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Autore: Cilyan    06/06/2012    1 recensioni
questa è una slash, quindi se non gradite il genere non leggete, sarà di massimo 3-4 capitoli, dato che sto già scrivendo altre storie, e sarà una Narry.
Ecco un breve accenno alla trama:
I cinque ragazzi si sentono annoiati dalla solita routine, e appena hanno un momento libero decidono di riunirsi insieme nella casa dove hanno stretto amicizia per la prima volta. Ed è li che tra una sbadatagine e l'latra di lui il biondo ed il moro, il liscio ed il riccio, stingono un rapporto speciale...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello my space!!!
Ciao GEnte, siamo arrivati alla fine , e spero che questa storia sia piaciuta almeno a qualcuno nonostante le critiche, che ringrazio comuque di aver ricevuto, perchè so che esse fanno crescere. In questo capitolo le cose cambieranno leggermente, ma spero di non deludervi. BHe vi lascio alla storia e ringrazio fortemente chi mi ha seguito fino alla fine. * CHina il capo in senso di gratitudine* . E se c'è qualcuno che mi vorrebbe far sentire la sua opinione sono tutta orecchi!! UN bacione
CIlyan
* lacrime perchè la storia è finita*!!! 



Capitolo 4-

“Un ultimo saluto prima che i conigli si rasino a zero”

 

LA  luce della mattina illuminava la stanza in cui i due amanti la sera prima si erano addormentati abbracciati, l’uno accolto dal calore dell’altro, proprio come avevano fatto la prima volta in cui si erano baciati, quando erano affetti dal morbo: Antisole.
SI sentivano due conigli in gabbia a doversi nascondere da tutti, che poi solo il mondo alla fine non sapeva di loro , perché come lo aveva capito Louis, sicuramente anche gli altri erano arrivati a conoscere la loro relazione.
E si svegliarono inquieti quella mattina, una inquietudine dovuta al tour imminente o al presentimento che qualcosa stesse per cambiare, ancora non lo sapevano, ma lo avrebbero presto scoperto.
E si che lo scoprirono presto, quando, ormai in tour , durante le prove di un concerto, un faro cadde addosso a Louis quasi uccidendolo. Gli altri  quattro rimasero attoniti alla scena e di li si sentirono solo delle urla strozzate di Zayn ed Harry, i Gemiti di disperazione del biondino e la calma estenuante di Liam, tradita delle lacrime silenziose che gli scorrevano leggere e silenziose sul viso. L’unico che era rimasto più o meno calmo era il loro menegment, Paul, il quale aveva prontamente chiamato un’ambulanza.
UN sirena, uno barella , dei  soccorritori ed il gioco fu fatto. SI ritrovarono tutti in ospedale come per magia: Louis fu subito in terapia intensiva mentre il resto della band si ritrovava, chi a terra con la testa tra le gambe come Harry, chi correva avanti e indietro, e si correva nel vero senso della parola, tipo Niall e Louis e chi si teneva la mano per darsi conforto e dolcezza, come Liam e Zayn.
<< Ti serve qualcosa?!>> chiese d’un tratto la loro Stylist ad Harry, l’unico rimasto isolato dagli altri quattro. MA lui non aveva bisogno di nulla se non del suo migliore amico; neanche NIall avrebbe potuto placare il animo ed il biondino lo aveva ormai capito, aveva compreso che le frasi del giorno prima , non erano false, ma nulla avrebbe potuto oltrepassare l’amore della coppia Larry, non una misera Narry , non un piccolo irlandese indifeso, non quel coniglio bianco che si ritrovava ad essere. NO Niall non era all’altezza di Louis, non in quel campo e fu per questo, forse che Harry scosse la testa alla Stylist con un espressione che rasentava una morte precoce. NO, Harry non desiderava perdere uno dei suoi più cari compagni di viaggio ne tantomeno avrebbe mai perdonato colui che aveva fatto un cattivo controllo delle attrezzature, e così anche gli altri.
Nessuno si sarebbe aspettato, tuttavia, la risposta che giunse precoce dai medici: Luois forse avrebbe perso la vista, ma era salvo. Dopo tre estenuanti ore di operazione , finalmente poterono vedere il loro amico e compagno di avventura da una misera vetrina. Per sino i genitori di Louis erano accorsi da DOncaster dove vivevano e no, neanche loro sapevano che cosa pensare davanti a quella scena patetica che si ritrovarono davanti: il loro adorato e prediletto figlio si trovava su un freddo letto d’ospedale? Ma stiamo scherzando? Quel giovanotto frizzante e pieno di  energie ora si ritrovava in una fredda  camera operatoria e poteva essere visto solamente da un misero vetro.
Che amarezza. Uno per il suo lavoro non può mica pensare di essere destinato a morire, o a restare paralizzato , mezzo cieco e così via. Pareva strano , davvero strano il silenzio che poi aveva portato quell’avvenimento così sconcertante. Solo quel piccolo scorcio di paradiso negli occhi del giovane disteso sul letto della sala operatoria, avrebbe potuto migliorare la situazione , eppure niente, non si aprivano quei due occhioni azzurro cielo talmente intenso da far venire i brividi. AL loro posto, anzi attorno a loro vi erano i pianti sommessi dei compagni, e quello totalmente silenzioso di Zayn . I genitori!? Lanciavano gemiti acuti che solo un sordo non avrebbe sentito ; si con le orecchie, perché il cuore sente tutto quello che c’è da dire, anche se il corpo non può percepirlo con i sensi.
Ormai andava avanti così da ore: Tutti si guardavano e nessuno sapeva cosa fare. , se entrare i restare fuori. I medici avevano appena dato il via libera ai genitori e dopo sarebbe stato il turno dei ragazzi….
Ed ora?! Cosa avrebbero fatto!? Quando se lo ritrovarono lì così silenzioso, neanche Zayn riuscì a nascondere la sua inquietudine dietro al cappuccio che si era alzato per impedire che lo vedessero. Nulla , niente e nessuno avrebbe potuto capire come si sentivano in quel momento, eppure nelle loro mani congiunte in un semicerchio, si intravedeva un barlume di speranza, una scintilla creativa. Si proprio creativa, perché dal nulla può nascere qualcosa e loro lo sapevano benissimo, ed erano preparati ad aiutare il loro compagno. Anche le loro fan erano vicinissime a loro e ne erano a conoscenza grazie ai millanta tweet che gli avevano inviato le fan.
Vuoi o non vuoi furono proprio quelli che li sostennero in quel periodaccio in cui si trovavano e non avrebbero saputo in nessun modo come comportarsi senza l’appoggio di coloro che li amavano, cioè i fan e le loro famiglie, oltre che i loro amici più fidati.
E quando furono a casa, con un Louis impossibilitato a vedere a causa delle bende che avrebbe tolto dopo un mese, nessuno di loro riusciva a non piangere alla sua vista, alla visione del loro ,apparentemente forte compagno di viaggio, ma fragile come un pulcino. SI vedeva che anche lui non ce la faceva a restare così, nel dubbio di restare cieco per sempre, ma continuava a fare finta di niente ignorando i tremolii delle sue mani, i pianti trattenuti dei compagni, di cui poteva facilmente distinguere al tatto i visi tesi , benché cercassero di nasconderlo dietro a dei sorrisi forzati. Specie Harry si era ritrovato visibilmente incupito ed aveva cominciato ad allontanarsi palesemente da Niall, il quale, tuttavia, non sembrava esserne affatto sorpreso, anzi era preparato ad un evenienza del genere e non gli dava fastidio più di tanto tutta quell’attenzione che il riccio dava all’eterno Peter Pan, anzi che a lui. Ovviamente Louis ritornò a casa di Hazza perché altrimenti non avrebbe potuto essere assistito ed i suoi genitori erano dovuti ripartire per Doncester per ragioni lavorative.
<< Tutto a posto Lou? Hai bisogno di qualche cosa?>> gli disse Harry non appena furono soli. Louis sorrise e dandogli una pacca sulla spalla lo abbracciò , sussurrandogli all’orecchio:
<< DI niente, grazie amico, la tua vicinanza mi basta!>> E qui avrebbe voluto donargli uno di quegli occhiolini che si scambiavano amichevolmente ogni tanto, ma quelle maledette bende gli e lo impedivano alla grande.
<< NE sono felice!>> e accennò un sorriso, senza distaccarsi dal corpo caldo dell’amico. Era quasi un miracolo che Louis avesse conservato tutte le sue funzioni vitali a dispetto della vista:l’unica pecca, si proprio l’unica senza la quale si sarebbe anche potuto dire che quel brutto incidente non fosse mai capitato. Ma così non era ed i One D, dovevano solo accettarlo senza fiatare , illudendosi che qualcosa sarebbe cambiato da solo, col tempo. Neanche le fan che non volevano crederci l’avrebbero avuta vinta per ora: Loro non avrebbero lavorato fino a tempo indeterminato. Ed il tempo passò, un periodo che sembrava non finire, durante il quale Harry presentò la sua migliore amica, Eleonor City, a Louis, ed i due divennero subito grandi amici. Lei era dolcissima e lo aiutava volentieri quando gli altri non ne avevano la possibilità. MA Louis si sentiva  già troppo dipendente dagli altri, figurati se si trattasse di una amica di Harry, il suo Hazza. Quell’immancabile combina guai che rovesciava l’acqua ogni qual volta che la versava a Louis, a causa delle sue mani tremanti. Maledetto quel tremore che ultimamente aveva contagiato tutti e che sembrava aumentare all’avvicinarsi del giorno tanto atteso: Il resoconto finale!
All’indomani ci sarebbe stata la visita a Louis , ma nessuno era tranquillo al riguardo, soprattutto il ricciolino che continuava a fare avanti ed indietro per la stanza del biondino.
<< Harry cerca di calmarti cavolo!>> gli disse Niall alzando il sopracciglio.
<< Non ci riesco cavolo! Mannaggia a me , è tutta colpa mia!>>
< no, che non lo è !>>
<< SI che lo è, Louis stava nel posto dove sarei dovuto essere io, ma per la mia testardaggine a voler stare davanti, si ci era messo lui, ed ecco il risultato: Io e le mie manie maledette di protagonismo!! >>
<< Harry vuoi calmarti!?>> gli disse Niall scuotendolo dolcemente per poi avvolgerlo in un abbraccio.
<< Andrà tutto bene fidati, ci sono qui io, gli altri, Eleonor! Tranquillo!>> aggiunse poi, stampandogli un bacio sulla fronte e poi, dopo averlo avvolto con le sue mani attorno al collo, fece coincidere lentamente le loro labbra. Fu un bacio breve, ma entrambi sentivano di essersi detti tutto: qualcosa era cambiato e loro lo sapevano, ed era il momento di parlarne.  Ed  il riccio gli cinse i fianchi con le sue possenti mani, come a voler dire di essere lui colui che avrebbe dovuto prendere parola e chiarire la situazione,  e si appoggiò con la testa sulla fronte dell’altro ,cercando di proferire parola:
<< Niall….>>
<< SI lo so Harry … Non c’è bisogno che tu dica altro>> e gli sorrise intrecciando la mano nella sua , e cominciando a baciargli il collo e poi ritornare a guardarlo negli occhi, nei quali lesse il dolore e le grida di supplica. Prese nelle mani quel volto niveo e lo baciò nuovamente per concludere, infine, la frase lasciata in sospeso dal riccio.
<< E’ finita, lo so, ti voglio bene e come te, anche io ho capito di amare qualcun altro. Ma ricorda che tu sarai sempre speciale per me>> e fu qui che Harry sorrise sornione e lo abbracciò forte.
<< SI tratta di Liam, vero? Sai ho sentito la sua confessione; era geloso, perché da quando io mi occupo di Lou, tu stavi sempre con Zayn, non è vero? >>
<< Bhe si!>> ed accennò una risata anche il biondino, senza però staccarsi dal petto caldo dell’amico, sul quale aveva appoggiato la testa, << AHAHAHAHA ma se lui è cotto della tua amica ELeonor! Sai da quando ce l’hai presentata non fa altro che parlare della signorina City di qua e la signorina City di là, non ne posso più, ma finalmente ha deciso di dichiararsi, e spero che andrà tutto bene. Ma ora non è importante, che aspetti va da Louis, oggi c’è la visita no? IO ti raggiungo, devo dare la mia risposta a Liam.>>
<< Ti amo Niall!>> disse , a questo punto il riccio sorridendo, se possibile ancora più forte, bhe più che forte , intensamente.
<< Ti amo anche o Hazza! SU andiamo!!>> e dicendo questo il biondino si staccò dal petto dell’amico e lo aiutò ad alzarsi da seduti che si erano messi, per poi donargli un occhiolino e dirigersi verso la porta.
E fu così che si ritrovarono tutti in ospedale. Sembrava che tutto fosse andato al suo posto. Ogni pezzo del puzzle si era inserito al posto giusto: Liam era arrivato mano nella mano con il biondino, segno che si erano chiariti, e Zayn!? Bhè i sorrisi continui che si scambiava con EL parlavano da soli no? L’unico pezzo che non era ancora al suo posto, anzi gli unici due erano Harry e Louis e tutti erano sulle spine in attesa che qualcosa cambiasse in meglio, che anche quegli ultimi due pezzi dispersi si congiungessero alla perfezione.
Purtroppo non fu così: I medici annunciarono che Louis non avrebbe potuto più riacquistare la vista alla perfezione la vista, nemmeno con un intervento. Non era possibile, almeno momentaneamente, forse dopo un anno, ma nel frattempo mister Tommo avrebbe dovuto stare attento a non ledere in alcun modo alla salute dei suoi occhi.
Tutti furono più sollevati a quel ma del dottore,così si prepararono ad assistere, sostenere ed aiutare il loro amico, il loro amato “Carotone”.
 Dopotutto un anno passa in fretta no? E fu così che si ritrovarono al giorno dell’intervento. Ora tutte le condizioni necessarie all’intervento erano ottimali .
Quando Louis entrò nella sala operatoria i ragazzi, Eleonor, che orami era dei loro perché fidanzata di Zayn,  ed i genitori di Louis si presero per mano e stettero così, l’uno di fianco all’altra nell’attesa che qualcuno uscisse e gli desse delle notizie.
Finalmente, dopo un’ ora e mezzo di attesa uscì un infermiera che si presentò con una finta espressione triste, per poi annunciare davanti alle facce attonite di tutti che Louis aveva riacquistato la vista al cento per cento.
Tutti esultarono e non appena lo poterono vedere assistettero, finalmente al ricongiungimento dei pezzi mancanti dei pezzi di quel grande Puzzle che era la famiglia One D: Harry si buttò letteralmente selle labbra dell’amico dopo averle bramate a lungo ed essersi logorato per più di un anno nei suoi pensieri. Quell’anno era stato difficile per tutti, ma la loro unione, alla fine, era andata oltre tutto e Louis aveva rinunciato anche a vivere da solo, capendo di non poter stare senza il suo “cuoco personale”:
E davanti a quella scena ci furono fischi e grida, ed un fazzoletto soffiato rumorosamente da parte di Mamma Tomlinson, accompagnato da uno sguardo di approvazione del padre, Una pacca di Niall sulla spalla del riccio , ed un suo conseguente sorriso che contaggiò anche Harry, che si girò e lo fissò nelle sue meravigliose iridi azzurrine, per poi abbracciarlo forte:
<< Grazie mille Per il vostro sostegno vi soglio bene!>>
<< Non c’è di che! Anzi era ora! Noi non aspettavamo altro vero ragazzi!?>> disse il biondino mentre gli faceva Pat pat e si girava verso gli altri, ammiccando e facendo un occhiolino generale, come per dire: “ SU diteglielo anche voi!!”.
E come se nulla fosse tutti si ritrovarono a ridere, compreso il paziente ormai guarito. E non avrebbero mai rimpianto le loro scelte, ne avrebbero mai perso per strada alcun pezzo del puzzle che componevano,
 perché l’importante nella vita è solo vivere e superare le avversità che ci si presentano davanti. E fu così che come Alice rincorreva il bianconiglio , che non si fermava un attimo, per poter arrivare in tempo dalla regina, cinque ragazzi si ritrovarono a dover rincorrere il tempo, tra avventure entusiasmanti e pericolose, tra le aspettative che loro e gli altri avevano di se, tra una piccola scottatura e l’altra, tra il bianco latte ed il bianco coniglio, tra la cioccolata svizzera e Italiana, tra le Alpi e gli appennini, tra il pelato ed il rasato, tra il capellone e lo spelacchiato ,come tra tutto ciò che si potrebbe dire comporre il mondo: si , loro erano e sarebbero rimasti per sempre quello che erano, perché la realtà , la nostra realtà, la decidiamo solo noi e nessun altro.
  
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