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Autore: Rosmary    06/06/2012    11 recensioni
Tutto ha inizio l'ultimo giorno di vacanza: è un mix esplosivo! Immaginate un gruppo di ragazzi delle più svariate età, aggiungete un gioco pestifero e un'ignara ragazza che ha solo commesso l'errore di far amicizia con il suddetto gruppo di ragazzi.
Hogwarts sarà teatro di una piccola sfida sentimentale: tra professori esigenti e maghi oscuri, ci sarà anche qualcuno alle prese con guai ben diversi da questi.
«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»
«Dai, Charlie, hanno detto di sì»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Si è appena conclusa la prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure e qualcuno non è di buon umore. Avanza celere la ragazza, la tracolla che penzola pericolosamente, lo sguardo ridotto a fessure e le mani strette a pugno. Sembrerebbe in procinto di scagliare una qualsiasi maledizione a un qualsiasi passante.

«Guarda, guarda. Dove li hai lasciati, quei poveri sfigati che ti sopportano?!» Un biondino platinato dall’aria arrogante si frappone tra Hermione e l’aula di Aritmanzia – pessima, pessima mossa – e alle spalle del biondino da strapazzo vi sono anche due gorilla, meglio conosciuti come studenti del quinto anno: Tiger e Goyle.

«Lasciami passare» E nel dirlo tenta d’aggirare il deprimente trio, peccato che i due adorabili gorilla decidano di sbarrare la strada a Hermione. Li osserva con sguardo truce lei, iniziando a spazientirsi «Vi ricordo che sono un Prefetto» Mani conserte in una posa tutt’altro che amichevole.

A queste parole un sorrisetto divertito colora le labbra di Malfoy «Ti ricordo, Granger, che sono un Prefetto anch’io e, guarda un po’, ho proprio voglia di divertirmi con una saputella Sanguesporco» Le parole dette con tono che oscilla tra il divertimento e il disprezzo.

«Tre contro uno, davvero patetici» Una voce estranea s’intromette nella discussione. Divisa indossata come capita, cravattino allentato, sguardo malandrino e capelli rossi.

«Weasley, nessuno ha chiesto il tuo parere» Gli occhi di Draco si riducono a fessure, mentre Hermione si volta in direzione del cavaliere senza macchia e senza paura.

«Vi consiglio di sloggiare. Potrei cambiare idea e tramutarvi in scarafaggi» Non un sorriso, semplicemente un tono che non ammette repliche. I tre, senza farselo ripetere due volte, biascicando qualcosa a voce bassa, sgattaiolano via: come al solito, hanno un coraggio da fare invidia ai leoni «Tutto bene?»

Hermione l’osserva e poi annuisce «La prossima volta puoi anche non intervenire, posso fare da sola» Il volto si rilassa in un sorriso «Però… grazie» S’incammina nuovamente verso l’aula, peccato che il compagno di Casa non voglia saperne di lasciarla andare, difatti avanza assieme a lei.

«Sei una ragazzina tosta, eh, Hermione?» Il tono ilare, sottilmente ammirato «Anche se mi sarei aspettato un “grazie mille Fred! Sei il mio salvatore”!» Mima una voce femminile, scatenando una risatina in Hermione.

«Quindi, sei di nuovo Fred»

«Non dirmi che ancora non ci distingui!» Sarcastico e provocatore, saranno queste le maniere forti?

Sorride lei, scuotendo il capo «Direi di no!» L’aula è ormai a pochi passi «Cos’è che vuoi, Fred? Distrarmi? Tanto vi becco lo stesso»

«Non pensare sempre male» Ridacchia, osservando l’aula dinanzi a loro «Hai lezione?»

«Tu no?» Ora è davvero stranita, finalmente si degna di arrestare l’incedere e osservalo. Un po’ gli ricorda Ron quel modo di abbigliarsi trasandato, ma la trasandatezza di Fred sembra essere ricercata. Gli sta bene.

«Sì» Si finge dispiaciuto, portando anche una mano all’altezza del cuore «Ma, ahimè, sto male già il primo giorno!»

Strabuzza gli occhi lei, assumendo il cipiglio severo «Fred! Tu stai benissimo! Fila in classe immediatamente!»

Ridacchia il diciassettenne allungando la destra chiusa a pugno verso di lei. Hermione guarda stranita quella mano, chiedendo spiegazioni col solo sguardo «L’hai mai fatta, una pazzia?»

«Non mi piacciono le pazzie»

«Neanche se questa pazzia riguardasse quei libri che tanto adori?»

Lo sguardo della ragazza, suo malgrado, s’illumina «Libri?»

Un sorrisetto malizioso corrompe i tratti malandrini di Fred. Schiude la mano, rivelando una pergamena stropicciata «A te la scelta» Enigmatico nel suo dire, e quando Hermione s’appropria di quella pergamena, lui, senza preavviso, va via con un’aria del tutto soddisfatta.

 

****


«Wow, sei passato direttamente ai libri!»

«Qualcuno ha davvero paura di perdere!»

«Silenzio laggiù» La voce imperativa della docente di Trasfigurazione zittisce, per una manciata di secondi, un trio accomodato in ultima fila.

«Siete due idioti. Voglio solo farla finita subito» Il sussurro stizzito di Fred. Detesta quando vengono messe in discussione le sue abilità da conquistatore di donzelle «E non voglio sprecarmi più di tanto»

«Siamo solo al secondo giorno»

«George, dimmi il nome di una sola ragazza che abbiamo corteggiato per un mese intero»

Tossicchia Lee, in evidente difficoltà. George, calandosi maggiormente sul libro, guarda il gemello con aria perplessa «Quella del quinto anno vale?»

«Ma avevamo undici anni!»

Annuisce George «Hai ragione, questa storia sta andando troppo per le lunghe» Convinti entrambi ora. E il povero Lee, vedendoli crogiolarsi nelle loro arroganti convinzioni, inizia a dare testate al banco.

«Signor Jordan, ha intenzione di continuare a lungo? Se vuole, possiamo procurarle in altro modo un trauma cranico» La voce della McGranitt fa sobbalzare i tre ragazzi, in particolare Lee. Sorride compiaciuta la docente «Ad esempio, non so, posso proporle un’interrogazione di bentornato?» Il tono severo, corredato dal sarcasmo. Mentre Lee è costretto ad alzarsi e raggiungere la cattedra, i due gemelli ridacchiano.

«Signori Weasley, non vorrete lasciare solo il vostro amico?»

«Non si preoccupi, professoressa, lui deve imparare a cavarsela da solo» Le parole ilari di George, il quale si becca anche un gestaccio da Lee.

 

****


«Hermione!» La voce di Harry la porta a voltarsi, sorridendogli «Com’è andata Aritmanzia?»

«Bene. Anche se dopo la Umbridge persino Piton mi sembra passabile» S’incamminano insieme verso la Sala Comune.

«Già» Espressione sconsolata. Porta lo sguardo smeraldino su una pergamena stropicciata tenuta dall’amica «Cos’è? Non mi dire che sono appunti»

«Cosa? Questa?» Gli indica la pergamena, vedendolo annuire «Me l’ha data Fred» Sgrana gli occhi Harry, la destra si porta alla cravatta della divisa, allentandola, improvvisamente fa caldo.

«E… e che vuole Fred?»

«Che vada al terzo piano, dove c'è il quadro della natura morta» Arresta di colpo l’incedere la strega «Harry, stanno combinando qualcosa. Fred è strano, questa mattina voleva regalarmi un bracciale, nel pomeriggio questo» Scuote il capo, assumendo un’aria pensosa «Devo scoprire cos’hanno in mente»

Harry è buono, gentile, amorevole e tante altre belle e care cose, ma è anche di parte. Se potesse girerebbe con una maglia inneggiante Ron «Io credo vogliano solo assicurarsi che tu sia altrove» Hermione sembra interessata all’argomento. Harry continua, con non poche remore e difficoltà «Sai… se tu non sei nei paraggi, loro hanno la Sala Comune a disposizione…»

«Hai ragione»

Il breve tragitto prosegue in silenzio. Harry, logorato dai sensi di colpa, continua a ripetersi che, alla fine, Hermione sarà la prima a trarre giovamento dalla situazione. Hermione invece, man mano che s’avvicina alla Sala Comune, ha un’aria sempre più battagliera: vogliono prendersi gioco di lei, ormai ne è convinta.

«Eccoli» È il tono fintamente amorevole di Hermione. Superato il ritratto della Signora Grassa, non è difficile rintracciare i gemelli: sono seduti sul divanetto con Lee.

«Cercavi me?» Il tono malizioso di Fred fa sorridere i due complici. Harry, alle spalle di Hermione, vorrebbe soffocarlo, ma son dettagli.

«No. Cercavo anche te» Gli mostra la pergamena, sorride sadica e la getta nel camino «Questi stupidi trucchi con me non funzionano. Sono un Prefetto e non mi farò distrarre» Lo sguardo scuro questa volta è tutto per Fred «Ed è inutile che cerchi di corrompermi con libri e bracciali, scriverò ugualmente a vostra madre per informarla dei Tiri Vispi» Mani sui fianchi e aria sempre più sadica. Ah, come le piace avere potere. Quella spilla vale tutto l’oro del mondo. Peccato che qualcuno interrompa il suo momento di gloria.

«Eccovi. Harry, Hermione, vi ho cercato dappertutto»

«Giusto in tempo, Ron» Un sibilo di Harry a denti stretti. Gli lancia occhiate complici, indicando prima Fred e poi Hermione. Ron, dal canto suo, assume dapprima un’aria stranita e poi, gloria a Merlino, comprende. Decide d’intervenire attuando la sua tattica: gentilezza e complimenti.

«Hermione! Che bella treccia!» E mentre lo dice ha il buon gusto di rendersi conto dell’atrocità del complimento. Deve migliorare se vuole vincere.

«Ce l’ho sempre, Ronald» Risposta stizzita. Ѐ nervosa e spazientita.

Fortuna che in questa situazione, a dir poco surreale, dove George e Lee non fanno altro che ridacchiare, Harry tenta di lanciare segnali di fumo e Ron si barcamena tra complimenti e vergogna, ci sia un ragazzo che, avendone abbastanza, decide d’agire. Fred Weasley non è famoso per la pazienza, quindi si alza in piedi e si avvicina a lei. La sovrasta. L’espressione seria tramuta in un ghigno e, senza preavviso, l’afferra all’altezza della vita. Lei lo guarda perplessa, lui le ammicca e poi se la carica in spalla. Esatto: in spalla, come un sacco di patate.

«Ma cosa fai! Fred, lasciami! Mettimi giù!»

«Mettila giù! Lasciala, Fred!»

«Fred, che fai! Lascia Hermione!»

In ordine, le soavi voci di Hermione, Ron – dalle orecchie pulsati – e Harry. George e Lee ormai rotolano ridendo per l’intera Sala Comune. Gli altri presenti osservano la scena allibiti. Fred, ignorando tutti, compresa Hermione, che oltre a urlare scalcia, abbandona la Sala dirigendosi non-si-sa-dove.

«Granger, ti conviene calmarti. Se scalci ancora, ti butto giù dalla Torre!» Ghigna mentre lo dice, gli sguardi perplessi degli studenti sono uno spettacolo impagabile.

«Weasley! Ma cosa ti sei messo in testa?!» Incurante dell’ammonimento di lui, gli dà pugni sulla schiena e continua ad agitarsi come una forsennata «Lasciami immediatamente o giuro che ti schianto!»

«Sì, sì. Continua a sgolarti» Noncurante lui, attira anche l’attenzione di Pix.

«Oh! Giovane Weasley! Cosa fai con il Prefetto?» Ridacchia sadico il Poltergeist.

«Devo buttarla giù dalla Torre. Distrai Gazza?»

Gli occhi dello spettro s’illuminano. Pix venera i gemelli «Certamente, giovane Weasley!» E ghignando s’avvia alla volta del Custode.

Hermione, intanto, ha smesso di scalciare e si lascia trasportare con le braccia incrociate e le gambe penzolanti. Rossa come un pomodoro, medita vendetta.

 

****


Intanto, in un angolo della Sala Comune, si sta consumando uno scontro dialettico tra due fazioni di uomini. Da un lato i difensori di Fred: George e Lee. Dall’altro, i difensori di Ron: Harry, Neville e Seamus. Dean è in giro ad adorare la ragazza di turno. Ron si è chiuso in camera, nervoso.

«Fred gioca sporco! Trascinarsela in giro non è valido!» Seamus, ormai rosso dalla rabbia.

«Ma te le scrivono? Fred può fare tutto. Lo scopo è conquistarla» La nonchalance di George non ha prezzo.

Sistema gli occhiali sul naso Harry, guardando arrendevole Neville, ed è proprio quest’ultimo a intervenire timidamente «Io credo che stiate facendo una cosa orrenda» A queste parole, con suo sommo rammarico, tacciano i coinvolti nella discussione, puntando lo sguardo su di lui. Immediatamente, maledice la sua audacia, ma ormai il dado è tratto: meglio continuare «Ecco…» La voce incerta, gli occhi che vagano ovunque «Non è una bella cosa. Giocate con i sentimenti di Hermione. Se uno dei due vince… ecco, significa che lei è interessata» Ora li guarda, trova il coraggio di farlo «Cosa succede dopo? Si vince… e lei?»

E a questa domanda, per un breve lasso di tempo, un timido senso di colpa si affaccia persino in George e Lee. Harry è ormai morto e sepolto.

   
 
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