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Autore: timetosaybyebye    04/06/2012    11 recensioni
-Dimmi,promettimi che sei mia e di nessun altro.-mi sussurrò,prendendomi il viso.
-Harry,sono e sarò sempre tua in qualsiasi momento..Anche quando saremo lontani...Te lo prometto.
Styles, non l'avessi mai detto.
Una ragazza normale, alla mano,si incontra/scontra con i suoi idoli. Ruota della fortuna gira, ma non quella dell'amore. Tanti famosi, tanti guai e tanto amore..
Finirà bene? Amiche, One Direction e tanti altri... un mix pronto per far perdere la testa.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aftershock!
 
 
 
 
DIVERSI GIORNI DOPO. 
 
 
Laura.
 
 
Avevamo registrato già il duetto e avevo finito di registrare anche aftershock, in segreto. 
- Mettila sul cellulare, Jeff! - esclamai, mentre la riascoltavo. Quella canzone era davvero bellissima. Gli lasciai il cellulare e io uscii fuori a fumare una sigaretta.  O almeno, quella era l'intenzione.
- Laura dove sei? - mi sentii chiamare. Era Justin.
- Juss! Che ci fai qui? Non dovresti essere a Belfast? - lui sorrise. 
- No mia cara. Ci sono stato ieri e... Dovevo darti questo. - e mi porse un pacchettino. Non era molto grande. - Che aspetti e non lo apri?-  mi incitò.
- Beh. Ok. -  scartai impaziente, sotto il suo sguardo soddisfatto. Una volta aperto, dentro c'era.. un iPhone. Era bianco con un incisione. "smile for me. <3" lo abbracciai. - Come cazzo hai fatto a farti fare un incisione su un iPhone? - Lui mi fece l'occhiolino.
- Perchè io... Sono Justin Bieber. - Risi.
- Sei meraviglioso. - e lo abbracciai.
- Ed ecco la SIM! So che hai lo stesso numero sia per lavoro che per la famiglia. ecco perché questo lo userai solo per la famiglia e gli amici. - mi disse.
- Ti voglio bene. Ti voglio bene! - urlai stritolandolo.
- Ok, ma ora mi stai uccidendo. Mettiamo in funzione il cellulare, va'! - e così c' mettemmo a scaricare applicazioni e non fumai la mia sigaretta. Dopo un'ora di vari armeggiamenti, riuscivo a usare il mio nuovo cellu.
- Laura! Laura! Il cellulare! - mi urlò Jeff.
- Fatto? - chiesi e lui annuì. Mi stavano chiamando. - pronto?
- Laura? Sono Liam. Hai da fare? - scossi la testa, come se potesse vedermi.
- Sì amico. Perché? - cosa avevano intenzione di fare.
- Volevamo conoscere le canzoni dell'album in anteprima. - Risi. 
- Idioti. - sentii ridere. - Sono con Justin ora. E tra poco registrerò muovetevi! - lo incitai e chiusi la telefonata.
- Chi era? - mi chiese.
- Liam. Sta venendo con gli altri. - risposi.
- Bello! Canterai anche con loro?- scossi la testa.
- Non credo. E poi non c'è Styles. - dissi triste.
- Laura. Lo so che... - e lo fermai.
- No. Non tocchiamo l'argomento Styles, non ha senso. - e tornai dentro. Trovai Rossi e Andy, il mio vocal coach alle prese con dei fogli.
- Laura! Ci hanno dato questa canzone. - lessi il titolo sopra. "Touch".
- Bella. Sì mi piace. - E Andrew mi spiegò come cantarla. La parte difficile era la seconda strofa.
- Proviamo a fare la prima strofa, ok? - e io annuii. Entrai nella stanza per registrare, misi le cuffie e feci segno loro di far partire la base. Justin mi sorrideva felice.
 
 
It’s like I’m waiting for something specific
But I’m not sure yet what it is
I want to test out love at first sight, out love at first breath
Oh but am I ready yet!
 
 
La prima parte mi uscì bene. Notai Andy sorridermi.
- Brava la mia ragazza. Ora proviamo il ritornello e poi vediamo come fare la seconda strofa, ok? -annuii.
 
I’m holding out for you
But I don't even know who you are
Wishing on some star
I can get it right next time
Balancing on the edge
Of a little more not less
Here’s myself and
I am here in my dress
Slow slow slow
 
Touch me when the lights go off
It feels better that way
Touch me 'til the music stops 
It feels simple that way
Hold me like I need you to
'til I walk away
Kiss me like I need you to...
 
 
- Kiss me like... No, non ce la faccio. - dissi. - Non ci riesco a cantarla. -
- Puoi farcela. Dai. Proviamoci insieme. - mi incitò. Dopo tanti sforzi, riuscii a cantare il ritornello bene. Ero soddisfatta di me stessa, infondo.
- Posso riposarmi ora? - chiesi.
- Certo! - esclamò lui, sorridendomi. -  Tra mezz'ora torna qui, però. - mi disse poi e, una volta tolte le cuffie, uscii dalla sala registrazione. E trovai tutti a fissarmi. Mi ero così immersa nella canzone che non mi ero accorta di loro.
- SORPRESA! - Urlarono i ragazzi. Liam, Zayn, Louis e Niall erano lì, con le rispettive fidanzate.
- Cioè. Sei sul serio bravissima. - disse Eva, abbracciandomi.
- Oh, grazie. - dissi sorridente.
- Siccome hai mezz'ora di spacco, noi abbiamo ordinato il pranzo da Nando's e lo mangeremo fuori, sul terrazzo. - disse Niall eccitato.
- Avete ordinato anche per il canadese foreveralone, vero? - e Justin alzò lo sguardo verso di me.
- Parlavi di me, Russo? - roteai gli occhi.
- Vedi altri canadesi foreveralone in giro? - e lui mise il broncio, facendo ridere gli altri.
- E menomale che mi vuoi bene, eh. - si lamentò.
- Se non ti volessi bene, non mi sarei preoccupata del tuo pranzo. -e lui annuì, riflettendo.
- Già. Grazie scema. - sorrisi e uscimmo fuori per il pranzo. Cominciammo a ridere e scherzare mentre io e Giorgia ci allontanammo. Volevo fumarmi la mia sigaretta comunque.
 
 
Justin.
 
 
 
La vidi allontanarsi con una delle ragazze, mentre gli altri continuavano il pranzo. Io non avevo più fame. E come me, anche Zayn si era allontanato da loro.
- Sai Justin, ho sempre voluto farti una domanda. - cominciò il moro. Io lo incitai con lo sguardo.
- Com'è che è nato l'amore con Laura? - sorrisi.
- Beh... Diciamo che all'inizio, doveva essere solo un gioco, una botta e via. - Sospirai. - Laura era diversa da come era ora. Era più in carne, era molto timida. Poi, si è subito sciolta. La notavo impacciata nella lingua, non sapevo fosse italiana. Diciamo che, quando l'ho conosciuta meglio ho finito per innamorarmene. - raccontai con gli occhi scintillanti.
- E poi? - chiese di nuovo.
- E poi... E poi è finita. Non per voler mio. - lui mi guardò interrogativo. - E' stata la casa discografica ad impormi di lasciarla. Avrei potuto mettere nei guai lei. I paparazzi mi avevano seguito ovunque, nonostante non frequentassimo locali insieme. Stavamo insieme di notte, quando potevo muovermi con tranquillità. I giornalisti mi avevano beccato e la mia etichetta ha deciso di tagliare i ponti con lei. - sospirai.
- Poi è arrivata Selena... - aggiunse al discorso Zayn.
- Selena, già. - risi amaro. - mi avevano detto che sarebbe durata massimo 3 mesi. Altrimenti avrei perso i soldi per l'album e il tour, dicendo addio alla mia carriera. Eravamo in debito e l'unico modo era farle pubblicità. Una volta risanati i debiti, volevo lasciarla ma la stampa ci amava e la casa discografica ce lo ha vietato. Così io e lei stavamo insieme ma non ci siamo mai amati. Le ho raccontato di Laura, di come l'avevo conosciuta e il resto. E lei mi aveva raccontato di un certo Luke, con cui lavora e con cui sta insieme di nascosto. Mi ha detto oggi che avrebbero mangiato insieme nel suo appartamento. Il primo appuntamento soli. Le ho augurato buona fortuna. Selena lo merita l'amore nessuna più di lei. E' speciale. Non meritava questo casino. - gli spiegai tutto. Sentivo che con lui potevo confidarmi.
- E sei ancora innamorato di Laura. - spalancai gli occhi.
- Si nota tanto? - lui scosse la testa.
- Solo se si guarda con attenzione. - mi rassicurò. - Perché non gli dici che l'ami ancora? - 
- Non posso. La confonderei e.. E rovinerei tutto. L'amo troppo per vederla soffrire. Non l'ho vista quando ci siamo lasciati e non vorrei vederla ora che stiamo insieme a lavoro. Non sopporterei tutto ciò. - lui mi guardò comprensivo. - L'ho vista piangere quando sono partito, solo quel giorno. Se penso che lei abbia potuto soffrire per me, piangere come l'ho vista io e che potrebbe succederle ancora per causa mia.. Non lo sopporterei. -  Spiegai al ragazzo.
- La ami davvero tanto. - annuii, con un grande.
- Se ami qualcuno davvero, vuoi che sia felice. E io voglio che sia felice. E so che lo sarà solo con Harry. - conclusi. 
- Ma Harry... 
- Harry la ama, la ama tantissimo. Quella donna, Caroline, gli ha detto sicuramente una marea di cazzate. - e lui annuì accondiscendo.
- E' quello che pensiamo anche noi. - Sospirai. 
- Justin Drew Bieber! - sentii chiamarmi da Laura. Mi voltai verso di lei.
- Voglio fare una foto e caricarla su instagram. - esclamò. Le sorrisi.
- Dammi l'iPhone. -tutti ci fissavano scioccati.
- Che ci fai con un iPhone? - domandò Niall.
- Me lo ha regalato lui . -sussurrò appena la  bruna, arrossendo e guardandomi felice. Tutti si girarono verso di me.
- E' la mia migliore amica! - fu la mia giustificazione. Lei mi abbracciò tipo Koala facendo un urletto simile a quello di quando vedi un bambino piccolo.
- Dio se ti voglio bene canadese. Dio solo sa quanto. - mi sussurrò, stringendomi forte. Zayn mi sorrise, scattandoci una foto con il suo di iPhone.
- Tadaaaaaaaaan! Ecco la tua foto da caricare! - esclamò il moro, dando il cellulare all'amica. Eravamo noi due quando ci abbracciavamo. Applaudì contenta e ringraziò il ragazzo.
La caricò su twitter.
"Thanks to exist, @justinbieber "
scrisse e mi diede un bacio.
- Lo penso davvero, biondo. - mi sussurrò e rientrammo dentro per finire di registrare.
- Mi raccomando Laura, concentrata. - la incitò Andrew, spiegandole di nuovo come dovesse cantare la canzone. Lei annuì e mise le cuffie facendo segno a Jeff di far partire la base.
 
 
 
And it's like I’m craving for something that I’ve never had
Oh but I can’t tell you that
It’s the best damn thing to own
And I wanna go back to what I know for sure
To where I feel secure
But have I forgotten everything that I know
 
 
Conclusa la prima strofa, cominciò a saltare felice.
- Ci sono riuscita! Ci sono riuscita! - saltellava lei. 
- Dai Laura, ti mancano due versi, canta questi e te ne vai. - lei subito si fermò e annuì.
- Sì mio capitano! - tutti ridemmo e si riposizionò.
 
Oh but don't fall in love
No don't fall in love with me.
 
 
Concluse, con un lungo sospiro.
- Ho finito adesso? - domandò. L'uomo annuì e usci dalla sala. - Jeff! Metti anche qui quella di prima! - disse, buttando l'iPhone all'uomo.
- Cosa deve mettere? - chiesi curioso. Lei mi fece la linguaccia.
- Una cosa... - rispose vaga.
- Comunque questa sera la festa, non dimenticarlo, svampita! - le disse Kim.
- Ah, sei invitato anche tu Justin. - continuò Liam.
- Dove? Dove? - domandò.
- In un locale speciale.  Lo stavano per chiudere e, noi, affittandolo per questa sera, lo abbiamo salvato dalla bancarotta. - spiegò soddisfatta di se la ragazza di Liam, Eva.
- Sei adorabile, Eva. - le disse Laura, abbracciandola.
- Ma che ore sono? Noi dobbiamo prepararci! Ci saranno tanti di quei vip! Io non voglio sfigurare! - esclamò Kim. La bruna rise.
- Sono le quattro e mezzo. Prest... -ma fu interrotta.
- E' tardi. Muovi il culo, dobbiamo andare dall'estetista. Ciao ragazzi, a stasera al locale! - e le ragazze sparirono. Io sospirai.
- Aspetta! - sentii urlare da Laura, che corse verso di noi.
- Ciao ragazzi! - ci salutò lei, con un bacio sulla guancia. - non volevo andarmene senza...
- Muoviti troia! - la raggiunse la bionda.  - Già, ha ragione. Scusa amore se non ti ho salutato. - disse a Louis, regalandogli un tenero bacio. Lau sorrise.
- E poi sono io quella che si deve muovere, eh. - la canzonò, ci salutarono e andarono via. 
- Voi dite che diventeranno ancora più belle per stasera? - domandò retorico Zayn.
- Io non credo, sono già perfette così. - risposi. Soprattutto Laura.
 
 
 
Laura.
 
 
 
Diciamo che il pomeriggio dall'estetista fu snervante. Non mi ero mai fatta curare così tanto. Ma soprattutto avevo commesso un grave errore, avevo lasciato libero arbitrio a Kim. E con questo intendo che lei aveva scelto vestito, trucco e capelli per ognuna di noi. Lei aveva ottimi gusti, questo è certo ma.. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
- Siamo tutte pronte, finalmente! - esclamai, alzandomi dalla sedia e guardandomi allo specchi. Il vestito non era male.
- Mi devi spiegare dove le trovi queste cose, Kim. - esclamò Eva, facendo una giravolta e guardandosi ancora.
- In effetti... Dovresti fare la costumista, sai? - disse Giorgia, lisciandosi il vestito.
- Sai non credevo che con un paio di ballerine potessi essere così figa. - Scherzò Alessia, fissandosi i piedi.
- Sì lo so sono una grande. - si auto complimentò con se stessa la bionda.
- La solita idiota, Kim. Comunque dai, il vestito mi piace. - e l'abbracciai. In effetti non era male. E poi io amo il blu. Si mi conosce proprio bene.
- Ok, chi chiamiamo per farci venire a prendere? -  chiese Kim a tutte noi. Io fece spallucce.
- Qualcuno cerca un autista?- domandò retorica una voce. Winston.
- Inglese deficiente! - esclamai felice saltando in braccio al ragazzo che mi prese al volo.
- Italiana rincoglionita! - rispose lui, facendomi ridere.
- Come facevi a sapere che ero qui? - gli dissi, una volta messa giù.
- Beh, non dimenticare che Londra è casa mia e conosco tutti i camerieri.. - lasciò in sorpreso la frase.
- A volte credo che mi spii. Comunque ti presento Alessia, Giorgia, Eva. Tu e Kim vi conoscete già . -entrambi annuirono, scambiandosi un'occhiata di odio.
- Allora. Fuori c'è a limo nera. Salite, vi accompagno io al locale. - ci incitò lui.
- E' uno dei tuoi, scommetto! - lui annuì.
- Grazie alla tua amica Eva, il Victrola potrà restare ancora aperto. - mi spiegò e lanciò un'occhiata alla castana.
- Oh, è stato un piacere. - disse lei e salimmo in macchina.
- Questa è quale delle tue innumerevoli limo? - lui rise.
- Questa l'ho affittata per te, papà non mi ha fatto prendere la mia. E mi tocca pure guidarla, idiota! - io andai davanti da lui mentre le altre entrarono dietro. Alzò il vetro e ci straniammo da loro.
- Come va'? - mi domandò.
- Un po' meglio. Justin mi ha regalato un iPhone! - saltellai felice e lui si portò una mano al viso.
- Ti vuole bene. Comunque non dirmi che sei felice per quello! - scossi la testa.
- Sono felice perché le cose stanno andando per il verso giusto. Sto registrando il mio album, con Bieber si è risolto tutto..
- Bene, siamo arrivati idiota. - mi disse, interrompendo il discorso.
- Grazie del passaggio Stupido deficiente e... Entra e accompagnami, voglio fare un'entrata magnifica. - lui annuì e venne ad aprirmi lo sportello, non dopo averlo aperto alle altre.
- Andiamo signorina? - chiese cortesemente.
- Certo caro. - Mi fece l'occhiolino ed entrammo come fossimo stati sul red carpet.
- Hai fatto le cose in grande, eh Eva.. - sentii dire da Alessia.
- A dir la verità è colpa mia. - si giustificò Winston.
- E' peggio di Gossip Girl 'sto ragazzo. - lui rise e finalmente arrivammo nel locale a cui, fortunatamente, non era permesso l'accesso ai fotografi.
- I fotografi possono entrare a mezzanotte. Hai tempo per scoparti un paio di ragazzi. - confessò lui, ironicamente.
- Ti ho detto che, solo se tu fossi la copia di Chace Crawford saresti finito nel mio letto tante di quelle volte che mi avresti messo incinta ogni volta. - risposi,altrettanto divertita.
- Sarà.. Va bene adesso vado.. Divertiti e non fare guai. - Mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì nella folla. Anche Eva e Kim erano sparite.
- Buonasera a tutti i presenti! - esclamò la voce del DJ. - Inutile che mi dilunghi... La protagonista della festa è qui! Acclamiamo Laura, su! - e tutti si allontanarono da me, formando un cerchio. Tutti mi applaudivano, urlavano il mio nome entusiasti. Io sorrisi, arrossendo.- Dai vieni qui! - mi chiamò lui. Così, passando attraverso quel corridoio di persone, raggiunsi la console.
- Sera a tutti! Partiamo dal fatto che non sapevo che questa festa solo per me. E... E grazie a voi che siete qui e voi che l'avete organizzata. Divertitevi! - dissi, con un grande sorriso.
- Te la meriti. Sei dolce, sei speciale, sei unica. E' tutta meritata. - mi riprese Eva, sorridendomi. 
- Grazie. - fu l'unica cosa che riuscii a dire, prima di abbracciarla.
- Grazie lo dico io a te per quello che hai fatto per me. - mi sussurrò.
- Che inizi la festa! Andiamo gente! Tutti in pista a ballare! - incitai i festaioli presenti. Riconobbi, tra la gente, la chioma biondastra della Flack e, accanto a lei, quella cioccolatosa di Styles. C'erano anche loro così. Scesi dalla console e mi allontanai un attimo, in cerca di Malik o di qualunque potesse darmi sigarette. Perché c'erano anche loro? Aprii una porta a caso e mi chiusi in quella stanza.
- Laura. Torna di là! - mi ordinò una voce. Proprio quella di John.
- No. C'è la vecchia. E il riccio. E io non lo sapevo. E non voglio vederli. - mi lamentai, mentre le prime mi rigavano il volto.
- Tu mi avevi detto che stava andando tutto per il verso giusto.. - mi rimproverò lui.
- E ti mentivo. Io lo amo quel coglione. Più di me stessa. E se lo vedo sto male. Se non lo vedo sto peggio. Se lo vedo con quella peggio ancora. Non lo so più io. - lui mi abbracciò.
- Ricordati questi momenti, perché io non ti abbraccerò più. - mi avvertì. - E anche queste parole, perché non so quando sarò saggio come stasera.  - continuò. - Nemmeno io vorrei vederla ma accendo la TV e me la trovo davanti. Vado su internet e mi escono sue foto, esco di casa e trovo poster di lei che fa' pubblicità. Nemmeno io vorrei vederla, Laura. Nemmeno io voglio vedere lei che mi ha fatto stare tanto male, ma non ci riesco. Anche se non volessi vederla, anche se volessi evitarla, la vedo. Quando la vedo in tv non cambio canale, quando trovo le sue foto, le guardo attentamente, cercando un difetto. Quando guardo i poster per strada mi verrebbe voglia di prenderli e portarli a casa, non voglio che nessuno guardi ciò che è solo mio. Laura, ti capisco. Ma io vado avanti. Nonostante tutto. Tu non puoi permettere che lei ti fermi. Combatti, Cristo Santo! Dov'è la ragazza che ho conosciuto io? Quella che si opponeva a tutto? Quella che se voleva una cosa, riusciva ad ottenerla? Laura.. Riconquisterai Harry. Fidati di me, fidati del tuo compagno di avventure Winston, fidati del tuo amico John. - disse d'un fiato, con gli occhi lucidi.
- Jonathan. Tu sei innamorato di Caroline Louise Flack? - chiesi, stupita. Rise amaro.
- Già. Strano vero? Anche io ho avuto un cuore. Peccato che lei... - e fece una pausa. - lei non mi ha mai amato. - e si accese una sigaretta, una Winston blu. Me ne passò una. - Vieni, ti racconto tutto. - mi disse, prendendomi per mano e portandomi sopra, sulla parte alta del locale. Io accesi la mia e mi guardò. Gli feci un cenno col capo e sospirò. - Ci siamo conosciuti due anni fa' più o meno, a una cena di beneficenza. Mi ricordo che mio padre mi costrinse ad andarci, e dovevo anche vestirmi elegante.. Mi ero sempre annoiato a quelle serate, non succedeva mai niente e preferivo non andarci. Spesso trovavo una cameriera e trascorrevo un paio d'ore, altrimenti andavo in giro per locali, dopo essere stato lì almeno un ora, visibile e partecipante. Quella sera fu diverso. Era una cena, quindi se mi fosse assentato, se ne sarebbe accorto. E quello tra me e mio padre non è stato mai un bel rapporto. Comunque! Nello smistamento dei posti ci fu un errore e fui messo accanto a Caroline. - sorrise. - mi chiedo spesso se ci fossimo mai conosciuti.  - scosse la testa. - Continuo. Anche lei si annoiava, e quindi ci mettemmo a chiacchierare. Nonostante guardassi poco la TV, lei la conoscevo, mi era capitato spesso di vedere il suo programma "I'm a Celebrity...Get Me Out of Here! NOW!" e mi divertivo. Tra una parola e l'altra, appena finita la cena, decidemmo di scappare via. Prendemmo la sua auto e raggiungemmo un piccolo  bar di periferia e ci ubriacammo. Ti lascio intuire la fine della serata. - disse, spegnendo la sigaretta e accendendosene un'altra. - Da quella sera cominciò un circolo vizioso. Ci vedevamo quasi tutte le sere, di nascosto  e stavamo insieme, parlavamo, mangiavamo..
- Facevate sesso.. - continuai io.
- Forse era la parte più interessante.  - rise. - Facevamo sesso.. E poi io la riempivo di regali, attenzioni. Le ho aperto tante porte, volevo fosse qualcuno insomma. Fino a che... 
- Fino a che non si è stancata di te e ti ha buttato via come un giocattolo rotto. - conclusi e lui sospirò. Spensi la sigaretta.
- E non voglio succeda a Harry. Lei lo fa' per popolarità. - mi spiegò, serio. - Laura, non voglio che qualcun'altro soffra per causa sua. - mi abbracciò.
- La pagherà. Mi hai dato motivi in più per odiarla, credo di esserti debitrice. - gli lasciai un bacio sulla guancia e andai verso le scale, per scendere alla festa. - Un' ultima cosa, John. Grazie per esserci sempre per me. - lui sorrise.
- Le italiane sono sempre state le mie prede preferite. - confessò, mentre mi precipitavo per le scale. Avrei riconquistato Harry.. Alla vecchia maniera
- E ora qual è la porta giusta? - domandai a me stessa, trovandomi quattro porte chiuse davanti, da cui proveniva la voce di Rihanna. "Dio che odio per we found love!" dissi tra me e me, aprendo la terza porta. Volevo quasi uscire, ma ero troppo curiosa. Accesi lo schermo del cellulare che avevo avuto in mano tutto il tempo e mi ritrovai avanti dei costumi tipici del Burlesque. Sorrisi malignamente. Riconquisterò Harold Edward Styles alla vecchia maniera, proprio così.
 
 
 
 
Harry.
 
 
 
 
Presi l'ennesimo drink e lo bevvi d'un sorso. Quella festa era bella sì, ma troppo noiosa per i miei gusti. Notavo Caroline un po' preoccupata, come se cercasse qualcuno.
- Tutto ok? - le chiesi. Lei annuì distratta. - A me non sembra. Vuoi che torniamo a casa? - lei scosse la testa.
- Scusami. Ora devo un attimo allontanarmi. - feci spallucce e ordinai l'ennesimo drink. In effetti, tutti erano un po' preoccupati, in cerca di qualcuno. Non me ne feci scrupolo e continuai a bere.
- Bene! L'abbiamo ritrovata! - esclamò la voce di Kim. Avrei riconosciuto la sua voce ovunque. - E ha una sorpresa per noi. Ci fa' ascoltare un anticipo una canzone del suo nuovo album. - e tutti urlarono. - inoltre si scusa, perché non sarà lei a cantare, siccome non era stato previsto. Sarà la canzone registrata, le vuole solo.. emozionarci con il balletto. Ecco a voi Laura con aftershock. - Un silenzio incredibile riempì la stanza. Le luci si spensero e si sentì un rumore di tacchi battenti sul legno del piccolo palco e uno stridio. Dopo tre passi, il rumore cessò e la musica partì. Un riflettore fu puntato verso il palco e tutti fissarono Laura. Era lei che era sparita? Aveva anche cambiato vestito. Cercai di farmi spazio ed andare avanti, per vederla meglio. Volevo vedere quel ballo, volevo ascoltare le parole di quella canzone. 
 
 
I feel you move closer to me 
All the signals peaking 
Crank up my electricity 
Till I overload 
 
Si muoveva sensuale, lenta, sotto quelle note, come se stesse cercando di catturare l'attenzione di qualcuno. I suoi occhi erano luminosi, brillavano di tentazioni. 
 
 
Bass so thick you can see the sound wave 
Bubbly spilling like it's your birthday 
And comes blasting, now make the ground sway 
Put your hands up shout on the replay 
 
Girava, si muoveva con e intorno a quella sedia. Ogni ragazzo voleva essere al suo posto, essere sfiorato, toccato da lei.
 
Your lips conduct electric flow 
Your kiss vibrates me head to toe 
Your touch is glowing in the dark 
Those neon eyes send me a blaze 
 
 
In quel momento, un ragazzo, salì sul palco. Puntò i suoi occhi nei miei, i suoi, quelle iridi castane.. Il mio cuore perse un battito, concedendomi il lusso di perdermi in quel colore meraviglioso. Si voltò verso quel tipo che era salito. Si avvicinava alle sue labbra, lo sfiorava maliziosa, si strusciava su di lui. Avrei voluto essere io lì.
 
 
Lovestruck 
My heart is overheating and it won't stop 
I try to slow the beating, but you're so hot 
The tremors keep repeating and I tell myself keep breathing 
But I'm caught in your aftershock 
Hit me like an earthquake 
Feel my heaven and earth shake 
Lovestruck 
The tremors keep repeating and I tell myself keep breathing 
But I'm caught in your aftershock 
 
 
Salita sul palco e conclusa la canzone, tutti i presenti, le batterono le mani, estasiati. Lei sorrise, smuovendosi i capelli.
- Grazie. Bene. Non vorrei che voi pensiate che io sia una puttana o altro. Questa canzone l'ho scritta in un periodo in cui uscivo spesso e in cui mi capitava di provare attrazione per un ragazzo da una botta e via. Spero di essere stata di vostro gradimento. - sorrise.  - Inoltre vorrei ringraziare il proprietario del locale, John Winston che è stato il mio... ballerino . - entrambi si sorrisero, complici. Il sangue mi ribolliva nelle vene. Sentivo una strana sensazione, vedendo la mano di quel tipo sul fianco di lei, stringendolo. Perché? Mi allontanai dalla prima fila e uscii dal locale. Mi sentii prendere per il polso.
- Te ne vai? - era Carol.
- Sì. Ci vediamo a casa. - conclusi, andando verso la mia auto. Accesi il motore e partii. Perché stavo provando quelle sensazioni che mi capitava di provare quando ho visto le foto con Justin? Sono geloso forse? Forse la amo ancora? Troppe domande per un ubriaco. 






#autorecheparla.
Sono tornata prima.
E sto capitolo è così pieno di colpi di scena che bo, mi stupisco di me stessa.
Il caro Winston, è interpretato da...
Andrew Garfield! E' un bonazzo porca di quella miseria!
Poiii.
Ok, tra poco ci sarà la svolta... Attendete, perché Harry capità, fidatevi della vostra Lau.
Anyywayy..
Aspetto sempre le 8 recensioni u.u
Poi posterò u.u
E poi...
E poi basta, non ho niente da dire. :)
Enjoyate il capitolo :)
Buona fine di anno scolastico e, a proposito...
Che scuola frequentate?
io Scientifico :3
Al prossimo capitolo babessssss
Lau :D
  
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