Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: jas_    07/06/2012    33 recensioni
«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Buongiorno splendore.»
Mi voltai di scatto, spaventata nel sentire qualcuno parlarmi nell’orecchio. Quella mattina ero nel coma totale, non che gli altri giorni fossi sveglia e arzilla alle otto di mattina ma in quel momento ero messa peggio del solito. Le palpebre mi si chiudevano da sole anche mentre camminavo nei corridoi e non osavo immaginare cos’avrei combinato quando mi sarei seduta in classe, soprattutto nella prima ora di francese, in cui il professore parlava per sessanta minuti con una voce atona che avrebbe messo sonnolenza a chiunque.
Sorrisi mezza rintontita al viso perfetto di Zayn che mi si prostrò davanti, ricambiando il saluto. Ero troppo addormentata per arrossire a causa dello “splendore” che mi aveva rivolto.
«Siamo molto svegli, vedo» osservò poi, arzillo come al solito.
Chiusi l’armadietto con poca delicatezza cominciando a camminare al suo fianco per i corridoi, «devo dirti a che ora sono rientrata a casa ieri sera oppure te lo ricordi da solo?» domandai, acida.
«Oltre che a essere svegli siamo anche molto gentili» disse sarcastico, «e comunque ti rendo noto che io sono arrivato a casa dieci minuti dopo di te perché ti ho accompagnata» aggiunse stizzito.
«Scusa» mormorai stringendomi nelle spalle, «è che sono un po’ lunatica e quando ho sonno divento scorbutica.»
Zayn non rispose, si limitò a sorridermi raggiante come suo solito prendendo la mia mano. Strabuzzai gli occhi – per quanto mi fu possibile – a quel gesto. I corridoi erano gremiti di gente e la maggior parte delle ragazze guardavano Zayn al suo passaggio ma da quel momento in poi oltre che ad ammirare la sua bellezza si sarebbero sicuramente accorte anche delle sue dita intrecciate con le mie. Le occhiatacce che vidi rivolgermisi alcuni istanti dopo ne furono la conferma.
Non avevo la forza di rispondere a quelle provocazioni silenziose e feci per mollare la presa ma Zayn non sembrava voler lasciare la mia mano, anzi, la strinse ancora di più come per infondermi coraggio.
Mi voltai leggermente verso di lui, che mi sorrise annuendo leggermente, «lascia stare quelle, sono tutte delle vipere» sussurrò poi.
A quelle parole acquistai sicurezza, infondo l’unica cosa di cui doveva importarmi davvero era Zayn.
Quando arrivammo davanti all’aula di francese, fui costretta – purtroppo – a lasciare la sua mano morbida e calda per passare la prossima ora con quell’uomo scorbutico e così simpatico che non aveva ancora trovato una donna in grado di sopportarlo.
«Allora, ci vediamo dopo» dissi, flebilmente.
Zayn annuì, «per il momento della verità!» proclamò con fare teatrale.
Aggrottai le sopracciglia guardandolo confuso, per quanto mi stessi sforzando a mettere in moto il cervello non riuscivo a capire il motivo di quell’affermazione assurda.
«Abbiamo matematica» mi spiegò lui paziente, capendo che non lo stavo seguendo.
«Mi ero dimenticata!» dissi, portandomi una mano sulla fronte non credendo a me stessa. Per quanto potessi essere addormentata non mi sarei mai dimenticata del momento della verità e invece se non ci fosse stato Zayn..
L’ora dopo avrei scoperto cosa ne sarebbe stato del mio futuro, e io fino ad allora non ci avevo dato minimamente peso.
«Devo scappare» la voce di Zayn interruppe il mio flusso di pensieri, mi sorrise caldamente prima di posare un leggero bacio sulle mie labbra ed andarsene. Lo guardai sognante farsi spazio tra gli studenti che affollavano ancora i corridoi prima che qualcuno che si schiariva la voce mi fece sussultare.
«Mi sembra che la campanella sia già suonata, Clark.»
Guardai il professore di francese quasi spaventata dalla sua comparsa prima di dirigermi velocemente nel banco più remoto della classe che, fortunatamente, era ancora libero e mi accorsi essere vicino a quello di Elena.
«Cosa stavi combinando fuori con Zayn?» mi domandò subito.
Sussultai leggermente, sentendomi in un certo senso scoperta, non ero abituata a parlarne con persone che non fossero appunto, Zayn, oppure Liam.
Alzai le spalle cercando di trovare una risposta adatta alla situazione, «diciamo che..» mi fermai a corto di parole.
«Sai? Avevo un leggero sospetto che ci fosse qualcosa tra di voi, insomma, sembravate molto affiatati ma non ho osato domandare niente a Liam per non sembrare troppo invadente» spiegò lei.
Annuii comprensiva, «e tra te e Liam come va?» chiesi, cercando di cambiare argomento.
Elena non riuscì a trattenere un sorriso raggiante, «da Dio» disse poi, lasciandosi andare a un sospiro. «Non ci conosciamo ancora troppo bene ma ogni minuto che passo con lui non vorrei fare altro che chiedergli “dove sei stato fino ad ora?” insomma, è il ragazzo perfetto. Mia madre lo adorerebbe, io lo adoro, è carino, simpatico, gentile ed estremamente buono. E’ così pieno di pregi che ho paura che da un momento all’altro si possa rendere conto che io alla fine in confronto a lui non sono chissà che e che mi lasci» ammise, abbassando lo sguardo preoccupata.
Scossi la testa quasi divertita dalle inutili paranoie che Elena si stava facendo e le appoggiai una mano sulla spalla, «stai tranquilla che lui non se ne andrà. Liam è un tipo molto ponderato che guarda tutti i pro e i contro prima di lanciarsi in qualcosa di nuovo e se si è interessato a te al punto di uscirci insieme allora stai tranquilla che non cambierà idea.»
«In realtà lui non pensava sarebbe uscito con me, mi ha raccontato tutto.»
Guardai Elena alcuni secondi non riuscendo a capire dal modo in cui aveva detto quelle parole se la cosa le aveva dato fastidio oppure se era un semplice dato di fatto.
«Beh, c’è da dire che Liam è anche un tipo molto timido, io sono solo intervenuta ad aiutarlo, o meglio, aiutarvi, a conoscervi. Poi dipende tutto da voi, ma da quanto ho capito vi sentite ancora quindi.. secondo me ti stai facendo dei problemi che non esistono, stai tranquilla» cercai di rassicurarla.
Elena annuì cercando di convincersi delle mie parole, «forse hai ragione, il fatto è che ho un po’ di timore che possa finire male, come mi è già successo.»
Scossi la testa, «Liam non ti farà mai del male, te lo prometto. E nel caso dovesse succedere ti do il permesso di picchiarmi» dissi sorridendo.
«Grazie» mi sussurrò Elena, ignorando l’ennesima occhiata di rimprovero del professore.
«Ora forse è meglio se seguiamo un po’ la lezione» constatai, aprendo solo allora il quaderno di francese.
 
Vidi Zayn entrare nell’aula di matematica in fretta e furia, alcuni secondi prima che pure la professoressa Berely facesse il suo ingresso, con una pila di fogli in mano, segno che le verifiche erano state corrette.
Nonostante sapessi di essere andata bene – come sempre - sentii l’agitazione farsi spazio dentro di me, ero preoccupata per Zayn e il fatto che fosse stato piuttosto vago su com’era andata non aveva fatto altro che aggravare la situazione.
Aspettai che Zayn si girasse verso di me per salutarlo ma si sedette di fianco a Liam con lo sguardo basso, cercai di capire cos stessero confabulando i due ma eravamo praticamente dalle due parti opposte dell’aula e il chiacchiericcio di fondo non mi permise di sentire neanche una parola.
«Shh.»
La professoressa chiese silenzio, cominciando a scribacchiare qualcosa sul registro prima di osservare la classe da sopra la montatura degli orrendi occhiali che indossava quando doveva scrivere o leggere.
«Ho corretto le verifiche» proclamò poi, alzandosi, «sono state un disastro.»
Vidi con la coda dell’occhio Zayn agitarsi sulla sedia mentre io cercai di mantenere la calma nonostante stessi stringendo così forte la matita che tenevo tra le mani che da un momento all’altro ero convinta si sarebbe spezzata.
La Barely prese in mano la pila cominciando a distribuirle in ordine alfabetico, non spostai lo sguardo da Zayn nemmeno quando l’insegnante mi posò il foglio sul banco, senza fare commenti. Non seppi se prendere la cosa bene o male, se Zayn fosse andato male probabilmente non si sarebbe risparmiata qualche frecciatina, oppure voleva aspettare di consegnare il compito al diretto interessato?
Guardai distrattamente il voto scritto con la penna rossa sulla prima pagina, era una A, niente di sorprendente.
I secondi che seguirono mi sembrarono un’eternità, nonostante Zayn non fosse esattamente l’ultimo dell’elenco mi sembrava che non dovesse mai arrivare il suo turno.
Trattenni il respiro quando vidi la professoressa dirigersi verso di lui e porgli la verifica, per quanto cercai di strizzare gli occhi mi fu impossibile cercare di capire cos’aveva preso, e non potei contare sulla reazione di Zayn completamente indifferente.
Avrei voluto chiamarlo e chiedergli com’era andata ma in classe non si sentiva nemmeno una mosca volare e sarebbe stato decisamente inappropriato.
«Malik, alla lavagna» ordinò l’insegnante, andandosi a sedere dietro la cattedra.
Sussultai a quelle parole, osservando terrorizzata Zayn alzarsi senza ribattere e prendere un gesso per poi appoggiarsi al muro della classe. Solitamente la Barely faceva correggere i compiti a chi era andato male così che potesse imparare qualcosa almeno dalla correzione, quindi quello non poteva che essere interpretato come un cattivo segno.
Mi passai una mano tra i capelli appoggiando la schiena addosso alla sedia e cominciando a guardarmi in giro in presa all’ansia, non riuscivo a stare lì un attimo di più, mi serviva aria e soprattutto mi serviva sapere quel maledetto voto.
«Prof, mi scusi, posso andare ai servizi?» domandai, alzando la mano per attirare l’attenzione dell’insegnante.
Lei annuì col suo solito faccione corrucciato tipico di quando era concentrata a seguire i passaggi di una qualche espressione matematica, così mi alzai e mi diressi lentamente verso la porta sbirciando sul banco di Zayn non appena passai davanti ad esso.
Il foglio sfortunatamente era girato, così mi fu impossibile vedere cos’aveva preso Zayn, aprii a malincuore la porta e mi diressi in bagno.
 
«Zayn!» lo chiamai, uscendo di corsa dalla classe, ma lui non sembrò sentirmi.
«Zayn!» gridai, questa volta più forte.
Stessa scena, diversa situazione, giorno successivo.
Quello mi sembrava un replay di quando avevamo finito la verifica e lui era scappato dall’aula senza nemmeno dirmi com’era andata. La mattina precedente però ero stata comprensiva, non avevo insistito per sapere se aveva fatto tutti gli esercizi oppure no, in quel momento però non avrei accettato scuse.
Lo presi per un polso costringendolo a voltarsi verso di me, puntai i miei occhi nei suoi, decisa come non lo ero mai stata e gli presi il compito dalle mani senza nemmeno chiedergli il permesso.
Cercai con ansia il voto, come se su quel foglio potesse esserci scritto il destino della mia vita, e l’istante dopo buttai le braccia al collo di Zayn stringendolo a me.
Non mi importava se io ero la sfigata e lui il ragazzo più bello che potesse esistere sulla faccia della Terra. Non m’importava se io ero cicciottella e lui aveva gli addominali scolpiti. In quel momento l’unica cosa che occupava il mio cervello era l’entusiasmo per essere riuscita a far passare a Zayn il compito e soprattutto con i voti alti.
«Non ci credo!» esclamai, quando finalmente mi staccai da lui. «Una A+! L’alunno che supera l’insegnante!»
Zayn si passò una mano tra i capelli leggermente a disagio prima di grattarsi la nuca, «sono ancora sotto shock» ammise poi. «Tu invece cos’hai preso?» mi domandò.
«Una A, ho sbagliato un segno in un esercizio, tu invece non hai nemmeno un segno rosso sulla verifica ad eccezione del voto e della firma di quella strega!» continuai in preda all’entusiasmo prima di abbracciare di nuovo Zayn e stritolarlo come se stessi maneggiando un pupazzo.
«Grazie» mi sussurrò Zayn in un orecchio, accarezzandomi dolcemente la schiena causando dei piacevoli brividi.
Scossi la testa nonostante lui non potesse vedermi, «grazie a te. Grazie per essere stato un asino in matematica, senza questa tua imperfezione non credo che avrei mai pensato di poterti abbracciare così ma soprattutto di potere piacermi.»
«Beh, allora anch’io devo ringraziare te. Se non fossi stata così brava in matematica non so chi mi avrebbe affidato la Barely come insegnante.»
«Mercy» osservai io, divertita.
Zayn scosse la testa schioccandomi un rumoroso bacio sulle labbra, «con quella lì non sarei resistito per dieci minuti» disse prima di scoppiare a ridere.
Gli diedi un leggero colpo sulla spalla, Zayn si massaggiò la parte colpita guardandomi confuso, «cos’ho fatto adesso?» domandò, non capendo il motivo di quel mio gesto.
«Questo è per non avermi detto subito il voto, stavo morendo dall’ansia», gli diedi un altro colpo sull’altra spalla, «e questo per non aver nemmeno esultato un po’ quando ti è stata data la verifica, almeno avrei capito che era andata bene, e questo per..» feci per dargli un altro colpo ma Zayn mi bloccò la mano a mezz’aria, «ho capito che mi odi, non c’è bisogno di ammazzarmi di botte. E comunque volevo aumentare la suspense, tutto qui» disse tranquillo.
Scossi la testa, «avrei voluto ucciderti, sappilo.»
«E potrai farlo, tranquilla, ma dopo che saremo usciti stasera per festeggiare.»
Guardai Zayn negli occhi, avvicinando leggermente il mio viso al suo, «c’è scuola domani» osservai.
«Chi se ne frega, ora che matematica è andata mi sento più leggero.»
«Siamo già usciti ieri sera, non vorrai che anche domattina sia in coma e scorbutica come oggi.»
«Domani potremmo anche non andare a scuola» ribatté pronto Zayn.
«Ci parli tu con mia madre, domani?» domandai, marcando particolarmente l’ultima parola.
«Domani» disse lentamente Zayn, «potrei passare a prenderti e andare a dormire in mezzo a un prato piuttosto che andare a scuola.»
Lo osservai per alcuni secondi in cerca di un qualunque motivo per controbattere ma la sua proposta non faceva una piega.
«C’è il sole che mi da fastidio» borbottai poi, all’ultimo.
«Ti presto i miei occhiali da sole.»
Non riuscii a trattenere un sorriso, «allora a domani.»
Zayn mi attirò per l’ennesima volta a sé, baciandomi con passione come non credevo fosse permesso a scuola, «a domani» mi disse poi facendomi l’occhiolino e scappando, lasciandomi lì per i corridoi con lo sguardo sognante.

 

***

 
Non mi aspettavate già qua, vero? HAHAHAH
Beh, in teoria la scuola non l’ho ancora finita ma sono tre giorni che sono a casa perché non ho più voglia di andarci e oggi mi sono messa d’impegno e ho scritto questo capitolo.
Ho voluto far andare meglio Zayn di Amanda giusto per cambiare un po’ le cose – non volevo sembrare troppo prevedibile e spero di esserci riuscita :D
L’ultima parte non ha senso, non so da dove mi sia uscita, l’ho scritta mentre mia mamma mi parlava – e ovviamente io non le rispondevo – e non parlerò mai di quell’appuntamento perché non ho niente da dire. Fate finta che andranno seriamente in prato a dormire con Zayn che presta gli occhiali da sole alla sua Amanda HAHAHA
Nel prossimo capitolo ci sarà l’epilogo, non ho ancora idea di cosa scrivere e spero di aggiornare nei primi giorni della settimana prossima ma non vi assicuro niente :D
Ah, un’altra cosa prima che mi dimentichi.
Ho postato una fan fiction sui Simple Plan, o meglio, sul cantante dei Simple Plan per cui sono in fissa. Se siete fan – o anche se non lo siete, vedete voi ahaha – mi farebbe piacere se passaste (:
Devo prendere aria (?) dai One Direction e aspettare di avere un’idea originale su cui scrivere una fan fiction perché EFP mi pare si stia riempiendo di storie che si assomigliano tutte e-e
Ho una mezza intenzione di continuare la one-shot Your Memories perché l’idea che avevo avuto era carina ma non so ancora perché è un po’ complicato e sinceramente ora non è che abbia tanta voglia D:
Quindi non vi garantisco niente, al massimo se realizzo l’idea ve lo faccio sapere in una qualche maniera se siete interessati HAHAHA
Ho scritto un poema, meglio che me ne vado. Vi lascio qui sotto il banner della storia sui Simple Plan (grazie Agh :D)
Jas

   
 
Leggi le 33 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jas_