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Autore: Gyllenhaal    04/06/2012    4 recensioni
Nella casa davanti, ci abitava un bambino paffutello, con il naso a maialino. Se ne stava tutto il giorno da solo a giocare con il giocattolo di "Buzz Lightyear" e non rivolgeva la parola a nessuno. Si chiamava Liam.
Un giorno scesi giù per vedere cosa faceva, e gli chiesi se potevo giocare con lui.
- Certo, tieni!- Mi pose la bambolina di Jessie, la cowgirl di Toy Story. Giocammo per mezz'ora. Era impressionante come potessimo divertirci con due pupazzi.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio sembrava durare un'eternità. Mi staccai dal finestrino, e guardando allo specchietto retrovisore riuscii a scorgere meglio
 la figura dell'uomo che era venuto ad accompagnare la signora dal grande cappello. Era un uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati e occhi marroni. 
Mia sorella si era addormentata sulle gambe della ragazza. Era una bella ragazza, capelli castani, lunghi fino al fondoschiena, raccolti con una forcina. 

-Siamo quasi arrivati, mancano solo pochi minuti- Disse il signore.
Non sapevo cosa mi aspettava, come ci sarebbe andata. 
Il tizio si avvicinò al cancello e automaticamente si aprì. La macchina era entrata dentro un vialetto che sembrava non finire più.  Abbassai il finestrino, mi affacciai e scorsi qualcosa di indescrivibile. Ma dove ci avevano portato, Disneyland per caso? Era una villa, anzi, che dico, era enorme, una megavilla.
Passammo davanti a due fontane, dove tanti uccellini stavano bevendo. Era tutto così meraviglioso. 
La macchina si fermò e due signori vestiti tutti di nero ci aprirono lo sportello della macchina. 
-Prego signorina, scenda e stia attenta- Mi disse gentilmente uno di quelli.
Scesi, e puntai il naso all'insù per ammirare quella meraviglia.
Invitai mia sorella a accostarsi accanto a me, per essere più cordiale, come ci aveva insegnato zia Kate. 
-Hai visto Hel?- Dissi stupita.
-Non ci posso credere! Pensi che dentro ci sia un parcogiochi?- Mi chiese. Ridemmo entrambe.
Ad un certo punto Anne ci chiamò, e ci fece entrare, mentre dietro di noi c'erano quei due uomini che ci portavano le valigie. 
Entrammo. Era tutto veramente... Stupendo. 
-Wow- Disse Helene gridando.
Io rimasi muta. La signora ci lasciò libere, per andare a scrutare la casa e notai subito una cosa. 
Appesi al muro, vidi una quantità industriale di quadri raffiguranti l'uomo al volante. Presi uno di quei tanti ingressi che dividevano
la casa e arrivai davanti ad una porta. Avevo un po' di fobia ad aprirla, non sapevo cosa ci fosse stato dietro, 
se sarebbe scattato qualche allarme o cosa, dato che ero appena entrata in una specie di castello.
Decisi di aprirla. Rimasi sconvolta. Era un'enorme stanza dove c'erano tanti strumenti musicali, microfoni e mixer.
La stanza era insonorizzata. Feci qualche passo avanti, e iniziai ad osservare tutti quei CD che erano ammucchiati sopra tante mensole. 
Erano tantissimi. Ma chi era questo tizio?
Mi girai verso la parete che mi dava di spalle, e vidi molti quadrati d'oro che sembravano essere premi e riconoscimenti.
Non riuscivo a leggerli bene, erano troppo alti. Uscii da quella stanza, senza fare troppo rumore, e andai a cercare mia sorella. 
-Heleeeene?- Gridai. Mi rispose solo mio eco, che rimbombò per tutta la casa. 
Non avevo altra scelta, cercai di trovare il salotto, quando una voce ci chiamò.
-Julie, Helene! Venite! - Gridò. Sembrava essere la voce dell'uomo dai premi d'oro. -E' l'ora delle presentazioni!- Disse entusiasta.
-Allora, questa ragazza che vedete accanto a me, si chiama Charlotte, la vostra nuova sorella.- Disse, cercando di farci capire.
Ma io non capii e domandai: - Ma non è Helene mia sorella?- Annuì, e disse che avremmo capito meglio quando saremmo state più grandi. 
-Lei, sarà la vostra nuova mamma, e si chiama Anne.- 
Lo sapevo già, ci eravamo "presentate" prima.
-E io, mi chiamo Simon, e sono il vostro nuovo papà.- Sorrise. 
Simon, adesso sapevo come si chiamava. 
-Adesso con Anne, andrete a vedere la vostra nuova stanza, su, seguitela!- 
Anne ci prese per mano, e ci accompagnò di sopra. Le scale erano di marmo, e non finivano più.
Arrivammo davanti ad una porta verde pistacchio, con scritti i nostri nomi. Era veramente carina.
Entrammo. Helene si staccò subito da Anne e corse subito a saltare sul letto. Io mi misi a sedere sopra l'altro, che sarebbe diventato il mio.
La stanza era tutta verde pistacchio, e non di un rosa come tutte le classiche camerette da bambina. C'erano i due letti, e poi due armadi a 3 ante.
Due comò con specchio e due sedie a dondolo. Mi sedetti su una di esse. 
-Posso domandarti una cosa, Anne?- Dissi dondolandomi.
-Certo, dimmi cara..- Disse sorridente.
-Ma adesso quale sarà il mio cognome?-
-Cowell, perchè il tuo nuovo papà si chiama Simon Cowell. - Mi spiegò.
-Carino- Risposi. -E perchè ha tutti quei quadrati d'oro?-
-Beh, vedi Simon fa un lavoro molto importante.- Distolse lo sguardo un secondo per vedere cosa stesse facendo Helene e poi
riprese il discorso. -Simon è una persona molto importante, perchè lavora in televisione.- 
Helene smise di saltare. -Quindi disegna i cartoni animati, come Paperino?- Chiese Hel.
-No tesoro, beh è un po' complicato da spiegare, ma state sicure che vi farà vedere qualcosa.- 
Ero molto eccitata dall'idea. Voleva dire che era un personaggio famoso. Eravamo diventate figlie di un personaggio famoso. 

Dopo sei anni, iniziammo a frequentare la scuola media. Adesso inziavamo a capire. 
Nostro padre era un produttore cinematografico, discografico ed era uno scopritore di talenti. Folle. Questa era la parola esatta.
Dopo 3 settimane scorpimmo dei nostri genitori. Zia Kate, ci spedì una lettera:

Care Julie e Helene,
E' zia Kate, come state? Qui non molto bene, zio Ed putroppo non ce l'ha fatta, ed è su in paradiso.
Ah già, quasi dimenticavo. Volevo dirvi una cosa importante, e ho aspettato il momento adatto per dirvelo. 
Adesso siete grandicelle, e certe cose le capite bene. Vi ricordate Rose e George? Si, loro i vostri carissimi genitori.
 Non erano andati via solo per un po'. Loro sono morti, sono lassù da circa 14 anni, e non volevamo rovinarvi l'infanzia, eravate così belle, solari e felici. 
Ogni momento della vita lo passavate sorridendo e non potevo permettermi di rovinare due bei sorrisi come i vostri. Siete stupende cucciolotte. 
Vi avrei promesso che vi sarei venuta a trovare, ma da quando zio Ed è morto, mi sono chiusa in casa, era l'unica cosa che avevo. 
Ah, Julie, ricordi Liam? Mi ha detto di salutarti, e dirti che il braccialetto verde che gli avevi lasciato gli piace molto. Gli manchi tantissimo. 
Zia Kate. XXX


Quella lettera. Aspetta, Liam? Oh si, il ragazzino della casa davanti. Mi ero dimenticata di lui, erano passati 6 anni da che non lo vedevo. 
Beh, mi sarebbe piaciuto rivederlo per una volta, vedere il suo volto paffuto.



Waah, 31 visualizzazioni nel primo capitolo, ahah si sono poche ma l'ho messa ieri quindi per me conta molto. Mi raccomando,
come ho detto cercate di recensire, perchè mi interessa molto sapere se è una storia interessante, se devo continuare o no :) 
Avevate capito chi era il padre? Da quale momento? Ahaha, detto questo mi ritiro in patria, Sciao :) xx

   
 
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