione, per diversi minuti, finché la voce di Harry non li richiamò dal salotto, dicendo loro che stavano facendo tardi.
Ginny si alzò dal letto, sfilando le mani dai capelli di Ron e si avviò verso il corridoio.
“Ginny?”
La ragazza si voltò verso il fratello, ancora seduto sul letto.
“Ti voglio bene.”
Ginny sorrise e sparì.
 
Il ristorante in cui Hermione aveva insistito per andare, si trovava in una zona di Diagon Alley in cui Ron era stato poche volte. Un tempo era la periferia della Londra magica, ma dopo la fine della guerra vi erano sorti molti pub, locali e ristoranti.
L’insegna del Blue Ocean brillava sul muro di un edificio elegante, illuminando la parete con la sua luce bluastra.
“Ehi, ragazzi!” la voce di Hermione si fece largo tra la confusione ed i tre individuarono la ragazza che si sbracciava proprio davanti all’entrata del ristorante.
Facendosi strada tra la massa di persone che affollava quella zona di Diagon Alley, riuscirono a raggiungerla. Insieme a lei, vestito in un elegante completo grigio, c’era un ragazzo piuttosto alto, con i capelli castani e gli occhi azzurrissimi. Immediatamente, quando i ragazzi arrivarono, gli sorrise, mostrando una dentatura bianca e perfetta.
“Mi sono permessa di invitare anche Chris,” disse Hermione, arrossendo lievemente. “Chris, ti ricordi di Harry e Ginny?” il ragazzo si voltò verso i due che, occhieggiando di sbieco verso Ron, gli rivolsero un sorriso.
“Piacere di rivedervi,” disse Christopher, allungando la mano e stringendo quella degli amici di Hermione.
“E lui è Ron,” disse infine la ragazza, indicando il ragazzo coi capelli rossi. “Un vecchio compagno di scuola. È il fratello di Ginny.”
Christoper sorrise anche a lui e gli porse la mano. “Piacere di conoscerti Ron. Io sono Christopher.”
Ron grugnì, stringendogli la mano. “Piacere mio.”
Il Blue Ocean era un bar-ristorante con un grande bancone che occupava un angolo della sala ed un sacco di tavoli che occupavano lo spazio rimanente. La musica riempiva tutto il locale, accompagnando piacevolmente la cena dei clienti.
I cinque ragazzi, scortati da un cameriere, si accomodarono ad uno dei tavoli. Ron grugnì, quando si rese conto che gli sarebbe toccato l’unico posto a capotavola.
Iniziarono a chiacchierare del più e del meno e, tra una portata e l’altra, la serata si consumò nella tranquillità più assoluta.
“Pensa, che quando eravamo ad Hogwarts, siamo anche riusciti a farle infrangere un sacco di regole!” disse Harry, sorseggiando l’idromele nel suo bicchiere.
Christopher guardò Hermione, stupito.
“Lei? Infrangere le regole?” ribatté, guardando Hermione con divertimento.
Hermione sbuffò, spostando lo sguardo su Ginny in cerca di aiuto.
 
Ron guardò Harry con un sorrisetto vittorioso stampato sulle labbra.
“Allora, vuoi la rivincita?” ridacchiò, risistemando gli scacchi.
Harry sospirò. “No grazie, ho perso abbastanza per oggi.”
Hermione li raggiunse pochi minuti dopo, seguita dal proprio baule.
“Tu non dovresti essere a preparare la tua roba?” disse, guardando Ron con le sopracciglia inarcate.
“Cambio di programma, i miei passano il Natale da mio fratello Charlie, in Romania. Resto ad Hogwarts.”
“Oh,” esalò la ragazzina. “Be’, almeno potrai aiutare Harry a cercare in biblioteca.”
I due ragazzini la guardarono con gli occhi sgranati.
“Ma abbiamo già cercato centinaia di volte!” gemette Ron.
Gli occhi di Hermione brillarono. “Non nel Reparto Proibito. Buon Natale ragazzi!” e detto questo, dette loro le spalle e se ne andò via.
Ron ed Harry guardarono increduli la sua schiena mentre s’allontanava.
“Abbiamo avuto una pessima influenza su di lei.”
 
Ron, Harry, Neville, Luna e Ginny stavano seguendo Hermione lungo il ponte sospeso, guardandola con aria confusa.
“È piuttosto eccitante, no? Infrangere le regole,” disse, voltandosi verso di loro e sorridendo.
Ron la guardò,, inarcando le sopracciglia.
“Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Hermione Granger?”
Hermione sorrise.
 
Ron sbatté le palpebre, spostando lo sguardo su Hermione che adesso stava ridendo per una cosa che aveva detto Christopher.
“Ehm, io vado a prendere qualcosa al bar,” disse e si allontanò dal tavolo, sotto lo sguardo rammaricato di sua sorella e del suo migliore amico.
Si appoggiò al bancone con i gomiti, sospirando, e guardò di sbieco la ragazza che serviva da bere.
“Posso fare qualcosa per te?” domandò lei, andando verso di lui.
Era una ragazza piuttosto carina, con un caschetto di capelli neri e mossi, un paio di brillanti occhi blu e le gote rosee, probabilmente arrossate dal caldo che c’era nel locale.
“Un bicchiere di Whisky Incendiario, grazie.”
La ragazza gli sorrise, versando la bevanda ambrata in un bicchiere ed appoggiandoglielo sotto al naso.
“È davvero così brutto quello che ti è successo?”
Ron scrollò le spalle, buttando giù un sorso di whisky che gli fece bruciare la gola.
Fece per rispondere, ma una voce alle sue spalle lo zittì.
“Una burrobirra.”
La ragazza al di là del bancone si affaccendò tra bottiglie e bicchieri e porse la bevanda ad Hermione che, intanto, si era seduta su uno degli alti sgabelli accanto a Ron.
“Perché non siamo più amici, Hermione?”
Hermione buttò giù un sorso di burrobirra ed abbassò lo sguardo.
“Ron, io…” sospirò, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Voglio dire, perché non potevamo rimanere amici e basta?”
“Perché io ero innamorata di te,” disse, arrossendo. “Non potevo essere tua amica e basta.”
Ron appoggiò il bicchiere sul piano del bancone e si voltò verso Hermione. La ragazza stava guardando la schiuma della burrobirra che, pian piano perdeva volume. Le afferrò un polso e la fece voltare verso di lui.
“E ora?” domandò. “Ora possiamo essere amici?”
Hermione si mordicchiò un labbro, osservando la grande mano di Ron avvolta attorno al suo polso.
“Hermione, per favore.”
La voce di Ron le penetrò fin sotto la pelle, facendola rabbrividire. Lo guardò negli occhi e, come accadeva quando erano solo dei ragazzini, si perse per un attimo, ritrovandosi ad annuire.
“Sì, adesso possiamo essere amici.”
Ron sorrise e la guardò mentre tornava verso il tavolo dagli altri.
 
I corridoi di Hogwarts erano deserti, riempiti solo del rumore dei passi di tre giovani studenti di Grifondoro.
“Sei stata davvero gentile a difenderci con la McGranitt, grazie,” disse Harry, guardando verso Hermione.
“Non dimentichiamoci che siamo stati noia salvarla, ce lo doveva,” ribatté Ron ed Harry lo guardò male, mentre il volto di Hermione si oscurava.
“Non dimentichiamoci che non avremmo dovuto salvarla se tu non l’avessi insultata,” ribatté Harry.
Ron allora sorrise, girandosi verso Hermione.
“E uno che amico è sennò!” *


*Questo flashback s'ispira ad una delle scene tagliate da Harry Potter e la Pietra Filosofale e si colloca immediatamente dopo lo scontro con il Troll nel bagno delle ragazze. 
   
 
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