Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: jas_    03/06/2012    34 recensioni
«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Okay sono agitato» ammise Zayn.
Alzai gli occhi al cielo ridendo, «avresti dovuto pensarci ieri» lo presi in giro.
Lui si passò una mano tra i capelli, non preoccupandosi per una volta del fatto che avrebbe rovinato la sua acconciatura, «sei tu che hai detto che ero pronto.»
«Ecco, allora qual è il problema?» gli domandai.
«Rassicurami di nuovo» mi disse lui secco, voltandosi di scatto verso di me.
Gli sorrisi addolcita da quell’affermazione – quasi ordine – accarezzandogli una guancia e riprendendo a camminare tra i corridoi affollati della scuola.
«Andrai alla grande, come sempre» gli dissi poi sincera, prima di fermarmi davanti alla porta aperta dell’aula. «Non farti prendere dall’agitazione e concentrati sugli esercizi della verifica ripensando a quelli che abbiamo fatto, vedrai che prenderai un bel voto» continuai.
«Come faccio a non farmi prendere dall’agitazione sapendo che da questo voto ne dipenderà il tuo futuro?»
Alzai gli occhi al cielo, «non essere così melodrammatico» lo presi in giro cercando di alleggerire la situazione, «pensa soltanto alla verifica e a nient’altro, intesi?»
«Clark, Malik, volete entrare o ve la state facendo sotto?»
Fulminai Mrs. Barely con lo sguardo osservandola entrare in classe camminando goffa prima di stringere le mani di Zayn cercando di rassicurarlo ed entrare, andando a posizionarmi al mio banco.
Dovevo ammettere che ero anch’io leggermente agitata, più per Zayn che per me, ma avevo piena fiducia in lui ed ero sicura che sarebbe riuscito a prendere almeno la sufficienza senza troppi problemi. Era un ragazzo intelligente e spigliato, l’unico suo problema era la pigrizia e probabilmente l’odio nei confronti della scuola, ma l’avevo visto impegnarsi in quelle poche settimane che avevamo trascorso insieme ed ero cerca che i suoi sforzi sarebbero stati ripagati. Lui avrebbe passato l’anno senza problemi e io sarei partita per Parigi, le cose sarebbero andate alla grande, mi convinsi mentre voltavo il foglio della verifica e cominciavo a leggere la prima consegna.
Cominciai a scrivere velocemente sul foglio, non ero una tipa vanitosa ma era inutile negare il fatto che per me quegli esercizi fossero una passeggiata. Avevo appena finito la prima facciata quando alzai lo sguardo verso Zayn, troppo concentrato a scrivere per accorgersi che lo stavo guardando. Sorriso leggermente notando con piacere che a quanto pareva, sapeva fare gli esercizi. Mi sarei preoccupata se l’avessi visto guardarsi in giro smarrito alla ricerca di un qualche suggerimento o di un’illuminazione divina, cosa che era successa in tutti i compiti in classe antecedenti a quello.
Ripresi a scrivere sentendomi stranamente più leggera e tranquilla, con la consapevolezza che Zayn stava andando bene.
Passarono venti minuti prima che finissi anche l’altra facciata e che alcuni studenti cominciassero a consegnare. Lanciai l’ennesimo sguardo a Zayn vedendolo con la testa china sul foglio e le labbra storte in una smorfia corrucciata. Rilessi tutto molto lentamente, attendendo che Zayn consegnasse per alzarmi anch’io. Non appena lo vidi porgere la verifica a Mrs. Barely mi alzai anch’io dal banco.
«Allora, credi che riusciremo a passare l’anno, Malik?» gli domandò la professoressa.
«Lascio a lei le conclusioni» disse semplicemente lui prima di uscire dalla classe.
Appoggiai il foglio sulla cattedra seguendolo fuori, preoccupata.
«Com’è andata?» gli chiesi in preda all’ansia, l’umore di Zayn non sembrava essere dei migliori, il che era un brutto segno.
Lui alzò le spalle indifferente, «non ho voglia di parlare, vedremo» borbottò poi tirando fuori una sigaretta dal pacchetto che teneva sempre nella tasca dei pantaloni, «vieni fuori con me?» mi chiese poi.
Annuii, seguendolo nel cortile e sedendomi su una panchina libera.
Zayn si accese la sigaretta in silenzio aspirando una grande quantità di fumo prima di buttarla fuori e mettermi una mano intorno alle spalle attirandomi a sé.
«Sono stato così preso dalla verifica che mi sono dimenticata di chiederti com’è andata a finire con tua mamma ieri sera» disse poi. Sorrisi felice del fatto che si preoccupasse per me, «non mi ha detto niente, tutto merito di Patrick» lo istigai. Vidi l’espressione di Zayn diventare seria mentre mi scrutava in silenzio, segno che il compagno di mia madre non gli andasse giù.
«Dai stavo scherzando» cercai di sdrammatizzare quando lui non accennò a voler parlare, «ma trovo alquanto strano che tu ti preoccupi tanto per un tizio che ha più del doppio dei miei anni e che per di più sta con mia mamma!»
«Non sono geloso» borbottò lui torvo, «è soltanto che non mi piace come persona, non so perché..»
Annuii in silenzio, se davvero gli stava così antipatico non potevo farci niente, infondo non doveva mica sposarselo.
«Cosa fai oggi pomeriggio?» domandò poi, cambiando completamente argomento.
Mi voltai di scatto nella sua direzione, sorpresa da quella domanda.
«Niente, credo..» risposi incerta, «perché?»
«Ti va di uscire?» continuò lui, tranquillo.
Strabuzzai gli occhi sorpresa da quella proposta, sentendo una strana sensazione pervadermi il corpo fino ad arrivare alle mie guance, che sentii diventare improvvisamente calde.
«E’ un appuntamento?» domandai poi, impertinente.
Vidi Zayn sorridere, buttando la sigaretta per terra e calpestandola con un piede. «Invito la ragazza che mi piace ad uscire, tu come lo chiameresti?»
Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Tossii alcune di volte ripetendo nella mia mente le parole che Zayn mi aveva appena detto, la ragazza che mi piace. Non riuscii a trattenere un sorriso a trentadue denti mentre il vero significato di quelle parole pian piano si focalizzava nella mia testa.
«La ragazza che mi piace?» ripetei, con voce stridula.
Zayn annuì divertito, probabilmente dal modo incredulo con cui l’avevo detto ma non potevo farci niente se quella situazione mi sembrava surreale.
«Allora?» mi spronò, ricordandomi che non gli avevo ancora dato una risposta nonostante questa mi sembrasse abbastanza ovvia.
«Va bene» dissi poi in un sospiro, rilassando finalmente le spalle come se mi fossi tolta un fardello.
Lui annuì scendendo con uno scatto agile dal muretto su cui ci eravamo seduti.
«Allora ci vediamo oggi pomeriggio, ora devo andare che ho lezione» mi avvertì, prima di darmi un frettoloso bacio sulla guancia e sparire.
Rimasi per alcuni secondi in quella posizione, sfiorandomi la guancia con una mano e un sorriso da idiota stampato in faccia. Mi era impossibile ordinare ai miei muscoli di fare altro, ero certa che da lì a non molto le guance avrebbero cominciato a farmi male ma non ci diedi peso. In quel momento la mia mente era già proiettata in avanti di alcune ore, quando sarei uscita con Zayn.
 
Inutile cercare di esprimere a parole l’ansia che avevo addosso in quel momento.
Lanciai un’occhiata nervosa – l’ennesima – all’orologio che segnava esattamente la stessa ora di cinque minuti prima, soltanto con cinque minuti in più. Continuavo a chiedermi quale parte della giornata Zayn definisse “pomeriggio”, se ero stata io a fraintendere oppure se fosse davvero il caso di preoccuparsi. Alle cinque avevo deciso di chiamarlo alcune volte – non volevo sembrare oppressiva – fino a far partire la segreteria ma sembrava essere sparito nel nulla.
Probabilmente si era finalmente reso conto a cosa andava in contro cominciando a uscire con me e per non dovermi affrontare aveva deciso di scappare in un posto dimenticato da Dio, oppure gli era davvero successo qualcosa. Erano le sei passate e l’ansia mi stava divorando viva.
Mi alzai di scatto dal divano su cui avevo passato le tre ore precedenti andando in cucina senza un motivo preciso. Dovevo fare qualcosa, avrei fatto qualunque cosa per liberare la mente così presi alla ricerca disperata di un bicchiere d’acqua.
In quell’istante qualcuno suonò al campanello. Mi catapultai a rispondere e quando vidi Zayn sul pianerottolo fui tentata di prenderlo a sberle per essere scomparso così nel nulla ma non appena mi sorrise tutti i miei istinti omicidi si dematerializzarono.
Mi limitai a un “sei uno stronzo!” seguito da una spinta che lo fece arretrare di un passo.
«Cos’ho fatto?» domandò lui sorpreso e confuso.
«Cos’hai fatto? Stamattina mi hai parlato, ti prego spiegami cosa significa per te “oggi pomeriggio” perché stavo impazzendo, pensavo ti fosse successo chissà che cosa» ammisi, trasformando il tono da infuriato a preoccupato verso la fine della frase.
Zayn non disse niente, si limitò ad aprire le braccia e a lasciare che mi rifugiassi in esse stringendomi a sé mentre dondolava leggermente a destra e sinistra.
Sentii il suo mento appoggiarsi sulla mia testa mentre mi accarezzava dolcemente i capelli, «mio papà mi ha tenuto ai lavori forzati e ho perso il cellulare per poterti avvertire, sono mortificato» spiegò.
Annuii leggermente, anche se lui non poteva accorgersene, «avresti dovuto mandarmi un segnale di fumo» osservai poi, seria.
Zayn si allontanò leggermente da me giusto per osservarmi con gli occhi che gli brillavano, «non dirmi che sai interpretarli.»
Lo guardai confusa, «ma secondo te? Stavo scherzando!» dissi con ovvietà. Vidi il suo entusiasmo sparire, «perché tu sei in grado?» domandai poi.
Lui annuì con foga, «sono stato un boy scout per cinque anni, certe cose le impari da principiante.»
«Mi stai prendendo in giro» affermai seria, ma l’espressione convinta di Zayn non cambiò di una virgola, segno che non c’era nessuna bugia nelle sue parole.
«Oddio non ci credo!» esclamai prima di scoppiare in una risata quasi isterica e impossibile da fermare.
«Che c’è di divertente?»
Scossi la testa ancora in preda all’attacco di ridarella, «niente, mi sono solo immaginata un piccolo Zayn Malik vestito da boy scout» dissi.
Zayn alzò le spalle per niente divertito dalla situazione, «allora, andiamo a mangiare?» domandò, «ho lavorato troppo oggi, il mio corpo necessita di zuccheri.»
«Se vuoi puoi fermarti qua a cena, c’è anche Patrick» lo presi in giro, mentre mi chiudevo la porta di casa alle spalle già consapevole della sua risposta.
Zayn finse una risata spropositata, portandosi entrambe le mani sulla pancia e cominciando a gongolare. «Non fa ridere» disse poi, diventando improvvisamente serio.
«Stavo scherzando» borbottai, cominciando ad incamminarmi sul marciapiede.
Zayn mi prese la mano attirandomi a sé, «lo so» mi sussurrò, prima di darmi un veloce bacio sulla bocca.
Rimasi interdetta e sorpresa da quel suo gesto così spontaneo prima di lasciarmi andare a un sorriso.
Lasciai che le sue dita si intrecciassero con le mie e sentii una strana sensazione all’altezza del petto
«Allora, che mangiamo?» domandò poi allegro, cambiando completamente argomento.
Alzai le spalle, in realtà quando stavo con lui l’ultima cosa a cui pensavo era la fame.
«Quello che vuoi» dissi, con un’alzata di spalle.
«Non hai fame?» Il suo tono di voce era leggermente inquieto.
Cosa avrei dovuto dirgli? No, sei tu tutto quello che mi serve?
Trattenni a stento una risata, sorpresa dai pensieri che la mia mente poteva concepire ma Zayn si accorse di ciò.
«Cosa c’è da ridere?» chiese, facendosi contagiare anche lui dall’allegria che c’era nell’aria.
Scossi la testa con veemenza, «niente» dissi poi, secca. Non gli avrei mai confessato quello che mi era passato per la testa neanche sotto tortura.
«No, adesso me lo dici» insistette lui, toccandomi un fianco con la mano.
Sussultai a quel gesto, se c’era una cosa che non sopportavo era il solletico. Ero la persona più sensibile al solletico che esistesse sulla faccia della Terra, bastava che una persona mi sfiorasse per scattare come una molla e allo stesso tempo mi era impossibile stare in silenzio. Sarei stata in grado di gridare anche nel bel mezzo di una cerimonia funebre se qualcuno mi avesse sfiorata.
«Ah già, il solletico» sussurrò Zayn, con una strana luce negli occhi che mi mise i brividi.
Arretrai immediatamente capendo le sue intenzioni e non appena lo vidi avvicinarsi a me con le mani tese in avanti cominciai a correre più che potei.
Purtroppo le mie doti atletiche non erano delle migliori e Zayn mi raggiunse come niente non appena attraversai la strada. Mi cinse per i fianchi costringendomi ad arrestarmi e appoggiò il mento sulla mia spalla.
«Allora, mi vuoi dire cosa c’era di così divertente?» chiese di nuovo, e io dissentii, di nuovo.
Zayn mi toccò il fianco con un dito ed io sussultai, facendo uno strano verso.
«Sicura?» continuò.
«Non vale» borbottai, dimenandomi tra le sue braccia alla disperata ricerca di una via di fuga ma Zayn sembrava non volere cedere.
«Hai ragione» ammise lui, «se soffri così tanto il solletico non è onesto approfittarne» sibilò, così vicino al mio collo che sentivo il suo respiro solleticarmi la pelle.
Chiusi gli occhi nel preciso istante in cui sentii le labbra di Zayn appoggiarsi sulla mia pelle. Cominciò a baciarla dolcemente, facendomi quasi di nuovo il solletico ma quella sensazione mi provocò i brividi e mi lasciai andare a un sospiro.
«Zayn..» sussurrai, facendo appello alla poca lucidità che mi era rimasta, «vorrei farti notare che siamo sul ciglio di una strada, non mi sembra..» mi arrestai quando sentii le sue labbra avvicinarsi alle mie.
«Allora, confessi o no?» chiese di nuovo, fermandosi proprio quando avrebbe dovuto baciarmi.
Scossi la testa, di nuovo, non mi sarei lasciata abbindolare così.
«Sicura?» insistette, sfiorando soltanto le sue labbra con le mie. Mi precinsi verso di lui ma Zayn arretrò bruscamente.
«Aspetto una risposta» continuò.
Alzai gli occhi al cielo esausta della sua insistenza, «non mi ricordo neanche più ormai perché stavo ridendo.»
Zayn si mise a braccia conserte alzando un sopracciglio, era palese che non credesse alle mie parole.
«Okay» sospirai, «quando mi hai chiesto se non avevo fame non so da dove mi è uscita la risposta “tutto quello di cui ho bisogno sei tu” e mi sono messa a ridere dall’assurdità della cosa» ammisi.
Zayn sorrise, «perché, non è vero?»
Strabuzzai gli occhi impreparata da quella risposta, «non lo so» cominciai a borbottare in preda all’ansia, «il fatto è che non sono il tipo di persona che pensa certe cose» cercai di spiegare.
«Tranquilla» mi rassicurò Zayn, avvicinandosi di nuovo a me e stringendomi tra le sue braccia, «comunque è stato carino da parte tua» ammise, dandomi un bacio sulla fronte.
Storsi la bocca, «era patetico, invece.»
«Non è vero. Come reagiresti se ti dicessi io che tutto quello di cui ho bisogno sei te?»
Ci pensai su un attimo, «probabilmente sverrei» ammisi sincera.
 

***

 

Cioè boh, mi vergogno di sto capitolo HAHAHA
Credo che sia la cosa più inutile di tutta la storia e non so da dove mi sia venuto fuori, volevo farvi gustare un po’ di Zamanda prima della fine della fan fiction ma sono una schiappa nello scrivere cose tenere, ecco giustificato il risultato obbrobrioso cwc
Inoltre a peggiorare la situazione c'è il mio ritardo mostruoso - per il quale chiedo umilmente scusa - nel postare ma vi giuro che quest'ultima settimana è stata un'inferno con la scuola. Fortunatamente domani ho l'ultima verifica e poi la prossima volta che aprirò libro sarà a Settembre ma non vi garantisco comunque che scriverò perché io con sto caldo non riesco a stare al computer HAHAHA
No vabbè la storia la finirò comunque, ma entro l'otto no di certo D:
Comunque, intanto voi fatemi sapere lo che ne pensate di questo capitolo anche se avete critiche da fare non sono la tipa che si offende uù
Okay adesso sparisco, siete stupende ♥
Jas

   
 
Leggi le 34 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jas_