Ti
amo e finalmente te lo dico!
Era una
bella giornata, il sole splendeva alto nel cielo e gli
uccellini volavano alti cinguettando. I bambini del pese aveva
approfittato
della bella giornata e si erano riuniti tutti al parco a giocare. I
maschietti
si lanciavano la palla da una parte all’altra, mentre le
ragazze giocavano a
fare le grandi signore versandosi dell’immaginario
tè in altrettante
immaginarie tazzine.
Anche Sasuke e Naruto avevano deciso di godersi un po’ il bel
tempo, così si
erano rintanati su un albero vicino alla radura dove giocavano i
bambini. Il
moro stava comodamente appoggiato con la schiena al tronco del grande
albero,
lasciando le gambe libere di penzolare nel vuoto. Il biondo invece gli
stava
sdraiato di fronte, dando sfoggio al suo raro equilibrio.
“Yawhn” sbadigliò Naruto
stiracchiandosi, cosa che però gli fece quasi perdere
l’equilibrio.
“Stai
fermo!” lo rimproverò Sasuke afferrandolo per un
braccio.
“Mi
piaci quando ti preoccupi per me Sasukuccio … Sei
così
dolceeee!” disse sdolcinato Naruto.
“Vorrei
evitare di vederti cadere per uno sbadiglio.”
Tagliò corto
il moro distogliendo lo sguardo.
“Sese.”
Gli concesse l’altro.
Sasuke scosse la testa e,
dopo essersi assicurato che Naruto non cadesse di sotto nei successivi
minuti,
si riappoggiò al tronco. Dopo qualche minuto di silenzio, il
biondo cominciò a
piagnucolare.
“Uff
… non è colpa mia …. È che
troppo presto! Di solito a
quest’ora io sono ancora a letto …”
“Naru,
sono le 14.00!” lo guardò scioccato il moro.
“Appunto!”
replicò l’altro sorridendogli.
Sasuke
scosse a testa. Ancora non aveva capito come l’altro
potesse rimanere a dormire fino al pomeriggio. Lo guardò e
non poté trattenere
un sorriso. Il biondo si era messo seduto e continuava a guardare
giù
dall’albero facendo delle smorfie strane.
“Che
c’è?” gli chiese curioso.
Naruto si
voltò stupito, non si era accorto che l’altro lo
stesse
guardando, ma infondo avrebbe dovuto aspettarselo, a Sasuke non
sfuggiva mai
nulla.
“Niente,
stava facendo la linguaccia ai bimbi qua sotto.”
Sasuke
guardò giù e vide che ai piedi
dell’albero c’erano tre
ragazzini che si passavano la palla. Tornò poi a guardare
Naruto che faceva le
smorfie e si chiese chi fosse il bambino della situazione. Scosse la
testa. Non
voleva davvero darsi una risposta.
Il biondo si stiracchiò ancora e decise di spostare le sue
attenzioni sul suo
ragazzo (gli faceva ancora un po’ strano chiamarlo
così!).
“Sasuke,
non fare quella faccia!”
“Quale
faccia?” chiese l’altro distogliendo lo sguardo.
“Quella
faccia!” gli rispose il biondo avvicinandosi e lui e
puntandogli un dito sul viso.
Sasuke lo
guardò storto.
“E
dai! Fammi un bel sorriso! Daiiiii!!” lo stuzzicò
Naruto
sedendosi praticamente in braccio all’altro.
Sasuke
sbuffò e gli sorrise.
“Uhm
… puoi
fare di meglio
…” gli sussurrò Naruto avvicinandosi
piano al viso dell’altro.
Sasuke
sorrise di nuovo, questa volta più sinceramente.
“Ecco,
bravo.” Disse Naruto sfiorandogli il naso col suo.
Sasuke
non riusciva a parlare. Naruto aveva l’eccezionale
capacità
di mandargli in tilt la testa, soprattutto quando gli si avvicinava
così tanto.
Fece per aprire bocca e dire qualcosa, quando,
all’improvviso, delle voci
infantili lo risvegliarono completamente dallo stato di trance in qui
era
caduto.
“Naru
e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!”
Sasuke
diventò rosso fino alla punta dei capelli e Naruto anche. I
due guardarono giù e videro che tutti i bambini che prima si
facevano gli
affari loro e giocavano tranquillamente, ora stavano sotto il loro
albero e
continuavano a cantare.
“Naru
e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!
Naru e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!
Naru e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!”
Sasuke
per un momento pensò di lanciarsi su di loro e strozzarli,
ma poi calcolò che si trovava troppo in alto e avrebbe
finito per rompersi
qualcosa se si fosse buttato. Lanciò loro delle occhiate
assassine, sperando
che capissero e la smettessero. Purtroppo però i bambini
possono essere
cocciuti quando vogliono, quindi continuarono a ripetere a canzoncina.
Sasuke fece per aprire bocca, se gli sguardi non funzionavano, magari
le parole
sì, quando si accorse che Naruto stava ridendo. Lo
guardò stupito. Il biondo
continuava a sghignazzare guardando giù
dall’albero. Il panico si impossessò di
Sasuke. Quando il biondo cominciava a ridere, non riusciva a stare
fermo e
cominciava a muoversi, il che, abbinato a un ramo sospeso nel vuoto,
non era
una grande combinazione. Sasuke voleva evitare che il suo ragazzo
cadesse dal ramo,
quindi lo prese per un braccio e lo tirò versi di
sé. I bambini sotto
ricominciarono a cantare e a sghignazzare.
“Naru
e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!
Naru e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!
Naru e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!”
Sasuke
per un attimo pensò di essere circondato da idioti: Naruto
continuava a ridere come un’idiota e i ragazzini non la
smettevano di
stuzzicarli.
“Ok,
adesso basta!” Sbottò il moro.
“Voi. Sparite.” Disse gelido rivolto ai bimbi.
Questi
ricominciarono a ridere e facendo loro “ciao” con
la mano
se ne andarono.
Sasuke
sospirò e si rilassò. I piccoli proprio non gli
andavano a
genio!
“E
tu perché ridi?” chiese al compagno.
Naruto
gli sorrise e appoggiandosi al petto del compagno, disse:
“Perché
i bimbi non hanno detto giusto.”
Sasuke lo
guardò confuso.
“Naru
e Sasu sopra un ramo, mano nella mano si dicono ti amo!”
ripeté il biondo.
Sasuke
ancora non capiva.
“Non
stiamo facendo nessuna di queste cose, siamo semplicemente
sopra un ramo.”
Sasuke
capì, e, prendendogli la mano, sussurrò:
“Mano
nella mano …”
“E
ci diciamo …” continuò Naruto
avvicinandosi al moro e
stringendogli la mano.
I due
rimasero in silenzio un attimo. Si guardarono negli occhi e
arrossirono. Naruto stava trattenendo il respiro. Sasuke vedeva la
felicità
negli occhi dell’altro e capì cosa avrebbe dovuto
dire ora.
“Ti
amo.” Sussurrò dolcemente Sasuke.
Naruto
trattenne le lacrime e gli gettò le braccia al collo, poi
gli prese il volto fra le mani e disse:
“Ti
amo!”
Lo
baciò e sorrise felice quando anche Sasuke rispose al bacio
e
lo tenne stretto contro di sé.
“Per
sempre.” Aggiunse Sasuke.
Adorava
avere l’ultima parola!
Eccomi!
Allora, prima di tutto vi chiedo umilmente perdono per
questa lunga attesa, ma tra la scuola e altre cose non trovavo mai il
tempo di
sedermi un attimo a scrivere tranquilla!
Con questo capitolo si è finalmente conclusa “Ti
amo ma non voglio dirtelo”,
vorrei quindi ringraziare tutti quelli che hanno letto, commentato e
aggiunto
la storia alle preferite, ricordate e seguite!! Grazie mille davvero
anche per
tutti i suggerimenti che mi date a ogni capitolo!
Spero che il capitolo vi piaccia, l’ho riscritto diverse
volte perché ogni
volta non ne ero soddisfatta!
A presto!
Un bacio grandissimo a tutti e spero che passerete delle
belle vacanze!!! ^^