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Autore: My Pride    04/06/2012    8 recensioni
~ Raccolta di quindici flash fiction fluff e sentimentale incentrata sulla coppia RuNami ♥
» 15. A night with you
Rufy sorrise divertito, issandosi a sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami è come la carne», asserì semplicemente, e se per un attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non capendo il perché di quella metafora, Zoro si ritrovò invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla testa prima di sbuffare ilare.
«Quando si raffredda diventa dura e stopposa?»

[ Mugiwara Centric ~ 8th October 2012 ♥ ]
[ Partecipante alla challenge indetta dalla community Think Fluff ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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A simple moment with you Titolo: A simple moment with you
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction
[ 713 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Nami, Monkey D. Rufy
Tabella/Prompt: Primavera › 02. Profumo
Humanity Face 10&Lode: #02. Collo
Piscina dei prompt: One Piece, Rufy/Nami, "Te l'ho promesso"

Genere: Generale, Sentimentale, Fluff, Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti:
Heterosexual, Slice of life, What if?, Post One Piece
30 modi di amare, più qualche delizia: Pacchetto embrace › Abbraccio protettore
The season challenge: Primavera › Profumo


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Non era nemmeno sorto il sole quando Nami aveva riaperto gli occhi, sollevando debolmente il capo per guardarsi intorno.
    Nella penombra che regnava nella cabina, la navigatrice aveva potuto distinguere a fatica le sagome scure della mobilia spartana e i vestiti malamente gettati su una sedia riposta contro il muro, esattamente sotto all'oblò che affacciava sul mare lievemente smosso. Il turno di guardia quella notte spettava a Zoro, dunque aveva potuto dormire un sonno tranquillo senza preoccuparsi più di tanto, sapendo fin troppo bene quanto lo spadaccino prendesse seriamente quel lavoro. Quando non crollava addormentato a sua volta, almeno. Ormai erano anni che navigavano insieme e quello scemo riusciva ancora a stupirla in qualche modo assurdo, il più delle volte.
    Sorrise appena, scansandosi qualche ciuffo di capelli dagli occhi prima di coprirsi il seno con le lunghe ciocche rosse che le ricadevano sul corpo, abbassando lo sguardo per osservare l'uomo che dormiva al suo fianco. Ancora non riusciva a credere che, dopo tutti quegli anni trascorsi, fosse davvero riuscito a realizzare il suo sogno. Le sembrava ieri che l'aveva incontrato ad Orange Town con quello scapestrato di Zoro, restando a dir poco sorpresa dal fatto che fossero pirati e non possedessero nemmeno una nave degna di tale nome, per quanto avessero dato non poco filo da torcere a Bagy, il pirata che lei stessa aveva derubato; ricordava perfettamente il viaggio che li aveva visti uniti fino al villaggio di Shirop, l'incontro con Usopp, le avventure che avevano vissuto fino alla sua entrata nella ciurma e la nave che Kaya aveva donato loro per solcare i mari; poi il Baratie, Sanji, la sua fuga e la rivalsa contro Arlong, e tutto grazie all'aiuto di quello strambo ragazzo dal cappello di paglia. E da quel momento, per lei era cominciata una nuova vita ricca di avventure, una vita vissuta accanto a quelli che oltre suoi compagni di viaggio erano divenuti suoi amici, ed era sicura che, se le fosse stato chiesto di tornare indietro e scegliere, non avrebbe cambiato una sola virgola di quanto successo in tutto quel lasso di tempo.
    A quei suoi stessi pensieri si toccò con entrambe le mani il ventre lievemente gonfio, sentendo l'ansia assalirla nuovamente. Non avrebbe cambiato nulla, certo, ma adesso che Rufy era diventato l'uomo più ricercato del mondo, sapeva fin troppo bene che la Marina avrebbe dato loro filo da torcere. La cosa non la spaventava affatto, giacché non era la prima volta che si ritrovavano i marines alle calcagna, ma stavolta non era solo la sua stessa vita ad essere in pericolo, bensì anche quella del bambino che portava in grembo. 
    E fu proprio mentre lei era intenta in quelle sue elucubrazioni mentali che 
Rufy si mosse fra le lenzuola e alzò una palpebra a metà, distinguendo appena la sagoma della donna. «Nami?» biascicò nel dormiveglia, e lei, sussultando per essere stata colta così alla sprovvista, abbassò rapidamente lo sguardo sul Capitano, cercando di calmare il battito impazzito del proprio cuore. Immersa com'era stata nei suoi più disparati pensieri, aveva quasi dimenticato di trovarsi in compagnia dell'uomo che era ormai diventato il Re dei Pirati.
    «Dormi, Rufy», sospirò a mezza voce qualche istante dopo, e fece per mettere un piede fuori dalle lenzuola quando sentì una mano del compagno afferrarla per non permetterle di farlo, avvolgendo delicatamente le dita intorno al suo polso esile.
    «Solo se torni qui», rimbeccò lui con voce ferma, nonostante il sonno di cui sembrava essere ancora vittima. Quello stupido. Per quanti anni potessero passare, lui non sarebbe mai cambiato. Sarebbe sempre stato il solito bambinone che pretendeva che tutti facessero ciò che lui diceva, risultando spesso egoista ed egocentrico per quel suo modo di fare. Ciononostante, però, Nami trasse un lungo sospiro e, forse sentendosi rassicurata proprio da quella convinzione che a stento vedeva dipinta sul viso del Capitano a causa della penombra e dalla certezza che, qualunque cosa fosse successa, Rufy sarebbe stato sempre e comunque al suo fianco, decise di sistemarsi nuovamente sotto le coperte, venendo accolta da un braccio di Cappello di Paglia, che la attirò contro di sé con un mezzo sospiro soddisfatto.
    Nami nascose il viso nell'incavo del suo collo e sorrise, lasciando che il calore di Rufy e il suo profumo calmassero l'inquietudine che quella notte si era impossessata del suo animo.






_Note inconcludenti dell'autrice
Mi ero ripromessa che non avrei scritto niente del genere, però alla fine essa ha preso il sopravvento e mi è quasi sfuggita di mano, quasi avesse vita propria
L'idea all'inizio era un'altra, lo ammetto, ma ho cominciato a stendere la flash fiction senza pensare più di tanto, arrivando infine a scrivere questa storia introspettiva in un momento intimo fra Nami e Rufy (visto ovviamente dal mio punto di vista, dunque facilmente discutibile - oh, beh, succede, se si passa la maggior parte degli anni a scrivere su personaggi maschili e a concentrarsi sul loro punto di vista, in particolar modo se tali personaggi sono rozzi e difficilmente manovrabili o trattabili) in un altrettanto ipotetico futuro di One Piece, o, per meglio dire, in una visione della giovane navigatrice su un ipotetico futuro al fianco del suo strambo e amato Capitano. E, aye, io ho uno stranissimo debole per Rufy quando diventa d'un tratto serio e autoritario. Mi sciolgo letteralmente in brodo di giuggiole *Spupazza Rufy Strong World version*
Spero che la storia vi sia piaciuta in qualche modo :)
Alla prossima. ♥


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