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Autore: Rosmary    07/06/2012    10 recensioni
Tutto ha inizio l'ultimo giorno di vacanza: è un mix esplosivo! Immaginate un gruppo di ragazzi delle più svariate età, aggiungete un gioco pestifero e un'ignara ragazza che ha solo commesso l'errore di far amicizia con il suddetto gruppo di ragazzi.
Hogwarts sarà teatro di una piccola sfida sentimentale: tra professori esigenti e maghi oscuri, ci sarà anche qualcuno alle prese con guai ben diversi da questi.
«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»
«Dai, Charlie, hanno detto di sì»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dopo un certo lasso di tempo Hermione e Fred giungono a destinazione. Il ragazzo non sembra affaticato dall’aver tenuto in spalla la studentessa, al contrario, è decisamente divertito. La mette giù, e Hermione può guardarsi intorno, non più intenzionata a scalciare e lamentarsi, quello lo ha fatto durante il tragitto, ora vuole solo capire dove l’ha portata.

«Il quadro della natura morta» Il tono tradisce la curiosità.

«Già» Non le concede altre spiegazioni. Si china, armeggia con qualcosa e il quadro si spalanca.

Gli occhi della ragazza si strabuzzano «Ma è un passaggio…»

«Dai, vieni!» Entusiasta come sempre, la precede. Lei, lanciando sguardi guardinghi, segue il ragazzo. Una volta dentro entrambi, Fred chiude l’accesso al passaggio. Sono soli.

«Lumos» La bacchetta del diciassettenne illumina il buio «Vieni!» China di poco la testa lui, il passaggio è scavato nella pietra, un cunicolo in discesa, stretto e abbastanza basso. Hermione lo segue.

«Saresti così gentile da spiegarmi dove stiamo andando?» Il tono torna ad essere stizzito «Allora? Fred, dove stiamo andando?»

Sbuffa lui «Certo che sei petulante»

«Ehi! Non sono stata io a chiederti di trascinarmi in una botola!»

«Questa non è una botola, Miss Saputella, è un tunnel segreto!» Anche lui spazientito ora, anche se quella punta d’entusiasmo fatica a lasciare il giovane.

«Sì, quello che è…» Inciampa «Ahi!» Non cade, s’aggrappa a lui, afferrando la sua maglia.

«Granger!» Arresta l’incedere, voltandosi di scatto. E la vede lì, intenta a riacquistare equilibrio, con le mani ancora tese verso di lui. Ridacchia divertito «Se vuoi spogliarmi basta chiedere!»

«Sì, scherza tu, intanto io stavo cadendo. Colpa tua, della tua botola…»

«Non è una botola!»

«Quello che è!» E questa volta lo dicono all’unisono. Lei convinta e spazientita. Lui ridacchiante, facendole il verso.

Sogghigna Fred «Vuoi sapere dove ti sto portando?»

Porta le braccia conserte lei, il viso s’inclina verso l’alto, vogliosa di guardarlo bene in volto «Sì» Il sopracciglio inarcato. Non c’è nessuno più orgoglioso della Granger.

«Non te lo voglio dire!» Le ammicca ghignante, facendola innervosire ancora di più, per poi riprendere a camminare «Non startene lì impalata, io non ti aspetto»

Uno sbuffo, un’imprecazione e Hermione torna ad avanzare alle spalle del mago «Ti detesto, Weasley» E lui, ovviamente, non può fare a meno di ridere divertito.

 

****


«Ron, è quasi ora di cena, scendiamo?»

«Mi si è chiuso lo stomaco» A queste parole, nel medesimo istante, quattro paia d’occhi si puntano allucinati su Ron. Ha pietrificato i compagni di stanza! Li guarda, occhi al cielo, mani in avanti «Va bene, va bene! Mi sembrava la frase adatta al momento!»

«Mi hai fatto venire un colpo!» Dean, ridacchiante. Seamus, dal canto suo, lancia direttamente un cuscino in direzione di Ron. Neville non partecipa all’ilarità, per lui è tutto sbagliato.

«Dai allora, Hermione ci starà aspettando» Lo sguardo smeraldino di Harry si posa su Seamus «Ci… ci avviamo?» Speranzoso il Prescelto, immaginando che questa situazione possa aver abbattuto quel muro eretto a inizio anno tra lui e i suoi amici.

«Aspetto Ron» Il tono freddo di Seamus, però, abbatte le sue speranze «Abbiamo solo un amico in comune»

Dean tossicchia. Ron scuote il capo. Neville china lo sguardo – ma quanto è interessante il pavimento?

****


«Siamo arrivati?»

Silenzio.

«E quanto manca?»

Ancora silenzio.

«Ci siamo quasi?»

Un sospiro.

«Ma dove stiamo andando?»

Uno sbuffo.

«Fred!»

«Hermione!» Si volta «Tregua!» La bacchetta illumina i loro volti «Vengo in pace, te lo giuro, vengo in pace!»

Riporta le braccia conserte «Se vieni in pace spiegami perché stiamo camminando da ore in una botola…»

«Tunnel»

«Botola!»

Uno sbuffo.

«…In una botola sporca!»

«Sei sempre così fastidiosa?»

«Solo con chi lo merita!» Sbatacchia le ciglia, imitando una frivola ragazzina, facendolo sorridere.

«Stiamo camminando da un cinque, sei minuti. Niente ore! E ti sto portando in un posto che ti piacerà!» Starebbe per ribattere lei, ma Fred porta l’indice mancino sulle sue labbra, facendola anche arrossire «Cuciti questa boccuccia fastidiosa e fidati» Il sorrisetto sghembo non è un buon biglietto da visita, ma Hermione pur di veder scivolare via quel dito annuisce. Soddisfatto, Fred riprende a camminare, fermandosi dopo pochi passi. Armeggia nuovamente con un qualcosa e si schiude, dinanzi all’espressione incuriosita di Hermione, una porticina.

«Adesso siamo arrivati» Sussurra Fred «Nox» Ripone la bacchetta. Tende la mano verso Hermione, lei, titubante, l’accetta. Una volta usciti dalla botola si ritrovano in una sorta di magazzino, è una stanzetta circolare, non di grosse dimensioni, ma ricolma di libri. L’aroma è quello delle pagine anticate e vissute. Fred se ne sta in disparte, schiena poggiata alla parete, mentre Hermione congiunge le mani all’altezza del volto, sorridendo come una bambina dinanzi alla bambola più bella del mondo.

«Ma… ma… è stupendo!» Un’esclamazione a voce bassa. Si volge verso Fred con un sorriso a trentadue denti «Dove siamo?»

«Un negozietto abbandonato di Hogsmeade, io e George l’abbiamo scoperto al terzo anno, ma ne facciamo poco uso… sai…» Si guarda intorno, la mano destra allenta il nodo della cravatta, sbottonando anche la camicia. Inizia a sentire un caldo strano, di quelli che soffocano «…tutti questi libri. Mette un po’ in soggezione»

Ridacchia Hermione, sinceramente divertita dall’atteggiamento del ragazzo «Quindi è questo il tuo Tallone d’Achille!»

La guarda stranito «Cosa? Chi è Achille?!»

Scuote il capo lei, avvicinandosi a uno degli scaffali «Ѐ il protagonista di un’opera Babbana»

«Bello, intelligente e seducente?!» Sarcasmo e nonchalance.

«Più o meno» Arrossisce «Ma ha un punto debole, ed è il tallone, quindi si dice “Tallone d’Achille” per indicare il punto debole di una persona, quello nascosto» Si volta verso di lui.

«Ah…» Dapprima perplesso, si apre in un sorriso ghignante «Mi interessava di più la prima parte!»

«Perché mi hai portata qui?» Lo chiede senza guardarlo, per qualche strana ragione inizia a sentirsi imbarazzata.

«Una scommessa con George e Lee. Dicevano che non ti avrei mai convinta a usare un passaggio segreto»

«In effetti non mi hai convinta!»

Si distacca dalla parete Fred, avvicinandosi con aria pestifera «Ah no?»

«No. Tecnicamente mi hai trascinata»

«Tecnicamente ti ho lasciata libera appena giunti al quadro» Questa volta è lui a portare le braccia conserte con aria di sfida «E sempre tecnicamente sei tu che mi hai seguito»

Boccheggia Hermione «Ero solo curiosa» Torna a guardarsi intorno «Se volessi prenderne uno, a chi dovrei chiedere?»

«Prendi e basta!»

«Ma è un furto!»

«Prestito!» Ammicca scherzoso e, senza darle modo di replicare, afferra il libro tra le mani di Hermione, fa dietrofront e s’intrufola di nuovo nella botola «Granger, spicciati o saltiamo la cena!»

****


Intanto, in Sala Grande, un nervoso Ron fissa un posto vacante. Una pacca sulla spalla lo distrae.

«Ehi, Ronnie!» Si volta in direzione del fratello, per un attimo s’illude sia Fred, ma presto comprende d’aver davanti George assieme a uno sghignazzante Lee.

«Non è il momento» Liquida spiccio, i compari intorno annuiscono. Peccato che George non sia concorde.

«Tranquillo, fratellino, volevo solo salutarti!» Finge d’accigliarsi, adocchiando il posto vuoto tra il fratello e Harry «Ehi, per chi è quel posto?!» Il tono fintamente perplesso, Lee alle spalle è costretto a mordersi il labbro inferiore per non ridere.

«Come se non lo sapessi» La forchetta di Ron punta pericolosamente il bacon nel piatto «Ѐ di Hermione»

«Oh!» Un ghigno si delinea su quelle labbra «Hermione! Ora che mi ricordo…» Si volta verso l’amico «…Anche noi dobbiamo conservare un posto, vero, Lee?»

«Eccome!» S’accoda immediatamente Jordan «Per Fred, stranamente non è con noi!»

«Già, chissà perché» Seamus s’intromette. Ormai è un ultrà di Ron, si è capito.

«Vero! Chissà perché! Hermione e Fred spariti insieme!» George non perde neanche un'occasione per infastidire i rivali. Continua, con aria maliziosa «Dimmi, Lee… cosa possono fare un ragazzo e una ragazza soli, un intero pomeriggio?!»

«Ma sai, George… tante belle cose!»

E mentre George e Lee sghignazzano prendendo posto, Ron infilza la fetta di bacon. Qualcuno è un pelino furioso.

 

****


«Come abbiamo potuto fare così tardi?» Preoccupata, iniziano i sensi di colpa.

Sorride Fred «Con me si perde la cognizione del tempo!»

Gli rifila un’occhiataccia lei, ma a tradirla è un sorriso spontaneo «Ma quanto sei simpatico» Il sarcasmo, che arma.

«Finalmente l’hai capito!»

«Cosa?»

«Che sono simpatico!»

«Ma io ti ho sempre trovato simpatico» Già pentita d'averlo detto, arrossisce guardando altrove. Quella strana espressione sul volto di Fred la indispettisce. Sembra essere soddisfazione. Lui non parla, la lascia cuocere nel suo imbarazzo, portandola a riprendere il discorso. Il silenzio è sin troppo audace, almeno secondo Hermione «Ma anche George è simpatico»

«Certo» La canzona sogghignando.

«E anche Bill e Charlie sono simpatici»

«Anche Percy è simpatico!» Continua a canzonarla, divertendosi come non mai.

«No, lui no» Sbotta decisa, scuotendo il capo.

«No?» Arresta l’incedere, costringendo Hermione a fare altrettanto «Come no? Prefetto, Caposcuola… non dirmi che non lo trovi simpatico» Quasi inquisitorio, come se qualcosa gli desse fastidio. Poggia la schiena alla parete del tunnel lei, cercando un appiglio.

«Non c’entra niente… non mi piace come si è comportato» Le gote s’imporporano. Le braccia conserte e lo sguardo che si posa sulla cravatta di Fred. Questa conversazione le crea uno strano disagio. Lui tace per qualche secondo, registrando l’informazione.

«Quindi, in conclusione, stai dicendo che preferisci me!» Il tono è tornato ad essere ilare e provocatore.

«Quindi, in conclusione, stai dicendo che ti interessa saperlo?» Hermione, imbarazzata ma sempre pronta a difendere il proprio orgoglio.

«Ci penso e ti faccio sapere!» Sogghigna ancora una volta. I loro volti non sono poi tanto lontani, una parte del cervello di Fred gli suggerisce di baciarla, è il momento perfetto, ma per qualche strana ragione si ritrae «Andiamo» Lei annuisce silenziosa. Tra una battuta e l’altra giungono all’ingresso della Sala Grande. Peccato che il Prefetto in questione arresti l’incedere, tormentandosi le mani.

«Pensandoci… non ho molta fame»

S’acciglia Fred «Ma che stai dicendo?» Con un cenno la incita a entrare, ma lei resta ferma sulla soglia.

«Vai tu»

«Granger?!»

«Non voglio entrare ora! Sono tutti seduti, ci guarderanno, mi guarderanno. E i professori! No, io non mangio!» Detto tutto d’un fiato, con quella solita aria da pazza invasata. Fred, inconsapevolmente, le sorride.

«Ma quanti capricci!» Non le concede tempo per assimilare, poiché le afferra il polso e la trascina di nuovo con sé. Inutile dire quanti sguardi catturi l’ingresso di Fred – o George – Weasley e Hermione Granger insieme e in ritardo.

«Hermione, ma dove sei stata?» Il tono preoccupato di Harry. Lei, rossa in viso, s’accomoda celermente con guardo basso, poggia il libro preso nel magazzino sul tavolo e si riempie il piatto con gesti impacciati.

«In biblioteca»

«Certo… in biblioteca» Ron, rosso in viso anche lui, ma per la rabbia «Magari hai studiato tutto il pomeriggio, vero?»

A queste parole la forchetta di Hermione casca sul tavolo. Le è venuto un colpo «I compiti» Deglutisce «Non ho ancora fatto i compiti» Chiunque si trovi abbastanza vicino alla strega si volta, di scatto, con aria tra il perplesso e il terrorizzato. Se Hermione Granger dimentica i compiti, Tu-Sai-Chi è davvero tornato. Solo tre ragazzi sghignazzano. Uno dei tre, precisamente George, si sporge verso il fratello minore.

«Sentito?! Ha dimenticato i compiti!» Inarca entrambe le sopracciglia, rifilando un’espressione soddisfatta al povero Ron.

«Tranquillo, Ron, non è finita qui, ce la faremo!» Il sussurro di Seamus, battagliero e fiducioso. Che nobile amico.

   
 
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