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Autore: Henya    03/06/2012    4 recensioni
"Avevo dimenticato per tre mesi quell’auto, quelle odiose facce, tutto quello che mi avevano fatto passare. Vederli arrivare ogni mattina su quell’auto insieme, mano nella mano!
“Si può sapere che hai?”
Non si è ancora accorta di nulla…
“Ma non hai visto chi c’è?” le dico.
Si gira e anche lei abbassa gli occhi.
“Non potevano mica mancare, lo sai”.
E' l'inizio di un nuovo anno, l'ultimo per la precisione, ed insieme alla sua migliore amica Hilary si preparano ad affrontarlo. Ma questo non sarà come gli altri, perchè nuovi incontri e nuovi avvenimenti cambieranno le cose nella vita di ognuno dei nostri protagonisti!
L'inizio può sembrare un pò banale, a tratti comica, per altri romantica, per altri ancora triste... insomma questa è la mia prima fanfiction e mi auguro di aver suscitato la vostra curiosità!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Prenda posto in sala e attenta il suo turno insieme agli altri pazienti!” mi rivolge l’infermiera del reparto ginecologia.
“Grazie!” rispondo prima di andare a sedermi su una panca, vicino a quella che presumo sia una coppia “marito-moglie”.
Mi sento a disagio a stare qui sola soletta: il fatto è che oltre alle future madri, sono presenti anche i futuri padri! Mentre io…
“Anche tu in dolce attesa?” mi domanda una donna, all’incirca di venticinque anni.
“S-si!” rispondo forzando un sorriso simpatico.
“Beh, non si vede ancora nulla, devi essere ai primi mesi!”credo che la sua curiosità derivi dal fatto che si è accorta della mia “giovane età”.
“Già, sono tre mesi e mezzo in effetti!”.  E’ vero, non si nota ancora nulla, grazie anche alle magliette larghe che ho comprato qualche giorno fa.”Ma penso che per lei sia molto vicina la fine dell’attesa!” aggiungo curiosa. Infatti la sua pancia è un vero cocomero: quindi diventerò anch’io così? andiamo bene!
“Esattamente! Mancano poche settimane al parto e mio marito è più ansioso di me!” mi confessa volgendo lo sguardo verso di lui, che sembra anche imbarazzato.
“Beh, mi preoccupo per te! Sai che desidero questo bambino più di ogni altra cosa al mondo, no?” dice tutto dolce.
“Lo so! Anche io!” risponde la moglie che come il marito mette una mano sull’enorme pancia.
Oddio, ma me lo fanno apposta? Comincio ad odiarli e detestarli nonostante non mi stiano facendo nulla di male, ma è come se sapessero della mia situazione e cercassero di farmi prendere d’invidia!! Marito, moglie, bambino in arrivo… hanno l’aria di una famiglia troppo felice!
Cavolo, ma cosa vado a pensare? Adesso mi creo queste paranoie e ovunque veda coppie felici mi viene una stretta al cuore incredibile. Il loro è un atteggiamento assolutamente normale, hanno desiderato entrambi di avere un figlio, si amano e lo cresceranno insieme. Mentre la mia è una situazione a dir poco assurda: io non ho idea di come crescere un figlio, a stento so badare a me stessa!
“Signori Taname, prego è il vostro turno!” li invita ad entrare la dottoressa facendo capolino dalla porta.
Oh, finalmente si sono tolti dalle scatole: non ne potevo più delle loro smancerie e del…
NO!!!  L’ho fatto di nuovo!
Stupida, stupida, stupida: non devo essere invidiosa!

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“Un cappuccino per favore!”
“Subito, Rai!” risponde il mio amico che lavora al bar in cui sono solito venire per passare tempo.
Sono le cinque del pomeriggio. Fino a mezz’ora fa ero impegnato a studiare come un matto ma d’improvviso mi sono sentito soffocare entro quelle mura e per svagare la mente ho deciso di uscire. Lo studio è forse l’unica cosa che riesco a fare di buono in questo periodo. È strano però, di solito quando si hanno problemi la prima cosa che si abbandona è la voglia di studiare. Invece per me è diverso, in verità è l’unico momento in cui riesco a pensare ad altro e che  fa sì che la mia mente non pensi a quello che effettivamente dovrebbe pensare…
Mio dio…. sarò strano io, ma è così!  
La notte non riesco a chiudere occhio, perché non faccio che pensare a lei e a quello che ha fatto: perché lo ha fatto?  Se chiudo gli occhi mi viene in sogno, se li apro è il primo pensiero! Io non capisco…

“Problemi?” domanda il mio amico servendomi una tazza di cappuccino fumante.
“Con la P maiuscola…” rispondo a bassa voce più a me che a lui, che guardandomi scettico ritorna al suo lavoro scuotendo la testa,  mentre io ritorno nei miei pensieri.
“Ciao Rai.” Sento una voce femminile, forse conosciuta, proveniente da una che si è seduta sullo sgabello accanto al mio.
Mi volto curioso di sapere chi è. Ecco di chi era: di una che entra a far parte della lista delle persone “che al momento non desidero vedere”. Sapevo già che anche lei è solita frequentare con le sue amiche questo posto, ed è per questo che non ci ho mai portato Anya qui, per non avere problemi. Tuttavia mi ritengo costretto a rispondere al saluto…
“Eva…” anche se in modo distaccato e scocciato. Ritorno a rimescolare la mia bevanda, di cui non ho ancora bevuto un sorso e che credo si sia pure raffreddata: a dire la verità non avevo proprio voglia di cappuccino, non so nemmeno perché sono venuto qui…  
“So come ti senti…” le sento dire con tono docile “un succo d’arancia, grazie” ordina al barista, accomodandosi meglio sullo sgabello.
“Io non credo!” rispondo restando fisso nella mia posizione a continuare a giocherellare con il cucchiaino dentro il cappuccino.
“Anche io mi sento come te, non mi sarei mai aspettata una cosa simile!”
La stupidaggine che ha appena detto mi blocca e mi costringe a voltarmi verso di lei e spiegarle bene la situazione.
“Io non mi sarei mai aspettato una cosa simile, tu si!”  ho detto bene, io infatti non avrei mai potuto immaginare che Anya, la ragazza dolce di cui mi sono innamorato potesse fare una cosa simile, non di certo lei: dovrebbe sapere benissimo che Kai non è di certo la personificazione della fiducia.
A queste parole arriccia il naso come se si fosse infastidita.
“Pensi forse che mi faccia piacere che il mio ragazzo mi abbia tradito ?”
“Ma per te non è certo una novità!” ribatto duramente. Il barista serve il suo drink ma avvertendo una certa tensione sparisce all’istante.
“Infatti io so come è fatto Kai! Tu evidentemente non conoscevi bene lei!” forse ha ragione… “Ma come al solito lei è l’angioletto e il diavolo, no?”
“Di certo non siete uguali…”
“Perché ti ostini a difenderla ancora!” mi rivolge con tono alterato stringendo un pugno.
Già, perché? ma neanche io so cosa dovrei provare: dovrei odiarla? Detestarla? Dimenticarla? Io… io… non lo so!
Resto a fissarla con sguardo perso nel vuoto.
“Ma rifletti su una cosa che sto per dirti: se io non avessi scoperto la verità, se io non l’avessi fatta confessare e non ti fosse stato rivelato nulla… lei cosa avrebbe fatto?”
È vero, lei cosa avrebbe fatto?
Continua a parlare…
“… se per caso non riesci a darti una risposta, sono felice di farlo io: ti avrebbe mentito, facendoti credere che il bambino fosse tuo!” esclama puntando il dito verso di me. “Grazie per il drink, ci vediamo!” mi dice come se glielo avessi offerto io. Dopodiché prende violentemente la sua borsa e lanciandomi un’ultima occhiata di disprezzo se ne va. Mi lascia da solo, immerso in questo dubbio che non mi ero posto fino ad ora: davvero lo avrebbe fatto?...

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“il numero da lei chiamato non è al momento attivo, la preghiamo di richiamare più tardi”
“Ma vaff…”
“è inutile che la chiami, tanto non ti risponderà!” afferma Boris, che passando per il corridoio si ferma davanti alla porta aperta della mia stanza.
“E tu che ne sai?” chiedo in modo acido.
“Me lo ha detto!” risponde appoggiandosi allo stipite della porta.
Nervoso, butto il cellulare sul letto e apro l’armadio in cerca di qualche cosa da indossare per stasera: ho intenzione di uscire, perché stare qui mi scoccia anche troppo.
“Qualche peso sulla coscienza, Hiwatari?”
“Se sei venuto a farmi la morale pure tu, puoi anche andartene!”
“Tranquillo, non ne ho proprio la minima intenzione!”
“Mi basta già quel fottuto di Yuri!” dico alterato cominciando ad uscire pantaloni e camicie varie senza nemmeno guardarli.
“Sai come è fatto lui, è un tipo rompiballe ma è pur sempre Yuri, non te la devi prendere: è fatto così!”
“Già…” sussurro esasperato.
“Ora vado, esco pure io stasera!” dice andandosene.
“Boris!” lo richiamo facendolo ricomparire nella mia stanza.
“Si?”
“Che cosa ti dice Eva di me?”
“Beh…” si gratta la nuca  cercando le parole giuste “…a parte che sei un fottuto bastardo e che se provi ad avvicinarti a lei sei morto… nulla di importante!” risponde facendosi lasciare un sorriso beffardo.
Io che mi ritrovo con in mano una gruccia di plastica, gliela tiro con tutta la forza, ma purtroppo non riesco a prenderlo in pieno, perché si è scansato il bastardo.
Lui continua a ridere divertito mentre io mi incavolo sempre di più. Non vuole proprio capire che non è aria.
“idiota!”
“E dai Kai! Cosa vuoi da lei dopo quello che le hai fatto!”
Inoltre comincio ad avere dei sospetti.
“Per caso stasera esce pure lei?”
“Si, perché?”
“State troppo insieme ultimamente…” aggiungo sospettoso.
“Beh si…”
Decido di avvicinarmi di più a lui in modo che recepisca il mio messaggio perfettamente. Mentre lui mi fissa scettico.
“Se solo scopro che tra voi c’è qualcosa giuro che ti spezzo le gambe!” lo minaccio alquanto innervosito.
“Ma dico, sei scemo? Sei geloso di me? Kai, io non oserei fare una cosa simile ad un amico! Non sono mica un traditore io…” credo si stia riferendo a me con questo traditore…
Lo fulmino con lo sguardo più arrabbiato che riesco a fare e comincia a indietreggiare e darsela a gambe correndo verso la sua camera.
“Figlio di puttana…!” lo insulto dopo aver tirato per la seconda volta un’altra gruccia ma colpendo la porta che lui riesce a chiudere prima che venisse colpito.
Lui fa lo spiritoso ma non capisce che sono incazzato nero: non sono più riuscito a parlare con Eva, mi evita in tutti i modi.
Eppure ci deve essere un modo per potere parlare con lei, ma mi servirà l’aiuto di quel deficiente di Boris, che in questo momento sembra l’unico che stia in contatto con lei.

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“Sono tornata!” esclamo chiudendo la porta della casa di Hilary.
La sento correre dalla cucina in fretta e furia per raggiungermi.
“E allora, come è andata?” chiede entusiasta.
“Tutto bene!” rispondo con meno entusiasmo.
“Perché questa faccia?” mi domanda seguendomi fino in camera.
“Perché io non ce la faccio!” le confesso sedendomi pesantemente sul letto.
“A fare cosa?”
“A reggere tutto questo, Hilary! Tu non puoi capire tutti i pensieri che mi si sono affollati nella mente in quella sala d’attesa, tutto pieno di mamme felici e sicure di sé, della loro condizione, tanto sanno che avranno qualcuno che li ama che le sostiene…” mi sfogo, facendo fuoriuscire quelle lacrime che ho trattenuto all’interno di quell’ospedale.
Hilary scuote la testa e si siede vicino a me.
“Non fare così, ti prego! Pensavo avessi superato la cosa…”
“Pensavi male, perché io cerco di celare questa disperazione, mostrandomi forte, ma in realtà io sono a pezzi!”
Restiamo a fissarci negli occhi.
“E sai qual è la cosa che mi fa più male?...” lei mi fissa incerta mentre io decido di alzarmi camminando nervosamente. “… Che i miei genitori non si sono preoccupati di me! Hilary, potrei capire mio padre, ma mia madre?? Pensavo che almeno lei sarebbe venuta! Dovrebbe sapere benissimo che sono qui da te, perché non è venuta?”
“Magari…”
“Magari cosa? la verità è che non gliene frega nulla di me!” la interrompo bruscamente. “…non verranno mai!”
“sai che in momenti di rabbia si può dire la qualsiasi cosa, di cui poi ci si può pentire! Magari si saranno pentiti e non hanno il coraggio di fare il primo passo!”
“e dovrei averlo io questo coraggio?” le rivolgo duramente.
Lei mi fissa senza aggiungere una parola: ma sta per caso scherzando?
                                           
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“Dove stiamo andando?”
“Ho sentito parlare di un locale che hanno appena aperto, degli amici me ne hanno parlato bene!”
Sono in auto con Boris. È venuto a prendermi per uscire, come siamo soliti fare da quando  io e Kai non stiamo più insieme. Mi suona pure strano dirlo, ma è così! ho visto diverse chiamate perse sul cellulare, ma non voglio parlargli al momento. Infatti ho chiesto a Boris di portarmi ovunque non ci sia lui, per adesso è meglio così…
Mi accorgo che Boris rallenta e parcheggia l’auto…
“Vado a comprare un pacco di sigarette…”dice mentre si guarda nello specchietto per sistemarsi i capelli “… torno subito!” dice facendomi l’occhiolino ed entrando in un tabacchino.
Che cretino, avrebbe potuto comprarle al pub! Sicuramente ci sarà entrato per rimorchiare la commessa, sempre il solito! Spero solo che ritorni prima di mezzanotte, nel frattempo cerco qualche bella canzone alla radio.
Mentre sono concentrata a cambiare stazione radio, premendo ripetutamente il tasto con un dito, qualcuno entra in auto e chiude velocemente la portiera.
Spaventata mi giro di scatto verso il posto guida e mi ritrovo davanti Kai.
Ma allora Boris era d’accordo con lui? questa me la paga.
Infuriata e senza dire una parola cerco di uscire ma è bloccata… e ti pareva: il suo solito trucchetto per incastrare la gente.
“Ti prego aspetta!” mi dice prendendomi un braccio.
“Lasciami stare, per favore! Tsz, eravate d’accordo vero?” domando girandomi verso il finestrino per non vedere la sua faccia.
“Era l’unico modo per riuscire a parlarti, visto che a scuola mi eviti e al cellulare non rispondi!”
“Oh, chissà perché?” ribatto io facendo la finta tonda.
“Mi vuoi guardare negli occhi, per favore?”
“No, potrei vomitare e sporcare l’auto di Boris!” anche se è quello che si merita dopo questa pagliacciata.
“Si può sapere perché fai l’offesa?”
“Continui a non capire? Tu hai osato tradirmi con quella ed è rimasta pure incinta: devo aggiungere altro?”  gli rivolgo guardandolo fisso negli occhi.
 “Però ti ho detto che non me ne frega nulla, o no?”
“Oh certo! forse adesso, ma in futuro le cose potrebbero cambiare!”
“Non cambierà nulla perché io non ne voglio sapere, a me non interessa nulla di lei…”
“Adesso voglio sapere una cosa: perché sei andato a cercarla e avete fatto quello che avete fatto? Eh? Esigo una risposta, ora!” domando autoritaria.
Abbassa gli occhi e si appoggia pesantemente sullo schienale del sedile massaggiandosi le tempie con una mano, mentre io resto a fissarlo con uno sguardo minaccioso.
“Non lo so…” sussurra.
“Ah non lo sai? Ma fammi il piacere!”
“Forse avevo bevuto, ok? Tutto qui!”
“E io dovrei pure credere a questa assurdità? No no mio caro!”
“Pensi davvero che io provi qualcosa per lei?”
“Dimmelo tu che cosa dovrei pensare perché io non lo so più!” gli grido in faccia.
“Ma vuoi capire che tu sei l’unica che veramente voglio?!” ribatte con furia.
A queste parole io rimango come pietrificata. Mai, ripeto, mai mi aveva detto una cosa simile!
Anche lui sembra sorpreso di ciò che ha appena detto e mi guarda fisso negli occhi.
“N-non mi avevi mai detto una cosa… simile”
Lui fa un sorrisino…
“Tzs, guarda cosa mi fai dire…” sembra pentito di ciò che ha appena rivelato: il suo stupido orgoglio!
“Sei pentito di ciò che hai detto?”
Mi fissa, esitando a rispondere.
“No, certo che no…” risponde non molto convinto, ma non mi importa, se ha fatto tutto questo vuol dire che a me ci tiene davvero ed è l’unica cosa che desidero.
“Kai, anche tu sei l’unico che voglio!” gli dico dandogli un leggero bacio.
Resta a fissare le mie labbra e poi sposta i suoi occhi sui miei.
“Andiamo?”
“Dove? E Boris? Lo lasciamo qui?” chiedo maliziosa.
“Tranquilla, appena non vedrà l’auto capirà che il piano ha funzionato!”
“Sei davvero crudele!” affermo ridendo.
“Lo so, è per questo che ti piaccio!” sorride furbo e mette in moto.
È vero, mi piace questo suo carattere forte ma vorrei capire se anche lui possiede un lato “tenero”, lui è veramente così o è solo una maschera?
Quanto ci tieni veramente a me, Kai? Vorrei tanto scoprirlo, ma tanto non ci riuscirò, ne sono sicura!
Non mi sono mai posta tutte queste domande riguardo a lui; l’ho sempre visto come il tipico “ragazzo figo” che tutte vorrebbero, ed io che sono una tipa ambiziosa ho cercato di farlo mio, solo perché volevo essere l’invidia di tutte le ragazze. Non sono mai stata veramente gelosa di lui, eccetto per Anya. Non so nemmeno se lui è mai stato geloso di me, la mia amicizia con Boris non lo ha mai infastidito e di questo solo adesso mi preoccupo, ma forse è solo per il fatto che lui ha fiducia nei suoi amici.
C’è una cosa che però mi fa paura di lui: la sua crudeltà, appunto!
Come è potuto essere così indifferente e insensibile nei confronti di Anya? Certo, da un lato questo mi dà sollievo perché non voglio perderlo, ma dall’altro questo mi fa pensare che potrebbe comportarsi allo stesso modo anche con me! io sono sempre stata una ragazza eccentrica, forse anche viziata, non ho mai sofferto per amore o cose simili, ma forse perché non mi sono mai voluta impegnare veramente con un ragazzo, non ho mai provato quello che tutti chiamano “il grande amore”. Quando ho scoperto quello che è successo ci sono rimasta davvero male e mi ha fatto capire che in qualche modo non voglio perderlo. Ma voglio che sia prima lui a dimostrarmi che ci tiene a me: se è vero dovrà pur dirmelo, anche a modo suo!

                                                    *************************************************

“Cioè, fammi capire: io dovrei andare da loro?”
“Secondo me è l’unico modo!”
“Con quale faccia mi presento da loro, dopo che avevo giurato che non avrei più messo piede in quella casa!”
“Sono cose che si dicono nei momenti di rabbia! Anche tuo padre non pensa quello che ti ha detto! Anya, in certi casi è meglio mettere da parte l’orgoglio, credimi!”
“E va bene, ci penserò: ma non sperarci troppo!”
“Spero farai la cosa giusta!”
Chissà…







Salve a tutti!!!! Quanto tempo è passato! XD questo capitolo doveva essere più lungo ma nn ce la facevo più a non aggiornare così ho deciso di postarlo ugualmente!   
Ringrazio sempre tutti coloro che mi seguono, e Aky Ivanov nuovo recensore che ringrazio per aver dato voce alle sue considerazioni sulla mia storia XD
Ringrazio tutti coloro che sono silenziosi ovviamente ;) e spero si faranno sentire
Anya adesso dovrà decidere se andare dai suoi genitori o meno voi cosa ne pensate?
Kai e Eva invece hanno in qualche modo sistemato le cose ma colui che mi fa davvero pena è Rai!
Alla prossima allora un bacio

Henya ;)



   
 
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