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Autore: hellosunshjne    04/06/2012    2 recensioni
Honey un nome completamente contradditorio per la persona che lo portava.
Honey si era posta degli obiettivi.
Honey aveva incentrato la sua vita in quella della sua creatura.
Honey non sapeva cosa volesse dire la parola amare, o meglio aveva preferito rimuoverlo.
Honey non era più Honey dopo aver incrociato i suoi occhi con quelli della persona che gli avrebbe stravolto la vita, senza chiederle il permesso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yeah, I, I know it’s hard to remember
The people we used to be
It’s even harder to picture
That you’re not here next to me

Payphone, Maroon 5

 

Stavo canticchiando le note dell’ultimo singolo dei Maroon 5, Payphone, che stavano trasmettendo alla radio quando il mio fidato navigatore ci avvisò che avevamo raggiunto la nostra meta.
«Oddio non posso crederci!» urlò mia sorella,Gin, slacciando la cintura di sicurezza.
«Uuh che felicità» scimmiottai sbattendo la portiera della macchina per poi aprire quella posteriore e svegliare la mia ragione di vita.
«Ancora grazie Honey. Senza di te non avremmo mai realizzato il nostro sogno» disse dolcemente l’amica di mia sorella, Sally. Con un gesto della mano minimizzai il tutto e c’incamminammo verso la fila di ragazzine urlanti. Ci mettemmo in coda e presi il cellulare per inviare un messaggio a mia madre scrivendole che eravamo appena arrivate. Buttai il telefono nella borsa e strinsi forte la sua mano. Notai l’eccitazione e l’emozione negli occhi di mia sorella e dell’amica.

Due sedicenni che stavano per realizzare il loro sogno. Iniziarono ad intonare insieme alle altre fan, o meglio Directioners, come si chiamavano fra di loro, le note di una canzone.
Ah si! Quella dove dice che siamo belle anche senza trucco ecc. ecc. Che cazzata!
Una voce da uomo annunciò attraverso un megafono che tra 30 secondi le porte si sarebbero aperte. Non capivo di cosa stavano parlando e mi guardai intorno spaesata.
«Honey? Che diavolo aspetti? Dobbiamo correre!» urlò mia sorella afferrandomi per la maglia.
Altre poche ore, poche ore, mi ripetei per non avventarmi sopra mia sorella.
Varcammo quelle fatidiche porte e notai una folla di ragazze che piangevano, che urlavano, che si scrivevano in faccia. Mi girai verso Gin e Beth per assicurarmi che stessero bene.
Menomale che alla loro età non ero così. Beh avevo altro a cui pensare.
Un uomo grande e grosso, con un’aria familiare, fece un cenno a qualcuno e partirono le note di un’altra canzone.
Ah questa la so, una delle poche che mi piace. Taken.
Tutte le ragazze urlarono come le forsennate provocando il pianto isterico di Rebecca. La presi in braccio e le diedi un bacio nei capelli per farla calmare. Passammo una mezz’oretta così, senza far nulla di preciso. Stando in fila aspettando che quei cinque ragazzi uscissero fuori e facessero quello che dovevano fare.
Di nuovo quell’uomo. Annunciò che mancavano pochi minuti e i ragazzi sarebbero usciti.
Mia sorella iniziò a saltellare con l’amica e ogni tanto mi lanciava qualche occhiata emozionata. Infondo mi faceva piacere vederla così.
Sentii la suoneria del mio cellulare farsi spazio in quel luogo, così feci scendere Rebecca e cominciai a cercare il mio telefono. Prima dell’ultimo squillo riuscii a rispondere.
«Pronto?.. si sono io, con chi parlo?..Un attimo che segno». Cercai distratta un foglio ed una penna nella borsa e quando lo trovai scrissi il numero e l’indirizzo che mi avevano appena dato al telefono. Identificai il numero con “colloquio” sul telefono. Quello sarebbe dovuto essere il mio primo tentativo di iniziare la mia carriera, ci sarei riuscita. Costi quel che costi.
Riposi il telefono nella borsa e cercai la manina di Rebecca. Non la trovai. Mi girai intorno aspettando di vederla al fianco di mia sorella ma nulla. Allungai lo sguardo altrove mentre il respiro cominciava ad essere pesante e i battiti del cuore ad essere irregolari.
Non c’era.
Non trovavo Rebecca.
Rimaniamo calmi, se avessi due anni e mezzo e mi perdessi..dove andrei?
Vuoto totale.
Cominciai ad agitarmi cercando di non farmi vedere da Gin. Sentivo il panico scorrermi nelle vene, cominciai a camminare con passo svelto, mi facevo spazio tra la gente.
Sentivo quelle ragazzine che mi urlavano contro convinte che volessi sorpassarle.
Cosa cazzo me ne fotte di quei 5 cantanti a me?!
Mi ritrovai di fronte di nuovo quell’uomo.
Su Honey, sforzati!
Bingo!

«Tu sei Paul?»
«Si adesso si sposti signorina» rispose senza degnarmi di uno sguardo. Spero stia scherzando vero?!
«Senta. E’ una questione importante. Non mi ricordo bene che ruolo abbia in tutta questa faccenda ma di sicuro è qualcuno di importante. Mia sorella mi parla anche di lei. Quindi mi dia una mano, la prego»
Grande Honey, i tuoi discorsi funzionano sempre!
«Cos’è successo di così tanto urgente?»
«Mica ha visto una bambina bionda, occhi azzurri. All’incirca 3 anni. Ha una gonna rosa e una maglietta bianca? Mi somiglia molto» dissi tutto d’un fiato mimando l’aspetto con le mani.
«No mi dispiace. E’ sua sorella? Adesso la cerchiamo». Mi limitai ad annuire senza rispondere, notai che fece un segno a qualcuno ed valicai con lui oltre una porta con scritto sopra “Only staff”.
In quel momento poco m’importava di dove stavo andando, dovevo trovarla.
Paul cominciò ad aprire delle porte ma nulla, di Rebecca non c’era traccia. Cominciai a sudare freddo. Mi accovacciai a terra fregandomene di dove stavo, con chi stavo e come stavo.
«La troveremo» si limitò a dire porgendomi la mano per alzarmi. Afferrai la sua mano e spinsi via i pensieri che potesse essere stata rapita. A quel pensiero rabbrividii. Nessuno doveva toccarmela.
«Rebecca!» urlai correndo verso di lei, che stava tranquilla mano nella mano con uno. Mi corse tra le braccia e la strinsi forte a me. La feci girare in tondo mentre le lasciavo tanti piccoli baci e frasi come Non capiterà mai più o scusami, scusami!
La bambina qui di fronte si limitava a sorridere ed asciugare le mie lacrime agli angoli degli occhi.
«Come hai fatto?»
«Mi hai sempre detto che se mi fossi persa dovevo chiamare qualcuno che conoscessi»
«Si ma tu qui non conosci nessuno» dissi spostandole i capelli da un lato.
«Conosco lui» disse indicando il ragazzo dietro di lei.
Che figura, non mi ero resa conto che c’era qualcuno con noi. Mi alzai da terra scrutando la persona che mi stava davanti fino ad incontrare i suoi occhi.
Non mi ci volle molto a riconoscerlo, mia sorella mi aveva parlato così tanto degli occhi dei ragazzi che trasmettevano emozioni ecc. ecc ma non l’avevo mai ascoltata attentamente.
Ora capivo che aveva perfettamente ragione. Quella luce mi aveva colpito dritto in petto, mi aveva fatto dimenticare delle condizioni in cui mi trovavo e soprattutto di quello che era successo prima. Mi tese la mano a mo’ di saluto e io gliela strinsi di rimando.

 

Sera *w*
Eccomi qui con una nuova storia! E' completamente diverse dalle altre u_u
Ho deciso che la scrivo di getto, niente scalette, niente programmi. Così come verrà! 
Sono troppo eccitata da questa nuova FF *-* Infatti penso che dopo scriverò il primo capitolo!
Da chi sarà andata Rebecca? e soprattutto..chi è Rebecca?
Ci vediamo alla prossima puuuuuuuntata (?)

Ah! AVETE VISTO IL TENTATIVO DI ZAYN DI FARE UNA TWITCAM? AHAHAHAHAH è troppo imbranato <3
Liam che è arrivato a 6.504 following? Lasciamo stare va .-.

  
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