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Autore: Linny    23/12/2006    1 recensioni
Antefatto de "Lo Specchio Dell'Anima"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

Capitolo 16

Con passi decisi Yumi si avvicinò sempre più alla sala riunioni, era sicura che si trovasse lì. La volpe dorata passava da una parte all’altra con ritmo. Non riusciva a stare ferma. Era agitata, anche se mettere in chiaro la situazione con Yoko le premeva molto, era nervosa. Arrivata alla porta, osservò minacciosamente le due guardie che già dallo sguardo le stavano facendo capire che non l’avrebbero assolutamente fatta passare. Quel maledetto aveva dato ordine di non far entrare nessuno nella sala. Ma la sua pazienza stava raggiungendo il limite.

-Ora entri in quella maledetta stanza e mi annunci al tuo padrone- ringhiò la volpe a pochi centimetri dal soldato premendo sempre più il pugnale contro la gola di quest’ultimo

Non era l’arma con cui quella ragazzina lo stava intimorendo a fargli paura, ma gli occhi che sembravano andare a fuoco. E la domanda che continuava a ronzare nella testa dello sventurato demone era: meglio affrontare l’allieva di Yoko o direttamente il demone? Tra le due opzioni stabilì che era decisamente meglio la prima. Che male avrebbe mai potuto fargli la ragazzina al confronto del kitsune?

-Tsk. Non sei tu a dare ordini a noi, vero?- chiese in direzione del compagno

-Già- rispose quello

-Pessima scelta- sibilò Yumi

Il kitsune argentato alzò lo sguardo irritato verso la porta che era stata spalancata senza alcun permesso. Chiaramente aveva dato ordine di non voler essere disturbato per nessun motivo. Nemmeno Yomi o Kuronue potevano varcare la stanza in quel momento senza dover affrontare la sua ira. Alzò un sopracciglio nel vedere la kitsune dorata continuare a prendere a calci uno dei suoi soldati che era steso a terra, doveva averla fatta arrabbiare molto per ricevere un trattamento del genere.

-Che succede qui?- domandò con voce autorevole restando seduto sulla sua poltrona –Avevo detto di non voler essere disturbato- continuò

-Tsk-

La volpe lasciò perdere la guardia che tossendo sangue si rialzò ed iniziò ad implorare perdono per non essere riuscito ad eseguire l’ordine ricevuto.

-Ed io?- domandò gelida Yumi

Il demone la guardò cercando di capire il senso di quella domanda.

-Io sono un disturbo?-

Era strano sentire pronunciare da quella melodiosa voce la domanda che si era ripetuto in tutto quel tempo. Già, lei era un fastidio, la sua sola presenza era problematica. Non l’aveva vista per alcune settimane, ma gli sembravano anni. Strinse i denti alzandosi, lui era un grande demone, e quella era un’utile vita.

-Rispondi- gridò lei stringendo le mani in pugni

Il cuore di Yumi iniziò a battere velocemente appena vide che lui si stava avvicinando. Quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui erano stati uno accanto all’altra? Tanto…troppo. Solo in quel momento si accorse di quanto era bello, della forza che trasmetteva il solo guardarlo in quegli occhi ambrati. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse, per imprimersi nella mente ogni particolare di quel viso. “Lo ami?” in quel momento non aveva saputo dare una risposta a Kiemon, ma ora forse poteva. Ora che lui era lì, a pochi passi, forse poteva davvero rispondere a quel semplicissimo quesito. Ma quanto sarebbe stato facile dire di si? Ma poi, cosa avrebbe causato? Era già difficile instaurare una sottospecie di rapporto con lui in quel modo. Se avesse ammesso i sentimenti che provava, forse tutto si sarebbe complicato maggiormente. Come poteva? Non voleva pensarci. Non considerare affatto i suoi pensieri era la decisione più giusta in quel momento.

-Ti prego rispondi- ripeté lei mantenendo lo stesso tono anche se le lacrime iniziavano a sgorgare per la paura della risposta

Con indifferenza, lo youkai, osservava le delicate gocce le passavano una ad una sulle guance, perché doveva sempre piangere quella ragazzina?

-No- secco, deciso come solo lui riusciva ad essere

La ragazza afferrò al volo una scatola che le aveva lanciato il kitsune argentato con fare noncurante, per poi passarle accanto e proseguire sulla sua strada. Prima di uscire dalla sala si voltò ad osservare Yumi mentre titubante apriva quello che si sarebbe potuto definire un regalo.

Sollevò cautamente il coperchio, e spostò la carta che fungeva da protezione, incredula prese tra le mani i due pugnali che si trovavano all’interno. Dire che erano magnifici non rendevano l’idea. O forse per lei lo erano solo per il fatto che fosse stato Yoko a donarglieli. Il demone che faceva un regalo? Sorrise ed iniziò a girare su se stessa felicemente, poi si fermò sollevò verso l’alto le due armi dalla rara manifattura.

Il kitsune avvertì un calore in fondo al cuore, era bellissima quando sorrideva.

   
 
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