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Autore: Gyllenhaal    03/06/2012    1 recensioni
Nella casa davanti, ci abitava un bambino paffutello, con il naso a maialino. Se ne stava tutto il giorno da solo a giocare con il giocattolo di "Buzz Lightyear" e non rivolgeva la parola a nessuno. Si chiamava Liam.
Un giorno scesi giù per vedere cosa faceva, e gli chiesi se potevo giocare con lui.
- Certo, tieni!- Mi pose la bambolina di Jessie, la cowgirl di Toy Story. Giocammo per mezz'ora. Era impressionante come potessimo divertirci con due pupazzi.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"And we used to think it was impossible"
-Gwen Stefani.

 

 

 

Mi svegliai di botto. 6:30 a.m. Ero nel letto, tutta sudata a fissare il nulla, aspettando che anche mia sorella si svegliasse. 
Probabilmente mi era salita la febbre. Andai a prendere il termometro e un bicchiere d'acqua. Risalii le scale faticosamente ed entrai in camera.Mia sorella dormiva ancora.
Lei è completamente diversa da me, non si preoccupa mai, ed è sempre tranquilla. Dormiva beata nel letto accanto al mio.
Ah, dimenticavo, sono Julie e la ragazza che si è appena svegliata è Helene, mia sorella gemella, l'altra parte di me. Non siamo le tipiche sorelle gemelle che vanno sempre d'accordo, qualche volta ci scappa un urlo di troppo, ma ce la caviamo. 


Quando avevamo più o meno 5 anni, non ci consideravamo molto, poi quando i nostri genitori scomparvero iniziammo ad occuparci l'una dell'altra.
Erano morti, ma noi non lo sapevamo. Nostra zia ci disse solamente che dovevano sbrigare un affare molto importante. Così nostro nonno ci spedì come due buste in Inghilterra, da nostra zia che abitava a Wolverhampton. Era un paesino molto accogliente e silenzioso.

Nella casa davanti, ci abitava un bambino paffutello, con il naso a maialino.
Se ne stava tutto il giorno da solo a giocare con il giocattolo di "Buzz Lightyear" e non rivolgeva la parola a nessuno. Si chiamava Liam. 

Un giorno scesi giù per vedere cosa faceva, e gli chiesi se potevo giocare con lui. 
- Certo, tieni!- Mi pose la bambolina di Jessie, la cowgirl di Toy Story. Giocammo per mezz'ora. Era impressionante come potessimo divertirci con due pupazzi.
Passavo le giornate a giocherellare con quel bambino, che era diventato come un amico speciale. Avevo solo lui, e mia sorella.
Un giorno venne a suonare al campanello di casa e zio Ed aprì.-Buona sera signor Owens, sono Liam, l'amico di Julie.- Sorrise. -E' in casa?-
-Certamente, entra.- Lo fece accomodare. - Julie! C'è il tuo amichetto Liam! - Gridò.
-Eccomi!- Scesi le scale di corsa per andare a salutarlo.
- Ciao Julie. - Disse imbarazzato dalla presenza dei miei zii. - Ti va di andare in giardino a giocare con la sabbia?- 
Annuii. Lo presi per mano e notai che gli pendolava qualcosa dalla tasca. Dedussi che era un pacchetto.
-E quello?- Chiesi perplessa.
-Oh, si, scusami.- Arrossì. - E' per te. - Me lo porse e io lo scartai con cautela. Era un orsacchiotto con appeso un biglietto a forma di cuore. Lo girai e lessi cosa c'era scritto. "Per la bambina più bella della città, il tuo caro amico Liam." Lo ringraziai dandogli un bacetto sulla guancia. Arrossimmo entrambi.
Come la vita ci riserva, le brutte notizie non mancano mai. 
Una mattina mi svegliai, e non vidi mia sorella. Scesi giù a fare colazione e la vidi dietro al muro del salotto, a origliare qualcosa. Mia zia stava parlando al telefono con qualcuno. Riuscimmo a riconoscere i nostri nomi, e poi udimmo un entusiasmante "Dopodomani? E' perfetto! Arrivederla." 
Zia Kate riagganciò la cornetta e noi corremmo su in camera. 
-Che cosa significa Julie?- Chiese mia sorella.Tutto quello che riuscii a dire fu un semplice non lo so. D'altronde avevo solo cinque anni, non potevo capire certe cose. Rimasi a fissare il pupazzetto che avevo sistemato sul mio comodino. Sentimmo bussare. Era zia Kate. Entrò.
-Cucciolotte, vi devo parlare di una cosa importante.-
-Torniamo in Italia da mamma e papà?- Chiese speranzosa Helene.
-No, tesoro...- Prese fiato. - Ecco, vedete, mamma e papà non sono ancora tornati, quindi da dopodomani andrete a vivere con una signora gentile, sono sicura che vi comprerà tante caramelle!- 
Rimasi pietrificata. Cosa significava "Non sono ancora tornati?"

Arrivò anche quel giorno. Zia Kate ci aiutò a preparare le nostre valigie e lo zio le portò giù vicino alla porta.
-Vieni qui, fatti sistemare!- Zia Kate mi sistemò il fiocchetto sotto al collo ed il cappellino rosa, pendant col vestito e le ballerine.
-Come si chiama zia?- Dissi sforzando un sorriso. 
-Chi tesoro? - 
-La signora che verrà a prenderci.- Il mio sguardo si abbassò, fissando la punta delle scarpe. 
-Anne.- Disse entusiasta. -Si chiama Anne.-
Decisi di non dire a Liam che un'altra signora mi avrebbe portata via da li. Il campanellò suonò. Mi tremavano le gambe. Tenevo l'orsacchiotto che mi aveva regalato in mano e il bigliettino lo infilai dentro la taschina del vestitino.
Lo strisi più porte che potevo.
Era la signora. Una bella donna, con i capelli lunghi e gli occhi verdi.Vestiva in modo elegante, con una mantella nera di pelliccia, e un cappello più grosso di lei. Era in compagnia di un uomo e di una ragazza. Non parlammo, un po' a causa della timidezza, un po' a causa del terrore. Cosa ci sarebbe accaduto? 
Zia Kate ci tranquillizzò dicendoci che un giorno sarebbe venuta a fare una visita. 
Salimmo su quella macchina. Mi affacciai subtio al finestrino, poggiando il naso sul vetro, appannandolo. 
Vidi Liam alla finestra. Sentivo che stava per accadere. Sentii il rombo del motore, la macchina stava partendo. Strinsi più forte che potevo l'orsacchiotto, spiaccicandolo al finestrino. All'improvviso, senza che lo volessi, mi scese una lacrima. Scivolò giù per il vetro fino a bagnare l'orecchio del peluche. 
- E tu.. Cosa mi dici?- Domandai al pupazzino. -Lo rivedremo? - Non ricevetti alcuna risposta. Poco dopo,mentre ci stavamo allontanando, riuscii a realizzare che da quel giorno in poi non l'avrei mai più rivisto. Non avrei più rivisto Liam, il bambino più dolce che avessi mai conosciuto. 
Sempre attaccata a quel maledetto finestrino, ripensai alla prima volta che mi pose il giocattolino. 
-So che è molto difficile per te, cara. Ti abituerai, ne sono sicura!- Disse gentilmente l'uomo che stava guidando.

Non risposi. Mi scese un'altra lacrima. Stavamo uscendo da quella città, non potevo crederci che lo avrei lasciato da solo. Stavo lasciando Wolverhampton, la stavo lasciando per sempre.






Ciao a tutti! E' la prima volta che scrivo una FF, infatti devo ancora imparare a usare l'Editor, sì sono impedita! D:
Questa, è la mia prima storia, spero di continuarla il più possibile e spero di finirla, mi piacerebbe molto sapere le vostre opinioni e anche critiche se ne avete, soprattutto per migliorare :) 

Per la protagonista Julie ho preso in considerazione la bellissima Chloe Moretz. Mhh, dovrò trovare una ragazza simile a lei per interpretare Helene. Forse è un po' troppo corta.. ma vabbè.. tenterò di sforzarmi per il prossimo capitolo. Ciao bella gente :) xx

   
 
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