Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: FuckmeHoran_    04/06/2012    8 recensioni
Non è tutto oro ciò che luccica. Non è tutta rosa e fiori la vita, ne tanto meno lo è la vecchia Londra.
E c’erano più e più realtà, che correvano parallelamente senza mai scontrarsi.
E nei pochi casi che succedeva ciò, era uno scompiglio per tutti se non per la natura stessa.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Camminava tra quei corridoi senza mai, realmente, guardarsi in torno. Quelle mura alte e colorate di un grigio spento, fungevano da carcere per lei e per altri centinai di studenti. Ma non si curava di loro, affatto. Non si curava delle occhiatacce che le rivolgevano di continuo, non si curava delle voci che girava sul suo conto, non si curava dei suoi voti precari e non si preoccupava nemmeno di non aver nessuno con cui parlare o sfogarsi. A lei bastava se stessa, per vivere. E sicuramente sua nonna, che aveva un ruolo dominante nella sua vita. Non a caso era sua mamma, suo padre, suo nonno, sua sorella, sua zia, la sua più  grande amica ma anche la sua più grande nemica.
Janet, non aveva amiche o amici con cui condividere la proprio adolescenza o perché no, anche la sua vita.
Janet non aveva ragazzi che le chiedessero di uscire, poiché secondo lei era troppo poco per quei ragazzoni di quel grande e prestigioso istituto. Ma  lei pareva non importarsene di queste cose oppure trovava, giorno dopo giorno, un modo per sopprimere tutta quella rabbia e quell’angoscia che portava con se costantemente.
D’altra parte anche nella High School vi erano più e  più gruppi. E d’altra parte, come in ogni istituto che si rispetti, c’era  un gruppetto che tutti, compreso i professori, venerava. Un gruppo di ragazzi, amici per la pelle, ammirati e temuti dai ragazzi e venerati dalle ragazze. Ragazze, secondo Janet, che avrebbero fatto di tutto pur di succhiare uno di quei cazzi anche solo per pochi secondi. Non che lei fosse una santarellina, sia chiaro, ma era sempre stata dell’idea che quelle ragazze scopavano per puro divertimento, mentre lei era costretta a farlo. Non si divertiva a battere le strade di Londra, ogni sera.
Quei ragazzi agli occhi di tutti erano irresistibili. Studenti modello, figli che ogni genitore vorrebbe avere, gran bei ragazzi, ricchi sfondati e bravi a letto. Tutti li veneravano, tutti li portavano su un piedistallo d’oro. Tutti, tranne Janet. Tutti tranne lei, perché li vedeva come esseri normali. Con due braccia, due gambe, due occhi, due orecchie. E non c’erano nulla che li differenziava dagli altri coetanei.
Più li guardava , più osservava ciò che la gente avrebbe fatto per loro, e più le veniva il voltastomaco per quella mentalità troppo strana e contorta.
Harry,Niall,Liam,Louis e Zayn. Questi erano i nomi dei ragazzi che facevano, giorno dopo giorno, sognare centinaia di ragazzine.
Diversi fisicamente e anche caratterialmente, tanto che Janet si chiedeva come fossero amici per la pelle.
Ma dopo tutto, sapeva quanto fosse strana la vita.
 
Quelle ore scolastiche passarono velocemente. Ogni tanto volgeva lo sguardo al di fuori della finestra, perdendosi negli angoli più grigi del cielo di Londra coperto costantemente da nuvole. E anche quella mattina, il cielo non prometteva nulla di buono. E lei se ne stava li. Un po’ ad ascoltare quella noiosissima lezione di biologia, un po’ a guardarsi in torno e a squadrare quei visini troppo truccati e perfetti delle sue compagne di classe, e un po’ a vagare con la mente al di fuori della finestra.
-Signorina Smith, credo proprio che lei dovrebbe prestare più attenzione alla lezione se non vuole perdere l’anno, almeno nella mia materia.-  con quelle parole Janet mostrò, finalmente, attenzione alla donna anziana che le si parava dinanzi.
- Ed io credo, signorina Loudht che lei dovrebbe rendere le proprie lezioni più interessanti, perché suvvia non può annoiare costantemente i suoi alunni.- disse quelle  parole quasi senza pensare, ma le uscirono così.
E dopo qualche secondo di sgomento, ciò che si udì dopo furono le urla stranzianti di quella donna e il suo intimare ad abbandonare l’aula. E a salvarla fu solo il suono della campanella che annunciava il terminare di quelle lezioni.
Gli studenti si rovesciarono tutti fuori dalle rispettive aule per correre via e godersi il restante della giornata.
Janet pensava già a come l’avrebbe passate e un senso di nausea le salì alla bocca dello stomaco.
Ogni notte, la solita routine.

-Nonna, sono a casa.-
-Ciao tesoro. Com’è andata oggi a scuola?-
-Solito-

Salì le scale in fretta e furia e si gettò a peso morto sul letto. Era stanca mentalmente e psicologicamente e doveva riposare. Non a caso, si addormentò subito.

A svegliarla fu l’incessante tamburellare della pioggia contro la sua finestra. L’orologio, appeso ad un lato della sua camera ancora buia, segnava le 20.05.
Doveva prepararsi ad affrontare un’altra e lunga notte.
Indossò i suoi soliti abiti che la coprivano ben poco e legò i capelli in modo da lasciare scoperto il suo collo bianco e liscio.
Preparò il suo zainetto e se lo mise in spalla. Era pronta.
Si calò agilmente dalla finestra che dava sul retro e con fare esperto saltò la recinzione e si ritrovò in strada. Cercò di arrivare a destinazione usando le piccole e vecchie stradine di Londra, per non dare troppo nell’occhio. Di tanto in tanto incontrava qualche ubriacone o qualche poco di buono, ma non se ne curava.
Ormai lì, la conoscevano tutti. Si poteva quasi sentire di casa.

-Ti va di scopare, ragazzina?-
Quello era il modo più dolce con cui un uomo la invitava a fare sesso. E lei, anche quella notte non rifiutò l’invito, dopo tutto era il suo mestiere.
Entrò in quell’auto grigia e l’uomo che le si parava dinanzi era un po’ in la con l’età. Una cinquantina d’anni, capelli già caduti da un pezzo e un erezione ben evidente nascosta nei jeans. Appena Janet chiuse la portiera dell’auto e aveva annunciato un –Cominciamo- lui non se l’era fatto ripetere due volte e si era messo a cavalcioni su di lei incominciando a palparle le tette e a strusciare l’erezione contro la sua gamba. Lei, di tutta risposta, decise di liberare quell’uomo da quegli strani che ormai erano di impiccio e cercò di dare piacere come poteva, massaggiando e tastando il membro del suo nuovo amico di giochi. Lui, eccitato forse dalla situazione troppo coinvolgente, insinuò una mano nelle mutande sottili della ragazza massaggiando dapprima la sua intimità, successivamente insinuando all’interno uno,due,tre dita. La ragazza non poté far altro che gemere non per l’eccitazione ma per la frustrazione. E dopo aver preparato la ragazza, l’uomo con poca grazia e senza chiedere un cenno di consenso entrò in lei e iniziò a spingere forte. Delle spinte, che sicuramente non gioivano la ragazza. Delle spinte che erano aggravate dal peso massiccio del corpo dell’uomo su quello esile di lei. E non si preoccupava che poteva schiacciarla, no. Voleva solo soddisfare un suo piacere sessuale, sfruttando quella ragazzina. E magari lui immaginava anche quanti anni potesse avere, ma non se ne interessava. E si sentivano solo i suoi gemiti in quell’auto. E quando arrivò all’apice, dopo minuti di agonia per Janet, lui sussurrò un –Grazie-, la pagò e le intimò di scendere.
Janet corse via da quell’auto ancora mezza nuda e dolorante, e si accasciò sull’asfalto di quella strada sporca della vecchia Londra.
E le lacrime bagnarono il suo volto, ancora.
E mente osservava quell’auto farsi sempre più lontana si interrogava su se stessa e sulla sua vita.
-Ma cosa sto facendo?-

----Spazio mio--- 
Rieccomi con il secondo capitolo.
Come state, donzelle? Io sto benissimo ed è finita la scuola jksdjkf. 
Ok, ritorno seria. 
Premettendo che questo capitolo è uscito come una cacca di cane, ma mi sto attaccando sempre di più
a questa storia. Sia ben chiaro che nulla deve ancora accadere. Siamo solo agli inizi.  
Grazie per le 9 recensioni del capitolo precedente e spero che anche questo avrà 9 e più recensioni.
Un bacio.
-Ter.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: FuckmeHoran_