04/06/2012
2 recensioni24 agosto.
“Savannah, torna qui!” urlai mentre lei correva verso il mare, con i lunghi capelli castani che le ricadevano sulla schiena abbronzata.“Uffa! Io voglio andare da John!” mi rispose lei continuando a fissare il mare dove intravedevo John e Louis con maschere e boccaglio. Sorrisi trovandolo molto buffo.
“Tu non puoi fare quelle cose Savannah. Sei troppo piccola!” aggiunsi prima di avvicinarmi a lei e prendendole la mano.
“Non è giusto! Ha solo 10 anni, tre in più di me!” disse lei dispiaciuta.
“Lo so ma poi lo farai anche tu. Papà lo insegnerà anche a te” le dissi mentre tornavamo al nostro ombrellone, nella spiaggia dell’albergo dei miei.
In quel momento anche Louis e John uscirono dall’acqua e Savannah si trovò completamente bagnata, mentre suo fratello le schizzava l’acqua addosso.
Louis gli lanciò un occhiataccia e lui si sedette sulla sdraio.
“Elle su è pronto! Tua mamma dice di tornare!”
“Si arriviamo!” risposi a Jessy, appoggiata alla porta d’ingresso, affaticata dall’enorme pancione, da cui, da li a poco, sarebbero nati i gemellini! Sicuramente biondi e con gli occhi chiari, proprio come lei e Niall.
Ci sedemmo a cena dopo che John e Savannah furono lavati e profumati.
Finita la cena i bambini andarono dai nonni e io e Louis ci concedemmo un momento per noi, con una passeggiata sul molo.
“Sembra passato un secolo da quando ci siamo dati il nostro primo bacio qui su questa spiaggia!” disse lui scendendo le scale che collegavano il molo alla sabbia bianca.
“O da quando mi hai detto di amarmi!” aggiunsi io sorridendo.
“Ti rendi conto che non è cambiato nulla?”
“Già. Chi aveva immaginato che saremmo rimasti insieme per tutto questo tempo.”
“Io si!”
“Si certo!” dissi io prima di tirargli un colpetto sulla spalla. In realtà io non credevo che tornati a Londra non ci saremmo più lasciati e che sotto la neve, in un dicembre freddissimo, mi avrebbe chiesto di sposarlo e che io gli sarei saltata al collo, facendoci cadere entrambi nella neve.
“Io provo ancora quello che provavo per te quando avevo vent’anni” ammette lui stringendomi a se.
“Sul serio? Anche se ho qualche chilo in più?” chiedo guardandolo.
“Certo!”
“Anche con un po’ di discussioni in più?”
“Senza dubbio! E con le tue liste interminabili della spesa, il tuo bilancio di fine mese, i tuoi ritardi, la tua ossessione per la pulizia, con il tuo coraggio strabiliante ma che poi scompare quando vedi un ragnetto e inizi a urlarmi di venirti a salvare. Con il tatuaggio con le iniziali dei nostri figli, con il pigiama con le pecorelle, con il tuo immenso guardaroba, con la tua scarpiera e tutti i tuoi trucchi.
Con il bacio della buonanotte e quello del buongiorno. Con la tazza di cioccolata fumante, con i capelli arruffati e il trucco sbavato. Con le tue voglie di cioccolato e di film romantici o dei film di natale guardati davanti al caminetto con i bambini, con tutti i tuoi libri, le tue storie. Con tutto! Ogni singola cosa… Non è cambiato nulla.”
Lo guardai e trovai nei suoi occhi lo scintillio che avevo visto la prima volta che ci eravamo visti. Era parte di me, ogni singola parte di me era sua. Lui era tutto, il mio tutto. Era così che doveva andare. Due come noi, potevano stare solo insieme.
Non posso credere di essere arrivata alla fine di questa storia ma la mia testolina elabora velocemente e ho tante storie in testa. Ma Elle mi mancherà moltoooooo! Spero di leggere qualche bella recensione almeno sull'ultimo capitolo!
Un bacione enorme da Giuls.